Stampa | Notifica email    
Autore

Al Qaeda a Torino

Ultimo Aggiornamento: 01/04/2007 21:39
30/03/2007 16:05
Post: 443
Registrato il: 12/01/2004
Utente Senior
OFFLINE


L'imam: gli infedeli vanno uccisi

L'imam Kuhaila ripreso dalle telecamere di «Anno zero»
L'ira della comunità: "Spiarci è sacrilegio" MASSIMO NUMA
Chiamparino: "Una nuova moschea? Ecco perchè sono cauto" M. TR.



Torino, propaganda per Al Qaeda tra i musulmani: no a ogni forma di integrazione

TORINO
La moschea è in un cortile di via Cottolengo, a Torino, la stessa dove predicava l’imam Bouchta espulso dall’Italia per sospetta attività terroristica, è nel cuore di Porta Palazzo, dietro il grande mercato dell’ortofrutta. L’altra è in via Saluzzo, quartiere San Salvario. Due pezzi di città dove i cittadini extracomunitari si sono insediati in modo massiccio nel corso degli anni. Sono stranieri. Arrivano da Marocco, Tunisia, Egitto. Tutti di religione musulmana. In questi luoghi di culto salafiti, almeno secondo le riprese di una telecamera nascosta di una troupe di Annozero, si fa propaganda ad Al Qaeda e si chiamano alle armi i fedeli: «Nessun compromesso con gli atei. Si uccidono e basta».

Il filmato
Immagini che durano pochi minuti ma che a partire da oggi potrebbero essere acquisite dalla squadra antiterrorismo di Torino. Il suo capo, Giuseppe Petronzi, afferma di aver «guardato con molta attenzione il servizio televisivo. Nessuno ci aveva informato delle riprese e adesso valuteremo in che nodo acquisire la documentazione». Petronzi, però, non risponde a chi gli chiede se ci siano indagini in corso sui terroristi islamici.

L’inchiesta giornalistica di Maria Grazia Mazzola partita per documentare la violenza sulle donne perpetuate in nome del Corano si è servita di una telecamera nascosta, grande come uno spillo, per fare le riprese all’interno dei luoghi di culto. Mazzola racconta l’«ostilità e la diffidenza» riscontrata in questo viaggio di due settimane in alcuni dei luoghi frequentati da una parte dei fedeli musulmani torinesi. Poi l’inchiesta prende una piega diversa e arriva a documentare come in quelle due moschee si faccia propaganda in favore del terrorismo islamico. L’iman Kuhaila invita i credenti a non integrarsi con gli infedeli perché l’Islam e l’unica via di salvezza. Poi la microcamera riprende le fotocopie di fogli di propaganda del gruppo terroristico. Per la giornalista si tratta del «giornale di Al Qaeda» e lì si può leggere l’esaltazione della Jihad si parla di Al Zarkawi, il capo della cellula irachena dell’organizzazione terroristica ucciso dagli americani, e lo si porta come modello per il martirio. Tra quelle pagine ci sono anche la descrizione di strategie militari. La stessa propaganda di esaltazione della guerra santa contro gli infedeli, cioè ebrei e cristiani, si ripete nella moschea di via Saluzzo. Qui le informazioni si possono leggere su una bacheca dove sono stati affissi i fogli del giornale. Fin qui il video. Che faranno gli inquirenti? Petronzi non si sbilancia. Nel corso degli anni la Digos di Torino ha cercato di contrastare il terrorismo di matrice islamica. La prima inchiesta è del 1997 contro la Gia algerina. Poi nell’aprile del 2001 partono le indagini che portano ad accertare l’esistenza di una campagna di arruolamento partita dalle moschee del Nord-Ovest per i capi dell’Afghanistan. A Guantanamo sono detenuti quattro combattenti catturati in battaglia dagli americani. Poi nel 2003 l’inchiesta che portò all’espulsione di cinque marocchini accusati di star preparando attentati in Italia. L’anno dopo toccherà all’imam della moschea di via Cottolengo

La Stampa
MAURIZIO TROPEANO
_________________
PER MARE .. PER TERRAM
31/03/2007 20:01
Post: 26
Registrato il: 02/12/2004
Utente Junior
OFFLINE
al qaeda in italia..e dentro il gov?????
SA DI ILLEGICOULLA DI NUOVO SOTTO IL SOLE, PURTROPPO, POI CHI VUOLE CAPIRE O FA FINTA DI NON CAPIRE....
SIAMO ALLO SCONTRO DI CIVILTA' VIA RELIGIONE, O NOI, O LORO.
QUI SI TRATTA DI VINCERE, ALTRO CHE MUSULMANI MODERATI E NON, NON ESISTONO!!!QUELLI CHE ESISTONO, SONO COME QUELLI CHE PER LEGGE SONO CATTOLICI O PROTESTANTI MA DELLA RELIGIONE NON GLIENE IMPORTA UN PIFFERO.
CERCANO E VOGLIONO LO SCONTRO?? DIAMOGLIELO KAZZO!!!
FUORI TUTI QUELLI CHE STANNO CONTRO LE NS LEGGI.
STIAMOLI SEMPRE COL FIATO SUL COLLO, DEVONO AVERE PAURA DELLA LORO OMBRA. NON DIAMOLI TREGUA. SOLO COSI POTREMO ARRIVARE A DEI RISULTATI.
CHI COMMETTE QUALCOSA DI ILLECITO, ALTRO CHE TARALLUCCI E VINO..RAUS!!!DAIMO UN ABELLA RAMAZZATA. [SM=g27812] [SM=g27832]
01/04/2007 21:29
Post: 445
Registrato il: 12/01/2004
Utente Senior
OFFLINE
Si parlano linguaggi diversi, la democrazia e la diplomazia per loro significano solo vigliaccheria .. è questo il punto.
PER MARE .. PER TERRAM
01/04/2007 21:39
Post: 446
Registrato il: 12/01/2004
Utente Senior
OFFLINE
La guerra delle moschee

Rischio alto


Allarme di Fredo Olivero; «Covi di eversivi». E anche dai rapporti dell'Antiterrorismo emergono «situazioni ad altissimo rischio»
MASSIMO NUMA e MARIA TERESA MARTINENGO
TORINO
I fedeli sono spiazzati. Le ultime rivelazioni in Tv parlano di Al Qaeda, guerra santa, jihad. Ma per le strade, l’analisi di quel che è successo, è una sola: è stata una guerra privata tra moschee e piccoli feudi a far esplodere il «caso Torino». D’altra parte per le organizzazioni islamiche nazionali come l’Ucoii la città sotto la Mole è sempre stata un problema. La guerra è cominciata a metà degli anni ‘90 con gli esordi dell’imam Bouriqi Bouchta, fondatore della moschea di via Cottolengo ed espulso nel settembre 2005 come indesiderato per le sue idee radicali. Bouchta ha cercato per anni di accreditarsi come portavoce unico, anche per le istituzioni, della comunità islamica. Suo amico prima e poi acerrimo «nemico» è Abdelaziz Khounati, fondatore della moschea della pace di corso Giulio Cesare 6.

Con l’espulsione di Bouchta voluta dal ministro Pisanu, l’Islam torinese per un po’ ha tirato un sospiro di sollievo. Poi, le rivalità (talvolta personali, talvolta di gruppo) sono rinate. In questi anni Khounati è diventato più forte. L’Istituto Islamico-Moschea della Pace, di cui è presidente, è diventato anche il centro torinese del forte partito islamico marocchino «Giustizia e Sviluppo».

Nel luglio scorso Khounati è stato invitato dal re del Marocco alla Festa del Trono ed è così «salito di livello» diventando di fatto uno dei candidati a rappresentare la comunità marocchina in Italia. La sua popolarità, tuttavia, gli ha attirato anche parecchie invidie. Soprattutto da chi, come la marocchina Souad Sbai, rappresentante delle donne sfruttate dall’Islam e protagonista del servizio tv Annozero dell’altra sera, aspira alla stessa visibilità.

A Torino c’è poi il moderato Abdellah Abouanas, senza moschea (alla fine degli Anni ‘80 era assistente nella prima moschea torinese, in corso San Martino), insignito del titolo di «ambasciatore di pace», studioso e conferenziere, che ambirebbe a diventare l’imam torinese più «accreditato». Da spendere ha, oltre a una cultura più profonda di altri, la carta della «moderazione». Negli ultimi tempi emerge poi anche Mohamed Bahareddine, predicatore del venerdì al Centro Mecca di via Botticelli e (dietro compenso, s’intende) in altri centri. In via Cottolengo viene indicato come il «mandante» della trasmissione che ha messo nei guai la moschea di via Cottolengo gestita ora dall’erede di Bouchta, Mohammed Khoaila, oggi molto vicino a Khounati. La moschea di via Saluzzo (Fratelli Musulmani, imam Mahmoud Sinousy) è invece nota per la rigidità delle sue posizioni, così come quella di via Piossasco, «degli afghani»). Defilati rispetto agli altri sono i musulmani che si ritrovano al Centro Islamico «Delle Alpi» di via Chivasso 10, la più bella e grande sala di preghiera del Piemonte. Superorganizzati - oggi alle 15 invitano al Teatro di via Chiesa della Salute 77/b per festeggiare la nascita del Profeta con musiche e la predica di uno dei loro leader spirituale - aderiscono al Movimento islamico «Giustizia e spiritualità», fuorilegge in Marocco.

Le gelosie si sprecano. E il sistema per abbattere i nemici è sempre e uno solo: additare l’altra come fondamentalista. Una pratica, d’altra parte, facile da utilizzare visti i collegamenti di molte moschee con l’estremismo. Già dalla seconda metà degli anni ‘90, alcune moschee torinesi erano finite nel mirino dell’Antiterrorismo per il Gia algerino. Ma il vero punto di crisi, il filo rosso - quello del terrorismo - che attraversa le moschee di Porta Palazzo spunta nella primavera del 2003. Era il 25 aprile, un venerdì, quando la cellula islamica guidata dal marocchino Noureddine Lamor - espulso nel novembre 2005 - iniziò la raccolta di soldi a favore delle «vedove dei kamikaze marocchini» che si fecero - poi - saltare a Casablanca.

Analisi della Digos «...Il noto Bouriqi Bouchta, in data 16 gennaio 2000, si è reso promotore di una riunione presso la moschea di Torino, in via Cottolengo 2, a cui hanno partecipato alcuni esponenti del mondo islamico milanese, per la raccolta di fondi, nonché per il reclutamento di volontari da inviare in Cecenia». Poi: «...Già in data 16 novembre 1992, presso la sua abitazione di via Orvieto 28 (di Bouchta, ndr), veniva segnalata la presenza di Abou Khalid, addetto all’addestramento dei guerriglieri musulmani della Bosnia-Erzegovina». Poi c’è Faycal, tunisino, indagato a Milano, il tesoriere della Rete che si occupa «del finanziamento e alla raccolta di fondi per la Cecenia, la Bosnia e la Palestina». E c’è ancora molto da scoprire, anche oggi, tra i radicali della moschea, tuttora, anno 2007, in contatto con i terroristi palestinesi di Hamas. Intanto è Bouchta, primo Imam in Italia, a proporre «il boicottaggio dei prodotti di Israele». Nella moschea i microfoni della Digos registrano conversazioni di questo genere. Candidato mujaheddin: «Io volevo andare direttamente (in Cecenia, ndr), io volevo uccidere, la morte o il suicidio. Io muoio e muoiono con me i non credenti, questo è ciò che volevo».

È forse per questo che oggi, quando per le strade si parla del caso di via Cottolengo, i fedeli vedono soprattutto una manovra di un’altra moschea. Già ieri l’imam di Porta Palazzo ha indicato i possibili mandanti che lo avrebbero incastrato. Naturalmente sono legati ad altri imam.

La Stampa
PER MARE .. PER TERRAM
Amministra Discussione: | Chiudi | Sposta | Cancella | Modifica | Notifica email Pagina precedente | 1 | Pagina successiva
Nuova Discussione
 | 
Rispondi
Cerca nel forum
Tag cloud   [vedi tutti]

Feed | Forum | Bacheca | Album | Utenti | Cerca | Login | Registrati | Amministra
Crea forum gratis, gestisci la tua comunità! Iscriviti a FreeForumZone
FreeForumZone [v.6.1] - Leggendo la pagina si accettano regolamento e privacy
Tutti gli orari sono GMT+01:00. Adesso sono le 15:47. Versione: Stampabile | Mobile
Copyright © 2000-2024 FFZ srl - www.freeforumzone.com