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E.A. Poe

Ultimo Aggiornamento: 06/11/2006 17:08
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Fanciullo, io gia' non ero
come gli altri erano, ne' vedevo
come gli altri vedevano. Mai
derivai da una comune fonte
le mie passioni - ne' mai,
da quella stessa, i miei aspri affanni.
Ne' il tripudio al mio cuore
io ridestavo in accordo con altri.
Tutto quello che amai, io l' amai da solo.
Allora - in quell' eta' - nell' alba
d' una procellosa vita - fu deerivato
da ogni piu' oscuro abisso di bene e male
il mistero che ancora m' avvince -
dai torrenti e dalle sorgenti -
dalla rossa roccia dei monti -
dal sole che d' intorno mi ruotava
nelle sue dorate tinte autunnali -
dal celeste baleno
che daccano mi guizzava -
dal tuono e dalla tempesta -
e dalla nuvola che forma assumeva
(mentre era azzurro tutto l' altro cielo)
d' un demone alla mia vista



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Il Giorno piu felice



Il giorno più felice - l'ora più felice
questo mio inaridito cuore ha già conosciuto;
ogni più alta speranza di trionfo e d' orgoglio
sento ch' é fuggita via.

Trionfo? oh sì, così fantasticavo;
ma da gran tempo svanirono ormai
le visione di quel mio giovanile tempo -
e sia pur così.

E quanto a te, orgoglio, che dirti?
Erediti pure un'altra fonte
quel veleno che approntasti per me -
Ora acquietati, o mio spirito.

Il giorno più felice - l'ora più felice -
che quest'occhi avrebbero visto - hanno già visto,
il rifulgente sguardo di trionfo e d' orgoglio
sento che é spento ormai.

Ma mi fosse pur riofferta quella speranza
di trionfo e d' orgoglio, e con la pena
che allora avvertivo - quella fulgente ora
io non vorrei riviverla:

giacche' oscure scorie erano su quelle ali
e, al loro agitarsi, una maligna essenza
ne pioveva - fatale per un' anima
che già l' ha conosciuta.


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Al Fiume


Bel fiume! Nel tuo limpido flutto
di lucido cristallo, acqua errabonda,
tu sei emblema d' una fulgente
belta' - cuore non disvelato -
piacevole intrico dell' arte
nella figlia del vecchio Alberto;

ma quando la tua onda ella contempla -
che scintilla allora e tremola,
oh, allora il piu' leggiadro rivo
si fa simile a colui che l' adora:
che' nel cuore di lui, come nel tuo scorrere,
l' immagine di colei e' radicata:
in quel cuore che tremola al raggio
di occhi che cercano l' anima.



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I recessi ombrosi


I recessi ombrosi dove in sogno io vedo
i piu' vaghi uccelli canori,
son come labbra - e tutta la tua melodia
di parole cui il labbro da forma. -

I tuoi occhi, gemme nel cielo del cuore,
desolati si posano allora,
o Dio!, sulla mia mente funerea -
luce di stelle su un nero drappo.

Il tuo cuore - il tuo cuore! Mi ridesto
e sospiro, e dormo per sognare
di quella verita' che l' oro non puo' mai comprare -
e di quelle futilita' che sempre puo', invece.



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Edgar Allan Poe
E.A. Poe nasce a Boston nel 1809. da due attori girovaghi, entrambi morti , quando ancora egli era piccolissimo.

Di lui si prende immediatamente cura un commerciante scozzese di Richmond, John Allan, assieme alla moglie Frances Keeling Valentine, cui lo scrittore rimarrà per sempre molto legato affettivamente.

Nel 1815 gli Allan si trasferiscono in Inghilterra, dove il piccolo Poe comincia gli studi, che poi proseguirà anche al rientro negli Stati Uniti, iscrivendosi alla Virginia University di Charlottesville, dove studia lingue antiche e moderne.

Ben presto, però, nonostante i suoi ottimi voti, viene espulso dall'Università per alcolismo e per il vizio del gioco. Questo ed altri fattori lo fanno entrare in duro contrasto con il patrigno, tanto che nel 1827, a soli 18 anni, decide di abbandonare la famiglia e di trasferirsi a Boston, dove pubblica a sue spese ed anonimo un libretto di poesie Tamerlane and other poems by a Bostonian (Tamerlano ed altre poesie).

Il libro viene accolto dall'indifferenza generale e per la delusione Poe decide di arruolarsi come soldato semplice nell'artiglieria federale con il nome di Edgar A. Perry. Nel 1829, però, interrompe il suo servizio per recarsi a Richmond per la morte della signora Allan. Questo evento luttuoso porta un riavvicinamento con il patrigno, anche se la rottura sarà ormai insanabile, tant'è vero che, quando nel 1834 Allan morirà, non lascerà nulla in eredità allo scrittore.

Grazie comunque all'aiuto di John Allan, Poe riesce a sottrarsi al suo dovere nell'esercito, dove avrebbe dovuto restare ancora un paio d'anni.

Alla fine del 1829 si trasferisce a Baltimora da una zia, Mary Clamm che lo manterrà per tutta la vita, ed ha modo di pubblicare una seconda raccolta di versi. Nel 1830 decide di nuovo di intraprendere la vita militare e si iscrive all'Accademia di West Point, da dove però sarà ben presto espulso per il suo rifiuto di sottomettersi alla rigida disciplina che vi impera.

Nel 1831 è a New York, dove, grazie all'aiuto di alcuni suoi amici di West Point, pubblica la terza raccolta di poesia, Poems.

Ritorna a Baltimora. Sul giornale locale The Courier pubblica i suoi primi cinque racconti: Metzengerstein, The Duc of l'Omelette (Il Duca dell'Omelette), A Tale of Jerusalem (Racconto di Gerusalemme), A decided Loss (Una perdita decisa), The Bargain Lost (L'affare perso). Per il racconto M.S. Found in a Bottle (Manoscritto trovato in una bottiglia), pubblicato sul Baltimora Saturday Visiter, nel 1835, vince un premio di cento dollari. Nel frattempo lavora nella redazione del Southern Literary Messenger, dove ben presto per le sue eccezionali doti di giornalista, viene promosso vicedirettore.

Il 22 settembre dello stesso anno sposa a Richmond la cugina Virginia Clemm, appena quattordicenne-figlia della zia

Nel 1838 pubblica il suo primo ed unico romanzo The Narrative of Arthur Gordon Pym (La storia di Arthur Gordon Pym), che però non ha successo. Un romanzo che è influenzato dalla fantascienza del tempo i viaggi ''polari'' -dal tema del viaggio, dell'avventura, del mistero dei limiti della conoscenza- influenzò lo scrittore americano Lovencraft maestro del romanzo ''Horror'' ma anche J.Verne- ovvia infine 'influenza di Poe sul famoso S.King

L'anno successivo a Filadelfia esce, invece, una raccolta di tutti i racconti che aveva sino ad allora scritto, intitolata Tales of Grotesque and Arabesque (Racconti del grottesco e dell'arabesco). Lavora poi nella redazione del Gentleman's Magazine, le sue straordinarie capacità di giornalista portano il giornale ad aumentare vertiginosamente la tiratura (addirittura dalle iniziale 500 copie a ben 40000!!). Si fa apprezzare sia come scrittore di racconti che come critico letterario, purtroppo i rapporti con il direttore del quotidiano diventano sempre più critici, tanto che Poe decide di abbandonare il giornale e fondarne uno tutto suo, attraverso una raccolta di fondi. L'esperienza di The Stylus, come Poe aveva chiamato il suo giornale, dura un paio di anni e non è molto soddisfacente

Inizia in questo periodo la fase più terribile di tutta la sua vita. La moglie si ammala gravemente e lo scrittore non avendo i mezzi per farla curare, si dà all'alcol e al laudano.

La morte della giovanissima consorte avrà un peso non da poco sulla sua opera non nel senso rozzamente autobiografico ma terribilmente teoretico ed esitenziale- ''che cosa è la morte di una giovanissima fanciulla? ...ove si incrociano ragione umana e limiti dolorosi di quest'ultima- paranoia ossessiva e pietas per la sofferenza che tale condizione umana comporta......e quindi incubi, visioni ..rompicapi concettuali....ironia per la domanda inutile posta e bisogno comunque impellente di rispondere- siamo..... alla base dei suoi racconti

Nel 1844 è di nuovo a New York, pubblica sulla rivista The Evening Mirror la sua poesia più famosa The Raven (Il corvo), con la quale ottiene finalmente il successo che inseguiva da anni. Notiamo che la parola inglese ..letta al contrario.. vuol dire ''Never'' ..'' mai più'' .... e la poesia ha un verso più volte ripetuto di tale suono- ora il ''mai più'' è qualcosa che mai più tornerà -ma che ossessivamente l'uomo desidera conoscere o richiamare ...qualcosa che abbiamo perso ...''Never more''.. Never more'' .......Raven -Il testo è stato al centro degli studi di uno dei più grandi Linguisti del secolo xx R.Jakobson -

Purtroppo il suo successo non dura a lungo. Infatti- si riempie di nuovo di debiti di gioco e ricomincia con l'alcolismo. Nel 1847 è l'anno della morte di Virginia, a cui Poe era molto legato, muore di tubercolosi, da questo momento in poi lo scrittore cade in uno stato di prostrazione e di disperazione da cui non uscirà più. In questo periodo pubblica solo il poemetto in prosa Eureka. Il 3 ottobre 1849 viene trovato in stato di incoscienza in una locanda di Baltimora, ricoverato al Washington Hospital, muore di il 7 ottobre-

Scrittore geniale dal grande intuito creativo e filosofico unisce ad una enorme creatività -grande talento narrativo e spessore teorico, diversi sono i suoi scritti intorno alla composizione e più in generale a problemi di critica -non ultimo Poe aveva una grande padronanza dello strumento linguistico comprese ampie conoscenze in lingue antiche e moderne- in Europa trovò tra i suoi estimatori e primi traduttori il grande poeta CH.Baudelaire che instaurò con Poe un rapporto quasi simbiotico basato persino su di una lontana rassomiglianza- diverso il successo in America meno vistoso ed eclatante rispetto a quello europeo- ne viene data quindi una lettura(non per colpa di Baudelaire che invece ha grandi intuizioni critiche sul narratore americano) romantica ..di scrittore maledetto aperto all'irrazionale e al mistero- sottovalutando non poco la vena comica e ironica dello scrittore di Boston -ma soprattutto molte delle sue intuizioni in campo letterario concernente tutte un insieme di problematiche relative alla ''modernità'' -alla scomposizione del narratore ,dei personaggi e dell'individuo nel mondo moderno- ai limiti della ragione -Poe è da questo punto di vista molto vicino a Dostojevskj suo grande ammiratore tra l'altro - i suoi racconti che sono la sua cosa più nota si prestano a diverse letture; dal poliziesco basato sull'enigma da sciogliere ,alla riflessione filosofica- questo fa di Poe uno dei grandi della letteratura-

L'rrazionale in Poe è legato ai limiti e alle ossesioni di una razionalità in crisi che ''gioca'' e soffre con la propria inadeguatezza -Poe è uno scrittore cerebrale -di ''testa'' per questo ha avuto grande presa sui lettori del secolo xx- nello stesso tempo questo contrasto viene descritto con toni a tratti umoristici e comici - nello tempo si hanno racconti dallo stile smaccatamente moderno- cinematografico quasi da intrattenimento -insomma con Poe abbiamo sia Conan Doyle che Dostojevskj-soggetti per cinema e dissertazioni teoriche

Alcuni tra i suoi racconti sono diventati famosissimi -molti alla base del romanzo poliziesco e del gotico -Horror-per non dire del cinema

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Romanza


Romanza, che ami annuire e cantare
col capo assonnato e le ali ripiegate,
tra verdi fronde, quali agita
nel suo fondo un ombroso lago,
fu per me un variopinto pappagallo
- oh, a me familiare uccello -
che m' apprese a dir l' alfabeto
e a balbettare le prime parole,
qundo nel bosco selvaggio io giacevo,
fanciullo - dall' occhio sagace.

Ma da un pezzo, del Condor gli eterni anni
cosi' scuotono il cielo stesso la' in alto,
con tumulto di tuoni mentre passano,
che non ho io piu' tempo per oziose cure,
mentre spio l' inquieto cielo.
E quando un' ora con piu' lievi ali
getta su di me le sue morbide piume,
dissipar quel breve tempo con lira e rime
(vietate cose!) - delittuoso parrebbe al mio cuore:
a meno che con le corde non vibri anch' esso


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