"Jo i soj neri di amòur / né frut né rosignòul / dut intèir coma un flòur / i brami sensa sen. - Io sono nero di amore, né fanciullo né usignolo, tutto intero come un fiore, desidero senza desiderio."
Pier Paolo Pasolini (Bologna, 5 marzo 1922 - Ostia RM, 2 novembre 1975) è stato uno scrittore, poeta e regista cinematografico italiano.
L'infanzia
Primogenito di Carlo Alberto e Susanna Colussi, nasce a Bologna il 5 marzo 1922. Nel 1923 la famiglia si trasferisce a Conegliano e nel 1925 a Belluno dove nasce il fratello Guidalberto. Nel 1924 sono a Casarsa, ospiti della casa materna perché il padre è agli arresti per debiti di gioco e la madre, per far fronte alle difficoltà economiche, riprende l'insegnamento. Terminato il periodo di detenzione del padre, riprendono i trasferimenti con un ritmo quasi annuale. Fondamentali rimangono i soggiorni estivi a Casarsa,
«… vecchio borgo… grigio e immerso nella più sorda penombra di pioggia, popolato a stento da antiquate figure di contadini e intronato dal suono senza tempo della campana ».
Gli studi e gli amici
Nel 1929 sono a Sacile e in quell'anno Pier Paolo aggiunge alla sua passione per il disegno quello dello scrivere versi i cui soggetti sono ricavati dai semplici aspetti della natura che osserva a Casarsa. Dopo un breve soggiorno a Idria, che ora si trova in territorio sloveno, la famiglia ritorna a Sacile dove Pier Paolo affronta l'esame di ammissione al ginnasio e a Conegliano inizia a frequentare la prima classe.
A metà dell'anno scolastico 1932-1933 il padre viene trasferito a Cremona dove rimarranno fino al 1935 quando ci sarà un nuovo trasferimento, a Scandiano, che crea altri inevitabili problemi di adattamento.
Si ampliano le letture poetiche e continua la passione letteraria, mentre lo abbandona il fervore religioso del periodo dell'infanzia.
Al ginnasio di Reggio Emilia incontra il primo vero amico della giovinezza, Luciano Serra, che incontra ancora l'anno seguente al Liceo Galvani di Bologna.
A Bologna, dove trascorrerà sette anni:
"Bella e dolce Bologna!/ Vi ho passato sette anni, forse i più belli...", Pier Paolo coltiva nuove passioni, come quella del calcio, e alimenta la sua passione per la lettura comprando tanti volumetti presso le bancarelle di libri usati del Portico della Morte. Le letture spaziano da Dostoevskij, Tolstoj, Shakespeare ai poeti romantici come Coleridge e Novalis.
Al Liceo Galvani conosce altri amici tra i quali Ermes Parini, Franco Farolfi, Elio Meli e con loro costituisce un gruppo di discussione letteraria. Intanto la sua carriera scolastica prosegue con eccellenti risultati e nel 1939 viene promosso alla terza liceo con una media molto alta e decide di saltare un anno per presentarsi alla maturità in autunno.
Si iscrive, a soli diciasette anni alla Facoltà di lettere dell'Università di Bologna e scopre altre passioni culturali, come la filologia romanza e soprattutto l'estetica delle arti figurative.
Frequenta intanto il Cineclub dove si appassiona al ciclo dei film di René Clair, si dedica allo sport ed è capitano di calcio della facoltà di lettere, fa gite in bicicletta con gli amici e frequenta i campeggi estivi che organizza l'università.
Con gli amici, ai quali l'immagine da offrire è sempre quella del "noi siamo virili e guerrieri" e che non percepiscono nulla dei suoi travagli interiori, si incontra, oltre che nelle aule dell'università, anche nei luoghi istituiti dal Regime fascista per la gioventù come il GUF, i campeggi della "Milizia", le competizioni dei Littorali della cultura.
Procedono in questo periodo le letture dalle "Occasioni" di Montale, di Ungaretti e delle traduzioni dei lirici greci di Quasimodo, mentre fuori dall'ambito poetico legge soprattutto Freud e ogni cosa che sia disponibile in traduzione italiana.
Nel 1941 la famiglia Pasolini trascorre le vacanze a Casarsa, come ogni anno, e Pier Paolo scrive poesie che acclude alle lettere agli amici bolognesi tra i quali, oltre l'amico Serra, sono inclusi Francesco Leonetti e Roberto Roversi con i quali sente un forte sodalizio:
"L'unità spirituale e il nostro modo unitario di sentire sono notevolissimi, formiamo già cioè un gruppo, e quasi una poetica nuova, almeno così mi pare". I quattro giovani pensano di fondare una rivista dal titolo "Eredi" alla quale Pasolini vuole conferire un programma sovraindividuale:
"Davanti a "Eredi" dovremo essere quattro, ma per purezza uno solo".
La rivista non vedrà la luce a causa delle restrizioni ministeriali sull'uso della carta, ma quell'estate del '41 rimarrà per i quattro amici indimenticabile.
Iniziano intanto ad apparire nelle poesie di Pasolini alcuni frammenti di dialogo in friulano anche se le poesie inviate agli amici continuano ad essere composte da versi improntati ad alta letteratura.
La prima pubblicazione di versi
Di ritorno da Casarsa all'inizio dell'autunno scopre di aver nel cuore la lingua friulana e tra gli ultimi mesi del '41 e i primi del 1942 scrive i versi che, raccolti in un libretto intitolato
Versi a Casarsa, verranno pubblicati a spese dell'autore e che saranno subito notati da Gianfranco Contini, che gli dedica una positiva recensione, da Alfonso Gatto e dal critico Antonio Russi.
A Bologna intanto riprende la fervida vita culturale che si svolge all'interno dell'università e, anche perché incoraggiato dal giudizio positivo che Francesco Arcangeli aveva dato ai suoi quadri, chiede di svolgere una tesi di laurea sulla pittura italiana contemporanea con Roberto Longhi, docente di Storia dell'arte.
Di questa tesi, il cui manoscritto andrà perduto durante i giorni dell' otto settembre del '43, Pasolini abbozzerà solamente i primi capitoli per poi rinunciarvi e passare ad una tesi più motivata sulla poesia del Pascoli.
La collaborazione alla rivista "Il Setaccio"
La GIL di Bologna ha intanto in programma di pubblicare una rivista, "Il Setaccio", con qualche fronda culturale. Pasolini aderisce e ne diventa redattore capo, ma presto entra in contrasto con il direttore responsabile che era molto ligio alla retorica del regime.
La rivista cesserà le pubblicazioni dopo soli sei numeri ma rappresenterà per Pasolini una positiva esperienza oltre a fargli comprendere la natura regressiva e provinciale del fascismo e a far maturare in lui un atteggiamento culturale antifascista.
Il viaggio in Germania
Sempre in quell'anno partecipa ad un viaggio organizzato come incontro della gioventù universitaria dei paesi fascisti nella Germania nazista che gli rivela aspetti della cultura europea sconosciuti al provincialismo italiano.
Al ritorno dal viaggio scrive l' articolo
Cultura italiana e cultura europea a Weimar, evidentemente sfuggito alla censura, sulla rivista del GUF, che rappresenta già quello che sarà il Pasolini "corsaro" e sul "Setaccio" traccerà le linee di un programma culturale in cui i principi elencati sono quelli dello sforzo di autocoscienza, del travaglio interiore individuale e collettivo e della sofferta sensibilità critica.
Sfollato a Casarsa
Il 1942 si conclude con la decisione della famiglia di sfollare in Friuli, a Casarsa, ritenuto un luogo più tranquillo e sicuro per attendere la fine della guerra.
Nel 1943 è quindi a Casarsa distratto da quei turbamenti erotici che in passato aveva cercato di allontanare: "Un continuo turbamento senza immagini e senza parole batte alle mie tempie e mi oscura". Continua intanto a tenersi in contatto epistolare con gli amici, ai quali questa volta non vuole nascondere nulla, raccontando quanto gli sta capitando:
"Ho voglia di essere al Tagliamento, a lanciare i miei gesti uno dopo l'altro nella lucente cavità del paesaggio. Il Tagliamento qui è larghissimo. Un torrente enorme, sassoso, candido come uno scheletro. Ci sono arrivato ieri in bicicletta, giovane indigeno, con un più giovane indigeno di nome Bruno...".
L'arruolamento e la fuga
Siamo intanto alla vigilia dell'Armistizio quando Pasolini viene chiamato alle armi. Costretto ad arruolarsi a Livorno nel 1943, all'indomani dell'8 settembre disobbedisce all'ordine di consegnare le armi ai tedeschi e riesce a fuggire travestito da contadino e a rifugiarsi a Casarsa.
La rivendicazione della lingua friulana
A Casarsa ci sono alcuni giovani appassionati di poesia con i quali il giovane Pasolini cerca di formare un gruppo culturale che si proponga di rivendicare l'uso letterario del friulano casarsese contro l'egemonia di quello udinese. Il nuovo gruppo si propone di pubblicare una rivista che sia in grado di rivolgersi al pubblico del paese e nello stesso tempo promuovere la sua poetica. Il primo numero della rivista esce nel maggio del 1944 con il titolo lo "Stroligùt di cà da l'aga" ("Lunario pubblicato di qua dell'acqua").
Nel frattempo la tranquillità di Casarsa è compromessa dai bombardamenti e dai rastrellamenti di fascisti per l'arruolamento forzato nel nuovo esercito della Repubblica di Salò ed iniziano a formarsi i primi gruppi partigiani. Pier Paolo cerca di astrarsi il più possibile dedicandosi agli studi e alla poesia.
Egli ha intanto aperto in casa sua una piccola scuola privata per quegli studenti che a causa dei bombardamenti non possono raggiungere le scuole di Pordenone o il ginnasio di Udine.
Il trasferimento a Versuta
Nell'ottobre del 1944 Pier Paolo e la madre, il fratello Guido si era intanto unito alle formazioni partigiane della Carnia, si trasferiscono a Versuta che sembra essere un luogo più tranquillo e lontano dagli obiettivi militari.
La fondazione della scuola in lingua friulana
Nel villaggio manca la scuola e i ragazzi devono percorrere più di un chilometro per raggiungere la loro sede scolastica. Susanna e Pier Paolo decidono così di aprire una scuola gratuita nella loro casa.
É questo il periodo del primo vero amore di Pier Paolo per un allievo tra i più grandi (
"In quelle membra splendevano un'ingenuità, una grazia...o l'ombra di una razza scomparsa che durante l'adolescenza riaffiora") e dell'amore di una giovane violinista slovena, Pina Kalc, che aveva raggiunto con la sua famiglia il rifugio di Pasolini. L'amore di Pier Paolo per il ragazzo e l'amore di Pina per lui si intrecciano complicando dolorosamente quei lunghi mesi che mancano alla fine della guerra.
La morte del fratello
Il 7 febbraio del 1945, a Porzus, in Friuli-Venezia Giulia, una milizia di partigiani filocomunisti massacra la Brigata Osoppo, gruppo di partigiani moderati: si tratta del famoso eccidio di Porzus. Tra i caduti c'è anche Guido, fratello di Pier Paolo. Questa notizia giunge a Casarsa diverse settimane dopo la fine della guerra gettando Pier Paolo e la madre in un terribile strazio.
Continuano comunque le lezioni nella piccola scuola di Versuta, dove Pier Paolo è considerato un vero maestro
La fondazione dell'Academiuta
Il 18 febbraio dello stesso anno viene fondata l'"Academiuta di lenga furlana" che raccoglie un piccolo gruppo di neòteroi e che, sulle basi delle esperienze precedenti di Pier Paolo, fonda i principi del felibrismo:
"Friulanità assoluta, tradizione romanza, influenza delle letterature contemporanee, libertà, fantasia".
La laurea
In agosto esce il primo numero de "Il Stroligut", con una numerazione nuova per distinguersi dal precedente "Stroligut di cà da l'aga" e, nello stesso periodo, inizia la serie dei "diarii" in versi italiani pubblicati in un primo volumetto a spese dell'autore. Nello stesso anno aderisce all'"Associazione per l'autonomia del Friuli" e dopo il ritorno del padre, prigioniero degli inglesi in Africa che è stato rimpatriato dal Kenia, Pasolini discute la tesi di laurea su
"Antologia della poesia pascoliana: introduzione e commenti".
Con la laurea il ruolo di Pasolini come insegnante-direttore della scuola, che era stato fortemente contrastato dal provveditorato dal momento che alla sua fondazione Pasolini non aveva ancora la laurea, diventa effettivo.
Il contatto con il mondo letterario
Esce intanto nel 1946, con la data del '45, sulle "Edizioni dell'Academiuta" una breve raccolta di poesie intitolata I
Diarii e, sulla rivista fiorentina "Il Mondo", due poesie scelte e tratte dalla raccolta dallo stesso Montale.
La conoscenza di Gianfranco Contini
Isolato a Versuta (la casa di Casarsa è stata distrutta dai bombardamenti) Pier Paolo cerca di ristabilire i rapporti con il mondo letterario e scrive a Gianfranco Contini per presentargli il progetto di trasformare lo "Stroligùt" da semplice foglio a rivista.
In seguito alla visita fatta da Silvana Mauri, sorella di un suo amico e innamorata di Pier Paolo, a Versuta, Pier Paolo si reca in agosto a Macugnaga dove risiede la famiglia Mauri e approfittando dell'occasione si reca a Domodossola per incontrare Contini.
Esce nel frattempo a Lugano il bando del premio "Libera Stampa" e Contini, che è membro della giuria, sollecita il giovane amico a inviare il dattiloscritto che gli aveva mostrato:
L'usignolo della Chiesa cattolica con la seconda parte de
Il pianto della rosa. L'operetta riceverà solamente una segnalazione ma intanto Pier Paolo sta uscendo dal suo isolamento e, grazie anche al clima più sereno del dopoguerra, ricomincia ad uscire in compagnia dei ragazzi più grandi di Versuta.
La denuncia per corruzione di minori
Nell'ottobre dello stesso anno, Pier Paolo viene però denunciato per corruzione di minorenni e atti osceni in luogo pubblico e i suoi avversari politici, sfruttando lo scandalo, lo accusano di omosessualità mentre i dirigenti del PCI di Udine decidono di espellerlo dal partito. Gli viene anche tolto l'incarico dall'insegnamento.
La fuga a Roma
Trascorrono due mesi molto difficili per Pier Paolo che nel gennaio del 1950 si rifugerà con la madre a Roma.
Del periodo della scuola e della Academiuta sono gli scritti di
Stroligut, "raccontini" scritti dagli studenti della scuola in lingua furlana e poi raccolti in due volumi e le prime poesie in italiano/friulano scritte da Pasolini e raccolte nel primo volume di
poesie a Casarsa.
Famosi sono, per la saggistica, i suoi Scritti corsari e, per la poesia, la raccolta
La meglio gioventù e
Poesia in forma di rosa.
Con l'attrice Laura Betti, a lungo direttrice del Fondo Pier Paolo Pasolini, con Alberto Moravia ed Elsa Morante ebbe un importante sodalizio artistico ed umano, entrando anche nel cuore della discussione politica e nella vita intellettuale dell'epoca.
Ragazzi di vita
Autore precoce (scrisse il suo primo poema all'età di sette anni), Pasolini pubblicò i suoi lavori a partire dall'età di diciannove. Ancora giovane si avvicinò al comunismo.
Arruolato nell'esercito durante la seconda guerra mondiale, fu catturato dai tedeschi, da cui riuscì però a scappare.
Dopo la guerra aderì al Partito Comunista Italiano, ma ne fu espulso dopo appena due anni a causa della sua omosessualità, che egli pubblicamente dichiarava in ogni occasione possibile, cosa a quel tempo ritenuta inammissibile.
Il suo primo racconto,
Ragazzi di vita (1955), che trattava lo scabroso tema della prostituzione maschile, gli causò accuse di oscenità.
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[Modificato da Beau Geste 06/09/2006 11.08]