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L'allevamento dei fasmidi: nozioni generali

Ultimo Aggiornamento: 10/10/2006 00:05
10/10/2006 00:05
 
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Foto e testo: Franco Casini
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N.B.: E' vietata la riproduzione totale o parziale del materiale senza l'esplicito consenso dell'autore. V. Legge del 22 aprile 1941, n. 633
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Credo sia utile fornire alcune informazioni di base a chi si avvicina per la prima volta all'allevamento di questi insetti.

Cominciamo con...

INCUBAZIONE DELLE UOVA

Alcune specie non richiedono particolari attenzioni per potersi schiudere, mentre la maggior parte richiede un periodo più o meno lungo (in funzione della specie o del fatto che le uova siano fecondate o partenogenetiche) di incubazione in condizioni più o meno controllate.
Realizzare una incubatrice è cosa piuttosto semplice: è sufficiente una scatola di plastica (tipo gelato) e un minimo di manualità.

Ecco lo schema:



La temperatura ottimale di incubazione è tra i 20 e i 25°C.
Il materiale assorbente sul fondo deve essere sempre ben umido, ma deve essere garantita una buona areazione (fori nel coperchio e finestrella con zanzariera per impedire il più possibile la formazione di muffe (che comunque, in qualche misura, si formeranno lo stesso).
I tempi di incubazione sono estremamente variabili... si va dalle 6-8 settimane di Sipyloidea, Medauroidea e Ramulus ai 12-18 mesi e più di Heteropteryx dilatata.

E' bene non spostare immediatamente le neanidi dopo la nascita, lasciandole "indurire" per qualche ora (8-12)... così facendo si ridurrà in modo significativo la mortalità postnatale.

E' anche bene allestire una incubatrice per ogni specie diversa... perchè non è sempre facile distinguere le neanidi appena nate e si finisce (parlo per esperienza personale, ho fatto anch'io quest'errore) per fare una gran confusione.
L'ideale sarebbe applicare un'etichetta che riporti la specie e la data d'inizio incubazione.

IL TERRARIO

Qui il discorso si complica... specie diverse richiedono condizioni di allevamento diverse e, di conseguenza, contenitori differenti.
Una regola generale valida per tutti i Fasmidi dice che l'altezza della teca dev'essere almeno due volte e mezzo la lunghezza della specie allevata: questo per consentire il regolare svolgimento delle mute, durante le quali l'insetto si "appende" ad un supporto qualsiasi e scivola lentamente al di fuori della sua vecchia pelle (exuvia) che poi, spesso, provvederà a divorare.
Contenitori troppo bassi determineranno mute difficoltose o non portate a termine, con conseguente mortalità degli individui o evidenti malformazioni degli stessi.
Le altre due dimensioni (larghezza e profondità) hanno minor importanza e sono quindi meno determinanti ai fini della buona riuscita dell'allevamento.
Gli altri due parametri importanti da considerare nella scelta della teca di allevamento riguardano le condizioni ambientali ideali per ogni singola specie, vale a dire umidità relativa e areazione.
Esistono specie estremamente rustiche, che si accrescono e si riproducono comunque siano allevate, ed altre estremamente "rognose" (i Phyllium, solo per fare un esempio) che richiedono invece combinazioni particolari di queste condizioni, non sempre facili da ottenere o mantenere.
E' quindi necessario informarsi bene sulle necessità di una determinata specie PRIMA di iniziarne l'allevamento, al fine di evitare spiacevoli conseguenze.
Fatte queste debite premesse, vediamo alcuni esempi di come è possibile realizzare un contenitore adatto per allevare questi insetti.

SCHEMA GENERALE


E' possibile utilizzare diversi tipi di contenitori opportunamente modificati.
La soluzione più semplice prevede l'impiego di un comune fauna-box, tenuto in verticale (appoggiato sul lato) e con il coperchio sostituito da un velo di tulle o zanzariera.

Allevamento in fauna-box modificati (Foto Marco Feroleto)






Questo sistema è piuttosto economico e valido per le specie che non presentano particolari esigenze di umidità. Un pezzo di scottex sul fondo servirà a raccogliere deiezioni e uova, facilitando di molto le necessarie operazioni periodiche di pulizia.

Per le specie che richiedono bassa umidità e buona areazione, si consiglia di realizzare contenitori con pareti in rete, che consentano il massimo ricambio d'aria.

"Batteria" di terrari autocostruita (Foto Franco Casini)


Terrario autocostruito con materiali di recupero, per specie di grandi dimensioni (Foto Franco Casini)


Terrario "nursery" di piccole dimensioni, ricavato da un contenitore in plastica (Foto Franco Casini)


Per le specie più esigenti, che richiedono elevata umidità ma anche molta ventilazione, spesso si ricorre a vecchi acquari modificati, nel cui coperchio vengono inserite piccola ventole elettriche tipo quelle per il raffreddamento dei PC... è ovvio che queste soluzioni non sono indicatissime per i principianti...

ALIMENTAZIONE

La dieta di buona parte delle specie di facile reperimento è basata su piante piuttosto comuni, quali il rovo, la rosa, il ligustro e l'edera.
Risulta evidente che è bene assicurarsi in anticipo di potersi procurare senza difficoltà rami o tralci dell'essenza vegetale in questione, se si ha intenzione di iniziare un allevamento...
Alcune specie, al contrario richiedono vegetali più difficili da procurare, quali l'eucalipto (molto diffuso nel Centro/Sud Italia, ma praticamente irreperibile al Nord), l'iperico, il rododendro, etc.
Per mantenere sempre freschi i rami della pianta nutrice è necessario disporre all'interno del terrario un contenitore pieno d'acqua, nel quale si immergeranno le estremità tagliate dei suddetti rami.
La durata dei vegetali è direttamente proporzionale alla pulizia dell'acqua, che sarebbe bene sostituire completamente ad ogni cambio del cibo (questo evita, tra l'altro, la comparsa di odori sgradevoli).
E' buona norma chiudere gli spazi liberi tra i rami e i bordi del contenitore con scottex appallottolato, al fine di evitare che le neanidi possano cadere nell'acqua e annegare. Inoltre, lo scottex tenderà ad inzupparsi d'acqua, che i fasmidi spesso amano bere, ed eviterà che l'acqua stessa si sporchi a causa degli escrementi cadutivi dentro...
Questo accorgimento consente anche di evitare che alcune uova possano cadere nell'acqua e andar perse...

Accorgimenti per evitare l'annegamento accidentale delle neanidi (Foto Marco Feroleto)



Per sapere quali sono le piante nutrici per ogni specie, potete scaricare questo foglio di lavoro EXCEL: Fasmidi








- continua -






[Modificato da EffeCi61 11/10/2006 17.20]

[Modificato da EffeCi61 10/11/2006 14.05]

[Modificato da fabbbio89 15/02/2011 19:36]
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Dubito, ergo sum

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