19/7/1966 COREA DEL NORD - ITALIA 1 - 0
SUGLI AZZURRI L'ONTA DELLA COREA
La "fatal Corea" costituisce l'epilogo della triste vicenda italiana ai mondiali del 1966. Come premessa, diciamo che la preparazione della nazionale guidata da Edmundo Fabbri offre un quadro positivo consolante: il 14 giugno si batte la Bulgaria a Bologna per 6-1, il 18 giugno si vince con l'Austria a Milano per 1-0, il 22 giugno si fa fuori anche l'Argentina a Torino per 3-0, e il 29 giugno si strapazza il Messico a Firenze per 5-0. Infine, il 7 luglio, la nazionale liquida una selezione danese per 3-0 in una partitella d'allenamento. Si arriva ai mondiali in un clima sufficientemente tranquillo. La prima partita è con il Cile, e si vince per 2-0 in una partita considerata la rivincita di quella persa ai mondiali del 1962, proprio in casa dei cileni. Ma in campo non si vede una nazionale come quella più volte vincitrice negli incontri di avvicinamento al mondiale: primo giocatore a fare da bersaglio alle critiche di stampa e tifosi è Gianni Rivera, reo di aver disputato una gara in sordina. La riprova è nella sconfitta con l'URSS, persa per 1-0. A questo punto non si pensava ancora al dramma: bastava battere laCorea per passare ai quarti di finale. Valcareggi, vice di Fabbri, dice dei coreani che "a vederli giocare sembrano una comica di Ridolini".
Purtroppo la farsa è tutta per l'Italia, e gli azzurri se la costruiscono minuto per minuto nella partita più assurda che l'Italia abbia mai giocato nella sua lunga storia. Mentre Bulgarelli rimane colpito ad un ginocchio ed esce di scena al 33', Perani si mangia una paio di gol; Il gol della Corea arriva al 42' con Pak Doo Ik, e tutta la ripresa non è sufficiente all' Italia nemmeno per pareggiare. Ancora una volta si fanno le valigie; ad attendere gli italianai all'aereoporto di Genova ci sono insulti e pomodori.
L' EROE FU' PAK DOO IK.
E' un caporal maggiore dell'esercito coreano il giocatore che rispedisce a casa la nazionale italiana con un gol al 42' che gli varrà in seguito la promozione a sergente. I coreani, all'inizio antipatici a tutta l'organizzazione, dopo la vittoria sull' Italia escono dal campo da trionfatori. Si gioca a Middlesbrough il 19 luglio in una giornata grigia e uggiosa.
Per gli azzurri sconfitti, il grigio diventa addirittura nero, ma per Pak Doo Ik, che tornato in patria smetterà di fare il calciatore e il militare per fare il dentista, resterà una delle giornate più radiose della sua vita.