Anche io ho letto e gradito il libro di Alessandro. Dato che chi mi ha preceduto lo ha riempito di complimenti (meritati) io non mi dilungo e passo a evidenziare i passaggi che invece ho trovato meno attraenti.
Si è detto che il romanzo è troppo breve. Vero, e infatti alla fine l'ho trovato un po' contratto. Secondo me il finale doveva essere diluito, inserire più particolari. La storia della serial killer è molto interessante e fondamentale per comprendere le motivazioni di quel rituale. Per questo le avrei dedicato più spazio, inserendola magari in modo diverso dal racconto utilizzato.
Questo è l'unico difetto di questo romanzo che mi ha tenuto un'ottima compagnia.
Ora un'osservazione. A me è parso che il romanzo racconti due storie: quella della Tagliatrice di teste e quella di Neil Stiffle. Le due trame si sfiorano, ma alla fine restano tendenzialmente separate, quasi potrebbero diventare due romanzi separati (e condividere i personaggi). Mi piacerebbe sapere se chi ha letto (e scritto) il romanzo la pensano come me.
Rinnovo i complimenti fatti ad Alessandro e spero proprio di conoscerti di persona a una prossima presentazione a Roma. Ovvio che anche il tuo prossimo romanzo entrerà tra le mie letture alla sua uscita
Alla prossima, Luca.
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