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Israele, pappagallo condannato a morte per eccesso di parolacce

Ultimo Aggiornamento: 16/07/2007 18:54
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12/07/2007 20:49
 
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Israele, pappagallo condannato a morte per eccesso di parolacce

Tra le altre soluzioni proposte quella di tagliargli la lingua

ADNkronos
www.adnkronos.it/3Level.php?cat=Esteri&loid=1.0.453211775
01-06-2006


Tra le altre soluzioni proposte quella di tagliargli la lingua
Israele, pappagallo condannato a morte per eccesso di parolacce
La sentenza emessa da un consiglio rabbinico nei confronti d'un parrocchetto 'colpevole' d'imprecare in continuazione

Gerusalemme, 1 giu. (Aki/Ign) - Condannato a morte per eccesso di parolacce. Questa la sentenza emessa da un consiglio rabbinico nei confronti d'un parrocchetto 'colpevole' di imprecare in continuazione. Lo racconta oggi il quotidiano 'Yedioth Ahronoth'.

Il proprietario, disperato per le parolacce che uscivano dal becco dell'animale, era pronto a dar seguito alla 'sentenza' quand'è intervenuto il suo medico, Oren Zarif, che ha deciso di adottare il pappagallo, salvandolo così da morte certa. ''Il mio paziente - ha spiegato il medico - ha consultato un rabbino che ha deciso che il parrocchetto doveva essere ucciso dal momento che peccava e induceva altri a peccare''. I figli del proprietario, infatti, erano influenzati dalle parolacce che il volatile strillava in continuazione.

Zarif, tuttavia, si è rifiutato di farlo sopprimere, ma dopo poco ha avuto dei ripensamenti. Il pappagallo, infatti, anche nella nuova casa non si è comportato meglio e le sue imprecazioni hanno cominciato a infastidire i pazienti ortodossi che frequentavano lo studio. Disperato, il medico ha quindi consultato un altro rabbino, Meir Mazuz, che stavolta ha consigliato di tagliare la lingua al pappagallo, ''con il minimo di sofferenza. Se questo non aiuta, l'animale deve essere macellato''.

Di nuovo, tuttavia, Zarif s'è rifiutato, pressato anche dalla moglie che nel frattempo ha minacciato di divorziare se il medico avesse fatto eseguire la sentenza capitale. Quest'ultimo lancia dunque un appello: ''Sono pronto a donare il pappagallo a un safari o a un'altra istituzione che si prende cura degli animali. Almeno, loro possono tenerlo lontano dai bambini''.

fonte:

www.natiliberi.org/phpnews/news.php?action=fullnews&showcomments=...

chi sa che fine ha fatto questo pappagallo?





cHI VIVRà VEDRà
cHUPAcABRA mITO O rEALTà?

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12/07/2007 20:53
 
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Oddio....
Chissà però chi è stato ad insegnare parolacce all'animale, quello è il colpevole, perché nn credo che l'uccello le dica conoscendone il significato!
Condannarlo a morte o tagliargli la lingua addirittura... Dovrebbero donarlo a qualche turista ad esempio, [SM=x1169380] che se lo porta in un altro paese dove non capiscono cosa dice ...

Speriamo gli sia andata bene...

[Modificato da Akela il solitario 12/07/2007 20.54]


"La vera bellezza non si percepisce con gli occhi, ma col cuore"


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13/07/2007 14:29
 
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qualcuno le avrà dette queste brutte parole, mica se le inventa!dovrebero tagliare la lingua a chi le ha dette davanti al pappagallo. [SM=x1169401]

cHI VIVRà VEDRà
cHUPAcABRA mITO O rEALTà?

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14/07/2007 11:09
 
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La cosa migliore sarebbe un trasferimento clandestino in terra straniera... anche per me. Magari tra noi occidentali che non vogliamo avere niente a che fare con la cultura di quella gente ignorante, perchè in fondo, se troviamo il coraggio di lottare contro la pena di morte per le persone che ammazzano, cosa può temere un animale che dice parolacce? E poi qui non le capirebbe nessuno. Anzi, se stesse a casa mia, vi assicuro che io e lui faremmo a gara a chi impreca di più contro le ingiustizie della vita. Parola mia! [SM=x1169411]

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14/07/2007 11:59
 
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Speriamo davvero abbiano adottato una soluzione non cruenta, ma ho i miei dubbi... [SM=g27992]

"La vera bellezza non si percepisce con gli occhi, ma col cuore"


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Post: 1.436
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16/07/2007 18:54
 
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ma è assurdo, i pappagalli ripetono e basta... e soprattutto non "peccano"!!!!!!!!!!!!!!!!!
quello chissà quante paroilacce ha sentito prima di imparare a ripetere, non voglio essere cattiva ma secondo me erano i bambini ad avere una pessima influenza su di lui e non il contrario!!!!!!!! [SM=x1169380] [SM=x1169380] [SM=x1169380]



Spuntarono le prime stelle. Non sapeva che si chiamava Rigel, ma la vide. E sapeva che presto sarebbero spuntate tutte e che ci sarebbero stati tutti i suoi amici lontani. "Anche il pesce è mio amico"disse ad alta voce. "Non ho mai visto e mai sentito parlare di un pesce simile. Ma devo ucciderlo. Sono contento che non dobbiamo cercare di uccidere le stelle". Pensa se ogni giorno un uomo dovesse cercare di uccidere la luna, pensò. La luna scappa. Ma pensa se ogni giorno uno dovesse cercare di uccidere il sole...siamo nati fortunati, pensò. Poi gli dispiacque che il grosso pesce non avesse nulla da mangiare e il dispiacere non indebolì mai la decisione di ucciderlo. A quanta gente farà da cibo, pensò. Ma sono degni di mangiarlo? No, no di certo. Non c'è nessuno degno di mangiarlo, con questo suo nobile contegno e questa sua grande dignità.
Non capisco queste cose, pensò. Ma è una fortuna che non dobbiamo cercare di uccidere il sole o la luna o le stelle.

Basta già vivere sul mare e uccidere i nostri veri fratelli.
E. Hemingway, "Il vecchio e il mare"



Quando brillava il vespero vermiglio,
e il cipresso parea oro, oro fino,
la madre disse al piccoletto figlio:
"Così fatto è lassù tutto un giardino".
Il bimbo dorme e sogna i rami d'oro,
gli alberi d'oro, le foreste d'oro,
mentre il cipresso nella notte nera
scagliasi al vento, piange alla bufera
Giovanni Pascoli



Da bambino volevo guarire i ciliegi
quando, rossi di frutti, li credevo feriti
la salute per me li aveva lasciati
coi fiori di neve che avevan perduti...
e un sogno fu un sogno ma non durò poco
per questo giurai che avrei fatto il dottore
e non per un Dio ma nemmeno per gioco,
perchè i ciliegi tornassero in fiore,
perchè i ciliegi tornassero in fiore
F. de Andrè

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