Ho scoperto con sommo dispiacere che molti di voi non conoscono assolutamente Kintaro Oe e le sue avventure.
Colmiamo subito questa lacuna, visto che la serie Golden Boy è a mio avviso una delle più significative che si possano trovare.
Protagonista è Kintaro Oe, ragazzo assai semplice animato dal solo desiderio di imparare.
Imparare non sui libri di testo (o meglio non solo), dal momento che abbandona la Todai, l'Università più prestigiosa di Tokyo, poichè pensa che non possa più apprendere nulla da la.
Dopo l'abbandono decide di tuffarsi anima e corpo nelle esperienze della vita, facendo una miriade di lavori umili e cercando di conoscere l'animo umano.
Quale strada più invitante per questo scopo se non bellissime ragazze?
E difatti Kintaro sbava per ogni ragazza che incontra, fino a sembrare, di primo acchito, solo un povero maniaco sessuale.
Procedendo nelle varie storie scoprirete invece che il nostro Kin si fa schiavizzare, molestare, picchiare ripetutamente solo al fine di conoscere le persone che gli stanno intorno e migliorare la loro vita sotto tutti gli aspetti.
Quando i diretti interessati se ne rendono finalmente conto è troppo tardi: Kin è già volato verso una nuova avventura.
Maestro Tatsuya Egawa
Impressionante a mio parere come il capolavoro di maestro Egawa riesca a svelare le menzogne e meschinità dell'animo umano.
Superbo come riesca a ribaltare i classici cardini di una vita tranquilla ed agiata (università, religione, istituzioni) mostrandoli per quello che potrebbero davvero essere: inutili menzogne.
Incredibile come Kintaro colpisca i nostri cuori con la sua tenerezza e la sua semplicità studiata (sì, all'inizio può sembrare uno stupido ingenuo, ma passo passo vedrete come tutte le sue "stupidate ingenue" facciano parte di un grande piano: rendere la vita migliore).
La sessualità inoltre è esplicita e molto presente, ma sempre mettendo in primo piano ciò che essa stessa vuole significare nel contesto: alle volte violenza, alle volte brama di potere, alle volte amore romantico e dolce (incredibile come Egawa riesca a tratteggiare i vari contesti).
Letto quando avevo 16 anni era per me un capolavoro.
Riletto di recente diventa un'opera di valore quasi filosofico, capace di far riflettere pagina per pagina e spingere il lettore ad una sola, drammatica ma allo stesso tempo liberatoria domanda:
"Perchè non inforcare una bicicletta e andare?"