Fin da piccola ho sentito prepotente il richiamo di Colei che io chiamo Signora o anche, dolcemente, Madre.
E quando ancora non conoscevo la Dea, veneravo Maria e tutte le sue icone, un pò come la piccola suora che a Morgana mostra la statua della Madonna dicendole quanto più a loro agio si trovino tutte loro nel pregare presso quell'altare e non altri.
Si, anche per me è stato così fin dall'inizio.
Mia nonna usava mischiare tradizione popolare e religione cattolica.
Ricordo ancora il suo altare personale, con una statua bellissima di Maria nelle vesti della Vergine, e tante altre figure di santi e sante oltre che oli profumati, rosari colorati, candele e preghiere.
Se dovessi indicare quando ho cominciato a sentire dentro di me questo tipo d'amore, bè, direi allora.
Mia nonna faceva scongiuri con sale e olio, toglieva i malocchi, accendeva candele come preci perchè i suoi desideri fossero ascoltati.
Per anni ho inseguito quella figura femminile di dea in tutte le icone, travestite, che a noi sono giunte di lei: donne con lune, stelle, manti azzurri, capi velati, sorrisi radiosi.
Se devo confidare a qualcuno le mie pene, questa è lei.
Se devo chiedere per me o per altri, chiedo a lei.
Il maschile lo vivo come qualcosa di leggermente inferiore, quasi mai come Dio, nel senso bibblico del termine.
E se prendo in considerazione il maschile, lo faccio quando si tratta di un maschile evoluto, che è riuscito ad integrare il suo lato femminile in pace.
Viviamo un'epoca troppo maschile e credo sia semplicemente naturale che tutte noi veniamo a riportare equilibrio in queste forze.
Penso che non dobbiamo temere di sentirci così dichiaratamente vicine all'energia del Femminino.
Penso semplicemente che ora, con tutto l'Ego smisurato dell'Eroe che distrugge e non integra che sta invadendo il mondo sempre più, serve, e sottolineo serve, che Inanna torni a insegnare il cammino della discesa.