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Le blatte: TRAPPOLE ADESIVE

Ultimo Aggiornamento: 17/07/2015 15:16
28/02/2006 22:41
 
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TRAPPOLE ADESIVE PER BLATTE

Questo tipo di trappola ha avuto una notevolissima diffusione negli ultimi 25 anni, dopo che i giapponesi misero in commercio le prime (peraltro assai efficaci) “Trap-a-roach” in cartone multicolore (con tanto di casettina , tegole e finestrelle comprese, disegnata sopra), attivate con un una bustina di attrattivo alimentare/feromonico e destinate alla cattura (soprattutto) di Blatta orientalis.

Una delle prime trappole adesive per blatte


La confezione


Vista laterale


Fanno sorridere ora, con il loro look "da manga" e i disegnini che rappresentano tanti scarafaggini felici.. ma allora fu una invenzione geniale: gli scarafaggi erano attirati tanto dall’attrattivo quanto dal fatto che la pagoda stessa, con le sue fessure d’accesso, rappresenta un possibile rifugio “sicuro” per questi insetti che si difendono soprattutto nascondendosi negli anfratti.
Inoltre, una volta effettuate le prime catture, la trappola tendeva ad aumentare il suo potere attrattivo in quanto gli insetti imprigionati al suo interno tendono ad emettere un feromone detto “di aggregazione” che ne attira molti altri esemplari dai dintorni...
In pratica, una volta posizionata, la trappola si butta via soltanto quando è piena di blatte (cosa che talvolta si verifica in un tempo sorprendentemente breve...), o completamente disattivata da polvere e detriti, oppure quando non funziona più perchè non ci son più blatte da catturare...
Il tutto senza ricorrere a insetticidi o altre sostanze dai possibili effetti tossici.
Sostanzialmente, tutti i tipi di trappole adesive realizzati in seguito si ispirano al primo modello giapponese (tutt'ora apprezzatissimo, tra l'altro) e sono costituite dalla solita pagodina pieghevole in cartone (o in PET polionda) con adesivo all’interno e un attrattivo ( in bustina, pastiglia o gel).

Alcuni modelli di trappole per blatte




Si differenziano soltanto alcuni modelli di trappole per monitoraggio HACCP, che sono realizzati in plastica stampata, nei quali viene inserito un apposito cartoncino adesivo sostituibile, ma il concetto di base è il medesimo. Si preferisce utilizzarle in quegli ambienti dove le condizioni di elevata umidità o le ripetute operazioni di pulizia renderebbero rapidamente inservibili le pagode in cartone, rispetto alle quali tendono ad essere, per ovvi motivi, leggermente più costose.

Esempio di trappola in plastica stampata


La selettività di tutte queste trappole è molto elevata, ma non assoluta. Al loro interno, oltre alle blatte peraltro previste, mi è capitato di trovare ogni altro tipo di artropodi (insetti, ragni, millepiedi, scorpioni) e di piccole creature quali roditori, toporagni, lucertole, gechi e addirittura (una volta sola) un piccolissimo serpente.

Un ragno del genere Pholcus catturato da una trappola



Generalmente le catture “anomale” si verificano soprattutto in ambienti particolari e non abitati quali cantine, sotterranei, locali immondizie, etc e, non di rado sono proprio le trappole per blatte a dare il primo preavviso di nuove presenze indesiderate.
Anche in questo caso si raccomanda un controllo piuttosto frequente delle trappole, in parte per verificarne l’azione e l’efficacia, ma anche per non avere spiacevoli sorprese dovute, per esempio, alla presenza di un cadaverino estraneo in avanzata decomposizione al loro interno.
Le trappole usa-e-getta, come ho già detto, sono realizzate in cartone (normale o plastificato) oppure in PoliEtilene polionda: il diverso tipo di materiale costruttivo non influisce sull’efficacia della trappola, ma può fare la differenza in funzione dell’ambiente in cui si opera. Il PET polionda resiste meglio all’acqua e all’umidità, ma in compenso presenta un sacco di alveolature aperte, e potrebbe in teoria fungere da nascondiglio per blatte allo stato di neanide o altri piccoli artropodi.
Anche gli attrattivi possono essere confezionati in modo diverso:
Pastiglie: sono delle vere e proprie pastiglie confezionate in blister... personalmente non le amo molto perchè possono staccarsi dal fondo adesivo in fase di posizionamento e di controllo, e anche per il fatto che tendono ad aver minor effetto attrattivo rispetto ad altre soluzioni... un buon accorgimento per incrementarlo è quello di sbriciolare la pastiglia al centro dell’adesivo...
Bustine: sono bustine a trama molto fitta, al cui interno è contenuto l’attrattivo. A parer mio funzionano meglio delle pastiglie e hanno minori controindicazioni.
Gel: l’attrattivo, in forma di gel, è incorporato nel supporto collante, quindi non si sposta e non si può staccare. Risparmia inoltre la fatica e il disturbo di dover sempre aver lo stesso numero di trappole e di confezioni di attrattivo. Alcuni tipi di gel hanno mostrato di aver notevole attrattività nei confronti di Blattella germanica, infestante storicamente poco attirato da questo tipo di trappole.

Catture di Blattella germanica in trappola con attrattivo in formulazione gel (striscia rossa)




L’impiego di trappole adesive di rado consente, al di là di fenomeni domestici “leggeri” causati da Blatta orientalis, di risolvere completamente i casi di infestazione da blatte, ma risulta comunque un supporto fondamentale alle altre operazioni di deblattizzazione (esche insetticide in gel, irrorazioni con insetticidi, etc), nonchè un ottimo sistema per segnalare tempestivamente la presenza di un problema e valutarne l’intensità.

Catture di Blatta orientalis in trappola adesiva


IL POSIZIONAMENTO

Per ottenere risultati soddisfacenti dalle trappole adesive è estremamente posizionarle in modo appropriato, in funzione del luogo in cui si opera e della specie di blatte da controllare.
Nel caso di infestazione da scarafaggio nero (Blatta orientalis), conviene disporre almeno una trappola per locale, riservandone almeno un paio per la cucina. Poichè si tratta di un insetto che non si arrampica sulle superfici lisce, è meglio concentrare l'attenzione al livello del suolo, disponendo le trappole sotto i mobili o nel ripiano più basso degli armadietti.

Posizionamento trappole adesive per infestazione da B.orientalis


Nel caso sia presente invece Blattella germanica, le trappole vanno posizionate in luoghi più alti e lontani dal suolo, che quest'insetto tendenzialmente predilige a causa della sua impressionante capacità di arrampicarsi praticamente dappertutto.
In compenso la sua presenza, almeno inizialmente, riguarda solo la cucina e il bagno, per cui risulta consigliabile concentrare le azioni di lotta nei suddetti locali.

Posizionamento trappole adesive per infestazione da B.germanica


In un caso come nell'altro è bene mettere una trappolina nel vano sottostante il lavello, che risulta essere molto apprezzato dalle diverse specie di blatte per l'annidamento a causa della presenza di cibo (rifiuti nella pattumiera), di umidità e di posti per nascondersi.



IL bagno è un altro locale che assai spesso si presta ad essere infestato dalle blatte, attirate dall'umidità e dalla presenza di nascondigli. A causa delle ridotte dimensioni del locale è consigliabile posizionare una trappolina sola, dietro la tazza del water o dietro il bidet







[Modificato da EffeCi61 17/07/2015 15:16]
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Dubito, ergo sum

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