Stanotte mi sono cimentato in un impresa faticosa ma che mi ha fatto capire di quante parole e pochi fatti ci riempiono tutti i giorni le orecchie questi politici e manager da quattro soldi che dovrebbero lavorare per noi. Ho cercato nell'archivio del Secolo XIX dal 2003 a oggi articoli su Principe e il tunnel.
Ecco un bel campionario di informazioni date a caso, in contrasto tra loro e molte volte false.
Fatevi due risate (amare)...
27/12/2003
Nel dettaglio a Genova arriveranno oltre un milione e trecentomila euro per la realizzazione di un ascensore inclinato a Quezzi, tra via Pinetti e via Fontanarossa; e altri 550mila euro circa per la nuova galleria di collegamento tra la stazione ferroviaria di Principe e la fermata della metropolitana. L’assessore ai Lavori pubblici del Comune di Genova Claudio Montaldo ha accolto «con soddisfazione» gli stanziamenti precisando: «Per la galleria fra la stazione Principe e la metropolitana abbiamo ottenuto dal governo un finanziamento per
progetti innovativi relativi a impianti ferroviari. Nel caso la somma disponibile fosse sufficiente, chiederemo alla Regione di dirottare i finanziamenti già attribuiti per Principe sulla realizzazione del sottopasso in via Puccini a Sestri a servizio della stazione Fs».
11/2/2004
I l parcheggio sotto piazza Acquaverde finisce nel cassetto: troppo sconvolgente il suo impatto sulla zona di Principe (due anni di cantiere), a maggior ragione dopo le sofferenze patite per i lavori di restyling di via Balbi. Da un vertice che
si è tenuto ieri fra l’assessore al Traffico, Arcangelo Merella, i vertici della società Grandi Stazioni, Amt, Aster e i tecnici della mobilità, è uscita l’ipotesi
di ampliare la capacità dell’altro parcheggio previsto all’interno dell’area Fs, in corrispondenza di via Doria, portandolo da due a quattro piani sottoterra. Resta da stabilire l’eventuale interferenza con i resti delle antiche mura. Merella è favorevole a collocare tutti i 500 posti auto all’interno dell’areaFs: «La s u p e r f i c i e
della piazza verrebbe comunque sistemata, e il parcheggio interno sarebbe direttamente collegato con il tunnel di collegamento
fra la stazione ferroviaria e il metrò». Durante l’incontro, i vertici di Grandi stazioni si sono anche detti disponibili a ripristinare la storica Porta Principe, oggi nascosta da alcune costruzioni che verrebbero demolite. Ma quando cominceranno i lavori di ristrutturazione delle stazioni di Brignole e Principe, che dovevano essere conclusi a fine del 2003? La partenza è prevista tra giugno e settembre, una volta conclusa la gara d’appalto che riguarderà altre undici stazioni italiane: il 20 febbraio scadrà il termine di presentazione delle domande. «Concorderemo con i responsabili
di Grandi stazioni i piani di lavoro — dice Merella — in modo che non confliggano con l’afflusso di visitatori per Genova capitale europea della cultura». In ogni caso è stato annunciato da Grandi stazioni che la sistemazione della piazza antistante la stazione Brignole, di propria competenza, non decollerà prima dell’aprile 2005, assieme al nuovo parcheggio di via De Amicis.
09/05/2004
Stazioni, restauri al ralenty
LA CITTA' CHE CAMBIA Nuovo look per Principe e Brignole, ma non prima del 2005
Slittano ancora le ristrutturazioni dopo che l'asta è andata deserta
Con ogni probabilità, non cominceranno prima della metà del prossimo anno i lavori di ristrutturazione delle due stazioni ferroviarie Brignole e Principe: la conferma è venuta nel corso di un incontro tra l'assessore alla Mobilità, Arcangelo Merella, e i vertici della società Grandi stazioni (60 per cento delle Ferrovie dello Stato e 40 per cento del gruppo Eurostazioni composto da Benetton, Pirelli, Vianini e le ferrovie francesi Sncf). Motivo dell'ulteriore ritardo sulla tabella di marcia, già ampiamente "saltata" (in base alle previsioni iniziali, l'intervento avrebbe dovuto concludersi entro la fine del 2003), il fatto che il bando per l'intervento di restyling delle tredici principali stazioni italiane (una gara da 557 milioni di euro) è andato deserto. Delle tre cordate che si erano fatte avanti, alla resa dei conti nessuna ha poi deciso di avanzare proposte economiche, ritenendo l'importo non sufficientemente remunerativo. Per Brignole l'importo previsto per i lavori ammontava a 10,3 milioni di euro, per Principe 10,8. Grandi stazioni annuncia la volontà di pubblicare un nuovo bando entro un mese, con la convinzione che questa volta farà centro, ma i tempi della procedura dovrebbero portare l'inizio dei lavori a metà 2005.
Per quanto riguarda i progetti genovesi, è stato confermato che Grandi stazioni concentrerà nell'area interna della stazione di Principe, sfruttando alcuni fasci di binari che verranno eliminati, tutti gli spazi di parcheggio, evitando quindi di scavare sotto piazza Acquaverde.
«Per noi questa scelta va benissimo - afferma Merella - La piazza davanti alla stazione Principe verrà comunque riorganizzata da Grandi stazioni, senza però doverla mettere sottosopra: un indubbio beneficio dopo tanti disagi per i cantieri negli ultimi anni».
06/10/2004
AA.A. portabagli cercansi, disperatamente. Sono stati aboliti da dieci anni, sia alla stazione Brignole sia a Principe, ma il problema è piombato ieri pomeriggio nella Sala Rossa di Tursi. Aldo Praticò, consigliere di An ha presentato un'interpellanza sollevando il problema dei portabagagli fantasma nelle due stazioni. Immediata la replica dell'assessore ai Lavori Pubblici, Claudio Montaldo: ha ammesso che sì, di "facchini" effettivamente non ce ne sono più. E ha promesso di segnalare il disagio alle due società delle Ferrovie: Rfi e Grandi Stazioni, chiedendo il ripristino del servizio. O che almeno Brignole e Principe siano dotate di carrelli. Peccato che le Ferrovie, proprio mentre Montaldo faceva la sua promessa in consiglio comunale, sui carrelli si siano già espresse: niet. Sono troppo pericolosi. Lo stesso motivo per cui dai binari delle stazioni genovesi sono svaniti i carrelli portabagagli in legno: «pericolosi». Snocciola diligente il responsabile dell'ufficio relazioni esterne delle Ferrovie: «Per questioni di sicurezza, nelle stazioni i carrelli non si possono mettere». Dunque, Milano e Verona, tanto per citare una metropoli e una città di provincia, sono fuorilegge? «Questo lo dice lei. A noi in Liguria è sempre stato detto che ci sono problemi di sicurezza». Chi lo afferma, scusi? «E cos'è, un interrogatorio?». No, è tanto per capire. «Ribadisco che i carrelli non ci sono per questioni di sicurezza. Se uno scriteriato li sbatte sui binari, è pericoloso». Evidentemente, tutti gli scriteriati convogliano su Genova, visto che altrove un simile problema non esiste. Promette però il responsabile delle Ferrovie: «La soluzione arriverà in futuro. Nel 2005, inizieranno i lavori di restyling delle due stazioni. Sono già stanziati 25 milioni di euro». E nel frattempo? «Per ora non resta che caricarsi i bagagli, com'è stato fatto negli ultimi dieci anni. Con la speranza che dopo i lavori, le condizioni dei viaggiatori saranno migliorate». Amen.
14/11/2004
Nuova segnaletica per il metrò invisibile
TRASPORTO URBANO Ancora due anni per il tunnel di collegamento con la stazione ferroviaria
Principe, indicazioni anche sui marciapiedi per non far smarrire i viaggiatori
Metropolitana: a un mese dall'inaugurazione della stazione di piazza De Ferrari, la più importante dell'intero percorso, l'amministrazione comunale si appresta a mettere mano alla segnaletica di Principe. L'indicazione arriva da Walter Finkbohner, ex direttore delle ferrovie di Zurigo, oggi consulente di palazzo Tursi.
Così com'è, sostiene Finkbohner, la stazione metropolitana di Principe è completamente sganciata dalla stazione ferroviaria: si rischia l'emorragia di clienti potenziali. Quarantamila sono i passeggeri provenienti dai quartieri di ponente e da oltre Appennino che quotidianamente transitano da Principe diretti in centro. Di questi 40 mila in transito, insiste Finkbohner, se la linea metropolitana riuscisse a conquistarne solo che cinquemila (il 12%) sarebbe già un successo. Ma la conquista è tutt'altro che scontata, perché chi arriva in treno a Principe, specie se non è genovese, non ha la più pallida idea di come fare ad andare a prendere il metrò. Da qui l'accento che Finkbohner mette sulla segnaletica, che deve essere chiara e abbondante, verticale e orizzontale, in stazione e lungo i marciapiedi che attraverso via Andrea Doria conducono al metrò.
Investimento stimato, 10 mila euro. Arcangelo Merella, assessore comunale al Traffico, approva l'idea e si dice convinto che la segnaletica della linea metropolitana debba essere potenziata in tutte le stazioni. «Siamo l'unica città - dice Merella - dove dalla stazione metropolitana non sai dove sei e non capisci dove devi andare. Quanto a Principe, la creazione di un percorso ben segnalato in direzione metròè indispensabile, non possiamo permetterci di perdere potenziali passeggeri». Secondo Merella, dell'investimento necessario dovrebbe farsi carico il Comune. Claudio Montaldo, assessore alla Metropolitana, concorda sull'importanza dell'intervento, ma è cauto sulla spesa. «La segnaletica è utile - sostiene - Difficile sarà trovare i fondi per finanziarla». Quanto ai tempi, l'intervento richiede un paio di mesi di lavoro e prevede che il percorso sia segnalato anche e soprattutto sui marciapiedi. Tutto ciò si rende necessario perché tra la stazione ferroviaria e quella metropolitana di Principe manca il tunnel di collegamento sotterraneo. L'opera, a suo tempo, non era stata realizzata per mancanza di fondi. Ora il finanziamento è arrivato (2 milioni di euro), ma il tunnel richiede altri due anni di cantiere. Comune e ferrovie (Rfi e Grandi Stazioni) cercano un accordo sul tracciato.
«Passerà sotto via Andrea Doria - spiega Montaldo - ad un livello più basso di quanto inizialmente previsto, per non interferire con le utenze». L'opera dovrebbe inoltre essere collegata al parcheggio che Grandi Stazioni progetta di costruire dietro stazione Principe.
23/1/2005
Il progetto Un ritardo di due anni tra rinvii e ricorsi al Tar
I lavori di rifacimento delle stazioni di Principe e Brignole dovevano finire nel 2003, siamo nel 2005 e devono ancora iniziare. Anzi, deve ancora essere espletata la gara d'appalto. È una vicenda infinita quella di Grandi Stazioni, progetto sottoposto alle procedure della Legge Obiettivo (appalto unico) che avrebbe dovuto ridisegnare il volto delle principali stazioni ferroviarie italiane, trasformandole parzialmente in un centro commerciale. In questi anni (la prima presentazione del progetto risale al novembre del 2000) è stata realizzato solo il rifacimento di Roma Termini. Nei mesi scorsi il progetto di altre tre stazioni (Milano, Napoli e Torino) è stato stralciato. Ma su tutte le altre stazioni, le due di Genova e le due di Venezia, quelle di Verona, Bologna, Firenze, Bari e Palermo, pende di nuovo la spada di Damocle di un ricorso al Tar. Si tratta del secondo ricorso presentato da Ance, l'associazione dei costruttori, contro il (secondo) bando di gara . La speranza di Grandi Stazioni, società controllata da Ferrovie dello Stato, è di riuscire a superare l'impasse. «Altrimenti - affermano da Roma - dovremo percorrere un'altra strada, magari stralciando il caso delle altre stazioni. Abbiamo i soldi per realizzare il progetto e non ci riusciamo. È incredibile».
Grandi Stazioni, nonostante gli stop ai lavori, continua a lavorare. Recentemente è stato stretto un accordo con alcune realtà nazionali, come Feltrinelli e Ricordi, che apriranno librerie e negozi di dischi in ogni stazione. «A Roma Termini - affermano da Grandi Stazioni - le attività commerciali stanno andando benissimo. Speriamo di far decollare il progetto anche in altre realtà italiane. A Genova, tra l'altro, la conferenza dei servizi si è conclusa, abbiamo recepito ogni indicazione e modificato il progetto come richiesto dagli enti locali».
26/08/2005
Da scali ferroviari a centri di svago e shopping nel 2006 la trasformazione delle grandi stazioni
«N ella primavera 2006 partirà il restyling delle stazioni ferroviarie di Brignole e Principe. Il bando è stato pubblicato a fine luglio, l'appalto sarà assegnato in autunno».
L'annuncio è dato, all'unisono, dagli assessori comunali Bruno Gabrielli (Urbanistica) e Arcangelo Merella (Traffico). Anche se, alla luce dei ripetuti slittamenti, suona leggermente ottimistico. E malgrado il rischio di un successivo contenzioso tra Tursi e Grandi Stazioni, la società (60 per cento Ferrovie dello Stato, 40 per cento gruppo Eurostazioni composto da Benetton, Pirelli, Vianini e le ferrovie francesi Sncf) che cura l'ammodernamento e la gestione delle 13 maggiori stazioni italiane: «Grandi Stazioni non pare intenzionata a pagare gli oneri di urbanizzazione riferiti alla parte privata della ristrutturazione di Brignole e Principe a fini commerciali - spiega un dirigente del Comune - Ma, anche se opera anche con fondi statali nell'ambito della Legge Obiettivo, Grandi Stazioni non può considerarsi un ente pubblico "puro" e dunque gli oneri vanno versati».
Di sicuro, si allungano i tempi per la radicale ristrutturazione della stazione di Sampierdarena - terzo scalo ferroviario della Liguria con sette milioni di passeggeri all'anno - ad opera della società Cento Stazioni (60 % gruppo Ferrovie, 40% consorzio Archimede di cui fanno parte gli Aeroporti di Venezia e Treviso, Manutencoop, Banca Popolare di Lodi).
L'investimento previsto è di 2,6 milioni di euro. Il Comune ha chiesto a "Cento Stazioni" di estendere la riqualificazione all'intera piazza Montano, che dovrebbe diventare un importante polo di interscambio treno-bus. Tursi vorrebbe, in sostanza, che l'edificio della stazione fosse demolito e ricostruito a piano strada, con un ampio parcheggio in cui concentrare i capolinea dei mezzi pubblici. Il progetto è al centro di un piccolo giallo: per i tecnici del Comune, la versione "riveduta e corretta" non è ancora arrivata agli uffici competenti; secondo fonti aziendali, invece, Cento Stazioni avrebbe «consegnato il progetto definitivo ed è pronta a partire».
La speranza è che, nel frattempo, parta almeno il rifacimento delle due principali stazioni. I lavori per trasformare Brignole e Principe da semplici scali ferroviari in centri per lo shopping, lo svago e il tempo libero, avrebbero dovuto concludersi nel 2003. Questo, almeno, era il programma di Grandi Stazioni. L'investimento, ammonta, in totale a 557 milioni di euro. Oltre 21 milioni sono stanziati per i due complessi genovesi: 10,8 per Principe (il maggiore scalo regionale: 300 treni al giorno, 24 milioni di utenti all'anno) e 10,3 per Brignole. La prima gara europea, di recente, era stata stoppata con un ricorso al Tar dall'Associaciazione nazionale costruttori (Ance), che contestava l'affidamento in blocco dell'appalto. L'importo, troppo elevato, rischiava tra l'altro di tagliare fuori molte imprese italiane di medie dimensioni. Infatti il primo bando è andato deserto. Così anche il secondo, nonostante la suddivisione dell'appalto in lotti. Quella lanciata il 27 luglio da Grandi Stazioni è dunque la terza gara, che comprende Brignole e Principe accanto alle sistemazioni esterne di Torino Porta Nuova e Milano Centrale. L'investimento complessivo sfiora i 60 milioni di euro e include anche la progettazione esecutiva. Il 19 settembre, alle 10, scade il termine per la presentazione delle domande.
«Sulla base dell'esperienza di Torino, Milano e Napoli, dove sono già stati aperti i cantieri per il restauro degli immobili - spiega Enza Spinali, portavoce di Grandi Stazioni - riteniamo che i lavori a Genova possano partire all'inizio della prossima estate». Il progetto, anticipato ormai cinque anni fa da Grandi Stazioni, prevede il completo rifacimento degli ottocenteschi edifici di Brignole e Principe: all'interno saranno ricavati negozi e locali pubblici, le biglietterie diventeranno sportelli aperti, tipo agenzie di viaggi, saranno installate nuove scale mobili e ascensori, potenziata l'illuminazione, creati parcheggi e servizi all'esterno. In entrambi i casi sarà costruito un mezzanino, dove collocare i ristoranti. Il restauro di Brignole sarà accompagnato dal riordino definitivo di piazza Verdi, già in parte ridisegnata in accordo col piano Winkler.
27/10/2005
Lavori pubblici, piano al risparmio
Nutrito il capitolo che riguarda la realizzazione di opere pubbliche in qualche modo legate al trasporto pubblico: se non c'è un euro per la discussa "bus via" della Valbisagno («potremo fare le gare solo nel 2007, quando ci sarà una progettazione esecutiva», ha spiegato Seggi), oltre 6 milioni e 700 mila euro sono destinati alla filovia tra San Benigno e piazza Montano e all'adeguamento della filovia di via Gramsci. Finanziato con quasi mezzo milione di euro il tunnel tra la stazione di Principe e la metropolitana.
[Modificato da ClaudioBrignole 28/09/2006 3.15]