Leggendo l'intero post, così ricco di spunti, anche se solo 2 anni dopo, ho pensato di aggiungere qualche "info tecnica", un pò noiosetta ma per alcune di voi forse utile.
La prima è per fairygoldmoon e tutte le intolleranti (come me).
da fairygoldmoon:
"per una intollerante al glutine come me, da qualche anno in qua il pane resta un desiderio da soddisfare con cautela... idem per tutti gli altri prodotti contenenti frumento e affini...".
Cara fairygoldmoon come ti capisco, non sono intollerante al glutine come te -per fortuna- ma al frumento sì.
Glutine sì glutine no
La farina di kamut e di farro contengono glutine della stessa struttura e composizione di quella di frumento, non mangiarle. Puoi invece usare la farina di miglio, riso e di mais (anche se sono decisamete più difficili da lavorare, assorbono maggiormente l'umidità e il "rischio mattone pronto per infrengere vetrina è moolto più alto" e... sono più care, il miglio a dirla tutta non l'ho mai usato, prediligo il kamut). La differenza fra frumento e farine di uso più antico come quelle di segale, kamut e di farro è che hanno concentrazioni di minrali e di proteine molto più alte di quella di frumento e una resa meno alta in quanto a coltivazioni -motivo per cui il frumento prese il sopravvento (inoltre in quanto cadute in disuso sono state meno manipolate dall'uomo).
La Madre il lievito naturale -lavorare l'impasto e stancare la massa-
il rito descritto da Rebecka è delizioso e anche se non ne conoscevo la versione emiliana è un rito abbastanza diffuso sia in Italia che all'estero. Uno dei nomi che più mi piacciono per descriverlo è la "catena della Madre"
Una volta pronto l'impasto Madre, il lievito naturale, se ne donava una parte (la Madre) ad una donna della propria "famiglia" (intesa come parte della comunità con cui si condivide la propria vita), questa a sua volta utilizzerà la Madre (rinfrescandola se necessario) e a sua volta ne donerà una parte ad un'altra donna. In questo modo grazie alla "catena della Madre" il lievito necessario all'intera comunità risaldava il legame della comunità stessa abbracciandola interamene, permettendo al contempo alla "Madre originaria" di restare in vita. Per concludere il rito una volta sfornato il primo pane era uso donarne il primo pezzo sbriciolandolo sul terreno fuori dalla porta di casa per condividerlo con la Madre e mangiarne il primo pezzo in compagnia. In alcune lande il rito è vive tutt’ora.
Una volta il pane si faceva in grandi quantità proprio perchè il pane nato da qs lavorazione si conserva moooolto più a lungo del pane comprato dal panettiere: minimo una settimana.
Ecco un link (trovato al volo in rete) con le info più tecniche:
www.gennarino.org/lievitonatu.htm versione più semplice
www.gennarino.org/lievitonatumio.htm
Non scoraggiatevi non è così difficile (anche se lungo e laborioso la prima volta) credo che la cosa migliore sia utilizzare il metodo delle nostre nonne (non c'è bisogno di usare moderni strumenti => vedi misuratore di ph) sono sicura in rete potrete trovarne (sono più di 10 anni che non lo faccio e non ricordo bene tutti i passaggi per postarlo).
L'unico accorgimento che vi sottolineo (era il mio punto debole) è quello di lavorare con forza e a lungo la massa per far sì che questa possa “stancarsi e crescere” oppure fate come Artemisia e investite in una meravigliosa macchina per l'impasto e la cottura. Un piccolo segreto che mi ha permesso di superare questo punto e concentrarmi sulla lavorazione dell'impasto con la giusta forza mi è stato donato da alcune "anziane" in sudamerica:
A piedi nudi durante tutta la lavorazione (non dovevo indossare nulla di metallico) dovevo intonare una canto, una nenia dai toni profondi e ripetitivi, che focalizzava la mia concentrazione ad un unico e ripetuto atto: l'impastare. Per me funzionava e oltre a piacermi e ad aiutarmi a stancare la massa mi rilassava moltissimo.
Infine non preparate l'impasto in giornate di pioggia (l'eccesso di umidità non è cosa buona per l'impasto).
Uccellini uccelletti
anch'io non offro pane agli uccellini e concordo con Artemisia la cosa migliore sono semi e frutta ecco un link con una facile tabella
www.birdgardening.it/mangimi/alimentazione.html
bacetti
[Modificato da -Acqua- 20/07/2009 15:52]
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