| | | Post: 323 | Registrato il: 13/07/2005
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Per impostare questa discussione, riporto un brano preso da "Il Sentiero della Terra" di Starhawk. Credo possa servire come inizio, in quanto l'esperienza mi insegna che per poter agire devi a) sapere ciò che fai b)capire perchè e in base a quali idee lo sai c)crederci.
Per cui penso che i guardiani della terra dovrebbero prima riflettere e chiedersi in nome di quali valori proteggono il pianeta e la Vita...
Oh, basta, ragazzi, sto sparando paroloni. Vi metto il brano, va', così la smetto. ^__^
Vi avverto, è un po' complesso... Però secondo me fa riflettere, sia sull'atteggiamento che dovremmo avere verso la Terra, sia su quello che dovremmo avere con i nostri simili...
[...]La magia ci insegna a essere consapevoli di vedere il mondo attraverso una cornice, ci avverte di non confonderlo con la realtà ultima, oppure di non scambiare la parte per il tutto. Inoltre, parte della nostra disciplina magica consiste nel fare scelte consce riguardo a quale cornice adottare.
Appena iniziamo a fare delle scelte, entriamo nel regno dei valori. Il criterio che usiamo per scegliere una cornice piuttosto che un'altra deriva da cosa, alla fine, valutiamo maggiormente, cosa consideriamo sacro. Considerare qualcosa sacro significa ritenerlo profondamente importante, che il suo valore intrinseco ed estrinseco va al di là della nostra comodità o convenienza immediata, e che non vogliamo vederlo sminuito o denigrato in alcun modo. La parola "sacro" deriva dalla stessa radice di "sacrificio": scegliere un valore significa rinunciare a un altro. Se qualcosa per noi è sacro, siamo disposti a sacrificare qualcosa per proteggerlo e a prendere una posizione, oppure a rischiare noi stessi al suo servizio. Questo non vuol dire che idealizziamo il sacrificio; allinearsi con cio che è veramente sacro significa servire quei valori che ci nutrono e rinnovano, che ci danno la gioia e il piacere più grandi, che evocano il nostro amore più profondo.
In quanto Streghe, abbiamo una responsabilità enorme perchè siamo politeiste. Percepiamo molti grandi poteri e costellazioni di energie nell'universo, che chiamiamo divinità, e scegliamo quali venerare e con quali allinearci. Vediamo anche l'unità di base e l'uniformità dell'universo, ma essere politeisti è riconoscere che nessun nome, descrizione o sentiero spirituale potrà mai rendere giustizia a quell'immenso insieme. Gli Dei, le Dee, i testi sacri e le religioni sono tutti cornici, descrizioni, mappe; nessuno di loro rappresenta il paesaggio intero. [...]
Ma se non vediamo il mondo come una semplice battaglia tra il bene e il male, bensì come un'interazione di forze e controforze che cercano un equilibrio dinamico, su cosa baseremo la nostra morale?
Se vediamo il mondo come un tutto dinamico, allora la prima domanda che potremmo porci quando facciamo una scelta è: "Che impatto avrà sull'insieme questa azione o decisione?". Non è semplice rispondere a questa domanda, perchè l'insieme è al di là della nostra conoscenza completa e le azioni hanno delle conseguenze inaspettate.
E come possiamo sapere se un effetto sarà benefico o no?
Dal momento che la spiritualità incentrata sulla natura usa quest'ultima come cornice, possiamo considerare i sistemi naturali come un modello di riferimento. Per comprendere se qualcosa è veramente benefico, abbiamo bisogno di capire cosa significa salute in un sistema naturale, e di sapere come funziona un ecosistema.
Un ecosistema sano potrebbe essere caratterizzato da relazioni collaborative e interdipendenti tra i suoi membri, e presentarsi diverso e complesso in misura tale da risultare resistente, per preservarsi di fronte al cambiamento. L'energia e le risorse sono diffuse all'interno del sistema, cosicchè la diversità possa prosperare. Per mantenere il sistema vengono usate solamente le energie e le risorse provenienti dal sole, oppure generate dai processi vitali del sistema stesso. I membri della comunità ecologica sono liberi di esprimere nei loro modi unici le grandi energie creative dell'universo.Anche se pensiamo spesso alla natura come a un combattimento sanguinoso, come a un campo di competizione spietata per la sopravvivenza, la comprensione odierna dell'ecologia, più sofisticata, vi percepisce invece un'enorme quantità di cooperazione e interdipendenza [...].
In un sistema naturale, il giusto livello di diversità e complessità aumenta la salute e la resistenza. Una prateria, che in un solo metro quadrato può avere centinaia di specie di erba, piante a foglia larga, legumi e fiori, è molto più varia di un campo di grano geneticamente modificato. Se sopraggiungesse una nuova malattia, potrebbe colpire una o poche piante della prateria, ma centinaia di altre sopravviverebbero[...]. Ma se una nuova malattia attaccasse le piante di grano geneticamente modificate, potrebbero morire tutte. [...]
Tuttavia, quella sana diversità esiste all'interno di un certo spettro. [...] La sana diversità è il massimo livello di diversità che si possa adattare alle condizioni locali di vita; quelle differenze che, nell'adattamento locale, creano il più grande mosaico di biodiversità sulla terra.
L'abbondanza, che consiste nel distribuire risorse ed energia in modo che i membri di una comunità ecologica possano prosperare, è anch'essa un valore. Viene limitata dalla sostenibilità, dal bisogno di un sistema di reintegrarsi da solo, di non consumare più di ciò che può creare. [...] Affinchè l'insieme ne tragga beneficio, quell'abbondanza dev'essere diffusa e condivisa, non concentrata così che pochi elementi abbiano la maggior parte delle risorse e agli altri manchi ciò di cui hanno più bisogno.
La libertà e la creatività sono, forse, dei valori umani, ma anche gli aspetti di un sistema naturale sano, che è dinamico, non statico, cambia di continuo, si adatta e si evolve. Se i membri di una comunità ecologica vengono controllati o limitati nell'esprimere il loro potenziale o nell'operare delle scelte, la loro capacità di adattamento verrà ridotta. La vita ci ha dimostrato più volte che è enormemente creativa, e l'allineamento con quella creatività è uno dei segni di salute.
Ci sono altri valori umani che potremmo includere nella nostra definizione di ciò che è "benefico":amore, compassione, gratitudine, gioia; tutte caratteristiche che sorgono in presenza di un insieme sano e vibrante. Ma amore e compassione sono più di questo, potremmo pensare a loro come parte della risposta immunitaria dell'insieme terra alle malattie. Sono le emozioni, che ci mobilitano come esseri umani ad avere cura di qualcosa, a guarire un dolore, a riparare un torto.
Quando un sistema è completo e sano, quando è basato su rapporti di interdipendenza e cooperazione che ne migliorano la dinamicità, la diversità, l'abbondanza, la sostenibilità, la creatività e la libertà, allora ci mostra quell'equilibrio che noi umani chiamiamo giustizia.
Una volta che avremo nelle nostre menti un modello di come la salute dovrebbe apparire ed essere, allora potremo chiederci, ogni qual volta contempleremo una qualunque azione o decisione: "Questo creerà delle relazioni benefiche?".
Rispondere a questa domanda, come alle precedenti, non è semplice come potrebbe sembrare, perchè per decidere se una relazione è benefica, specialmente per l'insieme, dobbiamo capire come funzionano i sistemi. [...]
E prego qualche Dio dei viaggiatori
A che tu abbia due soldi in tasca da spendere stasera
E qualcuno nel letto per scaldare via l'inverno
E un angelo bianco seduto vicino alla finestra
Modena City Ramblers "Ninnananna" |