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Un attimo di riflessione. Ciao a tutti!!!
Ringrazio Gianfranco di averci fatto notare questa discussione passata inosservata e ringrazio soprattutto l’autore. Chiedo personalmente scusa per la mancata considerazione.
Volevo far riflettere a tanta gente che noi non siamo albanesi, non abbiamo la loro cultura, neanche la nostra lingua è uguale alla loro, solo poche parole sono simili, le più vecchie, alcune parole sono addirittura scomparse dalla nostra prima lingua, e fra un paio d’anni scompariranno anche queste poche parole arbresh che ci sono rimaste, non ci saranno più se non si farà qualcosa.
Io personalmente mi ritengo italiano, e sono orgoglioso di sapere una lingua in più che poche persone al mondo sanno.
Purtroppo sono rimasto sconvolto, quando ho letto che si sono riscontrati degli episodi di xenofobia nei confronti di persone che chiedevano un minimo di aiuto.
Quando Viviani dice che bisogna confrontarci è giustissimo, ma bisogna confrontarci anche con persone di cultura diversa. Anche loro hanno da insegnarci qualcosa. Gli scambi culturali che si facevano tempo fa, con la precedente amministrazione, dovevano avere degli scopi costruttivi non interessi personali; non mi riferisco solo da un punto di vista economico.
Caro Viviani, per quanto riguarda il turismo, non può nascere se prima non tendiamo le mani ai nostri stessi compaesani. Spero che i progetti di Vincenzo e del signor Peppino Bastone vadano avanti affinché tutti noi nati o/e vissuti a Carfizzi possiamo godere di questa iniziativa, magari con un minimo di aiuto da parte dell’amministrazione comunale.
Vi chiedo un attimo di riflessione su queste 4 righe.
Buon proseguimento a tutti.
[Modificato da tonyba 28/11/2006 22.55] Tony |
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Saluto amici vicini e lontani
Caro Celestone vorrei innanzitutto dire che io capisco e condivido le motivazioni che hanno spinto l’ amico Pino a scrivere il suo pensiero, spesso la contrapposizione tra noi che viviamo a Carfizzi e i carfizzoti che vivono fuori è solo dovuta alla lontananza e spesso le buone intenzioni vengono fraintese.
Non si vuole criticare i carfizzoti lontani purché esprimano una loro idea per salvare Carfizzi, nè si vuole che loro tornino in paese, se non lo vogliono.
Io sono legato ai miei compaesani anche se vivono fuori, anche se dopo una settimana che stanno a Carfizzi, vengono nel mio negozio e si lamentano dei pochi svaghi che ci sono in paese, si lamentano dell’unica volta che dai rubinetti non scorre l’acqua e si lamentano del fatto che il fruttivendolo strilla per strada alle due del pomeriggio,
Quello che a noi Carfizzoti vicini dà fastidio è di essere considerati una comunità destinata all’estinzione e priva di idee.
Io credo che molto spesso per non dire sempre chi rimane lo fa per scelta, e per amore; le possibilità di trovare lavoro sono poche, è vero, ma come dice Pino “volere è potere”.
Vorrei ora mettere al corrente i frequentatori del forum su alcune discussioni che negli ultimi tempi stanno nascendo a Carfizzi.
Alcuni “carfizzoti” criticano molto l’iniziativa dell’amministrazione locale di usare la doppia lingua nella toponomastica e in altri settori culturali in quanto si definiscono italiani e non albanesi.
Io credo che la nostra identità culturale sia una ricchezza da sfruttare; noi siamo anzitutto italiani ma siamo anche una minoranza linguistica con propri usi e costumi, con una propria lingua.
Questa nostra diversità può essere sfruttata anche dal punto di vista, economico, cosa che gli oltre 100 comuni italiani di minoranza linguistica (Svizzera, tedesca, francese spagnola, di cultura araba, rumena, e albanese) stanno facendo, sfruttando appunto il bilinguismo.
Credo che però le critiche in parte dipendano anche dalla mancanza di informazione che
l’Amministrazione locale non ha dato rigurado il fine che vuole raggiungere con l’uso della doppia lingua.
Io penso che sfruttare la legge 482/99 sulle minoranze linguistiche vada a nostro favore; penso che sia un grosso vantaggio, non solo economico ma anche di immagine.
Fino ad alcuni anni fa anche io non vedevo la necessità di utilizzare l’arbëresh ma visitando alcuni comuni di minoranza linguistica, dove si definiscono in tutto e per tutto italiani ripeto ITALIANI ho visto lo sviluppo economico nel campo della ristorazione, del turismo, della cultura e altro.
Non vedo perché noi dobbiamo essere sempre ultimi nel sfruttare le tante occasioni.
Vorrei ricordare un’occasione creata dalla nostra tradizione nel mio settore, quello dell’oreficeria e sfruttata dal maestro Gerardo Sacco che ha creato un impero grazie alla nostra tradizione orafa arbëresh, i suoi gioielli vengano indossati dalle migliori attrici mondiali e lui elogia e ringrazia Carfizzi per aver offerto lo spunto .
A marzo del 2005 il comune di carfizzi con l’attuale amministrazione, ha partecipato ad una fiera dell’artigianato arbëresh nel comune di Frascineto (CS) cui hanno preso parte quasi tutti i comuni albanofoni d’ Italia.
Il nostro comune ha partecipato con gli ori tradizionali, con le coperte fatte al telaio e con alcuni prodotti tipici
Quasi tutti i 6000 visitatori hanno elogiato i nostri prodotti, unici rispetto a quelli degli altri stand; il sindaco di un comune arbëresh della provincia di Cosenza si è avvicinato al nostro stand e mi ha chiesto da quanto tempo esercitavo la professione di orafo. Io risposi dal 1994.
A quel punto questo sindaco mi rivelò che nel 2000 aveva ottenuto a un finanziamento di 250.000.000 delle vecchie lire per creare un museo dell’arte orafa e dei manufatti al telaio ecc.,
Lui personalmente si era messo in contatto con il Comune di Carfizzi e i suoi rappresentanti e gli venne risposto che purtroppo non c’era piu nessuno che esercitava in paese l’arte orafa arbëresh e l’arte del telaio. Io credo che questa sia stata una delle tante occasioni perse per creare impresa.
Un altro tema attuale a Carfizzi è quello della accoglienza.
Attualmente nel nostro paese risiede una famiglia del Kossovo formata da 6 bambini di età compresa tra 1 e 10 anni , la Mamma e il Nonno.
Vi sono stati alcuni carfizzoti, per fortuna una minima parte,che nei confronti di questa famiglia hanno avuto atteggiamenti poco civili e solidali (non vorrei dire razzisti perche parola troppo grossa). Questi atteggiamenti sono stati favoriti dal alcune personalita di spicco della nostra comunità che si dicono di sinistra. Sono andati in giro a raccontare ad alcune famiglie di Carfizzi che non potevano piu tenere la chiave appesa alla porta perchè il Comune ospitava degli “zingari”.
Tutto questo perchè l’amministrazione attuale, ha aderito a un progetto della provincia di Crotone di accoglienza di donne e bambini rifugiati di guerra, e richiedenti asilo politico.
Nella struttura cosiddetto asilonido di Carfizzi dovrebbe nascere una casa di accoglienza per 20 persone.
I lavori sono però ad un certo punto andati a rilento fino a quando da fonti vicine all’Ente si viene a sapere che un certo ex ....di Carfizzi sta facendo di tutto perché il progetto vada in fumo. Ciò per il semplice motivo, e questo non sono solo io che lo penso ma tutti coloro che credono nella possibilità di creare anche da noi nuove opportunità non solo lavorative,che si vuole fare in modo di discriminare e isolare l’amministrazione .
I responsabili del progetto della provincia sono rimasti allibiti nel sentire chiamare quei bambini gente sporca, zingari, e altro,quando in passato altri avevano presentato un progetto analogo ma non avevano ottenuto il finanziamento.
Ho voluto raccontare questi episodi, non per elogiare l’attuale amministrazione perchè, come qualcuno può pesare c’è mia moglie, ma solo per parlare delle opportunita di sviluppo che il nostro paese ha perso e che continuerà a perdere fino a quando alcuni personaggi continueranno a mettere i bastoni tra le ruote.
Purtroppo i carfizzoti lontani devono capire che Carfizzi è un paese diviso, non solo a livello politico, e io penso che per creare sviluppo, lavoro, futuro, ognuno di noi deve fare un passo indietro e lavorare tutti insieme per creare una situazione positiva sia per i carfizzoti vicini che per i carfizzoti lontani e sopratutto per i nostri figli.
Inoltre vorrei fare delle riflessioni su alcune proposte lette sul forum. Secondo il mio punto di vista si può iniziare a creare turismo già con le sole case esistenti, che i proprietari che risiedono fuori carfizzi possono dare in affitto.
Consigliare di investire i propri risparmi ai carfizzoti vicini e lontani mi sembra una cosa affrettata.
Una persona, se crede in qualcosa e ha le sue convinzioni, deve dare per primo l’esempio, investire in paese i propri soldi e penso che altri lo faranno.
In una comunità come Carfizzi per crescere, e creare opportunità di sviluppo bisogna confrontare le idee, avere rispetto degli altri sia per i carfizzoti vicini e lontani che per le istituzioni locali, coloro che si rivolgono agli altri con nomi dispregiativi e con parole volgari, non sono in grado di dare alcun consiglia a nessun carfizzoto.
Concludo dicendo che non siano in pochi a lanciare le idee ma che si registrino nel forum sempre più carfizzoti.
Ciao a tutti
Domenico Viviani
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