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Il Ciclo dell'Ulster

Ultimo Aggiornamento: 24/10/2004 17:42
24/10/2004 17:22
 
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La parte più importante del ciclo dell'Ulster raccoglie leggende relative alla Razzia del bestiame di CooLey (in gaelico Tain Bo CuaiLgné), un evento che scatenò un sanguinoso conflitto fra le due contee più settentrionali dell'Irlanda antica, l'Ulster e il Connacht. Gli eroi di questa vicenda epica (che sotto molti aspetti ricorda l'Iliade) sono Cu’ Chulainn (scritto anche Cuchulain), il giovane eroe destinato a una fine prematura, e gli esperti guerrieri Ferghus mac Roich e Conall Cernach per gli Ulaidh (o abitanti dell'Ulster).

Il re dell'Ulster, Concohbhar, è un personaggio positivo, dotato di molto equilibrio e saggezza. Essi dovevano combattere il re Ailill e la regina Maeve, (versione anglicizzata del nome gaelico Medhbh), i sovrani del Connacht. La storia è semplice: una sera, a letto, Maeve e Ailill incominciarono a vantare ciò che possedevano. Risultò che erano uguali in tutto, tranne che per un particolare. Ailill possedeva Findbennach, un grande toro dalle corna bianche, d'incomparabile bellezza. Maeve venne a sapere che l'unico toro capace di rivaleggiare con Findbennach era Donn Cuailnge (“Il Bruno di Cuailnge”) che si trovava in Ulster ed era proprietà di Daire mac Fiachniu. La Regina non esitò ad aprire le ostilità contro l'Ulster per impadronirsi del toro.



L'affascinante regina Maeve, nell'interpretazione di J.C. Leyendecker (Century Magazine,gennaio 1907)



Per effetto di una maledizione, tutti gli uomini dell'Ulster, fatta eccezione per Cu’ Chulainn, furono colpiti da uno stato di spossatezza che li rese simili a “donne partorienti”. Il solo Cu’ Chulainn, compiendo inenarrabili prodigi di valore, difese la provincia. Per quanto lo stile sia, in genere, eccessivo e roboante, non mancano momenti di raffinata delicatezza. Tale è, per esempio, l'episodio in cui Cu’ Chulainn e l'eroe del Connacht, Fer Diadh, si affrontano in duello. I due erano stati allevati insieme ed erano uniti da un legame di sangue, una questione di grande importanza per gli antichi irlandesi, e certamente anche per quelli odierni. Eppure il loro onore li costrinse ad affrontarsi e a battersi a fondo, ognuno per il proprio re.

Cu’ Chulainn (il “cane di Culann”) era così chiamato per avere in gioventù ucciso il segugio del fabbro Culann. Si era perciò impegnato a montare la guardia all'officina di quest'ultimo e aveva ricevuto il divieto (geis, una sorta di imposizione divina che troviamo spesso nelle storie irlandesi ed è sempre fonte di complicazioni) di mangiare carne di cane. La trasgressione di tale divieto segnò la sua rovina. In questa Irlanda primigenia in cui l'esistenza canina non doveva rappresentare il meglio della condizione animale, altri divieti venivano, invece, superati con facilità.

Cu’ Chulainn, secondo la versione più accreditata, era figlio del capo dei Tuatha Dé Danann, Lugh, ma altre fonti attestano che il padre fosse re Concohbhar. Tutti concordano, comunque, nel sostenere che fosse il frutto di un incesto. Proprio la sua origine incestuosa conferiva al personaggio carattere divino. Nella stessa ora e giorno in cui Cu’ Chulainn venne alla luce nacquero due cavalli, il Grigio di Macha (dal nome di una regina dell'Ulster, guerriera e profetessa, tanto veloce nella corsa da battere i cavalli) e il Nero di Saingliu che, aggiogati al suo carro da guerra, ne seguirono le vicende liete e tristi, fino alla morte.

Cu’ Chulainn esercitava poteri magici su uomini e animali, aveva capelli di tre colori diversi, sette dita per ogni mano e piede, sette pupille per ciascun occhio (il numero sette, nella cabala, significa "fortuna"). Nell'impeto della battaglia si trasformava e non distingueva più amici e nemici. Le sue fattezze diventavano orribili.

La morte di Cu’ Chulainn avvenne stupidamente, per uno di quegli scontri inutili, provocati dall'alterigia e dal bisogno di dimostrarsi intrepidi a ogni costo che, come ci viene confermato dagli storici, spesso si svolgevano al termine dei banchetti celtici. Essa fu propiziata da Morrigan, la dea della guerra, che voleva vendicarsi del fatto che Cu’ Chulainn avesse
respinto le sue profferte amorose.

Lo scontro finale fu preceduto da presagi di morte per il campione dell’Ulster. Il suo cavallo grigio quando venne attaccato al carro pianse lacrime di sangue, le sue armi gli caddero ai piedi, ma soprattutto l'intrepido guerriero incontrò la "lavandaia al guado", la dea Badbh, figura ben nota e malaugurante del folclore irlandese, che prediceva morte sicura quando lavava in un ruscello le armi di un combattente. Cu’ Chulainn venne ferito e, sentendo che le forze lo abbandonavano, si legò con la cintura a un cippo per poter combattere, ma venne colpito con una lancia forgiata da Goibniu, il dio celtico equivalente a Vulcano. Quando ormai la vita lo stava abbandonando, Badbh e Morrigan, trasformatesi in corvi, andarono ad appollaiarsi sulle sue spalle e incitarono i guerrieri di Connacht a decapitarlo.




La morte di Cu' Chulainn (digital restyling da Celtic Myths and Legends, Senate)


La contesa fra Ulster e Connacht si concluse con un'epica battaglia fra i due tori: il Donn incornò Findbennach, ma alla fine morì per lo sforzo. Il sangue dei due animali ricoprì tutta l'isola. In questo mito c'è come un presentimento della storia d'Irlanda dei secoli successivi. Tanto valore, tanti morti inutili, come in tutte le guerre, per una vicenda che, probabilmente, poteva essere risolta lasciando da parte il falso orgoglio e facendo ricorso al buon senso.


Si ringrazia
Hobby & Work Italiana Editrice
Irlanda, Scozia Storia Cultura Tradizioni

[Modificato da m.harlock 24/10/2004 17.24]

24/10/2004 17:42
 
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L'INEBRIANTE REGINA MAEVE





lnsieme a Cu’ Chulainn la regina Maeve è il personaggio che più colpisce nella narrazione. Si tratta di una specie di superdonna. un misto di forza virile e fascino femminile, che tradiva apertamente il suo sposo e si concedeva a tutti coloro che si dimostravano meritevoli di ricompensa, come segno di riconoscimento del valore e di una possibile regalità.

Il suo nome (il cui significato è "colei che inebria") è legato a quello della bevanda mead (idromele), che ha poteri soprannaturali e magici. Maeve poteva trasformarsi da vecchia a fanciulla, la sua presenza sul carro da guerra terrorizzava i nemici ed era in grado di correre a velocità soprannaturale.


Si ringrazia
Hobby & Work Ialiana Editrice
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