Tutto dipende dagli schemi in gioco, perché "anima/corpo" in Cristo non corrispondono a "divinità/umanità", non è che l'anima sia solo divina e il corpo umano. Negli altri uomini muore la persona quale unità di corpo e anima solo nel senso che ciò che prima era legato non è più legato, cioè l'anima non è più col corpo, ma si afferma la sopravvivenza dell'anima. In Cristo allo stesso modo muore il corpo e permane l'anima, quindi sotto questo punto di vista si rompe un'unione, che non coincidente con l'unione di natura umana e natura divina, la quale non è sovrapponibile alla distinzione corpo/anima. L'anima di un defunto in un essere umano comune mantiene sempre la sua natura umana (l'anima di un morto è sempre l'anima di un uomo), allo stesso modo il fatto che Cristo patisca la morte nella sua natura umana non vuol dire che la natura umana cessi di esistere, bensì solo che Cristo è morto in quanto uomo. Dunque Cristo è morto come persona nella misura in cui tutti noi moriamo, cioè come separazione di anima e corpo, ma ciò non vuol dire finire nell'esistenza, sia perché l'anima è immortale (e questo lo accomuna a noi), sia perché la morte è solo nella sua natura umana e non in quella divina.
---------------------
Ά όταν έκτιζαν τα τείχη πώς να μην προσέξω.
Αλλά δεν άκουσα ποτέ κρότον κτιστών ή ήχον.
Ανεπαισθήτως μ' έκλεισαν απο τον κόσμο έξω
(Κ. Καβάφης)