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Offerte antiche: Il Pane

Ultimo Aggiornamento: 05/09/2011 22:58
19/07/2009 12:46
 
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Leggendo l'intero post, così ricco di spunti, anche se solo 2 anni dopo, ho pensato di aggiungere qualche "info tecnica", un pò noiosetta ma per alcune di voi forse utile.
La prima è per fairygoldmoon e tutte le intolleranti (come me).


da fairygoldmoon:
"per una intollerante al glutine come me, da qualche anno in qua il pane resta un desiderio da soddisfare con cautela... idem per tutti gli altri prodotti contenenti frumento e affini...".



Cara fairygoldmoon come ti capisco, non sono intollerante al glutine come te -per fortuna- ma al frumento sì.

Glutine sì glutine no
La farina di kamut e di farro contengono glutine della stessa struttura e composizione di quella di frumento, non mangiarle. Puoi invece usare la farina di miglio, riso e di mais (anche se sono decisamete più difficili da lavorare, assorbono maggiormente l'umidità e il "rischio mattone pronto per infrengere vetrina è moolto più alto" e... sono più care, il miglio a dirla tutta non l'ho mai usato, prediligo il kamut). La differenza fra frumento e farine di uso più antico come quelle di segale, kamut e di farro è che hanno concentrazioni di minrali e di proteine molto più alte di quella di frumento e una resa meno alta in quanto a coltivazioni -motivo per cui il frumento prese il sopravvento (inoltre in quanto cadute in disuso sono state meno manipolate dall'uomo).
La Madre il lievito naturale -lavorare l'impasto e stancare la massa-
il rito descritto da Rebecka è delizioso e anche se non ne conoscevo la versione emiliana è un rito abbastanza diffuso sia in Italia che all'estero. Uno dei nomi che più mi piacciono per descriverlo è la "catena della Madre"
Una volta pronto l'impasto Madre, il lievito naturale, se ne donava una parte (la Madre) ad una donna della propria "famiglia" (intesa come parte della comunità con cui si condivide la propria vita), questa a sua volta utilizzerà la Madre (rinfrescandola se necessario) e a sua volta ne donerà una parte ad un'altra donna. In questo modo grazie alla "catena della Madre" il lievito necessario all'intera comunità risaldava il legame della comunità stessa abbracciandola interamene, permettendo al contempo alla "Madre originaria" di restare in vita. Per concludere il rito una volta sfornato il primo pane era uso donarne il primo pezzo sbriciolandolo sul terreno fuori dalla porta di casa per condividerlo con la Madre e mangiarne il primo pezzo in compagnia. In alcune lande il rito è vive tutt’ora.
Una volta il pane si faceva in grandi quantità proprio perchè il pane nato da qs lavorazione si conserva moooolto più a lungo del pane comprato dal panettiere: minimo una settimana.

Ecco un link (trovato al volo in rete) con le info più tecniche:

www.gennarino.org/lievitonatu.htm versione più semplice www.gennarino.org/lievitonatumio.htm

Non scoraggiatevi non è così difficile (anche se lungo e laborioso la prima volta) credo che la cosa migliore sia utilizzare il metodo delle nostre nonne (non c'è bisogno di usare moderni strumenti => vedi misuratore di ph) sono sicura in rete potrete trovarne (sono più di 10 anni che non lo faccio e non ricordo bene tutti i passaggi per postarlo).
L'unico accorgimento che vi sottolineo (era il mio punto debole) è quello di lavorare con forza e a lungo la massa per far sì che questa possa “stancarsi e crescere” oppure fate come Artemisia e investite in una meravigliosa macchina per l'impasto e la cottura. Un piccolo segreto che mi ha permesso di superare questo punto e concentrarmi sulla lavorazione dell'impasto con la giusta forza mi è stato donato da alcune "anziane" in sudamerica:

A piedi nudi durante tutta la lavorazione (non dovevo indossare nulla di metallico) dovevo intonare una canto, una nenia dai toni profondi e ripetitivi, che focalizzava la mia concentrazione ad un unico e ripetuto atto: l'impastare. Per me funzionava e oltre a piacermi e ad aiutarmi a stancare la massa mi rilassava moltissimo.
Infine non preparate l'impasto in giornate di pioggia (l'eccesso di umidità non è cosa buona per l'impasto).


Uccellini uccelletti

anch'io non offro pane agli uccellini e concordo con Artemisia la cosa migliore sono semi e frutta ecco un link con una facile tabella www.birdgardening.it/mangimi/alimentazione.html
bacetti
[Modificato da -Acqua- 20/07/2009 15:52]

)O(
20/07/2009 02:21
 
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Un piccolo segreto che mi ha permesso di superare qs punto e concentrarmi sulla lavorazione dell'impasto con la giusta forza mi è stato donato da alcune "anziane" in sudamerica: a piedi nudi durante tutta la lavorazione (non dovevo indossare nulla di metallico) dovevo intonare una canto, una nenia dai toni profondi e ripetitivi, che focalizzava la mia concentrazione ad un unico e ripetuto atto: l'impastare.


E' MERAVIGLIOSO.... [SM=g27836] [SM=g27836] [SM=g27819] [SM=g27819] [SM=g27819] [SM=g27819]
Splendido... non c'è altro da aggiungere a questo... [SM=g27819]

Quanto agli uccellini, d'inverno semi e frutta non bastano, ricordiamo che quelle bestioline sono prevalentemente carnivore (piccoli predatori anche loro! [SM=g27822] [SM=g27824] ), quindi è meglio dare loro anche palline di lardo e del burro. Ci sono delle sfere anche belle grandine da appendere ai rami degli alberi fatte di lardo impastato con semini e altre cosette, e loro ne vanno matti. In primavera e estate è meglio non dare assolutamente nulla, anche perchè hanno le covate e devono mangiare solo ciò che trovano loro in Natura, altrimenti rischiano di sconvolgere il loro equilibrio e quello dei piccoli. Ma d'inverno hanno molto bisogno di proteine e grassi che li tengano ben nutriti e caldi. All'ingrasso! [SM=g27824]

Bacetti
Violet



"Oltre ogni tempo e tuttavia nel cuore del tempo."
Haria

"Incappucciate e velate, con le trecce color notte, le Fate porteranno ciò che nessun profeta intuì."
Lord Dunsany

Il Tempio della Ninfa

20/07/2009 12:39
 
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Alle possibili conseguenze sulle covate non avevo pensato!
.....non ne ero consapevole...mmmmmmm.....
Violet, grazie per la specifica sull'alimentazione degli uccelli,
come sempre sei una preziosa fonte di informazioni.

Bacetti

)O(
20/07/2009 15:17
 
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Figurati... [SM=g27822]
Nemmeno io lo sapevo fino a pochi mesi fa... me l'hanno detto e sinceramente spero, nel frattempo, di non aver creato danni! [SM=g27819]
Comunque ciò che importa è che si dia loro da mangiare solo d'inverno... d'estate magari le bricioline o qualcosina ma non nel periodo di covate e alimentazione dei piccini, che devono solo mangiare le cose giuste che la mamma trova in Natura. [SM=g27823]



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Il Tempio della Ninfa

20/07/2009 16:12
 
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Olwen che bello! Grazie per ciò che hai scritto!
Il pezzettino sul "nascondere il pane che non lo veda la luna" scritto da Scylla, è tratto dal meraviglioso libro "Lo sciamanesimo in Sardegna" (lo trovate nella cartella dei libri).
Sempre in questo testo, il pane viene descritto come simbolo di nutrimento spirituale. Il rito dei tredici pani, preparati per grazia ricevuta e distribuiti alle prime tredici case visibili dalla propria abitazione, sottolineava questo aspetto: donare alla vita qualcosa che si è preparato da soli, con amore, poichè essa ogni giorno ci fa dono di esperienze che nutrono la nostra anima e arricchiscono il nostro percorso. L'atto di impastare (come anche quello di cucinare, pensando al nutrimento che si vuole donare) è un momento sacro che simboleggia la vita stessa, con i suoi inizi, le sue attese e i suoi traguardi raggiunti. Mia nonna diceva sempre che fare il pane è come essere donna, ci vuole un po' di acidità per capire la dolcezza del crescere e il dono di nutrire ed è necessario impastare con attenzione e concentrazione..
Fotina dell'ultimo pane che ho preparato [SM=g27823] :




[SM=g27838]





20/07/2009 17:34
 
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Io purtroppo ho la sfortuna che nessuno mangia il mio pane, quindi è inutile che lo preparo se poi continuano a comprarselo dal fornaio...
Ma ogni tanto, per divertimento, lo faccio lo stesso e adoro impastare e creare questa fonte di energia con le mie manine... e il profumo è straordinario.

Il mio prossimo esperimento sarà farlo con la pasta madre, se uscirà bene ve lo farò sapere, ma dicono che ci vuole del tempo prima che la prima madre sia pronta per far lievitare qualunque cosa.
In caso perda la pazienza andrà benissimo il classico lievito di birra!!

Non ho mai fatto molta attenzione agli uccellini, mi ricordo di loro solo quando nevica e allora si che il mio giardino si riempie di briciole, ma altrimenti purtroppo sono un po' sbadata con quelle bestioline meravigliose... eppure mi regalano cosi tante emozioni qnd mi perdo a guardare i loro voli... non sapevo delle palline di lardo...provvederò x quest'inverno..

E brave le mie streghette!!!!

[SM=g27836] [SM=g27836] [SM=g27836]
[Modificato da -Acqua- 27/02/2010 23:59]

26/07/2009 17:01
 
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Io forse sono stata un tantino schematica fino ad ora [SM=g27812] dato che ho offerto pane sull'altare solo a Lughnasad. Di solito preparo panini dolci all'anice e miele e li lascio sull'altare per tutta la durata del sabba senza mangiarli però... poi restituisco tutto alla terra.
I vostri post mi hanno aiutata a capire che dovrei fare un uso più ampio di questo importante simbolo!!
Grassie!!
05/09/2011 22:58
 
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Anche mia madre mi ha sempre insegnato l'importanza delle briciole di pane a fine pasto, che non vanno MAI buttate via, ma offerte alla terra e agli animali (nemmeno io sapevo che facessero male agli uccellini... tuttavia qui sbafano anche una marea di gatti... quindi...)
Quando mi trovo a casa di qualcuno e vedo che le briciole vengono buttate nella spazzatura, mi piange il cuore...

Questo è sempre stato il mio modo di offrire il pane, tuttavia quest'anno a Lammas, per la prima volta, abbiamo fatto il pane rituale... Poichè ero dal mio ragazzo non ho potuto fare molto, visto che c'erano pochissimi ingredienti in casa, così ho fatto dei bocconcini di pane al latte senza lievito che sono venuti squisiti... Mia madre invece ha impastato il pane con fattezze... ehm.. simil antropomorfe (in omaggio al Dio) [SM=g27822]
E bisogna ammettere che almeno ai miei genitori di abbondanza ne ha propiziata davvero... [SM=g27828]

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Dream on... dream until the dream comes true...

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