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CLAUDIO SABELLI FIORETTI DAL FESTIVAL DI GIORNALISMO DI PERUGIA: FOLLA PER MARCO TRAVAGLIO

Ultimo Aggiornamento: 26/03/2007 22:31
26/03/2007 22:31
 
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DAL FESTIVAL DI GIORNALISMO DI PERUGIA

E' finito il festival del Giornalismo di Perugia, evento che mi ha tenuto un po' lontano dal blog. Sono stati cinque giorni molto intensi in cui ho visto gente interessante, intervistato gente famosa, contribuito a stimolare riflessioni sul nostro ruolo, e inventato una nuova formula, la rassegna stampa dissacrante.
Cominciamo da quest'ultima cosa, un'idea che ha trovato facile sponda in Arianna, l'ideatrice e organizzatrice del Festival e pronta risposta negli amici di Caterpillar e Catersport. Il principio ispiratore era questo: le rassegne stampa sono noiose e seriose. Sono condotte generalmente da giornalisti talmente presi dal loro ruolo che non si accorgono delle sciocchezze che sono costretti a leggere e delle contraddizioni che attraversano senza distinzione di importanza e di colore politico i quotidiani italiani. Così, insieme a Giorgio Lauro, Filippo Solibello, Massimo Cirri e Marco Ardemagni tutte le mattine alle 10 abbiamo letto i quotidiani a un gruppo sempre più folto di appassionati che venivano a sentirci (c'è il sospetto naturalmente che venissero soprattutto a scroccare il cappuccino e la brioche che l'organizzazione offriva gratis nel miglior albergo di Perugia, il Brufani, ma concediamo la buona fede). Ci siamo divertiti un mondo e a giudicare dalle risate e dagli applausi non siamo stati gli unici a divertirsi. C'era anche uno dei nostri più assidui lobbisti, Oreste Tappi. Mi piacerebbe che anche lui ci dicesse qualcosa, l'impressione che gli ha fatto questa rassegna e, già che c'è, che cosa ne pensa di questo Festival.

Oltre alla rassegna stampa, Filippo Solibello e Massimo Cirri hanno condotto due puntate di Caterpillar in diretta da Perugia. Come al solito divertenti e trascinanti, davanti a un pubblico numerosissimo, cazzeggiando su lezioni di giornalismo e ritagli della memoria. C'è stata un'altra incursione del Festival sulla tv, l'ultimo giorno, domenica, ieri, in collegamento con Quelli che il calcio. Simona Ventura ne ha approfittato per porre a me e a Gianantonio Stella domande su diritti e doveri dei giornalisti in relazione alla privacy anche approfittando del fatto che in studio a Milano c'era Pino Belleri, il direttore di Oggi, il giornale che ha comprato per 100 mila euro le foto famigerate di Sircana e non le ha pubblicate. Io ho detto che ci sono persone che hanno come dovere di non fare uscire le notizie e persone che hanno come missione quella di farle uscire. I giornalisti appartengono alla seconda categoria. Io le foto non le avrei comprate ma se le avessi comprate le avrei pubblicate. Gianantonio era d'accordo con me. E di fronte alla contestazione di Simona Ventura che ricordava che bisognava stare attenti alle famiglie, ho risposto che bisogna stare attenti alle famiglie di tutti non solo a quelle dei politici. E di fronte alla contestazione che la vita privata va protetta ho risposto che tutti i personaggi del mondo dello spettacolo passano metà della vita ad offrire dettagli sulla loro vita privata pur di diventare famosi e visibili e poi quando ci sono riusciti passano l'altra metà della loro vita a lamentarsi delle intrusioni nella loro vita privata.

Ho incontrato un vecchio amico, Piero Ottone, prodigo di complimenti, di consigli e di lamentele perché non scrivo più le interviste per il Magazine, ho incontrato la splendida Rula Jebreal insieme a sua figlia e al marito Pietro, ho intervistato pubblicamente Lamberto Sposini che ha parlato di Moggi, di Rossella, di Mentana, di tutto, ho intervistato anche Enrico Lucci, con quella sua aria da cucciolone stranito, idolatrato da un pubblico straripante, ho chiacchierato con Giovanni Floris che ha dovuto difendersi da Travaglio che lo aveva accusato di "complicità" con i suoi ospiti a Ballarò, ho chiacchierato naturalmente anche con Travaglio la cui serata è stata una delle più affollate di tutto il Festival, ho visto, ma solo di sfuggita, un saluto e via, Monica Maggioni, dimagritissima e in splendida forma, ho cenato con Daniele Biacchessi, autore di uno spettacolo sulla mafia e soprattutto ho assistito per la terza volta allo spettacolo "Orda" di Gianantonio Stella e Gualtiero Bertelli. E per la terza volta mi sono commosso. Stella ha chiuso il festival, ieri sera. Alla fine la gente, in piedi, non la smetteva di applaudire. Arianna piangeva, io anche e insomma tutto è finito per il meglio. Peccato che non siate venuti.

Claudio Sabelli Fioretti


INES TABUSSO
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