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Ferrovia Principe-Granarolo

Ultimo Aggiornamento: 30/11/2019 12:09
05/08/2008 11:51
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Allora, qui mi dicono che la Regione da due anni ha stanziato 4.7 milioni di euro a favore di AMT che deve fare i lavori, ma che le cose vanno per le lunghe per via di una serie di espropri che deve fare il Comune. [SM=g27992]
05/08/2008 23:58
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Re:
Oberto Cancelliere, 05/08/2008 9.23:

Pensate che sono anni che aspetto di portarci mia moglie che non c'è mai stata! le ho detto: aspetto che la aprano fino a granarolo, altrimenti non ha senso, così fa ridere.



Belin aspetto anch'io che facciano i lavori e li finiscano (ovviamente) per portarci mia moglie!

Mi sa che le nostre mogli dovranno aspettare ancora parecchio! [SM=x1177057]

[Modificato da Lory62 05/08/2008 23:59]
06/08/2008 00:01
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Re:
Oberto Cancelliere, 05/08/2008 11.51:

Allora, qui mi dicono che la Regione da due anni ha stanziato 4.7 milioni di euro a favore di AMT che deve fare i lavori, ma che le cose vanno per le lunghe per via di una serie di espropri che deve fare il Comune. [SM=g27992]



E cosa mai deve espropriare il comune, si tratta di una manutenzione straordinaria di una linea già esistente, mica di costruirne una nuova o di prolungarla?!


13/08/2008 00:15
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Capotreno
Dopo il tramtreno sulla Genova Casella, mi cimento in un altro improbabile prolungamento della tranvia di Granarolo.
Obiettivo raggiungere un buon interscambio con ferrovie metro e filobus.
Senza dilungarmi troppo ecco un disegno

Si demolisce il fabbricato viaggiatori in fondo alla linea e si scende a livello stradale paralleli alla rampa esistente

A questo punto si prosegue in sede stradale come un normale tram per raggiungere Piazza Acquaverde.
Si potrebbe realizzare un deposito officina nell' area FS della stazione come si vede nel disegno.
Per un servizio di questo genere occorerebbero veicoli in grado di funzionare sia con cremagliera che con aderenza naturale.
Ovviamente la linea potrebbe essere prolungata verso il centro attraverso Via Balbi e le gallerie e integrarsi alla futura rete tranviaria. A tal fine sarebbe neccessario provvedere al cambio di scartamento da 1200 mm a 1000 mm (ricordo che lo scartamento metrico è neccessario per integrare la FGC).
In un prossimo intervento spiegherò come dovranno essere i veicoli, a presto.

13/08/2008 08:08
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Capotreno
utopistica, ma bella la tua idea !

Sarei commosso se si realizzasse un'opera del genere !
13/08/2008 23:16
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Capotreno
Ed ecco il nuovo veicolo che circolerà sulla rinnovata tranvia di Granarolo dei miei sogni:



Le due casse possono inclinarsi in modo da restare orizzontali nei tratti a forte pendenza. Non credo esista nulla di simile al mondo.
Tecnicamente credo comunque sia fattibile.
13/08/2008 23:43
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Non so se lo conoscete, esiste già un sistema misto funicolare-tram funzionante, ed è quello del tram di Opicina a Trieste. il tram è un normalissimo tram, che al momento di imboccare la salita si appoggia ad una funicolare che lo "spinge" letteralmente su per la salita, esattamente come fosse la funicolare Zecca-Righi. Giunto in cima il tram riprende la corsa normalmente e fa il suo percorso. Questo consente di avere più tram in funzione lungo i percorsi in piano e ovviamente due soli tram alla volta sul percorso in pendenza.
Per quanto attiene la trazione, si potrebbe benissimo fare spingere i tram da delle motrici a cremagliera se si vuole salvare il vecchio impianto, ma temo che a questo punto, dovendo rifare lo scartamento come propone giambo allora sarebbe da convertire tutto in funicolare.
14/08/2008 08:23
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Capotreno
Complimenti a Giambo per le sue idee.
Io credo che la cremagliera debba rimanere in quanto praticamente unica nel suo genere in Italia.
Chissa' se a fine anno i lavori partiranno (ogni tre mesi si sente che il servizio continua ancora per altri 6 mesi ...) e gia' con questi lavori, che prevedono un forte ammodernamento dell'impianto, il rischio di perdere il fascino esiste.

14/08/2008 08:52
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Cosa intendi per forte ammodernamento? Non cambieranno mica le cabine e il sistema di guida vero?
14/08/2008 09:19
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Capotreno
Io e Cliobini eravamo stati la scorsa estate a colloquio con l'ing . Montanari (responsabile impianti speciali di AMT) e dei lavori esatti previsti se ne parla qui :

www.metrogenova.com/intervistammontanari.html


Tranquillo non cambiano le vetture , ma sull'estetica complessiva invece ci sono molte novita' !
14/08/2008 09:37
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Capotreno
Grazie per i complimenti, Papupi.
Aggiungo che il cambio più evidente sulla linea causato dai lavori che devono partire (quelli veri, non quelli della mia fantasia!) sarà il passaggio dalla cremagliera Riggenbach a una più moderna (non so se Strub o ABT).
Se i veicoli un giorno verranno sostituiti si potrebbe pensare di costruirne nuovi esteticamente simili ai vecchi (anche il mio "prototipo inclinabile" potrebbe essere così!).
14/08/2008 10:28
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Grazie Papupi, ho letto.
Peccato che non si pensi proprio a prolungare la tranvia esistente fino a Begato, quasi fosse una cosa inconcepibile.
E anche le carrozze "per ora non le sostituiremo" quasi fossero ansiosi di farlo, ma io sono ansioso che non lo facciano!!!
come se a milano non aspettassero altro che sostituire i tram storici! se li tengono come fossero reliquie e li considerano un simbolo della città!!!
14/08/2008 11:13
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Capotreno
Io almeno a Principe , la cremagliera la lascerei come è: il prolungamento in via Andrea Doria, a mio parere, creerebbe troppe interferenze critiche. Interessante invece la proposta di prolungamento verso Forte Begato e Forte Sperone (con attivazione di ulteriori due sedi d'incrocio oltre a quella attuale di via Bari), che trovo molto meno impattante di funivie, telecabine, trasbordatori aerei Lanterna-Forti ed altri deliri.

Per O. Cancelliere: riguardo la conservazione dei mezzi storici, occorre mantenere un ragionevole equilibrio tra gli aspetti culturali e quelli tecnico-operativi: non bisogna mai dimenticare che i mezzi di trasporto pubblico, oltre che oggetto di interesse per molti appassionati, sono anzitutto strumenti di mobilità per l'interesse pubblico, che devono corrispondere a requisiti di sicurezza e confort; in tal senso le motrici tranviarie Peter Witt di Milano (gli amatissimi "Carrell") hanno dato generosamente il meglio di sè stesse e sono vicine agli ottanta anni di vita: trovo quindi ragionevole preservarne una ragionevole flotta per impieghi museali e convogli speciali, e sostituire le altre. Se vogliamo che la gente continui a servirsi dei tram. Idem per i veicoli della Granarolo, che offrono ai passeggeri rumori, scricchiolii e (soprattutto)vibrazioni che non sempre risultano gradite. [SM=g27988]

Naturalmente nulla impedisce che i nuovi mezzi evochino esteticamente, come propone Giambo, quelli storici...
[Modificato da Trammax 14/08/2008 11:20]
14/08/2008 11:31
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Non so, a volte penso che lasciare invece che almeno una tranvia al mondo rimanga com'è creerebbe un immenso appeal turistico, un po' come se domani decidessimo di mettere sulle cinqueterre esclusivamente in servizio centoporte con treno a vapore. La gente farebbe a pugni pagando 40 euro di biglietto per salirci, fregandosene dei sedili di legno e del fumo, perchè siamo un po' fatti così...
Secondo me il mezzo storico deve rimanere insieme con gli altri, (qualche corsa al giorno) in modo che chi è interessato (il turista, l'appassionato) se si organizza lo becca, ma non ogni 2 mesi.
Se pensi a S. Francisco o a Lisbona, quelli si guardano bene dal toglierli i loro tram.
E poi io ogni volta che prendo la funicolare di S. Anna mi ricordo da bambino quella ad acqua, e li veramente lancio una selva di maledizioni in tutte le direzioni [SM=g28000]
14/08/2008 13:40
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Ripeto, dipende dai casi: per la Granarolo ci si può limitare a sostituire i veicoli con mezzi moderni ma esteticamente uguali, compresi gli interni in legno e le porte scorrevoli; la Genova -Casella è essenzialmente una ferrovia turistica e tale deve restare (abbandonando utopistiche idee di prolungamenti in galleria a Begato ad uso dei pendolari, che dovrebbero comunque fare i conti con i 30 Km/h di velocità massima sul vecchio tracciato).
A Milano si può mantenere una linea turistica (credo ci sia già, il 20), ma è impensabile che le De Witt debbano essere imposte a chi le usa quotidianamente per spostarsi. Per Lisbona i vecchi electricos da 8 m vanno benissimo in funzione turistica nelle stradine di Alfama o del Barrio Alto (e non credo che quei percorsi consentano di impiegare altro..)ma non bisogna dimenticare che, in passato, la sollevazione degli appassionati di tutt'Europa contro la modernizzazione del parco veicoli ha fornito alle Autorità pubbliche l'occasione di smantellare gran parte della rete negli ultimi trent'anni (vi erano una dozzina di linee negli anni '80, ne restano cinque, e sul 15 circolano tram moderni). In conclusione bisogna chiarire se incaponirsi a mantenere ad oltranza il "giocattolo" del mezzo storico non possa diventare alla fine controproducente. [SM=x1406605]

La rinascita della ferrovia della Val Venosta (e, prossimamente della Pusteria) è passata attraverso un radicale intervento di modernizzazione della linea, che ha comunque rispettato l'architettura delle vecchie stazioni ed ha introdotto moderne automotrici articolate che non fanno certo rimpiangere i binari consunti e le ALn 668 sfiatate e puzzolenti di gasolio di vent'anni fa. E nulla impedirà, credo di organizzare treni speciali con mezzi storici...ma forse cominciamo ad essere [SM=x1177061]

P.S. Anch'io rimpiango la stazione a monte della funicolare di Sant'Anna, andata in fumo per colpa di pochi giovani imbecilli) e soprattutto il vecchio ascensore di Castelletto Levante... [SM=g27998]
[Modificato da Trammax 14/08/2008 13:48]
14/08/2008 14:52
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puoi sempre consolarti con Castelletto Ponente [SM=g27988]
14/08/2008 22:52
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Concordo in gran parte con Trammax sui veicoli storici che non devono essere mantenuti ad ogni costo pena la perdita dell'utenza giornaliera. Un sondaggio fatto a Milano ha evidenziato l' apprezzamento da parte dell'utenza dei mezzi nuovi, anzi molte persone hanno detto che avrebbero cominciato ad usare il tram se questi fossero tutti Sirio o Eurotram. Fine OffTopic.
Per tornare in tema, il prolungamento fino a Principe a livello strada era già stato progettato qualche anno fa, per consentire un più facile interscambio con il metro e le linee di superfice. Indubbiamente l'attuale capolinea è tutt'altro che comodo!
Il prolungamento a monte prevedeva anche un breve tratto in galleria sotto alcune case per arrivare a Forte Begato.
Siccome sono forte nelle visioni improbabili, io continuerei oltre e proseguirei fino alla stazione terminale della funicolare del Righi, a chiudere un formidabile anello. Per completare l'opera, una funivia che, da questo punto, scenda nel piazzale di Staglieno.
Fantascienza pura!
17/08/2008 10:48
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Torniamo alla realtà !

Il servizio è interrotto a causa della rottura di un semiasse avvenuta ieri mattina (16/08) !

Stamattina squadra di tecnici nell'officina di Granarolo che ha smontato l'asse e cercava di riparare il pezzo .
(Spettacolo di meccanica !!!!!!!!!!!!!) [SM=g27989]

Nulla di sicuro per il ripristino del servizio ! [SM=g27992]
[Modificato da papupi 17/08/2008 10:48]
20/08/2008 12:09
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Vettura riparata e da lunedi pomeriggio di nuovo in servizio !
08/09/2008 09:51
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Capotreno
da www.ilsecoloxix.it

Granarolo, l’odissea è al capolinea
08 settembre 2008

L’odissea della ferrovia a cremagliera di Granarolo sembra non intravedere mai la sua fine, afflitta da continui cambi di gestione di una partita difficile, dalla necessità di mettere d’accordo più di cinquanta soggetti differenti, da una morsa burocratica che ha tenuto fermi i giochi per un bel po’ proibendo interventi e migliorie peraltro già finanziate. Ora qualcosa, dicono da Comune e Amt, si dovrebbe finalmente muovere, e si tratta di passi che il quartiere, sprofondato in maniera netta nel degrado assieme al suo “trenino”, aspetta con ansia e trepidazione.

Cinque anni fa chiudeva, per lavori mai eseguiti, il secondo tratto di una delle ferrovie a cremagliera più antiche d’Italia, (è stata costruita e inaugurata nel 1901). Una perizia geologica manifestò perplessità sulla possibilità di continuare a effettuare il regolare tragitto. Che comprende sei stazioni: dal capolinea inferiore di Principe (salita San Rocco) si raggiungono le fermate di Centurione, Bari, Cambiaso, Chiassaiuola, salita superiore Granarolo. Ma da molto tempo l’ascesa è limitata a via Bari, Granarolo è una meta che rimane soltanto sulle insegne. Da rifare i muri di sostegno, da rifare l’intero armamento. A destinare i 5,2 milioni di euro necessari all’opera fu la Regione, ma subito si manifestò il problema relativo al soggetto giuridico titolato a svolgere i lavori. La proprietà non era del Comune e non era di Amt, ma rimaneva in capo alla Regione. Un problema non da poco, che ha creato difficoltà e rallentato il percorso per la progettazione del lavoro, che richiede un ampliamento dell’area dedicata al passaggio dei mezzi e il consolidamento dei muraglioni del percorso. La palla della responsabilità e la gestione dei denari è passata, nel 2004, ad Ami spa, la società costola di Amt che ha ereditato la parte relativa alle infrastrutture al servizio del trasporto pubblico locale. Ami ha iniziato la “missione” iniziando a ipotizzare il piano d’azione. Allargare lo spazio della ferrovia a cremagliera significa passare attraverso 57 giardini e proprietà private, spesso una manciata di metri quadrati. Ma Granarolo e la sua cremagliera sono diventati, ben presto, l’ultimo dei problemi di Ami, società che nel 2006 la politica ha voluto eliminare perché troppo costosa e difficile da gestire. Dal 2007, con una delibera comunale, la gestione della partita è finita alla nuova Amt. Amt continua il percorso della progettazione, arriva a quantificare gli spazi necessari anche per il cantiere, due mesi fa chiede anche al Ministero dei Trasporti il permesso di cominciare i lavori. Ma c’è ancora un ostacolo, prima di avviare i lavori che in due anni dovranno restituire a Granarolo il suo caratteristico e fondamentale mezzo di trasporto: i cinque terreni da espropriare: più di cinquanta accordi sono stati firmati, mentre in cinque casi si dovrà procedere all’esproprio perché non è arrivato il consenso dei proprietari.

«Ho dato mandato ai miei uffici di sbrigare la questione il prima possibile - dice l’assessore alla Mobilità Paolo Pissarello - in poche settimane il problema sarà risolto, lo teniamo in cura, anche perché non vorremmo che scattasse un meccanismo per il quale i fondi messi da parte venissero meno». Se Tursi non osserverà ritardi, nel 2009 si potranno iniziare i lavori, per i quali sarà necessario uno stop di altri due anni. Non è dietro l’angolo, la fine di questa storia, ma per lo meno si inizia a intravedere. Per il tempo necessario al termine dei lavori è stato istituito da Amt, dal 16 aprile 2007, un servizio bus sostitutivo che collega via Spallanzani a via Bartolomeo Bianco. Ma non è la stessa cosa, e non solo per il fascino della tratta che si viene a perdere, anche per la possibilità di dare un collegamento efficiente a punti, come l’area attorno alla Chiassaiuola, oggi difficilmente raggiungibili.

I lettori del Secolo XIX segnalano da tempo l’abbandono di Granarolo conseguente anche allo stop del suo antico impianto. Lo fanno con immagini fotografiche che rendono bene l’idea di come questi luoghi, peraltro popolosi, siano un po’ stati lasciati a se stessi. Luca Saino nella sua e-mail parla di quella che tutti chiamano “funicolare” (in realtà non è trainata da funi ma dai denti di una cremagliera), ma poi allarga il discorso. «Le fognature della zona sono in completo dissesto, via Bianco è invasa da carcasse di automobili e motocicli tanto da ridurre pericolosamente la sede stradale. È chiedere troppo intervenire per risolvere queste criticità?». La promessa, per ora, è quella di restituire al quartiere il suo glorioso trenino e le splendide stazioni dove oggi si fa solo la manutenzione dei mezzi. Anche se costerà a cinque genovesi un pezzetto del proprio giardino


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