CATTOLICO PRATICANTE?
NO:
berlusconi, il cattolico praticone
IL RIFORMISTA
mercoledì 14 settembre 2005
Em.ma (EMANUELE MACALUSO)
Può un cattolico praticante guidare una coalizione di governo la quale, laicamente,
si ponga i temi della modernizzazione dei rapporti civili nelle società di
oggi? La domanda deriva dalla lettura della dura presa di posizione del giornale
del Vaticano nei confronti di Prodi, che aveva genericamente indicato una
politica, nei confronti delle coppie di fatto, del tipo delle soluzioni adottate
in tutta l?Europa. L?Osservatore Romano accusa Prodi di cercare voti con
quelle idee, e lo dice nel momento in cui fa già campagna elettorale, indicando
ciò che per un credente-elettore è conforme o difforme alla morale cattolica:
principi da trasferire nella legislazione dello Stato. Fini ha reagito mostrando,
ancora una volta, di avere su questi temi una politica e il coraggio di sostenerla.
E il Cavaliere? Non è cattolico praticante, ma praticone. Nel suo Polo, come
abbiamo osservato ieri, si discute se è meglio la maschera liberale, liberista,
libertaria o quella clericale, compromissoria e attendista. Il suo silenzio,
dopo l?uscita di Fini, ci conferma che il Berlusca è ancora incerto su quale
maschera usare. E i giornali liberali, gli ex-socialisti, gli ex-radicali
berlusconiani aspettano.
mercoledì 21 settembre 2005
Em.ma
la casa delle libertà obbedisce
È impressionante la prontezza con cui autorevoli esponenti della Casa delle
Libertà (!) hanno espresso l?intenzione di seguire le indicazioni del Cardinale
Ruini. Impressionante non perché mi aspettassi un gesto di autonomia e dignità
da persone che si genuflettono anche di fronte a Berlusconi. Il mio stupore
sulla prontezza dell?inchino è dovuto al fatto che, avendo il Cavaliere recuperato
i Taradash e i Calderisi, i suoi uomini sarebbero stati almeno un po? cauti.
Niente affatto. Eppure in quella Casa si trovano liberali di antico e nobile
lignaggio come Antonio Martino, repubblicani che portano il nome di La Malfa,
antichi collaboratori di Riccardo Lombardi come Cicchitto. E giornalisti
come Egidio Sterpa, liberale anche lui, il quale quando scrive sul Giornale
sembra non solo l?erede di Cavour, ma di Ernesto Rossi e Mario Pannunzio.
Ieri, nell?editoriale di Del Debbio, il Giornale ci spiegava che Ruini aveva
tutto il diritto di esprimersi nei termini in cui si è espresso, e nei servizi
(pag. 9) un bel titolo recitava: «Per il centrodestra sono parole sante»,
con dichiarazioni entusiastiche di Forza Italia, An, Udc e Lega. Però Rutelli
li ha fottuti: ha anticipato il Cardinale!
INES TABUSSO