Questo thread m'era sfuggito, ISKRA
Recensione sobria. Ma proprio stasera ho rivisto la pellicola per la 12ma volta (non scherzo), e devo compendiare quest'analisi.
La regia. Fincher dimostra ancora una volta, dopo Seven, grande talento nel creare un mondo a sé stante in cui i personaggi si muovono in contrapposizione reciproca su uno sfondo
noir. La scelta delle musiche, fornite per lo più dai grandissimi Dust Brothers, è azzeccatissima e alimenta in maniera incalzante il ritmo del film, fino al fantastico finale dei Pixies "where is my mind?" con i palazzi che crollano sullo sfondo e Jack e Marla che si tengono per mano.
Sul colpo di scena: a riguardare il film era in effetti annunciato (e il regista non si nasconde certo dietro un dito: i segnali sono tanti anche se fugaci), ma alla prima visione ero così rapito dalla storia che non avevo capito l'arcano fino al momento fatidico. Il che va accreditato soprattutto alla scelta degli attori: Pitt e Norton riescono ad incarnare personaggi totalmente antinomici, e di ciò il merito va ad entrambi. L'interpretazione di Pitt è perfetta per il ruolo di proiezione dei desideri di Jack, ed è eccellente tanto quanto quella di Norton.
Poi vanno sottolineate alcune sottigliezze, come i fotogrammi di Tyler inseriti furtivamente nella pellicola prima della sua comparsa sulla scena, durante il periodo dell'insonnia di Jack e delle sue visite ai gruppi di supporto - fino all'apparizione cataclismatica di Marla. Eccone due:
«You wanna see PAIN? Swing by the First Methodist Church, Friday night, to see testicular cancer. THAT's pain»
«Everything's a copy... of a copy... of a copy»
Ma ce ne sarebbero altri. E non sono solo un improbabile messaggio subliminale per lo spettatore: considerando l'attività notturna di Tyler che monta le pellicole inserendovi fotogrammi di cazzoni, queste immagini frapposte si configurano come un accenno di metacinema, di contorno, certo, ma supportato da altri passaggi nel film: come quando, dopo un inizio di storia in cui Jack con la pistola in bocca viene invitato da Tyler a pronunciare qualche parola per l'occasione e dice "non mi viene in mente niente", nel finale la scena si ripete e Jack fa: "non mi viene in mente
ancora niente". "Umorismo da flashback", commenta infatti Tyler.
Qualche parola sul ruolo della donna. Il tutto - sono le parole di Jack - comincia per via di una donna di nome Marla Singer (un'
ottima scelta, quella della Bonham Carter di Casa Howard). Senza di lei, Jack starebbe probabilmente ancora piangendo tra le tettone di Bob (grandioso MeatLoaf!). Marla funge da specchio per la menzogna di Jack ai gruppi di supporto. Riflettendone la sceneggiata, senza peraltro risentire della presenza di un "falso morente" come lei, Marla accentua in Jack la scissione schizofrenica attore-spettatore, inducendolo a compiere un ulteriore passo verso il fondo: Jack esce dai gruppi di supporto e si inventa finalmente Tyler, che fino a quel momento lateva inespresso nella sua mente.
Marla è insomma il
power animal di Jack: prende il posto del fanciullesco pinguino iniziale e lo invita a
scivolare. A lasciarsi andare. A
non voler controllare tutto.
Il che costituisce anche la filosofia di Tyler. In un certo senso, Tyler è creato da Marla.
Tutto comincia e tutto si risolve con Marla:
è l'elemento che conferisce unità a tutta la storia. Viene cacciata su un autobus da un preoccupatissimo Jack, e viene guidata nel palazzo dai membri del progetto Mayhem (evidentemente già presenti sullo sullo stesso bus, poiché già istruiti da Tyler), proprio nel momento in cui Jack ricupera l'unità mentale.
Occorre riguardare il film con in mente la scissione mentale di Jack nei due personaggi per cogliere appieno questo punto.
Infine le implicazioni sociologico-politiche. Il progetto Mayhem (una bella parola inglese: "cagnara", "casino", "confusione") è sia un'utopia di unità e fratellanza che una possibile (forse l'unica) via d'uscita alla schizofrenia del capitalismo. Le implicazioni grottesche sono rese esplicite nel momento in cui i membri dell'"esercito" di Tyler si fissano monotonamente sul fatto che Bob ha riascquistato un nome dopo la sua morte, ripetendo "il suo nome è Robert Paulson" come una litania religiosa, anche in altri Fight Club fuori dal quartier generale.
Il tema dominante è quello del dolore fisico come risveglio alla vita, come rimedio all'anestesia dei beni materiali inutili che, posseduti, possiedono. Nel Fight Club ci si picchia, ma si smette immediatamente quando uno dice "basta" e non si lotta per odio, ma per amore inteso nel senso di
filòs ellenico. Il film denota un vago sottotono omofiliaco, appena accennato nella scena in cui Tyler bacia la mano a Jack prima di versarvi dell'acido sopra, o in quella in cui Tyler dice a Jack: "devi dimenticarti di quello che sai sulla vita, sull'amicizia, e soprattutto sul rapporto tra
me e
te", lanciandogli un'occhiata allusiva, prima di schiantarsi con la macchina fuori dall'autostrada. In entrambe le scene, notiamo che la
filìa prelude all'inflizione di dolore.
Accanto a ciò, si sviluppa il tema dell'erotismo etero, altrettanto estremo: memorabili le scene in cui i calcinacci vengono giù in testa a Jack per le acrobazie sessuali di Tyler e Marla, che urla come neppure le partner di Rocco Siffredi... fenomenale il momento in cui Tyler apre improvvisamente la porta, seminudo, trova Jack fuori e sullo sfondo si vede Marla a gambe all'aria, devastata.
Eros e filòs corrono insomma paralleli per tutta la storia e solo alla fine abbiamo un momento sfuggente di
agapé, quando i due si tengono per mano e Jack dice a Marla: "mi hai incontrato in un momento molto particolare della mia vita" (!!!).
Per concludere, vorrei sottolineare che Ground Zero (sono le prime parole di Tyler: "This is it. Three minutes. Ground Zero") è stato coniato come termine poco prima del crollo dei palazzi delle compagnie di carte di credito (base dell'economia, come il WTC) in un film del 1999... due anni prima di un ground zero che - purtroppo - non ha ancora prodotto effetti benefici. Bin Laden ha sbagliato qualcosa, questo è certo.
Modificato da Peppino Gavoni 13/11/2005 5.53