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La Sindrome di Sjogren

Ultimo Aggiornamento: 01/03/2021 11:00
09/05/2007 23:39
Post: 23
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SINDROME DI SJOGREN

È una malattia sistemica cronica ad etiologia sconosciuta, caratterizzata da secchezza delle fauci, degli occhi e di altre mucose, spesso associata a malattie reumatiche che hanno in comune alcune caratteristiche autoimmunitarie (AR, sclerodermia, LES) e nella qual è presente l’infiltrazione linfocitaria dei tessuti colpiti.

L’età media d’insorgenza è 50 anni. Da un punto di vista classificativo distinguiamo due forme di sindrome di Sjogren:

SS primaria (sicca complex): interessa solo gli occhi e la bocca (xerostomia e xeroftalmia)
SS secondaria a:

AR (30%)
LES (10%)
Sclerodermia (6%)
Polimiosite (5-7%)
Cirrosi biliare primitiva
HCV: tale correlazione è stata ipotizzata perché il virus dell’epatite C può replicarsi oltre che nel fegato anche nelle ghiandole parotidee. A questo livello può essere responsabile dell’insorgenza di linfomi parotidei o peggio di linfomi sistemici. La possibile associazione tra Sjogren e HCV è stata ipotizzata perché nel pz con epatite cronica da HCV il test di Schirmer è positivo come nella SS. In realtà studi bioptici a livello delle ghiandole hanno dimostrato che le lesioni delle due patologie non combaciano. Nell’HCV è infatti presente solo una scialoadenite. Tuttavia si è evidenziata la presenza di HCV nel 10% dei pz con SS e di Ab anti HCV nel 15% degli stessi.
Si è dimostrata una correlazione tra SS ed alcuni fenotipi dell’HLA:
DRW52
DR3 Þ forma associata ad Ab anti SSA e SSB
DR4 Þ forma associata ad AR
Per quanto riguarda la patogenesi la SS è caratterizzata da un espansione policlonale dei linfociti B che infiltrano le ghiandole salivari e lacrimali e da un ipergammaglobulinemia con presenza di auto anticorpi:
Ab anti SSA (60-70%)
Ab anti SSB (50-60%): frequentemente associati alla presenza di overlap syndrome
FR (>70%)
ANA
Ab anti membrana basale: associato a cirrosi biliare primitiva
L’espansione policlonale dei linfociti B è tale da rendere i pz con SS suscettibili all’insorgenza di linfoma con un RR di 44 rispetto alla popolazione normale. Gli autoanticorpi mediano il danno alle ghiandole lacrimali provocando atrofia del dotto secretorio mentre a livello delle salivari provocano un’ipertrofia dei dotti escretori che evolve in atrofia della ghiandola stessa. Alterazioni analoghe possono verificarsi a livello di tutte le ghiandole dell’organismo con conseguente secchezza della cute, della vulva, dell’albero bronchiale, della gola e della mucosa nasale.
Clinicamente si può sospettare una SS quando si nota secchezza degli occhi e delle fauci; la presenza di infiammazione articolare completa la triade classica. L’artrite si presenta in un terzo dei pz ed ha una distribuzione simile a quella dell’AR. Si può verificare inoltre una tumefazione bilaterale delle ghiandole parotidi che risultano turgide, lisce e di consistenza aumentata.

Possono infine manifestarsi alterazioni sistemiche legate ad insufficienza esocrina:

Pancreatite (organo esocrino)
Pericardite fibrinosa
Nefrite interstiziale (frequente)
Bronchite/broncopolmonite: la secchezza delle vie aeree facilita le infezioni.
Vasculiti.

Per far diagnosi di SS si procede con i seguenti esami:
Test di Shirmer: è una metodica atta a valutare la secrezione lacrimale. Si posiziona una striscia di carta assorbente all’interno della palpebra inferiore per 5 min ad occhio chiuso. Se la carta non si bagna di almeno 5 mm (pz adulti) il test è positivo
Test al rosa-Bengala: è un colorante che mette in evidenza le zone disepitelizzate della congiuntiva. Se tale test è negativo si può escludere la SS.
Test di Saxon: consiste nel far masticare al pz una spugnetta per 2 min che verrà poi pesata. La specificità è del 90%
Scialografia parotidea: è un esame radiologico che permette di valutare il grado di distruzione ghiandolare.
Ecografia parotidea: evidenzia le alterazioni con buona sensibilità ma scarsa specificità.
RMN: molto specifico
Biopsia delle gh. Salivari minori (labiali): valuta i foci infiammatori ed attraverso un focus score permette la diagnosi.
Per fare diagnosi di SS devono essere presenti almeno quattro dei seguenti sei criteri di inclusione:
Secchezza degli occhi quotidiana per almeno 3 mesi o necessità di collirio per più di tre volte al dì.
Secchezza della bocca quotidiana per almeno 3 mesi con necessità di bere frequentemente. Episodi di tumefazione ghiandolare parotidea ricorrenti.
Positività al test di Shirmer o al rosa-Bengala.
Istologia delle gh. Salivari positiva
Scialografia positiva
Presenza di Ab anti SSA, SSB, FR, ANA ad alto titolo.

I criteri di esclusione di SS sono i seguenti:
Linfoma
AIDS
GVHD
Abuso di antidepressivi, neurolettici o parasimpaticolitici.

Il protocollo terapeutico è il seguente:
TERAPIA LOCALE: si avvale della somministrazione di lacrime artificiali e di sostanze per os che stimolano la salivazione.
TERAPIA SISTEMICA: consiste nella somministrazione di immunosoppressori che devono essere impiegati solo in corso di interessamento sistemico poiché non controllano l’esocrinopatia autoimmune.

Tratto da: freeweb.supereva.com/medicina.freeweb/sjogr.htm?p



[Modificato da admin.forum1 09/05/2007 23.43]

29/10/2009 14:52
Post: 73
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solo a leggere mi vengono i brividi......
La sindrome di Sjögren*
(a cura di Maria Enrica Possa)
Un'ampia scheda dedicata alla sindrome di Sjögren, malattia autoimmune che attacca principalmente le ghiandole salivari e quelle lacrimali, con il frequente coinvolgimento, però, di numerosi altri organi del corpo

La sindrome di Sjögren, caratterizzata da secchezza degli occhi e della bocca, presenta, in alcuni pazienti, anche un visibile rigonfiamento delle ghiandole parotidiLa sindrome di Sjogren è una malattia autoimmune, nella quale cioè il sistema immunitario - che di norma lavora per proteggerci dalle patologie, distruggendo gli organismi dannosi che ci invadono, come i virus o i batteri - attacca le cellule del proprio corpo.
In questo caso vengono attaccate le ghiandole salivari e quelle lacrimali, impedendo loro di lavorare adeguatamente e provocando occhi e bocca secca. In termini tecnici, si parla rispettivamente di cheratocongiuntivite secca (o KCS) e di xerostomia.
Anche altre parti del corpo possono tuttavia essere affette, con il risultato di avere una sintomatologia ben più ampia. Infatti, possono essere interessate ad esempio le ghiandole dello stomaco, del pancreas, dell’intestino e la secchezza può riguardare zone del corpo che necessitano di idratazione, come il naso, la gola, le vie respiratorie, la pelle, la vagina e la vescica.
La sindrome di Sjögren può essere definita anche come malattia reumatica, in quanto può provocare infiammazioni in articolazioni, muscoli, pelle o altri tessuti del corpo o anche come malattia del tessuto connettivo, ovvero dell’“intelaiatura del corpo” che sostiene i vari organi e tessuti (articolazioni, muscoli e pelle).

Sjögren primaria e secondaria
La sindrome di Sjogren si distingue in primaria o secondaria e in quest’ultimo caso essa si presnta insieme ad un’altra patologia. Entrambe le forme sono sistemiche, anche se i sintomi della Sjögren primaria sono più limitati.
Nella forma primaria, i problemi riguardano per lo più le ghiandole salivari e quelle lacrimali. In questi casi ci sono maggiori probabilità di avere nel sangue gli anticorpi antinucleo (ANA) e/o gli anticorpi specifici detti SS-A e SS-B.
Nella forma secondaria, invece, già prima dell’insorgenza della sindrome di Sjögren - come accennato - erano presenti i sintomi di un’altra malattia autoimmune, quale l’artrite reumatoide o il LES (Lupus Eritematoso Sistemico).
In questi casi i problemi di salute sono maggiori ed è anche meno probabile che siano presenti gli specifici anticorpi della Sjögren.

I sintomi
In presenza della già citata cheratocongiuntivite secca, gli occhi si presentano arrossati, possono bruciare e pizzicare, con sensazione di “sabbia”, di visione poco chiara e con problemi dati dalle luci forti, specialmente di lampade fluorescenti.
Per quanto poi riguarda la xerostomia, avere la bocca secca è un po’ come averla piena di cotone. Infatti è difficile deglutire, parlare, sentire i sapori e può cambiare anche il senso dell’olfatto, oltre che sopravvenire tosse secca. Per il mancato effetto protettivo della saliva la bocca secca aumenta anche la possibilità di carie ai denti e di infezioni nel cavo orale.
Tra le altre parti del corpo influenzate sia dalla Sjögren primaria che da quella secondaria (pelle, articolazioni, polmoni, reni, vasi sanguigni e sistema nervoso), vanno segnalati sintomi quali la pelle secca, gli arrossamenti cutanei, i problemi alla tiroide, i dolori alle articolazioni e ai muscoli, la polmonite, la secchezza vaginale, l'intorpidimento e i “pizzicottamenti” (parestesie) alle estremità.
Quando la malattie influenza altre parti del corpo, si parla di coinvolgimento extraghiandolare, perché i problemi si diffondono al di là delle ghiandole salivari e di quelle lacrimali.
La patologia, infine, può causare astenia grave la quale può seriamente interferire con la vita quotidiana.

I pazienti e le cause
Si ritiene che nel mondo siano affetti dalla sindrome di Sjögren da 1 a 4 milioni di persone, per la maggioranza donne (90%). Essa può colpire a qualsiasi età, ma di solito viene diagnosticata dopo i 40 anni e colpisce persone di qualsiasi razza ed etnia. Rara, ma non impossibile, la manifestazione nei bambini.
I ricercatori ritengono che la malattia sia causata da una combinazione di fattori genetici e ambientali, con l’interessamento di numerosi geni diversi, ma non vi è ancora certezza, dato che il quadro del coinvolgimento genetico presenta variazioni da una persona a un’altra. Ad esempio, è stato identificato un gene che predispone alla malattia persone di origine caucasica, mentre altri geni sono correlati a pazienti di origine giapponese, cinese e afroamericana.
E tuttavia, il solo avere questo gene non determina lo sviluppo della malattia. Vi è quindi, presumibilmente, un “innesco” che attiva il sistema immunitario contro le ghiandole dell’organismo e a parere dei ricercatori esso può risiedere in un’infezione virale o batterica.
È per altro allo studio anche l’ipotesi che il sistema endocrino e quello nervoso possano pure avere un ruolo in questo processo.

La diagnosi
Lo specialista raccoglie informazioni dettagliate sulla storia medica del paziente e sul suo stile di vita, controllando poi, come prima cosa, gli occhi e la bocca, per verificare se sia proprio la sindrome di Sjogren a causare i sintomi. A quel punto, per accertarne la gravità, può fare eseguire degli esami mirati, dopo avere accertato la presenza di altri eventuali segni della malattia.
Gli esami più comuni per gli occhi e la bocca sono il test di Schirmer, per misurare le lacrime e vedere come funzionano le ghiandole lacrimali; le macchie con coloranti vitali, utili a mostrare il danno provocato all’occhio dalla secchezza; l’esame con lampada a fessura, che permette di valutare la gravità della secchezza e l’eventuale infiammazione anche della parte esterna dell’occhio; l’esame della bocca, tramite il quale si cerca di rilevare i segni di secchezza e di vedere se le ghiandole salivari maggiori sono gonfie; la biopsia delle ghiandole salivari, ovvero il test migliore per determinare se la bocca secca è causata dalla sindrome di Sjogren. Infatti, dato che esistono altre possibili cause per questo tipo di sintomi, si può considerare come definitiva la diagnosi di sindrome di Sjögren se la persona - oltre a questi segni oggettivi - è positivo alla biopsia labiale.
Solo allora il medico potrà decidere di effettuare altri test, per vedere se diverse parti del corpo sono pure affette. In particolare si pensa a degli esami del sangue di routine, per controllare i globuli del sangue e i livelli dello zucchero, consentendo di accertare il funzionamento di fegato e dei reni o a dei test immunologici, per cercare i seguenti anticorpi, normalmente trovati nel sangue di persone affette dalla malattia:
- anticorpi antitiroide, quando vi è una migrazione dalle ghiandole salivari fino a quella tiroidea, con la presenza di tiroiditi;
- immunoglobuline e gammaglobuline in quantità eccessiva;
- fattori reumatoidi;
- anticorpi antinucleo (ANA);
- gli specifici anticorpi di Sjögren (SS-A o SS-Ro e SS-B o SS-La). Va ricordato tuttavia che è possibile avere la sindrome di Sjögren anche senza questi ultimi.
Altri accertamenti utili sono la radiografia del torace e l’analisi delle urine.

Quali specialisti?
Dato che i sintomi sono simili a quelli di molte altre patologie, arrivare ad una diagnosi di Sjögren può richiedere molto tempo, dai due agli otto anni, periodo nel quale, a seconda dei sintomi, la persona può essere esaminata da vari specialisti, ciascuno dei quali può arrivare alla diagnosi e iniziare il trattamento.
Di solito si tratta di un reumatologo, in collaborazione con altri specialisti, quali l’allergologo, il dentista, il dermatologo, il gastroenterologo, il ginecologo, il neurologo, l’oftalmologo, l’otorinolaringoiatra, il pulmonologo e l’urologo.

Cure e trattamenti
Il trattamento varia da persona a persona, a seconda delle parti del corpo coinvolte. In ogni caso il medico aiuterà ad alleviare i sintomi, soprattutto la secchezza, per la quale si usano lacrime artificiali, stimolanti della saliva e lubrificanti della bocca.
Se poi il paziente presenta anche coinvolgimento extraghiandolare, si potranno attuare trattamenti con farmaci antinfiammatori non steroidei per i dolori articolari o muscolari, medicine che stimolino la produzione di saliva e di muco per la secchezza del naso e della bocca, oltre a corticosteroidi o a farmaci che sopprimano il sistema immunitario, nel caso di problemi ai polmoni, ai reni, ai vasi sanguigni o al sistema nervoso.

Cosa si può fare per gli occhi
Come detto, le lacrime artificiali - prodotte in diversi tipi di densità - possono essere di aiuto, anche se, durante la notte, può dare maggiore sollievo un unguento per gli occhi.
Vi è anche l’alternativa di un intervento chirurgico che chiuda i condotti lacrimali di scarico (occlusione puntuale).
Alcuni suggerimenti possono essere utili:
- non usare lacrime artificiali che irritano gli occhi (gocce senza conservanti possono risultare migliori);
- sbattere le palpebre diverse volte al minuto, quando si legge o si lavora al computer;
- proteggere gli occhi da soffi d’aria, brezze e vento;
- umidificare il locale dove si trascorre la maggior parte del tempo, compresa la camera da letto, o installare un umidificatore direttamente negli impianti di riscaldamento e condizionamento d’aria;
- non fumare e non sostare in locali dove si fuma;
- mettere il mascara solo sulla punta delle ciglia, in modo che non penetri negli occhi. Se si usano matita od ombretto, metterli solo sulla pelle al di sopra delle ciglia, non sulla pelle molto delicata al di sotto delle ciglia;
- chiedere al proprio medico se qualche altro farmaco che si sta usando provoca secchezza e in questo caso accertarsi di come poterne ridurre l’effetto.

Cosa si può fare per la bocca
Le ghiandole salivari che producono ancora un po’ di saliva possono essere stimolate a produrne di più, masticando ad esempio un chewing gum o sciogliendo in bocca una caramella dura; entrambe devono essere senza zucchero, dato che - come detto - la secchezza espone particolarmente all’insorgenza di carie dentarie.
È utile poi bere piccoli sorsi d’acqua o di altre bevande senza zucchero, spesso nell’arco della giornata, per umidificare la bocca, specialmente quando si mangia o si parla molto. Piccoli sorsi, si è detto, non grandi quantità di liquidi nel corso della giornata, perché in questo caso, anzi, si urina più frequentemente e questo rischia di dilavare la bocca del muco, provocando una secchezza anche maggiore.
Si possono inoltre ammorbidire le labbra secche e screpolate con l’uso di burro cacao, balsami o rossetti oleosi. Se la bocca è dolorante, il medico può prescrivere un farmaco sotto forma di collutorio, unguento o gel da applicare alle zone infiammate.
Se invece la persona non produce per niente saliva (o pochissima), il medico può consigliare un sostituto della saliva stessa. Esistono almeno due farmaci che stimolano le ghiandole a produrre saliva, la pilocarpina e la cevimelina, i cui effetti durano alcune ore. Non sono però adatti a tutti e la loro assunzione dev’essere concertata con il medico curante.
Le persone con la bocca secca possono facilmente essere colpite da problemi quali la candidosi, infenzione fungina della bocca che è la più frequente nella sindrome di Sjögren, da trattare con farmaci fungicidi.
Tenendo conto infine che in genere è la saliva naturale a contenere sostanze che eliminano dalla bocca i batteri (causa di carie e infezioni), è di estrema importanza un'igiene orale particolarmente accurata.

Problemi della pelle e secchezza vaginale
Circa la metà delle persone affette da sindrome di Sjögren presentano problemi di pelle secca, con prurito e possibili infezioni. La prevenzione si compone di creme e unguenti fortemente idratanti, docce appropriate e umidificatori nei locali in cui si vive. Se tutto ciò non basta a controllare il prurito, il medico può consigliare l’uso di creme o unguenti contenenti steroidi.
Da ricordare anche che per alcuni pazienti - specie nei casi di Sjögren associata al LES - anche una piccola esposizione ai raggi del sole, perfino attraverso una finestra, può provocare dolorose bruciature.
Un altro problema frequente nelle donne affette da sindrome di Sjögren è quello della secchezza vaginale che causa, ad esempio, rapporti sessuali dolorosi. I trattamenti si compongono di idratante e lubrificanti vaginali.

I polmoni
Una polmonite da aspirazione può essere causata dal fatto che, in presenza di bocca secca, la persona aspira il cibo invece di inghiottirlo. Oppure una polmonite può anche essere provocata da quei batteri che dalla bocca si spostano nei polmoni, senza che la tosse sia abbastanza efficace per espellerli: alcune persone affette da sindrome di Sjögren, infatti, non producono muco sufficiente a rimuovere i batteri, mentre altre sono troppo deboli per tossire.
Bronchiti, tracheobronchiti e laringotracheobranchiti possono essere pure presenti in questi pazienti, così come le pleuriti.

I reni
Uno dei più frequenti problemi renali presenti nelle persone affette da sindrome di Sjögren è la nefrite interstiziale, o infiammazione del tessuto intorno ai filtri dei reni, che si può presentare anche prima dei sintomi di occhi e bocca secca. L’infiammazione degli stessi filtri, detta glomerulonefrite, è meno frequente.
Da ciò possono derivare compromissioni della funzionalità renale, con un calo, ad esempio, del potassio nel sangue e conseguenti problemi a cuore, muscoli e sistema nervoso. In genere gli specialisti cercano di tenere queste situazioni sotto controllo, con esami regolari, prescrivendo, se necessario, farmaci denominati "agenti alcalini", per bilanciare la chimica del sangue. Nei casi più gravi si ricorre invece a corticosteroidi e immunosoppressori.

Il sistema nervoso
Ad essere coinvolto dalla sindrome di Sjögren è generalmente il sistema nervoso periferico, con disturbi quali la sindrome del tunnel carpale, la neuropatia periferica e la neuropatia cranica.
Nella sindrome del tunnel carpale i tessuti infiammati dell’avambraccio premono sul nervo mediano, causando dolore, intorpidimento, parestesie (senso di “pizzicottamento”) e qualche volta debolezza muscolare nel pollice, nell’indice e nel medio.
Nella neuropatia periferica un attacco immune danneggia i nervi delle braccia o delle gambe, causando lo stesso tipo di sintomi. Qualche volta, per altro, i nervi sono danneggiati perché i vasi infiammati cessano di fornire sangue.
Nella neuropatia cranica, infine, il danno ai nervi causa dolore al viso, perdita di sensibilità nella faccia, nella lingua, negli occhi, nelle orecchie o nella gola, perdita di gusto e olfatto.
I problemi nervosi vengono trattati con farmaci antidolorifici e, se necessario, con steroidi o altre sostanze utili a controllare le infiammazioni.

Problemi digestivi
Oltre alle più generali infiammazioni all’esofago, allo stomaco, al pancreas e al fegato, che possono causare problemi di varia gravità, fino all’epatite o alla stessa cirrosi (indurimento del fegato), la sindrome di Sjögren è strettamente correlata alla cirrosi biliare primaria, che causa inizialmente prurito e stanchezza, degenerando successivamente in forme più gravi.
Il trattamento varia a seconda della situazione, ma può comprendere farmaci antidolorifici, antinfiammatori, steroidi e immunosoppressori.

Malattie connesse alla sindrome di Sjögren
Citeremo tra queste innanzituto la polimiosite, infiammazione dei muscoli che causa debolezza e dolore, difficoltà di movimento e in qualche caso problemi respiratori e di deglutizione. Se è infiammata anche la pelle, si parla di dermatomiosite.
Il fenomeno di Raynaud interessa i vasi sanguigni di mani, braccia, piedi e gambe che si contraggono se esposti al freddo, provocando dolore, parestesia e intorpidimento. Tale fenomeno si presenta in genere prima della secchezza di occhi e bocca.
L’artrite reumatoide è poi una grave infiammazione delle articolazioni che può alla fine deformare le ossa circostanti (dita, mani, ginocchia ecc.) e danneggiare talora anche muscoli, vasi sanguigni e organi maggiori.
La sclerodermia è una patologia che causa un accumulo eccessivo di collagene, proteina che normalmente si trova nella pelle, portando ad una cute spessa e tesa, oltre che a danni dei muscoli, delle articolazioni e degli organi interni (esofago, intestino, polmoni, cuore, reni e vasi sanguigni).
Il già citato LES (Lupus Eritematoso Sistemico) causa dolori a muscoli e articolazioni, debolezza, rossori della pelle e, nei casi più gravi, problemi al cuore, al polmoni, ai reni e al sistema nervoso.
Ancora, la vasculite è un’infiammazione dei vasi sanguigni che possono diventare troppo stretti perché il sangue riesca a raggiungere gli organi. Nei pazienti Sjögren, essa si presenta in chi è portatore del fenomeno di Raynaud e di problemi ai polmoni e al fegato.
Sono infine frequenti i disturbi autoimmuni della tiroide che possono presentarsi sia come tiroide iperattiva della malattia di Graves o come tiroide ipoattiva della malattia di Hashimoto. Circa la metà delle persone con disturbi autoimmuni della tiroide hanno la sindrome di Sjögren e molti pazienti Sjögren presentano manifestazioni di malattia tiroidea.

La sindrome di Sjögren causa il linfoma?
Circa il 5% delle persone affette da sindrome di Sjögren sviluppano il linfoma o cancro dei linfonodi, il cui sintomo più frequente è un gonfiore non doloroso dei linfonodi nel collo, nel sottobraccio o nell’inguine.
Nella fattispecie della Sjögren, quando si presenta, il linfoma spesso colpisce le ghiandole salivari e un ingrossamento persistente di queste ultime merita senz’altro ulteriori indagini.
Altri sintomi (febbre inspiegabile, sudori notturni, costante stanchezza, perdita di peso, prurito o chiazze arrossate sulla pelle) non sono segni certi di linfoma, ma è opportuno cercare di scoprirne l’origine.

Altri farmaci e secchezza
Vi sono alcuni farmaci che possono contribuire ad accrescere la secchezza degli occhi e della bocca: chi ne assume, dunque, è opportuno che si consulti con il medico curante, per valutare la possibilità o meno di sostituirli con altri.
Si tratta di antistaminici, decongestionanti, diuretici, antipsicotici, tranquillanti, antidepressivi, alcuni farmaci per la pressione sanguigna e altri contro la diarrea.

Le ricerche in corso
La ricerca di base sul sistema immunitario, sulla genetica e sulle malattie del tessuto connettivo contribuisce certamente ad accrescere anche la conoscenza sulla sindrome di Sjogren, pensando, in futuro, alla scoperta di trattamenti più efficienti.
Ad esempio, la ricerca genetica indica che un giorno si potrà essere in grado di introdurre nelle ghiandole salivari molecole capaci di controllarne l’infiammazione, prevenendo la loro distruzione. Altre ricerche si concentrano invece sul modo in cui i sistemi immunitari e ormonali funzionano in pazienti Sjögren e sulla storia naturale della malattia.
Oggetto di studio è anche la possibilità di usare la pilocarpina, che stimola le ghiandole salivari, per gli occhi secchi, mentre altrove si valuta l’ipotesi di farmaci che modulino la risposta immunitaria, per trattare l’infiammazione ghiandolare.
Procede infine il lavoro per sviluppare una ghiandola salivare artificiale.

*Per gentile concessione dell'ANIMaSS (Associazione Nazionale Italiana Malati di Sindrome di Sjögren), dal cui sito è stato tratto il materiale utilizzato per questo testo.
[Modificato da Luciana59 29/10/2009 14:54]
29/10/2009 19:43
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Eh, Luciana, la Sindrome di Sjogren non è una bella cosa... E tra l'altro ho notato che i pazienti spesso non vengono correttamente informati sulle complicazioni sistemiche. Molte volte i medici si limitano solo a parlare di secchezza e a tralasciare tutto il resto. Non ho mai capito il perchè.

Tatiana
29/10/2009 22:44
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E' proprio vero. Spesso si impara di più dai pazienti come te.
Pensa che io la secchezza c'è l'ho pure là. E' imbarazzante lo so ma è così.
30/10/2009 12:06
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Re:
Luciana59, 29/10/2009 22.44:

E' proprio vero. Spesso si impara di più dai pazienti come te.
Pensa che io la secchezza c'è l'ho pure là. E' imbarazzante lo so ma è così.




si si pure io;
e comunque è un "regalo" della Sjogren

30/10/2009 17:26
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vero, ho imparato piu' cose qui ne forum che dalla reum,a volte mi vorrei nn saperle certe cose,mi fanno paura.( e sicuramente nn so tutto)
01/05/2013 16:45
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sindrome di sjogren
buongiorno, volevo sapere quali cure esistono per questa malattia e se qualcuno e' seguito dall ospedale di padova... grazie
22/10/2013 01:13
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Re: HELP ME PLEASE :)
[POSTQUOTE][QUOTE:98504504=.tani., 29/10/2009 19:43]Eh, Luciana, la Sindrome di Sjogren non è una bella cosa... E tra l'altro ho notato che i pazienti spesso non vengono correttamente informati sulle complicazioni sistemiche. Molte volte i medici si limitano solo a parlare di secchezza e a tralasciare tutto il resto. Non ho mai capito il perchè.

Tatiana[/QUOTE][/POSTQUOTE]

[SM=g8115] [SM=g8115] [SM=g8298]
bUONA SERA,SALVE IL MIO NOME è ILARIA, ho 30 anni,e sono pugliese.MI PRESENTO... COME HA BEN CAPITO ANCH'IO LA STO CONTATTANDO IN MERITO ALLA SJIOGREN... [SM=g8161] AVREI BISOGNO DI CHIEDERLE UNA CORTESIA,VORREI SAPERE PER LEI QUAL'è IL MIGLIOR CENTRO DI CURA PER QUESTA PATOLOGIA,HO GIRATO PARECCHI CENTRI OSPEDALIERI NEL SUD ITALIA,MA NN HO ANCORA TROVATO UN PUNTO DI RIFERIMENTO.consideri che io ho scoperto i sintomi,ma nn ho avuto fino ad oggi un riscontro ematico,che all'inizio mi ha fatto ben sperare ma che poi purtroppo è arrivato.MA AL MOMENTO NN POSSO DI DIRE DI AVER TROVATO ANCORA UN REUMATOLOGO DI CUI FIDARMI,SE BISOGNA FIDARSI DI TUTTI O DEL PRIMO CHE SENZA NEANCHE CONOSCERTI PARLA DI FARMACI???AL MOMENTO NN HO GROSSI PROBLEMI A PARTE LA SECCHEZZA DELLE FAUCI ED OCULARE,SAREBBE GIUSTO INIZIARE DEI FARMACI ORA???IO SONO CONFUSA NN SO COSA FARE E NE COSA SIA LA COSA PIù GIUSTA.MA SOPRATUTTO A CHI RIVOLGERMI!!!SCUSI LO SFOGO... [SM=g27995]
Del resto tatiana voglio farle i miei complimenti per la tenacia,la forza,la gentilezza e la comprensione,che riserva a chi come me si approccia a questa malattia con mille domande,ma sopratutto paure, perchè molte volte nn si è spesso capiti.ed è questa la sensazione che provo,
La ringrazio
distinti saluti ilaria [SM=g8119] [SM=g28000] [SM=g27995]
02/09/2016 23:31
Post: 0
Registrato il: 02/09/2016
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La mia esperienza dopo il primo anno con la sindrome di Sjogren
Sono una paziente al quale è stata diagnosticata questa malattia a fine Giugno 2015 dopo un lungo percorso di esami e visite mediche con diversi specialisti che hanno avuto serie difficoltà a diagnosticarla, uno dei sintomi maggiori era la xerostomia e la xeroftalmia in aggiunta a mialgia, artralgia, faticabilità, dolorabilità alle paratiroidi, difficoltà a ricordare, dolorabilità venosa, insonnia e stress.

Mio marito ha studiato chimica e tecnologie farmaceutiche e pertanto non mi sono rassegnata a utilizzare colliri o collutori come il Bioxtra per cercare di limitare il problema senza cercare di curare la causa e la futura degenerazione di altri apparati Lui si è documentato in internet e ha trovato diversi articoli scientifici pubblicati da prestigiose università , non avendo nulla da perdere ho seguito i consigli di un paziente USA che aveva utilizzato gli estratti di tè verde come integratore (per avere il maggiore principio attivo EGCG è necessaria la ricetta e nessun medico con il quale ero in cura mi ha proposto).

Dopo un mese e mezzo di trattamento con estratto di Camellia sinensis 8tè verde) 400 mg standardizzato al 80% in catechine e al 50% in EGCG decaffeinato per non avere problemi derivanti dalla caffeina sono ritornata ad avere una salivazione e lacrimazione normale. in Internet si trovano gli articoli in Inglese del Dott. Hsu.

Le sue ricerche sono continuate anche su altri principi attivi utilizzati dal paziente che ha comunicato la sua esperienza positiva così ha trovato anche le spiegazioni scientifiche di quanto segnalato Ora mi ha fatto utilizzare degli integratori o quanto disponibile sul mercato per avere il massimo della biodisponibilità e il minimo di effetti collaterali, assumo:

estratti di te verde decaffeinati
estratti di curcuma titolati al 95% in curcumina con piperina per aumentare l’assorbimento, in alternativa Turmgel con assorbimento sublinguale
resveratrolo titolato al 50% da polygonum cuspidatum che garantisce maggiore assorbimento
boswellia serrata
apigenina
acidi grassi omega 3 capsule certificate IFOS (certificati di analisi disponibili on line, garantiscono bassissimi livelli di inquinanti quali pcb)
vitamina D al bisogno
integratore con glutatione e selenio , assorbimento sublinguale o gastroprotetto
melatonina
Per opportuna informazione ho fatto anche delle valutazioni per i livelli di vitamina D e glutatione che risultavano molto basse, al momento sono in cura dal Prof Di Fede presso IMBIO a Milano.
Quanto sopra deve essere valutato da un medico in base ai sintomi o malattie presenti

Lo scopo fondamentale è stato quello di limitare al minimo i processi infiammatori e possibili tumorali.

Quanto sopra doveva anche essere supportato anche da una corretta alimentazione, pertanto ho modificato le mie abitudini alimentari e gestione dello stress:

limitando i salumi, latticini (in particolare da mucca per diminuire ormoni della crescita ora solo capra), alcolici, alimenti con glutine, carne, fritti
aumentato l’apporto di verdura e frutta per ridurre o ridistribuire il carico glicemico con particolare apporto di omega 3 con olio di oliva, noci, pesce (sgombro, tonno , salmone)
rivalutato i sistemi di cottura per i vegetali e dolci il vapore e per la carne la cottura verticale
attività fisica
Ad oggi conduco una vita normale con attività fisica che non mi era possibile prima, gli esami delle paratiroidi evidenziano che non sono compromesse e la dolorabilità delle stesse scomparsa, salivazione e secrezioni normali ., gli esami del sangue non evidenziano anomalie.

NB posso inviare copie degli articoli scientifici a chi lo richiede
27/10/2016 10:51
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ciao chiara, avrei bisogno di parlarti per avere un riscontro sulla cura che stai provando.
17/04/2017 23:07
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Effetti positivi integratori continuano
Aggiornamenti dati mio messaggio Ho fatto un controllo con ecografia al collo due settimane fà ed è stato confermato che le ghiandole paratiroidi sono ancora funzionanti.

I principi attivi indicati sotto hanno attività di modulazione del sistema immunitaria, antinfiammatoria, antitumorale, antiossidante:

estratti di curcuma titolati al 95% in curcumina con piperina per aumentare l’assorbimento, in alternativa Turmgel con assorbimento sublinguale per evitare la degradazione da assorbimento orale ( Pureclinic double strengh curcumine, 950 mg in curcumina)
estratto di Camellia sinensis (te verde)500 mg die standardizzato al 80% in catechine e al 50% in EGCG decaffeinato a stomaco pieno (colazione), NB non deve essere assunto in concomitanza con alimenti ricchi in Ferro in quanto il principio attivo si legherebbe al Ferro. Green Tea Extract - Green Tea GOLD, 500 mg, Nutrigold senza pesticidi , resveratrolo titolato al 50% da polygonum cuspidatum che garantisce maggiore assorbimento (1 capsula die, Resveratrolo 100% Pharmalife)
boswellia serrata (800 mg die) titolata al 65% acidi boswelici, integratori o preparati in farmacia
apigenina (50 mg die)
acidi grassi omega 3 capsule certificate IFOS (certificati di analisi disponibili on line, garantiscono bassissimi livelli di inquinanti quali pcb Es. Omegor Vitality 1000, 2 perle die) ed estratto di olio di lino preparato a freddo e mantenuto per tutto il sistema di distribuzione a temperatura controllata, mezzo cucchiaio die (NaturaSi Baule Volante)
vitamina D al bisogno ( la mia dose 1000 UI die)
integratore con glutatione e selenio , assorbimento sublinguale o gastroprotetto (Glutaredox o Gsh Va Glutatione, 1 compressa die)
melatonina (3 mg)
Zenzero (550 mg die)

Quanto sopra non vuol pubblicizzare alcun integratore ma fornire indicazioni su prodotti per mia esperienza validi e sostituibili in alcuni casi con altri sul mercatato. Ogni indicazione deve essere valutata con il proprio medico curante. Ho trasferito la mia esperienza ai medici che mi hanno visitato a Verona e aiutano l'ANIMASS.
05/05/2017 12:40
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Ciao Chiara1968, mi chiamo Piero e ti scrivo per avere maggiori informazioni in merito al tuo messaggio. Sono circa 8 mesi che soffro di secchezza oculare e delle fauci e da qualche settimana sono cominciati dolori articolari e spossatezza generale. I primi esami oftalmici ed ematici, purtroppo fanno propendere per sjogren, sono in attesa degli ultimi accertamenti reumatologici, sono in cura presso il gaetano pini di Milano. Ho trovato in rete qualche informazione in merito ai benefici del the verde, ma si tratta di articoli parziali e la maggior parte sono in lingua inglese e cmq abbastanza tecnici. Ho dato anche un'occhiata al sito Imbio del dr. Di Fede. Da qui la mia richiesta, se possibile, per avere copia della documentazione che sei riuscita a reperire e sempre se possibile per un contatto diretto. Chiara 1968 ti ringrazio in anticipo ed in bocca al lupo a tutti.
30/05/2017 16:06
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Sindrome Sjogren
Ciao Chiara,
molto interessante la tua esperienza . Anch'io sofferente di Sindrome di Sjogren diagnosticata nel 2011 sono sempre alla ricerca di
informazioni riguardanti questa bruttissima malattia. Come altri, ti chiedo cortesemente, se possibile, avere un contatto diretto perchè il problema è troppo complesso. Abito in provincia di Como
e mi farebbe sicuramente molto piacere incontrare e conoscere personalmente persone che combattono contro la mia stessa malattia.
Grazie di cuore.
Franca
07/02/2018 13:23
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Ciao Chiara, la tua esperienza è molto interessante e positiva! Mia madre soffre di Artrite reumatoide con sindrome di sjogren secondaria, e ultimamente la sjogren sta peggiorando. Sarebbe molto interessata a provare la tua stessa strada, con la cura a base di te verde, ma stiamo trovando qualche difficoltà per quanto riguarda i dosaggi dei prodotti che hai elencato. Come hai detto anche tu non è facile trovare un medico che sappia gestire tutti questi farmaci e prodotti di supporto in modo chiaro. Se fosse possibile avere il materiale trovato da tuo marito sarebbe davvero di grande aiuto! Ti ringrazio
09/04/2018 22:56
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Suggerisco la lettura di un libro sulla vitamina D
Ho letto recentemente un libro molto interessante per noi reumatici: "Vitamina D Regina del sistema immunitario" del dott. Paolo Giordo come cita la presentazione è "Un aiuto per contrastare e prevenire malattie autoimmuni, cardiovascolari, infiammatorie".

Dopo averlo attentamente letto, 128 pagine interessantissime, costo 10 Euro ho avuto conferme su quanto indicato dal prof Holick uno dei massimi esperti mondiali sulla vitamina D il tutto aggiornato alle ultime scoperte scientifiche con molte evidenze scientifiche sapientemente raccolte e spiegate con linguaggio chiara dal dott. Giordo. A seguire ho fatto esame del sangue e ho trovato che anche io sono vicino alla carenza di vitamina D. Ho incominciato ad assumerla sotto controllo medico e ho notato in 10 giorni i primi miglioramenti. Ho ritrovato energie e dimenticato i dolori che mi tormentavano. Ora la mia concentrazione è passata da 30 a 70 e continuo a beneficiare di una buona condizione fisica....Fatevi sorprendere dal libro , i suoi contenuti e gli effetti spettacolari della Vitamina D. NB se volete approfondire l'argomento con applicazioni pratiche per contrastare la sclerosi multipla e non solo cercate informazioni sul Protocollo Coimbra. Se l'avete provato vorrei contattarvi per confrontare la vs esperienza. buona serata
15/06/2018 18:01
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Re: Suggerisco la lettura di un libro sulla vitamina D
[POSTQUOTE][QUOTE:135589187=CHIARA1968, 09/04/2018 22.56]Ho letto recentemente un libro molto interessante per noi reumatici: "Vitamina D Regina del sistema immunitario" del dott. Paolo Giordo come cita la presentazione è "Un aiuto per contrastare e prevenire malattie autoimmuni, cardiovascolari, infiammatorie".

Dopo averlo attentamente letto, 128 pagine interessantissime, costo 10 Euro ho avuto conferme su quanto indicato dal prof Holick uno dei massimi esperti mondiali sulla vitamina D il tutto aggiornato alle ultime scoperte scientifiche con molte evidenze scientifiche sapientemente raccolte e spiegate con linguaggio chiara dal dott. Giordo. A seguire ho fatto esame del sangue e ho trovato che anche io sono vicino alla carenza di vitamina D. Ho incominciato ad assumerla sotto controllo medico e ho notato in 10 giorni i primi miglioramenti. Ho ritrovato energie e dimenticato i dolori che mi tormentavano. Ora la mia concentrazione è passata da 30 a 70 e continuo a beneficiare di una buona condizione fisica....Fatevi sorprendere dal libro , i suoi contenuti e gli effetti spettacolari della Vitamina D. NB se volete approfondire l'argomento con applicazioni pratiche per contrastare la sclerosi multipla e non solo cercate informazioni sul Protocollo Coimbra. Se l'avete provato vorrei contattarvi per confrontare la vs esperienza. buona serata[/QUOTE][/POSTQUOTE]


15/06/2018 18:05
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Chiara1968
Chiara, ho letto con molto interesse quello che scrivi. Sono in questo momento in attesa di diagnosi definitiva. Mi piacerebbe contattarti per avere materiale ed informazioni. Come posso fare? Barbara
16/06/2018 15:48
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Per Barbara2018
Ciao Barbara, ho visto il tuo messaggio e vorrei chiederti alcune informazioni: quali sintomi hai e quali esami hai fatto per avere la diagnosi definitiva? Presso quale struttura hai fatto gli esami?

Grazie

A presto

Chiara
13/10/2018 08:16
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Ciao Chiara
Mi chiamo Gianfranco, ti scrivo da Pisa. La mia compagna ha una malattia reumatica, molto probabilmente una sjogren, anche se ancora la diagnosi non è certa al 100%. Ti volevo chiedere se puoi mandarmi all’indirizzo mail gianfra80@gmail.com gli articoli che hai trovato al riguardo, in modo da cercare una soluzione per alleviare i sintomi che si stanno presentando, che tu ben conosci.
Inoltre, vista la tua esperienza, volevo sapere se ci sono centri in Italia che puoi consigliarmi per avere assistenza medica e terapeutica per la sjogren, al momento stiamo un po’ brancolando nel buio.
Grazie mille per l’aiuto e la pazienza

Gianfranco
01/03/2021 10:55
Post: 0
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@CHIARA1968 posso chiederti delle info relative all'integrazione in privato? grazie mille
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