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"Il maiale che cantava alla luna" di jeffrey masson

Ultimo Aggiornamento: 02/02/2010 19:43
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Sesso: Femminile
01/04/2007 21:15
 
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anche questo è un libro coi fiocchi... parla degli animali da fattoria, maiali, mucche, capre, pecore,galline etc
fa notare come ciascun animale vive in libertà e come è costretto a vivere(a esistere più che altro) per causa nostra. fa riflettere, molto! racconta varie esperenze di persone che hanno lasciato tutto per vivere con una mucca, come se fosse un cane o un gatto. un grande scrittore.

Guardavo quei bei pesci muoversi nell'acqua, guardavo i maialini appesi agli uncini e pensavo a come, a parte la miseria e la fame, l'uomo ha sempre trovato strane giustificazioni per la sua violenza carnivora nei confronti degli altri esseri vienti. Uno degli argomenti che vengono ancora usati in Occidente per giustificare il massacro annuo di centinaia di milioni di polli, agnelli, maiali e bovi è che per vivere si ha bisogno di preteine. E gli elefanti? Da dove prendono le proteine gli elefanti?
- Tiziano Terzani, "Un altro giro di giostra"
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Sesso: Maschile
04/04/2007 12:19
 
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Ecco un altro libro da aggiungere in lista [SM=x1169411] ...

"La vera bellezza non si percepisce con gli occhi, ma col cuore"


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Sesso: Femminile
02/02/2010 16:30
 
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Viaggio tra allevamenti e rifugi tra "gli animali da fattoria"
Avevo già sentito nominare questo libro, non ricordo dove ho sentito il titolo. Mi è ritornato alla mente e da questa recenzione che ho trovato mi pare davvero interessante. Appena potrò vedrò di procurarmelo. So che lo scrittore ha pubblicato diversi libri sul tema degli animali visti da un'ottica più profonda di quella corrente.


Il maiale che cantava alla luna - di Jeffrey Moussaieff Masson (2003)
Oggi basta entrare in una qualunque libreria per trovare libri di ogni tipo su cani, gatti, cavalli, pesci, uccelli e ogni altro animale che l’uomo ha deciso di avere sotto il proprio controllo in cattività o prigioniero in gabbie (e acquari). Altri libri invece ci illustrano con le parole e le immagini la vita selvaggia di leoni, leopardi, tigri e qualsiasi altro animale che l’uomo ritiene, secondo i propri criteri, una “specie interessante”, come se gli animali fossero dei francobolli da collezionare ed ognuno avesse un valore diverso (e in effetti questi sono gli animali che poi collezioniamo all’interno degli zoo moderni). Ma, parafrasando Singer, nessuno sembra interessato a conoscere gli animali con i quali abbiamo la più diretta forma di contatto ogni giorno: quelli che mangiamo. Nessuno sembra interessato a conoscere la vita interiore, emotiva, di questi animali, forse perchè ciò potrebbe porci di fronte a problemi di natura etica radicali.


Il maiale che cantava alla luna è, in questo senso, un’opera rivoluzionaria ed unica nel suo genere. I cosiddetti “animali da fattoria” vengono riproposti sotto una luce nuova e riscoperti per quel che sono: animali sensibili, intelligenti, curiosi e dotati di una vasta gamma di emozioni. Maiali, polli, capre, pecore, mucche, oche e anatre sono, questa volta, gli splendidi protagonisti di questo libro.

Il Masson, con un passato da psicoanalista e di direttore degli Archivi Sigmund Freud, autore di numerosi saggi di successo, ci porta in giro tra allevamenti intensivi e non, dove l’animale è ridotto a mero prodotto, e rifugi dove gli animali vivono liberi e accuditi amorevolmente. Ci lascia incontrare allevatori e attivisti per gli animali, facendoci ascoltare le loro voci, le loro storie, che ci parlano degli animali come di semplici macchine per i primi e come di individui unici e con una propria personalità per i secondi. Storie appassionate e commuoventi di maiali, polli e mucche ci trasportano tra le pagine, e colpiscono il cuore. Ci vengono presentati gli animali salvati dalla morte terribile del macello e ora ospiti dei rifugi dove, vivendo liberamente e in serenità, possono finalmente rivelarsi in tutte le loro sfaccettature. Altre veloci pagine si alternano invece per narrarci quella che è la realtà per milioni, miliardi di animali, rinchiusi in capannoni industriali sovraffollati e sporchi, dove ogni loro esigenza viene soffocata, repressa, annullata. Luoghi terribili dove l’animale è ridotto a vivere nell’apatia, nella sofferenza e nel terrore, fino all’ineluttabile momento del mattatoio, dove verrà ucciso senza mai aver provato per un solo istante la gioia di vivere una vita vera.

Un libro affascinante, assolutamente da leggere. Consigliato a tutti gli attivisti, perchè troveranno la lettura piacevole e lieta anche se a tratti commuovente o dura. Consigliato a chi vive con un cane o un gatto, e lo ama (lo ama veramente), perchè offre nuovi spunti di riflessione e nuovi punti di vista. E consigliato a chiunque altro sia convinto che maiali, polli e mucche esistano solo per finire nel nostro piatto, cosicchè possa mettersi alla prova di fronte alla lettura di questo libro straordinariamente capace di colpire la nostra sensibilità più profonda.

Riporto per intero la prefazione (sempre scritta dallo stesso Masson), la storia di una dolcissima scrofa, da cui l’opera prende a prestito il titolo:

Tre anni fa, durante un viaggio in Nuova Zelanda, mi trovavo a Auckland con la mia famiglia, quando sentii parlare di una scrofa che viveva sulla spiaggia a un quarto d’ora dal centro della città. Era una scrofa famosa, i ragazzini andavano a trovarla dopo la scuola, era stata proposta come sindaco, e il vicinato era ferocemente diviso tra coloro che trovavano un che di magico in lei e quelli che temevano avrebbe divorato i loro bambini. Trovammo la spiaggia, ma Piglet (l’avevano chiamata così) si era spostata in una piantagione di noci di macadamia più a nord e non la si vedeva più.
Per farla breve, conoscemmo i suoi custodi, il meraviglioso Tony Watkins e l’altrettanto splendida Helen, la sua compagna, e finimmo per comprare una casa proprio su quella spiaggia. Avevamo sentito un’infinità di storie su questa scrofa incredibile che adorava farsi una nuotata di prima mattina, quando il mare era liscio come l’olio, e apprezzava la compagnia dei bambini, sempre che le dessero una grattatina sulla pancia prima di andarsene. Era pulitissima, beneducata, sensibile, intelligente e socievole. Quando finalmente la incontrammo, capimmo subito che non si poteva desiderare una vicina di casa o un’ambasciatrice degli animali da fattoria migliore di lei. La sua vita emotiva era particolarmente evidente. Faceva sempre capire quello che provava: il più delle volte lo lasciava trasparire dall’espressione sorridente, soprattutto quando nuotava o giocava con i suoi piccoli amici umani.
Ma aveva anche alcuni lati misteriosi. Era sensibile alla musica, e le piaceva sentir suonare il violino. Sembrava apprezzare la musica soprattutto nelle notti di luna piena sulla spiaggia. Di recente, in una di queste occasioni, Tony le ha scattato una foto mentre emetteva versi dolcissimi, come se stesse davvero cantando alla luna. L’immagine di Piglet che canta, qui a lato [nel testo vi è una foto in bianco e nero, NdR], è la prova fotografica della sua particolare attrazione per la musica, l’acqua, la notte e la luna. E’ una ragione di più per credere che molti animali – i maiali per primi – possono accedere a sentimenti che gli esseri umani ancora non riconoscono in sé. Forse, se ascoltassimo con sufficiente attenzione le canzoni che Piglet e i suoi simili cantano di notte alla luna, potremmo scoprire emozioni in grado di procurarci una gioia inimmaginabile.
Nei miei libri sugli animali, ho spesso dato spazio alle emozioni che essi provano e che gli umani forse ignorano. Certo, sono solo congetture, ma a chiunque viva a stretto contatto con un’altra specie capita a volte di accorgersi che un certo animale si sta allontanando per entrare in un regno al quale non abbiamo accesso. Assume uno sguardo assente, oppure si illumina di una specie di contentezza. In quei momenti, sono convinto che se potessi imparare ad ascoltare meglio, o se solo fossi un po’ più disponibile verso l’ignoto, scivolerei nello stesso luogo e conoscerei emozioni delle quali adesso non so nulla.
Ci sono persone che hanno sofferto molto e che sembrano possedere una conoscenza dei recessi del sentimento umano irraggiungibili a tutti gli altri. Forse vorrebbero condividerla, ma spesso noi non siamo in grado di ascoltare. Stranamente gli animali mi danno la stessa impressione. Certo ad alcuni sembra assurdo paragonare la loro condizione a quella di chi, fra noi, vive una tragedia. Eppure più so come vivono negli allevamenti industriali, più mi convinco che l’analogia non sia così forzata. Questi animali sembrano conservare la capacità di provare sentimenti profondi, incluso, miracolosamente, l’affetto per noi, malgrado o forse proprio a causa del destino ineluttabile che li attende. La mia speranza è che questo libro renda consapevoli dell’esistenza dell’aspetto di una vita animale che ci ha accompagnato per migliaia di anni ma che davvero di rado abbiamo riconosciuto. Desidero che Piglet canti per noi come canta alla luna: forse una canzone di dolore, di nostalgia, di tristezza; forse, inaspettatamente, una canzone di gioia, di compassione, e d’amore.


Il libro è disponibile su AgireOra Edizioni. In occasione di questo viaggio del Masson tra i vari rifugi degli Stati Uniti, è uscito anche un interessante video della durata di quasi un’ora, disponibile in streaming e doppiato in italiano » qui.

Riccardo B.
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Sesso: Femminile
02/02/2010 16:35
 
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Mi spiace! Mi sono accorta in ritardo che questo libro era già stato segnalato da Sheryl circa 2 anni fa. (Ecco dove avevo letto il titolo! :( ) E' possibile aggiungere anche questa "lunga" recensione?
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Post: 4.085
Sesso: Maschile
02/02/2010 19:43
 
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Fatto!

"La vera bellezza non si percepisce con gli occhi, ma col cuore"


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