Finanziamenti Legge 488: opportunità con tranello

Ha giovato solo l'imprenditore il varo di una siffatta legge, concepita come opportunità di rilancio industriale con finanziamenti pubblici, ma con tanti tranelli che hanno lasciato spazio alle tante truffe?
Sarebbe bastato un solo accorgimento: che alla Guardia di Finanza fosse affidato, prima della erogazione del finanziamento, il controllo delle attrezzature, impianti ed altri beni dichiarati, con fatture, acquistati come nuovi.
Se tale controllo non fosse stato veritiero, il finanziamento non averebbe avuto seguito.
Anche se un detto recita: "l'occasione fa l'uomo ladro", ci si è affidati alla libera coscienza umana.
Nel frattempo però:
- il commercialista consulente finanziario, che ha consigliato ed istruito la pratica, ha paercepito il suo lauto compenso;
- le banche intermediarie dell'erogazione hanno percepito laute commissioni per spese ed interessi;
- Le compagnie assicurative, hanno percepito laute commissioni per i premi relativi alle polizze fidejussorie;
- L'Erario ha percepito un maggior gettito fiscale riveniente sia per l'Iva sull'imponibile delle fatture nonchè per l'IRPEF o - l'IRPEG, sul conseguente maggior reddito dichiarato dal venditore;
- l'INPS ha percepito un maggior gettito per i contributi calcolati percentualmente sul reddito dichiarato dal venditore;
- Regioni e Comuni sono stati beneficiari di un maggior gettito per IRAP ed addizionali IRPEF;
- Chiese e Onlus hanno anch'esse beneficiato chi per l'8/000 e chi per il 5/000 dei contributi volontari;
- Per non parlare di tutto il sistema che ha comunque beneficiato come trasportatori, imprese di costruzioni, dipendenti e sindacati nonchè il mantenimento tutto un sistema economico finanziario che ruota intorno, non solo all'impresa beneficiaria ma intorno a tutto il mondo industriale.

Solo che alla fine, quando dopo 2 o 3 anni scattano i controlli sugli impianti con ovvia usura, succede che per l'impostazione di processo accusatorio, l'onere della difesa ricade solo sull'imprenditore che dovrà affrontare altri oneri per spese legali e giudiziarie, che generano comunque gettitti ed opportunità per l'intero sistema ma col rischio di perdere credibilità sia sul mercato di riferimento che su quello creditizio,
Si può definire, tale imprenditore incappato in un circolo vizioso, come un asino in mezzo alle bande (in dialetto leccese "comu nu ciucciu a menzu i soni").

Premessa la fiducia nell'operato della Magistratura e la solidarietà morale per chi si trova oggi nello status di "indagato", concluso il mio intervento riponendo la domanda iniziale:
"Ha giovato solo l'imprenditore il varo di una siffatta legge, concepita come opportunità di rilancio industriale con finanziamenti pubblici, ma con tanti tranelli che hanno lasciato spazio alle tante truffe?"

Mi associo pienamente alle tue riflessioni dandoti ragione su tutta la linea...

sarebbe bastato poco per evitare tutto il casino, non si e' fatto solo per dare da mangiare a un mucchio di gente che forse non lo meritava.

Ovviamente la scusa e' che cosi' un imprenditore ha potuto creare lavoro... un finto lavoro purtroppo, perche' adesso i posti di quell'azienda sono piu' o meno tutti a rischio lo stesso...

Alla fine quello che ha truffato per l'opinione comune e' sempre "l'imprenditore colluso con la politica". Questo perche' il coraggio di vedere le cose nella loro complessita' certe persone non ce l'hanno proprio.

Grazie a Francesco De Vita per aver allargato il raggio della problematica mettendo luce su tutta la scena e non su alcuni personaggi che per convenienza vengono accusati di aver fatto di tutto.

Cari amici vedo che la pensate come me. Non conosco questi personaggi ma condivido ciò che dite. A Lecce si è creato un caso intorno a queste indagini sulle 488/PIA. Giudici che per fama e successo fanno indagini "faziose" con tanto di prime pagine e pesonaggi noti colpiti. Io mi chiedo da un pò di tempo: come mai la procura e la finanza hanno trovato TRUFFE in tutte le aziende che hanmo controllato? e sono tante. E' impossibile che nella provincia di Lecce non ci sia un imprenditore onesto.
Sono pienamente d'accordo e fiducioso nella magistratura soprattutto quando ha smascherato imprenditori che non hanno costruito niene e si sono fregati i soldi.
Ma non credo che un imprenditore possa prendere soldi, costruire lavoro, investire ed in più truffare.Perchè se i soldi li hanno usati per costruire un' azienda di certo non possono averli usati per altri scopi e viceversa. Quindi facciamo attenzione perchè secondo me queste indagini che vanno avanti stanno solo danneggiando le imprese salentine.E questi sono dati di fatto: attacchi mediatici, sequestri, blocco della produzione fanno si che le imprese, già in difficoltà, non riscano a riprendersi.E' come se la procura si dovesse vendicare della truffa e ti danneggia in fase di indagine, senza aspettare il processo.E intanto i veri truffatori sono tranquilli al mare...
Allora secondo me c'è qualcosa di sbagliato nella normativa che ha illuso imprenditori per tutti questi anni.Forse sarebbe stato meglio affidarsi alle banche...A scusate, dimenticavo,in Italia le banche alle persone oneste non danno una lira!!!
Andrea