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Marzo By Omotigre

Ultimo Aggiornamento: 12/02/2007 10:08
12/02/2007 10:08
 
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20Marzo

Il tempo trascorre lentamente ed io sono qui davanti al mio monitor vuoto.
Riempio pian piano lo schermo, voglio lasciare una testimonianza.
Una copia di questo file rimarrà nell'hard-disk, un'altra la stampero' e la mettero' in un posto sicuro.
Se dovesse leggerla qualcuno, voglio che sappia cio' che e' successo, che sappia di me e dei miei pensieri, che capisca e possa perdonarmi...

Vorrei che fossi tu, Anna, a trovarlo. Forse la morte sara' meno triste sapendo che almeno il mio ricordo restara' vivo e che qualcuno leggendo potra' scusarmi.

Ed eccomi a scrivere, solo adesso mi chiedo come possa esserci ancora la corrente elettrica, e' strano.
Possibile che le centrali siano del tutto autosufficienti?
Mi sono sempre domandato a cosa diavolo servano tutti quelle migliaia d'impiegati ed operai. Sara' un computer a mandare avanti tutto.

Vedo i vetri rigarsi durante quest'acquazzone, in sottofondo ho messo una musica triste. Sembrerebbe un giorno normale, tranquillo.
Poi sento un rumore quasi ritmico che sale dalle scale e ricordo.
Se faccio attenzione sento anche dei lamenti, sono loro che vogliono entrare, sbattono con le loro mani, le loro teste sul mio portone.
Sperano di riuscire a sfondarlo?



21 Marzo

Scrivere mi ha fatto bene, oggi mi sento piu' rilassato.
Non ho dovuto prendere i calmanti, li usero' quando la situazione si fara' piu' critica. Credo che me ne iniettero' una dose massiccia quando avro' deciso di farla finita, ma ho ancora cibo per giorni, forse settimane se sto attento e l'acqua a quanto pare non manca.

A questo punto posso anche sperare che sia sopravvissuto qualcun altro.
Anna, dimmi che sei ancora viva.
Ma come faccio a mettermi in contatto con gli altri?
Il telefono e' isolato, tv e radio sono muti da giorni ormai.

E non ho il coraggio di uscire, non dopo quello che ho dovuto fare per rientrare in casa, non dopo quello che sono stato costretto a fare per rimanerci ed essere certo di stare al sicuro.


22 Marzo

Non e' la mia immaginazione, adesso ne sono certo.
Dalla camera da letto arrivano dei rumori.
Credo che siano topi.

Lo spero proprio.

Le ho spaccato la testa, non puo' tornare.
Nei film, in tutti i film e le leggende che conosco e' sempre cosi'.
DEVE ESSERE COSI'!

Senza testa non possono tornare.
Forse gli altri, ma non lei, no.

Non riuscirei a farlo di nuovo, non un'altra volta



23 Marzo

Lentamente ha ripreso forza.
Prima la sentivo strisciare, ora e' tornata a camminare.

Bussa.

Bussa alla porta allo stesso ritmo di quelli di sotto al portone.
E' una forza comune che li guida?

Mio Dio, quanto posso resistere ancora?



24 Marzo

L'ho fatto di nuovo, non l'avrei mai creduto.

Stavo impazzendo, quel ritmo mi era entrato nella testa, nel cuore.
Il mio cuore batteva a quel ritmo, il mio respiro si adeguava a quel ritmo.

Ed io l'ho fatto di nuovo, l'ho fatto meglio.
Ora non potra' piu' tornare ed io sono ancora piu' solo.


27 Marzo

Avrei voluto smettere di scrivere, ma e' l'unica cosa che mi resta per non impazzire, per non parlare piu' da solo, per non pormi domande alle quali non saprei che rispondere.

Cosi' forse sapro' schiarirmi le idee.

Da quando e' cominciato tutto?
Non saranno neanche 15 giorni, sembra impossibile.
Eravamo a tavola, guardavamo il telegiornale. Fu quella la prima volta che ne sentimmo parlare. Ne ridemmo, sembrava uno scherzo.
Poi furono trasmesse le foto e i primi filmati.

Il mondo era cambiato, i morti stavano tornando.

Non ci fu una spiegazione certa, solo ipotesi, teorie.
Si parlo' di un virus mutato dall'esercito, l'apocalisse, alieni, Voodoo, possessioni demoniache. Era importante trovare la causa per cercare un rimedio, ma tutto fu inutile, il contagio si diffuse in tutto il mondo e, a quanto pare, tutte le storie fantastiche che abbiamo sempre ascoltato non erano abbastanza forti per prepararci a questa verita':
i nostri mostri non sono affatto lenti ed impacciati, ma soprattutto non muoiono mai.

Adesso io lo so con certezza.

Lo dimostra la poltiglia che ho dovuto fare di lei e che ora e' di la' in un sacco, dopo che era "rinata" per l'ennesima volta, quando ero stato sicuro che non sarebbe piu' tornata a tormentarmi.
Ma quella non e' piu' mia figlia Julia, non lo e' più da tempo ormai, lei e' morta ed ora riposa in cielo.
Io non l'ho uccisa, non le ho rotto la testa e poi decapitata, non ho smembrato il suo corpo che senza testa era tornato ad alzarsi e che anche adesso sento muoversi nel sacco in quella stanza chiusa a chiave.
Lei era gia morta.
Quel corpo non le appartiene piu', solo Dio sa di chi sia ora.
Che possa riposare in pace...
Julia, perdonami.



28 Marzo

Credevo che ormai potessi tutto, di non aver paura di nulla, sbagliavo.
Ho esitato di fronte a quella folla che si scagliava contro il portone con la testa, le spalle, le mani insensibili al dolore.

Urlavano, a volte mi era sembrato di poter riconoscere degli strascichi di parole nei loro gemiti.

Li vedevo attraverso vetri spessi, resi opachi dal fango e macchie di sangue.Loro mi videro (ora che ci penso quasi non avevano piu' occhi, forse percepivano la mia presenza in modi che neanche oso immaginare), si raggrupparono ed insieme si lanciarono contro il mio solido portone.
In alcune delle facce contratte in orride espressioni, a stento riuscivo a riconoscere i miei amici, compagni di una vita.

Tra loro ho rivisto il mio cane. Maledetto, se non fosse stato per lui...

Ho rinunciato ad uscire, non avrei resistito alla loro furia, avrei volto bruciare i resti di Julia per essere sicuro che potesse riposare almeno lei.
Io sogno ancora di loro, di Julia e di Anna.

Anna, dove sei?


29 Marzo

" Non ti preoccupare per me, avranno gia' circondato e chiuso il cimitero, in citta' non c'e' pericolo e poi non posso mancare in ufficio.
Pero' la bambina resta a casa con te per un po'. Non farla annoiare, giocate insieme e fate attenzione, mi raccomando. Ci vediamo stasera."
Un bacio e niente piu'.

Queste sono le ultime parole che mi hai detto, non ti ho piu' rivista.

"Fate attenzione"...

Scusami Anna, non sono stato in grado di proteggere Julia,
queste pagine che lascio sono dedicate soprattutto a te.
Un giorno quando tornerai, e so che lo farai, sento che sei viva, spero che leggendo capirai.
Capirai e mi perdonerai. Non ho colpe.

Julia era nella sua camera che giocava. Io ero nel mio studio che stupidamente continuavo il mio lavoro. Come potevo sapere che sarebbe accaduto tutto cosi' velocemente?
La sentivo giocare, si era portata il cane in casa, non volevo ma mi aveva detto che aveva paura dei mostri. La lasciai fare.

All 'improvviso la sentii urlare e corsi da lei. Il nostro piccolo cane l'aveva morsa e sembrava impazzito. Lo stordii con un calcio, poi gli ruppi una sedia sulla testa.
Era morto.

Lei piangeva in un angolo con la mano sanguinante, la presi in braccio e cercai di calmarla, continuava a singhiozzare.
Non una parola.

Le fasciai la ferita e la misi a dormire nella nostra camera da letto, di solito la faceva riposare più tranquilla.

Si è addormentata subito pensai, invece doveva essere già morta.

Io intanto andai a seppellire il cane in giardino, quando rientrai in casa tornai nella stanza per assicurarmi che stesse ancora dormendo, ma il letto era vuoto, la cercai nell'oscurita' in preda al panico.
Pensai che si fosse nascosta ancora sotto il letto e mi chinai a cercare.
Qualcosa mi si avvento' ringhiando contro il volto, sorpreso ed impaurito, con una mano l'allontanai istintivamente, mi rialzai di scatto e la cosa usci' rapidamente da sotto il letto, con un calcio le feci sbattere la testa contro uno spigolo e gliela fracassai.
Fracassai la testa di Julia.
Quando mi resi conto di quello che avevo fatto, chiusi la porta a chiave e mi misi nel salone a piangere per ore.

Sconvolto tentai la fuga, avrei preso l'auto, ma nella fretta avevo scordato le chiavi. Non feci in tempo a risalire che due di quei mostri mi circondarono, dovevano aver scavalcato il cancello, sono molto agili quei maledetti. Non so come feci, non so se fu la mia disperazione o la loro poca intelligenza, ma riuscii a scaraventarli a terra con una pala che avevo nelgarage e con loro fu piu' facile, avevo gia' ucciso, con colpo netto li decapitai. Ero ancora certo che questo bastasse per fermarli per sempre.

Sarei voluto solo scappare, ma poi pensai a te Anna, sola ed indifesa, saresti sicuramente tornata qui dalla tua famiglia. E dopo giorni sono ancora qui ad aspettarti.

Anna, so che tornerai, spero solo d'essere ancora vivo per abbracciarti di nuovo.



30 Marzo

Sono diventati una massa, forse sono triplicati.
E' finita davvero?
Mi consola solo la certezza che almeno tu ti sia messa in salvo.

Non sei una stupida, so che ormai non verrai piu'.
Non voglio che tu venga. Ora che potrei fare per te?
Venendo qui troveresti solo la morte, non posso neanche immaginarlo.

Se proprio vuoi tornare, fallo, ma quando tutto questo sara' finito.
Solo allora. Non pensare piu' a me, credimi gia' morto, mentre invece vivro' solo per te.
Non posso permettere che tu, pazza come sei, possa tornare qui e non trovare nessuno.
Resistero' più che posso per te. Solo per te Anna...

Ma come sarebbe facile lasciarsi andare. Morire.

Ti amo.



31 Marzo

E' finita. La mia lunga attesa e' stata inutile.
Forse lo è stata anche la mia vita.
Niente ha piu' senso, nemmeno questo racconto. Perche' sto ancora scrivendo? A chi potrebbe interessare la vita di un idiota?
Illusioni, tutta la vita e' fatta d'illusioni, ma solo alla fine che ce ne rendiamo conto.

Ora ho il senso della vita in pugno.

"Si nasce per morire" ho sentito dire molte volte, ma io mi
domando perche' poi si torni, che senso ha?
Non ha senso. E' tutto.

Anna, e' amore quello che ti ha spinta a tornare o e' stata solo follia? Sono stato io a chiamarti? Non volevo piu' che tu venissi... bisogna star attenti ad esprimere certi desideri, potrebbero realizzarsi.

La siringa e' pronta sul tavolo, ho deciso di scrivere la parola fine a quest'assurda storia.Voglio andarmene e non tornare piu'.
Non sopporto l'idea di diventare uno stupido essere senza volonta', dominato solo dalla fame: e' inconcepibile che ogni mia parte possa avere una "vita" propria.
Daro' fuoco alla casa, almeno a questa stanza, prima pero' m'imbottiro' di tranquillanti. Con me portero' anche Julia.

Anna, non posso piu' fare nulla per te, ormai e' troppo tardi.




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Non riesco a suicidarmi, la paura m'impedisce di farlo.

Che uomo sono?

Ogni tanto torno a guardarla. E' li' in mezzo a loro, splendida anche adesso, nonostante tutto.

Sento che mi chiama... forse come prima la stavo chiamando io.


-----------------


L'hanno lasciata sola, se ne sono andati. Perche'?
Forse anche loro hanno capito che io sono suo e che tra un po' scendero' per cadere tra le sue braccia?!

Mi chiama, e' troppo forte l'istinto che mi spinge ad andare.


Anna, finalmente vengo ad abbracciarti.
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