Nuova Discussione
Rispondi
 
Pagina precedente | 1 | Pagina successiva
Stampa | Notifica email    
Autore

Pier Paolo Pasolini

Ultimo Aggiornamento: 24/01/2018 15:17
06/09/2006 10:38
 
Modifica
 
Cancella
 
Quota

"Jo i soj neri di amòur / né frut né rosignòul / dut intèir coma un flòur / i brami sensa sen. - Io sono nero di amore, né fanciullo né usignolo, tutto intero come un fiore, desidero senza desiderio."



Pier Paolo Pasolini (Bologna, 5 marzo 1922 - Ostia RM, 2 novembre 1975) è stato uno scrittore, poeta e regista cinematografico italiano.

L'infanzia
Primogenito di Carlo Alberto e Susanna Colussi, nasce a Bologna il 5 marzo 1922. Nel 1923 la famiglia si trasferisce a Conegliano e nel 1925 a Belluno dove nasce il fratello Guidalberto. Nel 1924 sono a Casarsa, ospiti della casa materna perché il padre è agli arresti per debiti di gioco e la madre, per far fronte alle difficoltà economiche, riprende l'insegnamento. Terminato il periodo di detenzione del padre, riprendono i trasferimenti con un ritmo quasi annuale. Fondamentali rimangono i soggiorni estivi a Casarsa, «… vecchio borgo… grigio e immerso nella più sorda penombra di pioggia, popolato a stento da antiquate figure di contadini e intronato dal suono senza tempo della campana ».

Gli studi e gli amici
Nel 1929 sono a Sacile e in quell'anno Pier Paolo aggiunge alla sua passione per il disegno quello dello scrivere versi i cui soggetti sono ricavati dai semplici aspetti della natura che osserva a Casarsa. Dopo un breve soggiorno a Idria, che ora si trova in territorio sloveno, la famiglia ritorna a Sacile dove Pier Paolo affronta l'esame di ammissione al ginnasio e a Conegliano inizia a frequentare la prima classe.

A metà dell'anno scolastico 1932-1933 il padre viene trasferito a Cremona dove rimarranno fino al 1935 quando ci sarà un nuovo trasferimento, a Scandiano, che crea altri inevitabili problemi di adattamento.

Si ampliano le letture poetiche e continua la passione letteraria, mentre lo abbandona il fervore religioso del periodo dell'infanzia.

Al ginnasio di Reggio Emilia incontra il primo vero amico della giovinezza, Luciano Serra, che incontra ancora l'anno seguente al Liceo Galvani di Bologna.

A Bologna, dove trascorrerà sette anni: "Bella e dolce Bologna!/ Vi ho passato sette anni, forse i più belli...", Pier Paolo coltiva nuove passioni, come quella del calcio, e alimenta la sua passione per la lettura comprando tanti volumetti presso le bancarelle di libri usati del Portico della Morte. Le letture spaziano da Dostoevskij, Tolstoj, Shakespeare ai poeti romantici come Coleridge e Novalis.

Al Liceo Galvani conosce altri amici tra i quali Ermes Parini, Franco Farolfi, Elio Meli e con loro costituisce un gruppo di discussione letteraria. Intanto la sua carriera scolastica prosegue con eccellenti risultati e nel 1939 viene promosso alla terza liceo con una media molto alta e decide di saltare un anno per presentarsi alla maturità in autunno.

Si iscrive, a soli diciasette anni alla Facoltà di lettere dell'Università di Bologna e scopre altre passioni culturali, come la filologia romanza e soprattutto l'estetica delle arti figurative.
Frequenta intanto il Cineclub dove si appassiona al ciclo dei film di René Clair, si dedica allo sport ed è capitano di calcio della facoltà di lettere, fa gite in bicicletta con gli amici e frequenta i campeggi estivi che organizza l'università.

Con gli amici, ai quali l'immagine da offrire è sempre quella del "noi siamo virili e guerrieri" e che non percepiscono nulla dei suoi travagli interiori, si incontra, oltre che nelle aule dell'università, anche nei luoghi istituiti dal Regime fascista per la gioventù come il GUF, i campeggi della "Milizia", le competizioni dei Littorali della cultura.

Procedono in questo periodo le letture dalle "Occasioni" di Montale, di Ungaretti e delle traduzioni dei lirici greci di Quasimodo, mentre fuori dall'ambito poetico legge soprattutto Freud e ogni cosa che sia disponibile in traduzione italiana.

Nel 1941 la famiglia Pasolini trascorre le vacanze a Casarsa, come ogni anno, e Pier Paolo scrive poesie che acclude alle lettere agli amici bolognesi tra i quali, oltre l'amico Serra, sono inclusi Francesco Leonetti e Roberto Roversi con i quali sente un forte sodalizio: "L'unità spirituale e il nostro modo unitario di sentire sono notevolissimi, formiamo già cioè un gruppo, e quasi una poetica nuova, almeno così mi pare". I quattro giovani pensano di fondare una rivista dal titolo "Eredi" alla quale Pasolini vuole conferire un programma sovraindividuale: "Davanti a "Eredi" dovremo essere quattro, ma per purezza uno solo".
La rivista non vedrà la luce a causa delle restrizioni ministeriali sull'uso della carta, ma quell'estate del '41 rimarrà per i quattro amici indimenticabile.

Iniziano intanto ad apparire nelle poesie di Pasolini alcuni frammenti di dialogo in friulano anche se le poesie inviate agli amici continuano ad essere composte da versi improntati ad alta letteratura.

La prima pubblicazione di versi
Di ritorno da Casarsa all'inizio dell'autunno scopre di aver nel cuore la lingua friulana e tra gli ultimi mesi del '41 e i primi del 1942 scrive i versi che, raccolti in un libretto intitolato Versi a Casarsa, verranno pubblicati a spese dell'autore e che saranno subito notati da Gianfranco Contini, che gli dedica una positiva recensione, da Alfonso Gatto e dal critico Antonio Russi.

A Bologna intanto riprende la fervida vita culturale che si svolge all'interno dell'università e, anche perché incoraggiato dal giudizio positivo che Francesco Arcangeli aveva dato ai suoi quadri, chiede di svolgere una tesi di laurea sulla pittura italiana contemporanea con Roberto Longhi, docente di Storia dell'arte.
Di questa tesi, il cui manoscritto andrà perduto durante i giorni dell' otto settembre del '43, Pasolini abbozzerà solamente i primi capitoli per poi rinunciarvi e passare ad una tesi più motivata sulla poesia del Pascoli.

La collaborazione alla rivista "Il Setaccio"
La GIL di Bologna ha intanto in programma di pubblicare una rivista, "Il Setaccio", con qualche fronda culturale. Pasolini aderisce e ne diventa redattore capo, ma presto entra in contrasto con il direttore responsabile che era molto ligio alla retorica del regime.
La rivista cesserà le pubblicazioni dopo soli sei numeri ma rappresenterà per Pasolini una positiva esperienza oltre a fargli comprendere la natura regressiva e provinciale del fascismo e a far maturare in lui un atteggiamento culturale antifascista.

Il viaggio in Germania
Sempre in quell'anno partecipa ad un viaggio organizzato come incontro della gioventù universitaria dei paesi fascisti nella Germania nazista che gli rivela aspetti della cultura europea sconosciuti al provincialismo italiano.

Al ritorno dal viaggio scrive l' articolo Cultura italiana e cultura europea a Weimar, evidentemente sfuggito alla censura, sulla rivista del GUF, che rappresenta già quello che sarà il Pasolini "corsaro" e sul "Setaccio" traccerà le linee di un programma culturale in cui i principi elencati sono quelli dello sforzo di autocoscienza, del travaglio interiore individuale e collettivo e della sofferta sensibilità critica.


Sfollato a Casarsa
Il 1942 si conclude con la decisione della famiglia di sfollare in Friuli, a Casarsa, ritenuto un luogo più tranquillo e sicuro per attendere la fine della guerra.

Nel 1943 è quindi a Casarsa distratto da quei turbamenti erotici che in passato aveva cercato di allontanare: "Un continuo turbamento senza immagini e senza parole batte alle mie tempie e mi oscura". Continua intanto a tenersi in contatto epistolare con gli amici, ai quali questa volta non vuole nascondere nulla, raccontando quanto gli sta capitando: "Ho voglia di essere al Tagliamento, a lanciare i miei gesti uno dopo l'altro nella lucente cavità del paesaggio. Il Tagliamento qui è larghissimo. Un torrente enorme, sassoso, candido come uno scheletro. Ci sono arrivato ieri in bicicletta, giovane indigeno, con un più giovane indigeno di nome Bruno...".

L'arruolamento e la fuga
Siamo intanto alla vigilia dell'Armistizio quando Pasolini viene chiamato alle armi. Costretto ad arruolarsi a Livorno nel 1943, all'indomani dell'8 settembre disobbedisce all'ordine di consegnare le armi ai tedeschi e riesce a fuggire travestito da contadino e a rifugiarsi a Casarsa.

La rivendicazione della lingua friulana
A Casarsa ci sono alcuni giovani appassionati di poesia con i quali il giovane Pasolini cerca di formare un gruppo culturale che si proponga di rivendicare l'uso letterario del friulano casarsese contro l'egemonia di quello udinese. Il nuovo gruppo si propone di pubblicare una rivista che sia in grado di rivolgersi al pubblico del paese e nello stesso tempo promuovere la sua poetica. Il primo numero della rivista esce nel maggio del 1944 con il titolo lo "Stroligùt di cà da l'aga" ("Lunario pubblicato di qua dell'acqua").

Nel frattempo la tranquillità di Casarsa è compromessa dai bombardamenti e dai rastrellamenti di fascisti per l'arruolamento forzato nel nuovo esercito della Repubblica di Salò ed iniziano a formarsi i primi gruppi partigiani. Pier Paolo cerca di astrarsi il più possibile dedicandosi agli studi e alla poesia.

Egli ha intanto aperto in casa sua una piccola scuola privata per quegli studenti che a causa dei bombardamenti non possono raggiungere le scuole di Pordenone o il ginnasio di Udine.

Il trasferimento a Versuta
Nell'ottobre del 1944 Pier Paolo e la madre, il fratello Guido si era intanto unito alle formazioni partigiane della Carnia, si trasferiscono a Versuta che sembra essere un luogo più tranquillo e lontano dagli obiettivi militari.

La fondazione della scuola in lingua friulana
Nel villaggio manca la scuola e i ragazzi devono percorrere più di un chilometro per raggiungere la loro sede scolastica. Susanna e Pier Paolo decidono così di aprire una scuola gratuita nella loro casa.

É questo il periodo del primo vero amore di Pier Paolo per un allievo tra i più grandi ("In quelle membra splendevano un'ingenuità, una grazia...o l'ombra di una razza scomparsa che durante l'adolescenza riaffiora") e dell'amore di una giovane violinista slovena, Pina Kalc, che aveva raggiunto con la sua famiglia il rifugio di Pasolini. L'amore di Pier Paolo per il ragazzo e l'amore di Pina per lui si intrecciano complicando dolorosamente quei lunghi mesi che mancano alla fine della guerra.

La morte del fratello
Il 7 febbraio del 1945, a Porzus, in Friuli-Venezia Giulia, una milizia di partigiani filocomunisti massacra la Brigata Osoppo, gruppo di partigiani moderati: si tratta del famoso eccidio di Porzus. Tra i caduti c'è anche Guido, fratello di Pier Paolo. Questa notizia giunge a Casarsa diverse settimane dopo la fine della guerra gettando Pier Paolo e la madre in un terribile strazio.

Continuano comunque le lezioni nella piccola scuola di Versuta, dove Pier Paolo è considerato un vero maestro

La fondazione dell'Academiuta
Il 18 febbraio dello stesso anno viene fondata l'"Academiuta di lenga furlana" che raccoglie un piccolo gruppo di neòteroi e che, sulle basi delle esperienze precedenti di Pier Paolo, fonda i principi del felibrismo:

"Friulanità assoluta, tradizione romanza, influenza delle letterature contemporanee, libertà, fantasia".

La laurea
In agosto esce il primo numero de "Il Stroligut", con una numerazione nuova per distinguersi dal precedente "Stroligut di cà da l'aga" e, nello stesso periodo, inizia la serie dei "diarii" in versi italiani pubblicati in un primo volumetto a spese dell'autore. Nello stesso anno aderisce all'"Associazione per l'autonomia del Friuli" e dopo il ritorno del padre, prigioniero degli inglesi in Africa che è stato rimpatriato dal Kenia, Pasolini discute la tesi di laurea su "Antologia della poesia pascoliana: introduzione e commenti".

Con la laurea il ruolo di Pasolini come insegnante-direttore della scuola, che era stato fortemente contrastato dal provveditorato dal momento che alla sua fondazione Pasolini non aveva ancora la laurea, diventa effettivo.

Il contatto con il mondo letterario
Esce intanto nel 1946, con la data del '45, sulle "Edizioni dell'Academiuta" una breve raccolta di poesie intitolata I Diarii e, sulla rivista fiorentina "Il Mondo", due poesie scelte e tratte dalla raccolta dallo stesso Montale.


La conoscenza di Gianfranco Contini
Isolato a Versuta (la casa di Casarsa è stata distrutta dai bombardamenti) Pier Paolo cerca di ristabilire i rapporti con il mondo letterario e scrive a Gianfranco Contini per presentargli il progetto di trasformare lo "Stroligùt" da semplice foglio a rivista.

In seguito alla visita fatta da Silvana Mauri, sorella di un suo amico e innamorata di Pier Paolo, a Versuta, Pier Paolo si reca in agosto a Macugnaga dove risiede la famiglia Mauri e approfittando dell'occasione si reca a Domodossola per incontrare Contini.

Esce nel frattempo a Lugano il bando del premio "Libera Stampa" e Contini, che è membro della giuria, sollecita il giovane amico a inviare il dattiloscritto che gli aveva mostrato: L'usignolo della Chiesa cattolica con la seconda parte de Il pianto della rosa. L'operetta riceverà solamente una segnalazione ma intanto Pier Paolo sta uscendo dal suo isolamento e, grazie anche al clima più sereno del dopoguerra, ricomincia ad uscire in compagnia dei ragazzi più grandi di Versuta.

La denuncia per corruzione di minori

Nell'ottobre dello stesso anno, Pier Paolo viene però denunciato per corruzione di minorenni e atti osceni in luogo pubblico e i suoi avversari politici, sfruttando lo scandalo, lo accusano di omosessualità mentre i dirigenti del PCI di Udine decidono di espellerlo dal partito. Gli viene anche tolto l'incarico dall'insegnamento.

La fuga a Roma

Trascorrono due mesi molto difficili per Pier Paolo che nel gennaio del 1950 si rifugerà con la madre a Roma.

Del periodo della scuola e della Academiuta sono gli scritti di Stroligut, "raccontini" scritti dagli studenti della scuola in lingua furlana e poi raccolti in due volumi e le prime poesie in italiano/friulano scritte da Pasolini e raccolte nel primo volume di poesie a Casarsa.

Famosi sono, per la saggistica, i suoi Scritti corsari e, per la poesia, la raccolta La meglio gioventù e Poesia in forma di rosa.

Con l'attrice Laura Betti, a lungo direttrice del Fondo Pier Paolo Pasolini, con Alberto Moravia ed Elsa Morante ebbe un importante sodalizio artistico ed umano, entrando anche nel cuore della discussione politica e nella vita intellettuale dell'epoca.

Ragazzi di vita

Autore precoce (scrisse il suo primo poema all'età di sette anni), Pasolini pubblicò i suoi lavori a partire dall'età di diciannove. Ancora giovane si avvicinò al comunismo.

Arruolato nell'esercito durante la seconda guerra mondiale, fu catturato dai tedeschi, da cui riuscì però a scappare.

Dopo la guerra aderì al Partito Comunista Italiano, ma ne fu espulso dopo appena due anni a causa della sua omosessualità, che egli pubblicamente dichiarava in ogni occasione possibile, cosa a quel tempo ritenuta inammissibile.

Il suo primo racconto, Ragazzi di vita (1955), che trattava lo scabroso tema della prostituzione maschile, gli causò accuse di oscenità.

[Modificato da Beau Geste 06/09/2006 10.46]

[Modificato da Beau Geste 06/09/2006 11.08]


 
Email
 
Scheda Utente
06/09/2006 10:40
 
Modifica
 
Cancella
 
Quota

Il cinema di un "uomo contro"
Pasolini è stato principalmente un uomo di cultura e portatore di un pensiero-contro.

La sua visionarietà artistica si è espressa in egual maniera nel cinema e nella letteratura, in forma di narrativa, saggistica e poesia.

Nel 1953 viene chiamato da Bassani a collaborare alla sceneggiatura per La donna del fiume (1954) di Mario Soldati. Negli anni cinquanta, era frequente la ricerca di collaborazioni letterarie di un certo livello alla stesure di sceneggiature cinematografiche per tentare di rialzare il livello medio e dopo la pubblicazione di Ragazzi di vita, Pasolini diviene piuttosto ricercato soprattutto per progetti che hanno come argomento la vita nelle borgate.

Ne Le notti di Cabiria (1957) di Federico Fellini si dedica in particolare alle sequenze dedicate alla prostituzione; nel 1958 collabora ad Addio alle armi di King Vidor e collabora spesso con Mauro Bolognini, in particolare per La notte brava in cui per la prima volta si impegna con un contributo originale, da lui considerato al pari di un'opera letteraria. La comare secca (1962) avrebbe dovuto costituire il suo esordio alla regia, che alla fine passerà a Bernardo Bertolucci, anche lui alle prime armi.


 
Email
 
Scheda Utente
06/09/2006 10:42
 
Modifica
 
Cancella
 
Quota

Accattone
Accattone (1961) è il primo titolo della sua filmografia. Ambientato nelle profondità della periferia romana, senza l'artificialità di ricostruzioni scenografiche o di illuminazioni particolari, è interpretato da attori non professionisti. L'uso della macchina da presa è piuttosto primitivo con movimenti di macchina improvvisi, spontanei, a volte brutali. La casa dove fu girato l'accattone si trova in via Ettore Giovenale, 101 nel quartiere Pigneto di Roma. E' stata restaurata ma ci sono delle targhe in ricordo del grandissimo regista.

 
Email
 
Scheda Utente
06/09/2006 10:48
 
Modifica
 
Cancella
 
Quota

La ricotta
Nel 1963 partecipa, insieme a Roberto Rossellini, Jean-Luc Godard e Ugo Gregoretti alla realizzazione di RoGoPaG, girando l'episodio intitolato La ricotta. Il mediometraggio si concentra sul problema della visione del sacro, costruendo una sorta di parodia della Passione, per cui all'epoca fu giudicato blasfemo. Il Pasolini pensiero è espresso in nuce dal suo alter ego, interpretato nel film da Orson Welles , soprattutto nelle risposte alle quattro domande postegli da un verosimile giornalista. Nell'opera realizzata in bianco e nero, campeggiano tuttavia le rappresentazioni a colori delle due Deposizioni del Cristo di Rosso Fiorentino e Pontormo . Pasolini, rifacendosi al Manierismo , realizza un neorealismo manieristico , in cui la realtà si libra nel visionario, grazie all'abbondanza, a tutto campo, delle citazioni, spesso in contrasto fra loro, secondo la teoria degli ossimori, che il regista vuol realizzare: citazioni musicali (l'Aria Sempre libera degg'io dalla Traviata di Giuseppe Verdi, suonata dagli strumenti musicali scordati di una banda, è il motivo principale che contrasta col twist; e con le musiche di Bach , Scarlatti, Gluck ) , letterarie (Donna de' Paradiso di Jacopone da Todi) , filosofiche (Il Capitale di Karl Marx) , autocitazioni (Mamma Roma) cinematografiche (Federico Fellini , Orson Welles stesso, le accelerazioni delle immagini alla maniera chapliniana) . A seguito di una vera propria persecuzione da parte della censura, Pasolini fu costretto a modificare alcune parti del film, in particolar modo la didascalia iniziale e la frase finale, pronunciata da Orson Welles, che in originale suonava come: crepare è stato il suo solo modo di fare la rivoluzione.

 
Email
 
Scheda Utente
06/09/2006 10:49
 
Modifica
 
Cancella
 
Quota

Il Vangelo secondo Matteo
Matera e l'Aspromonte, l'Italia del Sud, povera e agreste: questa l'ambientazione scelta da Pasolini per la più fedele trasposizione cinematografica di un testo evangelico. Il film venne applaudito e premiato dagli ambienti ufficiali della Chiesa cattolica. Il Vangelo secondo Matteo (1964), un bianco e nero semplice e aspro, di rara suggestione.



 
Email
 
Scheda Utente
06/09/2006 10:52
 
Modifica
 
Cancella
 
Quota

Teorema
Nel film "Teorema" del 1968, con l'attore Terence Stamp nella parte di un misterioso straniero, Pasolini affrontò un altro delicato tema: quello dei rapporti interfamiliari (tema ripreso molti anni più tardi dal regista francese François Ozon nel film Sitcom).

 
Email
 
Scheda Utente
06/09/2006 10:53
 
Modifica
 
Cancella
 
Quota

Totò, Ninetto e la Magnani
Per uno dei suoi ultimi film, "Uccellacci e uccellini", sorta di favola fra il mistico ed il picaresco, Pasolini aveva voluto ricorrere ad uno dei maggiori attori della commedia all'italiana, Totò, affiancato - nella circostanza - dall'attore prediletto del regista, Ninetto Davoli. Secondo molti critici fu l'unica occasione per Totò di dimostrare le sue reali qualità anche come attore drammatico.

[Modificato da Beau Geste 06/09/2006 11.05]


 
Email
 
Scheda Utente
06/09/2006 10:54
 
Modifica
 
Cancella
 
Quota

Mamma Roma
"Mamma Roma", con una straordinaria Anna Magnani, storia di una prostituta e di suo figlio, fu all'epoca come un pugno nello stomaco per il comune senso del pudore. Spesso i critici si sono interrogati sul fatto se Pasolini non abbia inserito volutamente nei suoi lavori particolari crudi proprio per cercare lo choc: sta di fatto che il complesso della sua opera - letteraria e di regista - è uno dei maggiori contributi al cambiamento del modo comune di pensare ed un esempio, mai più ripetuto, di poesia applicata alla realtà più crudele.

 
Email
 
Scheda Utente
06/09/2006 10:55
 
Modifica
 
Cancella
 
Quota

Gli ultimi film
Per i suoi ultimi film Pasolini si ispirò a lavori letterari: la tragedia greca, interpretata con rara sensibilità di cineasta, nell'"Edipo re" (da Sofocle, 1967) e in "Medea" (da Euripide, 1970), quindi, per la sua "trilogia della vita", "Il Decamerone", di Giovanni Boccaccio (del 1970), "I racconto di Canterbury" (1972) e "Il fiore delle Mille e una notte" (del 1974). Il suo ultimo film, "Salò o le centoventi giornate di Sodoma" (girato nel 1975 e ispirato ad una novella del Marchese de Sade), sarà criticato aspramente da molti per le sue scene a contenuto fortemente sadomasochistico.

 
Email
 
Scheda Utente
06/09/2006 10:59
 
Modifica
 
Cancella
 
Quota

Il regista
Come regista, Pasolini ha creato una sorta di secondo neorealismo, sfruttando costantemente ed in maniera profonda gli aspetti che più fanno della vita quotidiana una sorta di commedia dell'arte. Non si preoccupò di nascondere ogni particolare, anche il più miserevole; e questo gli attirò ancor più l'ostracismo di quegli strati sociali e di quei gruppi politici interessati, per contro, a tenere nascosta una realtà scomoda che, se esaminata con l'occhio visionario dell'artista e del poeta, poteva risultare destabilizzante.

I contrasti tra Pasolini e l'opinione pubblica contribuirono sicuramente a mostrare e a focalizzare tematiche connesse al moralismo sessuale, anche se questo gli provocò una sorta di generale disapprovazione fino ad una vera e propria discriminazione culturale.

Il letterato e il poeta

Non meno importante è stata l'attività letteraria di Pasolini, ricca di importanti episodi di narrativa, saggistica e testi per il teatro.

Il Pasolini poeta - meno conosciuto all'estero di quanto non lo sia in Italia rispetto al Pasolini cineasta - ha posto spesso al centro delle sue liriche - ancora una volta scandalosamente - i sentimenti verso persone del proprio sesso.

Ma questo non è stato l'unico e principale tema della sua poetica, nella fattispecie sganciata - a differenza di quella di molti suoi colleghi coevi e non - dalla realtà contemporanea.


L'ultima spiaggia

Pasolini fu ucciso in maniera brutale la sera del 2 novembre 1975: ucciso a colpi di bastone, fu travolto ripetutamente con la sua auto sulla spiaggia dell'idroscalo di Ostia, vicino a Roma. L'omicidio è stato attribuito ad un "ragazzo di vita" romano, Pino Pelosi, che si è prontamente dichiarato unico colpevole. Pelosi ha mantenuto invariata la sua assunzione di colpevolezza fino al maggio 2005, quando, a sorpresa, nel corso di un'intervista televisiva, affermando di non essere stato l'autore del delitto di Pier Paolo Pasolini, ha dichiarato che l'omicidio sarebbe stato commesso da altre tre persone. Non ha detto i nomi di questi presunti assassini, asserendo solo che essi avevano un accento siciliano. Ha aggiunto, inoltre, che il motivo per cui ha celato questa sua verità risiederebbe nel fatto di aver temuto per l'incolumità della propria famiglia.

Le circostanze della sua morte non sono ancora state chiarite.

Contraddizioni nelle deposizioni rese dall'omicida, un possibile intervento dei servizi segreti durante le indagini e alcuni passaggi a vuoto o poco coerenti riscontrati negli atti processuali, sono fattori che - come hanno ripetutamente sottolineato negli anni seguenti gli amici più intimi di Pasolini (particolarmente Laura Betti) lasciano aperte le porte a più di un dubbio.

Sembra comunque certo che Pasolini, nei giorni precedenti la sua morte, avesse confidato a personalità politiche di essere al corrente di importanti verità.





Birdie num-num



"La vita, è uno stato mentale"


Dreyfus: Lei è sospeso per sei mesi, senza paga, immediatamente! Ha qualcosa da dire?
Clouseau: Può prestarmi cinquanta franchi?

[Modificato da Beau Geste 06/09/2006 11.07]


 
Email
 
Scheda Utente
OFFLINE
Post: 308
Post: 69
Registrato il: 12/08/2004
Sesso: Maschile
Scrittore
13/10/2006 21:09
 
Modifica
 
Cancella
 
Quota

un grande uomo
Pier Paolo Pasolini grande scrittore e anche un grande autore
di teatro e grande amante della periferia romana (luogo dove ci sono nato e tuttora ci vivo).
Alcune opere teatrali che ha scritto e allestito come "affabulazione" bellissimo testo che mise in scena nel 1977 il grande Vittorio Gassman che racconta del rapporto tra padre e figlio.

Un grande [SM=x875434]

 
Email
 
Scheda Utente
OFFLINE
Post: 176
Post: 175
Registrato il: 11/01/2006
Sesso: Maschile
Memoria Storica
14/10/2006 08:50
 
Modifica
 
Cancella
 
Quota

Re: un grande uomo

Scritto da: Harpo86 13/10/2006 21.09
... "affabulazione" bellissimo testo che mise in scena nel 1977 il grande Vittorio Gassman che racconta del rapporto tra padre e figlio.

Un grande [SM=x875434]


fu uno spettacolo memorabile una delle migliori regie di Gassmann. Una tournè trionfale in giro per l'Italia con teatri stracolmi mentre erano anni duri per il teatro


 
Email
 
Scheda Utente
OFFLINE
Post: 1.285
Post: 1.131
Registrato il: 31/08/2005
Sesso: Femminile
Certezza Assoluta
23/01/2018 23:16
 
Modifica
 
Cancella
 
Quota

personalmente divido
il Pasolini scrittore/poeta dal Pasolini regista.
Non sono una critica cinematogrfica ma i suoi film mancano di qualcosa. non saprei esattamente dire cosa. forse sono troppo elucubrati, mancano di naturalezza, Insomma li trovo pesanti...e non per i temi trattati

Siamo tutti Suddirlandesi

 
Email
 
Scheda Utente
OFFLINE
Post: 1.665
Post: 1.151
Registrato il: 11/09/2004
Sesso: Maschile
Certezza Assoluta
24/01/2018 00:13
 
Modifica
 
Cancella
 
Quota

condividerei l'analisi di Traispotting
ma temo rappresaglie. Muccino per aver detto molto meno se lo sono mangiato vivo
Siamo tutti Suddirlandesi

 
Email
 
Scheda Utente
OFFLINE
Post: 4.816
Post: 4.732
Registrato il: 23/07/2005
Sesso: Maschile
Venerabile Conoscitore della Storia
24/01/2018 15:17
 
Modifica
 
Cancella
 
Quota

alcuni film non mi entusiasmano
ma ci sono dei film con momenti molto poetici come ad esempio "La terra vista dalla luna"


Siamo tutti Suddirlandesi

 
Email
 
Scheda Utente
Amministra Discussione: | Chiudi | Sposta | Cancella | Modifica | Notifica email Pagina precedente | 1 | Pagina successiva
Nuova Discussione
Rispondi
Feed | Forum | Album | Utenti | Cerca | Login | Registrati | Amministra
Tutti gli orari sono GMT+01:00. Adesso sono le 03:41. Versione: Stampabile | Mobile | Regolamento | Privacy
FreeForumZone [v.6.1] - Copyright © 2000-2024 FFZ srl - www.freeforumzone.com