La Torre Nera è l'opera più imponente e duratura che King abbia mai scritto.
Abbozzata ai tempi dell'università su una carta di dubbia qualità di color verdastro, King finisce questo lavoro faticoso soltanto 2 anni fa.
L'epopea vede per protagonista un uomo speciale, un pistolero: Roland Deschain di Gilead, ultimo della sua stirpe e ultimo a ricoprire il ruolo di tale incarico regale, e la sua ragione di vita o il suo dio: la Torre Nera.
La Torre Nera viene definita una saga western-fantasy o fantasy-horror-science fiction novel, ma sono termini non proprio adatti e ce ne sono talmente tanti che comunque non si capisce o si fa confusione. Anzitutto bisogna specificare il "fantasy": si usa solo per distinguere questo lavoro dalle altre opere di King, che pur contenendo avvenimenti paranormali, si svolgono comunque in un'ambiente cittadino o rurale degli United States.
Non si trova alcun elemento del fantasy europeo: orchi, elfi, nani, hobbit..King fa un fantasy tutto suo all'americana.
Ed è per questo che sceglie un'ambientazione di fondo molto simile a quella del far west, ma inserisce quei personaggi tipici come pistoleri in un clima d'altri tempi, Re e Regine, strege e stregoni, Giorni di Fiera e di incontro tra regnanti e popolo, addestramenti e guerre.
King parla spesso delle origini di questa storia.
Da ragazzo era un grande fan dei padri del fantasy J.R.R. Tolkien e T.Brooks, ma anche un ammiratore accorato di Sergio Leone e della sua mitica trilogia del dollaro: Il Buono il brutto il cattivo, Per un pugno di dollari, Per qualche dollaro in più.
A questi 2 grandi affianca uno dei suoi poeti preferiti, Robert Browning, che lo ispirò definitivamente con il suo lungo componimento poetico: Childe Roland to the Dark Tower came.
Nelle prefazioni e postfazioni dei 7 libri che costituiscono la saga, King non manca mai di far notare quanto questa storia lo abbia sempre tormentato: l'immagine che gli venne sfolgorante e che scrisse di getto su quella cartaccia - L'uomo in nero fuggì nel deserto e il pistolero lo seguì. - lo ha inseguito nei suoi sogni per diverso tempo e la storia di quel pistolero lo stava tormentando come se gli fosse entrato materialmente nella testa.
King decide lì per lì di lasciar perdere, troppa ansia, e getta il tutto nel cestino. Dopo molti anni da quel lontano 1970, fortuna volle che la mogliettina trovò e recuperò il progetto.
Esce così il primo libro, nel 1982, pessimamente tradotto in italiano col titolo: L'ultimo cavaliere, in originale The Gunslinger.
L'opera procede già a rilento dopo il primo libro e soltanto 5 anni dopo King riesce a riordinare le idee e fa continuare la vita del pistolero rude e dagli occhi di ghiaccio con La chiamata dei tre(The drawning of the three), che esce nel 1987.
Questa volta ingrana bene la marcia e soltanto 3 anni dopo esce Terre desolate(Wasted Lands).
Ma è tutto inutile: la storia gli si presenta ancora troppo grande, troppo importante, gli fa paura e quasi non si sente all'altezza di proseguirla.
Il quarto libro sembra non arrivare più. La sfera del buio(Wizard and glass) esce nel 1997. Lo stesso autore nella postfazione scrive: "Questo libro si è fatto attendere troppo, sono numerosi i lettori appassionati delle avventure di Roland che hanno protestato con vivacità, e di questo chiedo scusa. Il motivo si riassume bene nella considerazione che fa Susannah mentre (..spoiler)..: E' difficile cominciare. Non c'è niente in queste pagine con cui non potrei trovarmi più d'accordo. Sapevo che la Sfera del buio mi avrebbe costretto a tornare alla gioventù di Roland e alla sua prima storia d'amre, e ne ero spaventato a morte. La suspance è relativamente facile, almeno per me;l'amore è difficile. Di conseguenza temporeggiavo, titubavo, rimandavo e non scrivevo mai il libro."
-Per fortuna, poi c'è riuscito
-
"Non so se è un libro buono o cattivo, perchè ho perso ogni senso della prospettiva verso pagina 600, ma c'è. Solo questo è già un miracolo. E ho cominciato a credere che potrei davvero vivere abbastanza da completare questo ciclo di racconti. (Toccando ferro.)"
Manco l'avesse detto apposta. Due anni dopo: l'incidente. Un'auto lo investe durante una delle sue abituali passeggiate campestri vicino alla sua casetta nel Maine.
Dopo questa terribile e traumatica esperienza lo scrittore ritorna alle sue pagine bianche con un atteggiamento diverso.
La data del suo incidente comincia a tormentarlo -19 Giugno 1999- e la inserisce qua e là come numero fatico in diversi racconti.
King si dice: "ho quasi rischiato di morire e invece sono salvo. Non posso lasciare che questa saga rimanga incompiuta, ho perso già troppo tempo ed è troppo importante per me." così il lavoro riprende e riprende alla grande.
Lo sviluppo della storia, gli ultimi tre libri, I Lupi del Calla(Wolves of Calla), La canzone di Susannah(The song of Susannah) e La Torre Nera(The Dark Tower), prendono una svolta decisamente drastica e King decide così di rivedere anche gli altri 4 libri precedenti, mettendo mano su alcuni passaggi irrisolti, modificando parti affinchè avessero più senso per come la storia doveva proseguire e così via.
Lavora soprattutto sul primo libro, The gunslinger,(le idee cambiano in 20 anni!) ed è per questo che ora gli ammiratori sono spaccati a metà a riguardo: c'è chi preferisce l'austerità della prima versione, chi invece apprezza i grandi cambiamenti ed è entusiasta delle scelte apportate.
Qui le copertine delle prime versioni dei primi 4 libri
Finalmente la storia è terminata... personalmente è terminata in maniera perfetta.
E' una storia così carica e vivida che a tutti coloro che l'hanno letta ha fatto l'effetto di una specie di droga o è diventata una sorta di filosofia. Il concetto del Ka, per esempio, è qualcosa di simile al Destino ma che non ci appartine del tutto, è una delle tante possibili visioni di una divinità o di un'assenza di divinità data da un'ordine che non è buono nè cattivo.
La Torre NEra ha avuto tanto successo a mio parere, perchè ha sempre accompagnato la vita di King e lui è riuscito a renderla una sorta di vita parallela.
Una volta scritto l'ultimo libro, King aveva annunciato che avrebbe smesso di scrivere e sarebbe stata una fine più che degna e perfettamente giustificata... però non ce l'ha fatta
Vorrei concludere citando ancora un brano della postfazione a Dark Tower 4, del 1997, in cui l'autore si spiega in parole chiare e semplici:
"Ho scritto romanzi e racconti in numero sufficiente per riempire un intero sistema solare della fantasia, ma la storia di Roland è il mio Giove, un pianeta al confronto del quale (almeno dalla mia prospettiva) gli altri scompaiono, un luogo dove è strana l'atmosfera, è pazzesco il paesaggio e la forza gravitazionale è spaventosa.
Ho detto che gli altri scompaiono? Per la verità credo che non sia proprio così. Sto cominciando a rendermi conto che il mondo (o i mondi) di Roland contiene tutti gli altri scaturiti dalla mia immaginazione. (....)E' lì che finiscono tutti quanti e perchè non dovrebbe essere così? Il Medio-Mondo esisteva da prima, precede tutti loro, sognava sotto lo sguardo celeste degli occhi da bombardiere di Roland."
..Insomma, leggetelo
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Non si può stare attenti su uno skateboard!