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Il comandante fifone

Ultimo Aggiornamento: 10/07/2006 20:46
08/07/2006 11:06
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Registrato il: 03/06/2006
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Con i Marò nella palazzina assediata
«A terra, copritevi». Cronaca di una notte di guerra dall’interno del palazzo Cpa di Nassiriya


I soliti Kalashnikov, uno per ogni uomo, ma anche dozzine di lanciarazzi Rpg e un buon numero di mortai. Per fortuna, la maggior parte non abbastanza potenti da perforare le mura di cinta fatte di cestelli pieni di terra che nella macchina da guerra moderna sostituiscono i sacchetti di sabbia. Ma alcune granate, dal botto cupo e spaventoso, venivano da mortai piu potenti capaci di sbriciolare il cemento e abbattere la palazzina di due piani che è l'estremo bastione di difesa in cui sono arroccati un gruppo di uomini il cui numero l'ufficiale italiano che guida la difesa chiede di non divulgare. Un'armata di difesa internazionale, che in un notte senza sonno, sembra comunque troppo piccola, composta da mercenari filippini, americani e da soldati regolari italiani. Tutti a difesa della scelta politica di non abbandonare l’edificio poco difendibile, una dozzina di funzionari Cpa (cinque gli italiani) e di quattro giornalisti: l’inviata Rai Maria Cuffaro con l'inviato operatore Peppino «Fidel» Belviso, il reporter di Repubblica Meo Ponte e il giornalista del Corriere . Tutti ad aspettare i «nostri» che non arrivano. Non arrivano per sette ore. Sono gli elicotteri a comparire per primi, all'una ora irachena. Sono italiani. Un sorvolo veloce con pochi colpi sulle posizioni dei ribelli. I miliziani avevano smesso di sparare da circa un'ora, a mezzanotte, e il primo Rpg è arrivato alle 19.05.
Gli elicotteri ripasseranno verso l’una di notte per aiutare la colonna dei soccorsi italiana a farsi strada tra i miliziani che li aspettano nascosti tra le case. Animal House, la base dei carabinieri distrutta dall’attentato il 12 novembre, era un nido di Rpg ed è stata martellata dai cannoni Centauro, le bocche da fuoco più potenti che il contingente italiano ha a disposizione.
Il portavoce dei militari, colonnello Giuseppe Perrone, al sicuro nella base di Tallil rilascia dichiarazioni sconcertanti, parlando di «miliziani in uscita dalla città scortati dagli agenti della polizia irachena». «Di tiri sporadici». «Di situazione tesa». I soldati che combattono da ore per tenere lontani i miliziani si sentono offesi e ingannati. Tra un turno di fuoco e l’altro, nelle postazioni più esposte, rifiatano in una stanzetta dove miracolosamente una tv è rimasta accessa e leggono le dichiarazioni del colonnello che corrono sotto le immagini del tg. Leggono e maledicono le parate e tutti i mezzi servirebbero come il pane e che invece sono rimasti in Italia. In caserma. Perché questa è, doveva essere, una missione di pace.
Il drappello italiano ha contro almeno 150 miliziani e molti altri sono sparsi per la città. Le pallottole irachene bucano tranquillamente anche le lastre di protezione installate dal genio dopo gli attacchi a colpi di mortaio di due settimane fa.
Tutto è cominciato questa mattina con l’attacco al governatorato di Nassiriya. Le notizie che vengono dalla sala operativa italiana dicono che il palazzo è gia stato conquistato dalle milizie Al Mahdi dei seguaci di Moqtada Al Sadr. Un centinaio di miliziani con Rpg e mitra hanno risposto all'appello di Aws Al Kafaji. Il presidente del consiglio provinciale iracheno, Sabri Hamid Bader Al Rumaidh, si è rifugiato nel complesso della Cpa, difeso da uomini del San Marco e da bersaglieri.
Nella stanza dove sono confinati i giornalisti si tiene una sorta di summit di difesa. Il vicegovernatore britannico dice al capo americano dei mercenari che il comandante italiano dei Marò del San Marco è troppo giovane e sembra sul punto di cedere psicologicamente. «In caso di problemi seri è meglio contare sull'ufficiale dei paracadutisti. Almeno fino a che non ci vengano a prendere».
Sono le 20.20 altri razzi cadono nel cortile. Sul tetto le pallottole mirano alle sentinelle. E’ il tenente colonnello dei paracadutisti Nigri, political advisor del generale Chiarini, a guidare ora la resistenza della Cpa. Gira nella base cercando di confortare i soldati. «State pronti per un'evacuazione veloce». I mezzi corazzati italiani sembrano in marcia. Potrebbe essere questione di ore, ma l’intenzione è di cinturare l'area e permettere la fuga. E' il paracadutista Nigri, che non ha perso la calma, a fare il conto di quanti mezzi servano.
Alle 20.40, con il buio, cominciano le granate da mortaio. Sono cinque per il momento. Tutte da 60 millimetri, il tipo piu piccolo, che non è in grado di passare le mura della stanza-rifugio. I feriti sono due. Filippini. Uno, Adri, entra nella stanza sorretto dal dottor Roberto Pedrale. Invece di fare l'assessore alla Sanità della provincia deve fare il chirurgo. «E’ ferito alla gamba da schegge di mortaio, l'emorragia è stata fermata. Fatelo stare con la gamba in alto e fatelo bere, ma chiamatemi dovesse vomitare». E' due ore che si combatte. Due feriti leggeri sono un buon bilancio.
Il collegamento Internet è saltato, l'antenna satellitare colpita da una scheggia. Granate da mortaio continuano a cadere con cadenza quasi regolare. Le richieste di aiuto sono partite dalle due catene di comando. Il vicegovernatore britannico Rory ha chiesto l'intervento degli elicotteri americani Apache, il colonnello Nigri quello dei carri armati della base di Tallil. Alle 23 ora irachena, nessuna delle due squadre di soccorso era arrivata. La notte si prospettava lunga e complessa. Passata la mezzanotte, via radio dal comando italiano arriva l'annuncio che una colonna è in marcia. Ma nessuno se la sente di lasciare il fortino. Nassiriya è in mano ai miliziani di Al Sadr. I soldati italiani non sono piu in grado di controllare la città. Verso le due finalmente la colonna dei corazzati arriva. Si è fatta largo sparando attraverso la città. Porta munizioni e rinforzi. Serviranno.

Andrea Nicastro
08/07/2006 13:46
Post: 150
Registrato il: 28/11/2004
Utente Junior
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L'assedio della Cpa
Tempo fa ho avuto modo di verificare tale notizia comparsa a suo tempo, e' completamente infondata. Quel Comandante, cui ti riferisci, ha partecipato anche alla Battaglia dei Ponti..... dove il San Marco si e' comportato eroicamente. Sia la Contini che altri rimasti intrappolati alla CpA non hanno fatto che esaltare le virtu' dei soldati italiani in quell'occasione. Non aggiungo altro e ti rimando alle "NEWS" dell'epoca :Assedio CpA

per mare per terram
SAN MARCO!

Alfredo
10/07/2006 11:15
Post: 101
Registrato il: 03/06/2005
Utente Junior
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copia e incolla ...
Mi meraviglio sempre ,ma dovrei smettere di farlo quando le notizie vengono riprese cosi' acriticamente ... prese ed incollate da un sito all'altro tanto per fare polemica spicciola contro le Forze Armate ed il Reggimento San Marco nello specifico.
I nostri Reparti svolgono un lavoro eccellente in ogni teatro , sicuramente nessuno e' esente da errori e tutto si puo' migliorare, ma altra cosa e' sparare a zero accusando di codardia ed incompetenza senza mai aver vissuto l'esperienza sul campo.
Semplice giudicare dalla poltroncina davanti ad un pc al riparo da tutto.
Bisogna avere rispetto per chi fa .. per chi agisce senza troppe chiacchiere da salotto e non si perde dietro vagheggiamenti filosofico politici, i nostri rischiano la pelle sul serio anche per chi li giudica dei "poveri idioti" pronti a farsi ammazzare per due lire .
Solo chi ha vissuto le stesse esperienze puo' giudicare, gli altri rimanessero in un rispettoso silenzio ...


SAN MARCO!
10/07/2006 20:27
Post: 36
Registrato il: 10/01/2006
Utente Junior
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Ciao, eserdisco innanzitutto dicendo che non posso credere come la gente prende seriamente ciò che scrivono sui giornali..
Io durante l'assedio al CPA, per mia fortuna/sfortuna, non c'ero, non per mia scelta, ma perchè semplicemente stare lì in quel periodo, non toccava alla compagnia alla quale appartengo.
Tengo a precisare che, il comandante della compagnia del reggimento San Marco che era presente in quell'occasione, ha affrontato la battaglia con onore, senza pensare minimamente al pericolo che correva (lui con tutti i suoi uomini).
Con ciò, non voglio dire che disprezzano il valore della vita, anzi, io in prima persona ti posso dire che dopo che sei scampato ad alcuni brutti avvenimenti, la ami sempre di più..
.però in quel momento bisogava pensare alla missione assegnatali, ossia la protezione dei VIPs presenti, e la protezione della struttura stessa. In quella occasione, quel comandante, al quale hanno attribuito quell'aggettivo (fifone), ti posso garantire che ha mantenuto la lucidità più estrema, impartendo sempre ordini chiari e precisi, ai quali i suoi uomini hanno risposto in maniera esemplare.
Come diceva Alfredo, bisognerebbe chiedere alla Contini come sono andati i fatti, e chi ha risposto in modo eccellente...
In ogni caso, a tutta quella gente che era presente lì, il generale che aveva il comando della task fosce in quel periodo, ha attribuito un encomio scritto, al quale fa riferimento proprio al comandande e agli uomini della compagnia del reggimento San Marco.
Tale encomio, per noi è così significativo che è stato messo in bella mostra nel corridoio del reparto comando della palazzina dell'operativo.
Ovviamente in quell'encomio non è solo mensionato quell'episodio, ma una serie di scontri (tra cui la battaglia dei ponti), dai quali i nostri uomini ne sono usciti a testa alta, anzi!
Con questo, non voglio elogiare ancor di più il nostro essere, ma solo dire che non bisogna sempre credere a ciò che si scrive sui giornali, magari anche solo per vendere qualche copia in più.

TACITUS IN NOCTE CELER IN PRAEDA

10/07/2006 20:46
Post: 24
Registrato il: 12/03/2006
Utente Junior
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Il comandante in questione e' uno dei piu preparati e esperti delle nostre FFAA, trovo difficile credere a queste notizie. ricordatevi ( e io ne sono la prova vivente) che i giornalisti sono lecca culo professionali con tanto di albo, la cosa che differisce un giornalista da un altro e solo ed unicamente il colore del culo che lecca. Il comandante in questione e' un maledettissimo soldato cazzuto e quindi sta sulle palle a molti anche in funzione delle dichiarazioni che ha rilasciato alla tv dopo i combattimenti a nassyria. La Barbara peraltro e' una mia amica personale, donna con le palle anzi no, le strapalle e' stata l'unica che durante la cacca irakena mi ha difeso contro i punkabestia come il nostro amico che ha fatto copia e incolla dell'articolo. Ciao a tutti e per mare ecc....
Per Mare Per Terram
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