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San Patrizio

Ultimo Aggiornamento: 31/10/2004 16:29
31/10/2004 16:29
 
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A partire dal 432 inizia un nuovo periodo della storia d'Irlanda, che diventa cristiana soprattutto per l'opera di evangelizzazione di Patrizio, creato vescovo dalla comunità religiosa jn cui viveva, senza investitura ufficiale da parte della Chiesa di Roma, ma poi riconosciuto santo per la vastità e importanza dell'attività svolta. Dal IV al VI secolo la vita irlandese cambia completamente: vengono fondati numerosi monasteri che diventano il centro della vita culturale e attirano studiosi da tutt'Europa. Non a caso l'Irlanda di questo periodo venne definita "l'isola dei dotti e dei santi". Fioriscono le arti e,in particolare, quella della miniatura, che trova la sua espressione più alta nel monastero di Kells, nella contea di Meath.

La vita di san Patrizio, particolarmente per quanto riguarda la giovinezza, è avvolta nella nebbia delle leggende, numerose e spesso in contrasto fra di loro. Anche le notizie che riguardano l'intera sua vita devono essere prese con beneficio d'inventario, in quanto sono spesso una versione cristianizzata di antichi racconti. Non dimentichiamo che san Patrizio nacque intorno al 389-92 e morì nel 461 d.c., ossia in un periodo in cui in Irlanda le vicende storiche non erano state ancora trascritte e i monasteri, che avrebbero poi svolto questo compito, erano di là da venire. Dobbiamo, quindi, accontentarci di racconti ripresi dalla tradizione orale ed elaborati molto tempo dopo lo svolgimento dei fatti a cui si riferiscono.

Premesso ciò, c'è un accordo unanime intorno al nome del padre, Calpurnio, magistrato o decurione; pare inoltre che il santo fosse nato in Inghilterra o nel Galles.A un certo punto, verso i sedici anni, venne rapito da pirati irlandesi e venduto come schiavo a Muirchu, re del North Dal Riada, località non lontana da Belfast. Qui, per sei anni, i suoi talenti vennero impiegati per custodire e portare al pascolo maiali e altri animali. Un bel giorno, stancatosi di questo lavoro, percorse a piedi 184 miglia e si imbarcò clandestinamente su di una nave che portava un carico di Irish wolf-hounds, stupendi cani da caccia e da combattimento, a quei tempi molto più feroci di quanto non lo siano oggi. La nave lo sbarcò in qualche punto della Scozia o dell'Inghilterra. Ben presto la sua natura irrequieta prese il sopravvento.

Vide in sogno che gli irlandesi lo richiamavano a gran voce: "Patrizio, ritorna fra di noi, cammina ancora in mezzo a noi!".
Patrizio non volle deluderli. La comunità religiosa di cui faceva parte lo nominò vescovo con le procedure sbrigative di quei tempi. Patrizio tornò in Irlanda e lì, sfruttando abilmente l'amicizia con i capi locali incominciò a convertirli. Il vantaggio di convertire un capo tribù o un re consisteva nel fatto che, automaticamente, tutti i suoi sottoposti seguivano la nuova religione. La sua abilità nelle conversioni sancì ufficialmente la validità del titolo di vescovo che, in realtà, nella confusione della gerarchia ecclesiastica dei tempi, non gli era stato conferito da un rappresentante della Chiesa di Roma.

La leggenda racconta, inoltre, che san Patrizio liberò l'Irlanda dai serpenti, pare con un semplice comando. Usava il trifoglio (divenuto simbolo dell'Irlanda insieme all'arpa celtica) per spiegare il mistero della Trinità: tre foglie originanti da un unico stelo.

Trattò con i Druidi per affiancare una simbologia cristiana alla festa celtica di Beltaine (10 maggio) che celebrava il ritorno dell'estate. Di qui il simbolo del sole aggiunto sulle croci celtiche.

Il vescovo Patrizio conquistò il cuore degli irlandesi, divenne il santo protettore dell'isola e ancor oggi il 17 di marzo, giorno a lui dedicato e festa nazionale, viene ricordato con cerimonie, parate e canti non solo in Irlanda, ma negli Stati Uniti, in Australia e in ogni luogo dove vi sia una comunità irlandese.


Si ringrazia
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