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Burt Bacharach

Ultimo Aggiornamento: 27/08/2005 19:31
01/06/2005 21:41
 
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Vi dirò una cosa: volevo seguire il suggerimento di Doctor Strange e di Prilla, ma non sapevo bene in che stanza aprire un topic su questo grande artista. Alla fine ho scelto "pop" perché, in quanto a popolarità, Burt Bacharach prende lezioni da pochissimi...

... eppure non è solo un musicista popolare. E' stato un grande innovatore, perché ha trovato il modo di rinnovare il linguaggio della musica leggera americana, trasportando di peso nelle sue canzoni elementi di musica contemporanea che hanno trasformato quelle canzoni in piccoli capolavori. Armonie sofisticatissime, cambi di tempo, scansioni ritmiche insolite... eppure le canzoni continuavano ad essere orecchiabili, cantabili: un successo dopo l'altro.

Le canzoni le ricorderemo tutte in questo topic: io comincio con la celebre "Raindrops keep falling on my head", dalla colonna sonora del film "Butch Cassidy", premio Oscar per la migliore canzone da film nel 1970. Andate avanti voi...

[SM=x520499]

[Modificato da Nick the Toll 01/06/2005 21.43]




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Sante Gaiardoni
Buona parte delle sue canzoni le ricordo cantate da Dionne Warwick,per esempio"I say a little prayer"


"Aspettero'ancora qualche anno per sentirmi dire:sei grande!"
01/06/2005 22:09
 
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mi è sempre piaciuto molto... un grande della musica...
[SM=x520497]
01/06/2005 22:53
 
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Re:

Scritto da: clopat 01/06/2005 21.53
Buona parte delle sue canzoni le ricordo cantate da Dionne Warwick,per esempio"I say a little prayer"


Per i meno giovani: "I say a little prayer" era la sigla TV dei famosi mondiali del 1970, in un celebre arrangiamento di Woody Herman. [SM=x520499]



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02/06/2005 10:33
 
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Hau dippe profonne ior ammore
Non ho una canzone preferita, di Burt Bacharach mi piace tutto.
02/06/2005 11:33
 
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Tracciare una discografia di Bacharach è una cosa alquanto complicata. Il nostro ha cominciato a scrivere canzoni a metà degli anni 50 per interpreti anche molto famosi, come Marlene Dietrich, Perry Como (per il quale scrisse "Magic moments") e in seguito la giovane Dionne Warwick.

A partire dal 1965, prese l'abitudine di registrare album per conto proprio, in cui riproponeva i propri brani migliori sfruttando appieno le sue straordinarie doti di arrangiatore. Limitandoci solo a questi album, questi sono i più rappresentativi:

"Burt Bacharach plays his hits" - 1966
Comprende, fra le altre, "Anyone who had a heart" (incisa per l'Italia da Petula Clark con il titolo "Tutti quelli che hanno un cuore"), "Always something there to remind me" (rifatta poco tempo fa dalle All Saints), "What's new pussicat?" (dalla colonna sonora dell'omonimo film)

"Reach out" - 1967
Uno dei suoi migliori dischi in assoluto: include "Alfie", "I say a little prayer", "What the world needs now is love", "A house is not a home" (cantata dallo stesso Burt), "Bond Street" e "The look of love" (queste ultime due dalla colonna sonora di "Casino Royale", 007 apocrifo con David Niven: "The look of love" viene continuamente riproposta, l'ha rifatta recentemente Diane Krall)

"Make it easy on yourself" - 1969
Altro grande disco, con "Promises promises" e "I'll never fall in love again" (tratte dalla commedia musicale "Promises promises", adattamento per il teatro del celebre film "L'appartamento", con Jack Lemmon e Shirley McLaine), "Do you know the way to S.Jose?" e la famosissima "This guy's in love with you"

"Butch Cassidy & The Sundance Kid" - 1969
Colonna sonora dell'omonimo film, con la celebre "Raindrops keep falling on my head" e alcune gemme come "South American Getaway" e "Come touch the sun"

"Burt Bacharach" - 1971
Disco molto paricolare, pieno di arrangiamenti alquanto spericolati. "Wives and lovers" (riedizione di un brano di dieci anni prima) e "And the people were with here" sono due suite strumentali, mentre "Close to you" e "Nikki" sono due classiche belle canzoni di Burt.

"Living together" - 1973
Qualche gradino sotto i precedenti, comprende "Something big" e "Lost horizon", quest'ultima dalla colonna sonora dell'omonimo film (un fiasco clamoroso).

"Woman" - 1979
Dopo un po' di anni, questo disco comprende alcuni bei momenti, come "Summer of 77" e "I live in the woods" (cantata da Carly Simon, quella di "You're so vain")

Da questo momento in poi, Burt ha vissuto di rendita, sfornando di tanto in tanto cose interessanti, ma restando più o meno fermo al suo repertorio degli anni 60. L'ultimo grande disco è "Painted from memory", del 1998, registrato insieme a Elvis Costello, che contiene una serie di canzoni assolutamente straordinarie.

Una discografia completa si può trovare in un sito non ufficiale, il cui nome mi sembra veramente molto brillante: A house is not a homepage, parafrasi di un suo vecchio successo degli anni 60. [SM=x520499]

[Modificato da Nick the Toll 02/06/2005 11.38]




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Re:

Scritto da: Nick the Toll 01/06/2005 21.41
non sapevo bene in che stanza aprire un topic su questo grande artista. Alla fine ho scelto "pop" perché, in quanto a popolarità, Burt Bacharach prende lezioni da pochissimi...



E non avresti potuto fare scelta migliore. Se fino a un certo punto della storia della musica, diciamo fino al XIX secolo,la musica era 'colta' per natura e per considerazione sociale, con l'avvento della forma "canzone" non è più esistita barriera, e da un certo punto in poi (diciamo con l'avvento del rock'n'roll, del beat, e dei mezzi di ascolto di massa (giradisci a portata di tutti, tv, concerti) i generi si sono fusi nel generico 'pop' (=musica popolare). E Bacharach ha potuto prosperare per quasi 50 anni senza una delimitazione precisa, come infatti dici :



... eppure non è solo un musicista popolare. E' stato un grande innovatore, perché ha trovato il modo di rinnovare il linguaggio della musica leggera americana, trasportando di peso nelle sue canzoni elementi di musica contemporanea che hanno trasformato quelle canzoni in piccoli capolavori. Armonie sofisticatissime, cambi di tempo, scansioni ritmiche insolite... eppure le canzoni continuavano ad essere orecchiabili, cantabili: un successo dopo l'altro.






La particolarita' di Bacharach è anche quella di sfuggire alle canoniche classificazioni: è un compositore? Si, certo, ma non solo: è anche l'interprete dei suoi brani, ma non sempre, perche' a volte essi hanno raggiunto la fama affidati in prima battuta ad altri (e non parlo della Dionne Warwick grandiosa interprete del suo song-book, con la quale ebbe un lungo sodalizio (solo artistico? non lo so e magari andro' a cercare: della vita privata di Bacharach non so nulla).
Per esempio CLOSE TO YOU, la cui versione dei Carpenters, che spopolo' per diversi mesi del 1970, risulta il primo e mai piu' raggiunto vertice di questa song.



02/06/2005 17:51
 
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Re: Re:

Scritto da: DoctorStrange 02/06/2005 16.20
... e non parlo della Dionne Warwick grandiosa interprete del suo song-book, con la quale ebbe un lungo sodalizio (solo artistico? non lo so e magari andro' a cercare: della vita privata di Bacharach non so nulla)...


L'unica cosa che so è che Burt è stato sposato per diverso tempo con Angie Dickinson (bellissima attrice, nota come "le più belle gambe d'America"), dalla quale ha divorziato credo alla fine degli anni 70. A quest'ora avrà collezionato qualche altro matrimonio... ma di un legame con Dionne Warwick non ho mai sentito parlare.



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Come ripeto, non so nulla della vita privata di Mr Bacharach.
Mi hai incuriosito, con 'sta Dickinson, e sono andato a vedere.......
Un buon gusto anche in ambito femminile, il grande Burt.....[SM=x520506] [SM=x520561] [SM=x520556]





[Modificato da DoctorStrange 02/06/2005 18.56]



02/06/2005 19:40
 
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Bella discussione che mi riservo di approfondire quando avrò un po' più di tempo.

Per ora mi limito al gossip : della storia tra Bacharach e la Warwick ne ho sentito parlare più volte, ma una breve ricerca in Internet non mi ha permesso di dissipare i dubbi.

In compenso ho trovato un breve aneddoto alle prime reazioni che ebbe la Warwick quando le proposero la canzone " Do You Know The Way For San Josè ? ". Pare che la suddetta abbia commentato :"Non avevo mai sentito una canzone con un testo tanto stupido... stavo cantando una vera e propria filastrocca ! Dissi ai ragazzi "Ormai non sono più una bambina, sono conosciuta in tutto il mondo; c'è proprio bisogno che canti questa roba ?" Loro insistettero, dissero che avrebbe fatto fortuna. Ci teneva soprattutto Hal David : lui era molto legato a San Josè dato che lì aveva passato i primi tempi del servizio militare in marina " ..[SM=x520494] Per fortuna alla fine l'hanno convinta !!

[Modificato da prilla1972 02/06/2005 19.41]






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April Fools
Una citazione anche per APRIL FOOLS, brano che posseggo in versione strumentale su una cassetta di Bacharach della A&M del '71 mi pare, dovrei tirarla fuori.
Fu con questa cassetta (acquistata almeno 20 anni fa) che cominciai a conoscere Burt, anche se ne suonavo gia', in orchestrina, i brani piu' famosi come Raindrops, Never fall in love again, This guy's in love with you.

April Fools è un brano struggentissimo, forse il mio preferito di Bacharach.
Caso volle che una notte di qualche anno fa, incrocio sulla Rai un Film, "APRIL FOOLS", appunto, con Jack Lemmon e Catherine Deneuve. Mi incuriosisco, lo guardo, e mi rendo conto che il tema musicale è proprio "April Fools" di Bacharach......e chi lo sapeva, che questo magnifico brano era la colonna sonora di un film! (la stessa scoperta la feci per Alfie : conobbi prima il brano , e poi seppi, anni dopo, che c'era il film...)

Il film è del '69, ne ho un ricordo sfuocato, pagherei oro per averlo ma non si trova.
Struggente e malinconico in molte sue parti, come quando i due protagonisti innamorati siedono su una panchina del parco pubblico, due "April Fools" ......
Con la song di Bacharach che dona, in quella scena, una atmosfera che ti scende dentro, davvero.

[Modificato da DoctorStrange 02/06/2005 23.20]



03/06/2005 17:53
 
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Martino Mio
C'è una raccolta piuttosto interessante della Spectrum, uscita nel 1997, dal titolo "A man and his music".
Contiene:
Do you know the way to San Jose
I say a little prayer
I'll never fall in love again
No one remembers my name
This guy's in love with you
Time and tenderness
Wives and lovers
Raindrop keep fallin' on my head
Close to you
The look of love
Alfie
Where are you?
Us
Another spring will rise
Message to Michael
Reach out for me
Bond Street (da Casino Royale)
The young grow younger every day.

Distribuita dalla Universal, la cosa più interessante è il presso: 5 Euro.

La mia preferita?
Uhm..... mica facile.
Forse "I say a little prayer", anche per la deliziosa versione nel film "Il matrimonio del mio migliore amico".
[SM=x520499]


Se la Fabbrica Italiana Automobili Torino si chiama FIAT,
perché la Federazione Italiana Consorzi Agrari si chiama Federconsorzi?
03/06/2005 17:59
 
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Martino Mio
Re: April Fools

Scritto da: DoctorStrange 02/06/2005 23.17

Il film è del '69, ne ho un ricordo sfuocato, pagherei oro per averlo ma non si trova.



Non ricordavo che il titolo italiano è "Sento che mi sta succedendo qualcosa".
Io ce l'ho, lo hanno dato qualche anno fa in TV e l'ho registrato.

[SM=x520499]



Se la Fabbrica Italiana Automobili Torino si chiama FIAT,
perché la Federazione Italiana Consorzi Agrari si chiama Federconsorzi?
03/06/2005 18:24
 
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Re: Re: April Fools

Scritto da: New Redarrow 03/06/2005 17.59


Non ricordavo che il titolo italiano è "Sento che mi sta succedendo qualcosa".
Io ce l'ho, lo hanno dato qualche anno fa in TV e l'ho registrato.

[SM=x520499]




Esatto, cercandolo per la rete ho visto anche io che il titolo italiano è proprio quello (per inciso: che obbrobio di titolo![SM=x520513] [SM=x520518] [SM=x520569] ).

Pure io lo vidi sulla rai, ed era in tardo se non tardissimo orario (non ricordo bene). Ma non lo registrai, mannaggia a me.
Ti chiedo quindi se hai la possibilita' di duplicarlo su vhs, e nel caso, di farmene una copia (costo vhs e spese postali a carico del Doc, ovviamente).


03/06/2005 19:15
 
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Re:

Scritto da: DoctorStrange 02/06/2005 18.49
Come ripeto, non so nulla della vita privata di Mr Bacharach.
Mi hai incuriosito, con 'sta Dickinson, e sono andato a vedere.......
Un buon gusto anche in ambito femminile, il grande Burt.....[SM=x520506] [SM=x520561] [SM=x520556]


Nella vita privata i due non sono stati troppo fortunati. La loro unica figlia, Nikki, è autistica. Per passare più tempo con sua figlia Angie passò negli anni 70 dal cinema alla TV (sempre lo stesso set, vicino casa), ottenendo un gran successo nei panni della poliziotta Pepper Anderson nel serial "Police Woman", in Italia "Agente Pepper".

Ah: "Nikki" è anche il nome di un bellissimo pezzo di Burt, incluso nello stesso album che contiene "April Fools", quasi certamente la stessa cassetta del nostro Doc. C'era un video dei primi anni 70 in cui lui compariva con la bambina...



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Re: Re:

Scritto da: Nick the Toll 03/06/2005 19.15


Ah: "Nikki" è anche il nome di un bellissimo pezzo di Burt, incluso nello stesso album che contiene "April Fools", quasi certamente la stessa cassetta del nostro Doc. C'era un video dei primi anni 70 in cui lui compariva con la bambina...



Esatto, c'è anche Nikki.
Non sapevo di questa vicenda della bimba, mentre sapevo della Dickinson interprete di quel serial tv.

Mi sono tirata fuori la famosa cassetta, eccone tutti i brani:

TITOLO: BURT BACHARACH

side A:
1.Mexican Divorce
2.(They long be) close to you
3.Nikki
4.Wives&Lovers
5.April Fools

side B:
1.And the people where with her
2.All kind of people
3.Hasbrook Heights
4.Freefall
5.One less bell to answer


Questa cassetta, la acquistai piu' o meno a meta' anni '80 ed era gia' un fondo di magazzino, infatti a memoria mi pare la pagai 5000 lire quando i dischi costavano almeno il triplo.
E' semplicemente un capolavoro, farei follie per averla su CD e trarne un ascolto piu' pulito.
Ma va bene lo stesso, si sopporta anche il fruscio, davanti a simili capolavori.
Tutta roba strumentale, a parte il primo (Mexican divorce) e l'ultimo brano (One less bell to answer).
Con Nikki, All kind of people, Hasbrook Heights e Wives & Lovers su tutti: brani di una sofisticatezza sublime ma mai stucchevoli, Bacharach style nella sua quintessenza.


PS. Aggiungo una mattonella alla private lyfe di Burt: ho appena appreso che negli anni '50, prima di arrivare al successo mondiale, fu il pianista della divina
Marlene Dietrich, oltre che garbato amante della stessa[SM=x520561] [SM=x520497] [SM=x520506] .


Alla prossima[SM=x520499]

[Modificato da DoctorStrange 03/06/2005 21.12]



03/06/2005 22:07
 
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Re:

Scritto da: New Redarrow 03/06/2005 17.53
C'è una raccolta piuttosto interessante della Spectrum, uscita nel 1997, dal titolo "A man and his music".
....
Distribuita dalla Universal, la cosa più interessante è il presso: 5 Euro.




Interessante il contenutoed interessantissimo il presso. Io ho fatto una follia, qualche anno fa, e mi sono comprata quel CD doppio che raccoglie buona parte delle più belle canzoni di Bacharach nelle versioni degli interpreti storici...beh, una delle spese fatte in un negozio di dischi che mi ha dato più soddisfazioni !!!!





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03/06/2005 23:09
 
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Ecco l'album a cui facevo riferimento poco sopra:



1971.

Ne approfitto per correggermi, inoltre: anche i pezzi strumentali hanno intermezzi cantati, inoltre Hasbrook Heights e All Kind of People sono interamente cantate. Me lo sono appena riascoltato tutto[SM=x520506]


03/06/2005 23:24
 
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Trovato in rete, Bacharach 2004/ROMA
"Bacharach, lacrime che faranno storia"

-Il grande songwriter chiude all'Auditorium il suo tour europeo. E si commuove. Il racconto del concerto


di Paolo Gallori

Le lacrime di Burt Bacharach sono l'ultima istantanea del concerto alla Cavea dell'Auditorium di Roma. Quando tutti sono in piedi, uniti in un grande applauso, mentre le prime file mettono da parte l'etichetta e si stringono intorno al palco per tendere la mano all'entertainer. Lui si asciuga il viso con il fazzoletto e sorride al più dolce dei commiati. Arrivederci. O addio, chissà...

Il racconto comincia dunque dalla fine. Un epilogo destinato a restare negli annali dell'Auditorium. In molti ieri sera avevano la sensazione di assistere a un momento forse irripetibile. Ufficialmente, per Bacharach era solo la chiusura di una parentesi, l'ultimo impegno di un tour europeo. Ma anche nei suoi occhi umidi si poteva scorgere la fragilità che assale chi, pur di carattere forte e sopravvissuto a tante tempeste della vita, capisce che a 76 anni è meglio non prendere troppi impegni.

La corte interna del Parco della Musica è gremita quando, alle 21:30, Burt fa il suo ingresso in scena preceduto dalla band e dai vocalist. E' un'abbacinante macchia chiara tra tanto nero. Bianche le scarpe da ginnastica, bianchi i pantaloni, chiara anche la giacca, unico tocco di nero la t-shirt. E bianchi i capelli dell'uomo le cui canzoni non invecchieranno mai. Con lui le cantanti Josie James e Donna Taylor e la voce maschile di John Pagano, ultimi interpreti di un repertorio passato attraverso le più grandi ugole d'America. Rob Shrock alle tastiere, Tom Ehlen e Dennis Wilson ai fondamentali fiati, David Coy al basso e David Crigger alla batteria.

Burt si accomoda allo Steinway, indugia sui tasti finché la band non esplode nel refrain di What The World Needs Now. Il ghiaccio è rotto, ma è solo una breve introduzione, un modo per dire "ecco chi sono" senza proferir parola. Poi Bacharach parla per davvero. "Sono onorato - dice - di essere qui a condividere le mie canzoni con voi. Canzoni che ci uniscono, canzoni che abbiamo scritto io...e il pianoforte".

Così, dopo lo scrosciante batter di mani, prende il via un lungo medley, un viaggio della memoria sul candido terzinato doo wop di Don't Make Me Over ("La prima canzone che scrissi per Dionne Warwick..."), sugli inconfondibili fiati di This Guy's In Love With You, sul fervore di I Say A Little Prayer, sul romanticismo di Trains And Boats And Planes.

I musicisti non eccedono in virtuosismi. I sax, il flauto traverso di Dennis Wilson e la tromba di Tom Ehlen spolverano con poche note i classici di Bacharach e contrappuntano le voci. Il gioco delle sezioni, con le tastiere a surrogare l'assenza di archi, è un gioco matematico ridotto all'essenziale, un accompagnamento formalmente ineccepibile che lascia sotto i riflettori la melodia intonata al pianoforte dal bandleader e arricchita dalle evoluzioni vocali dei cantanti, tra jazz, r&b, bossa e nuda canzone.

La musica scivolerebbe via senza un graffio se non fosse per un elemento: la batteria. Un secco percuotere di cassa e rullante, un timbro spigoloso che in alcuni momenti fa davvero a pugni con le delicate armonie che gli girano intorno. Ma è proprio quel set di pelli, acciaio, legno e ottone che spiega tanto di Bacharach. Nel tempio romano della cultura musicale "alta", Burt porta un "pezzo" della sua storia per ricordare a tutti da dove è partito per arrivare fin lì: il pop.

Quello dei primi anni Sessanta, il Brill Building, la fabbrica newyorkese della canzone, dove i songwriter di professione limarono le asperità del primo rock'n'roll, piegandolo alla disciplina della strofa e ritornello e addolcendone immagine, tematiche e sonorità. Ma il merito di Bacharach è di essere andato oltre quegli schemi su cui l'industria costruì autentici imperi. Lui diventò il crocevia del dialogo tra eleganza formale bianca e anima black, scegliendo nella nera e "stirata" Dionne Warwick non solo la sua interprete principe, anche la sua nemesi. Burt sfiorò la bossa e il jazz, ma quanto bastava a far risaltare la sua melodia di nuovi colori. Riuscendo infine a lasciare sulla musica Usa, persino nei difficili e turbolenti anni della contestazione, l'imprinting di un formidabile inventore di temi musicali attento ai moti "di dentro".

L'imprinting che tutti riconoscono in I'll Never Fall In Love Again, Only Love Can Break A Heart, e Do You Know The Way To San José, in cui Bacharach riuscì a trasformare una banale richiesta di informazioni in un capolavoro di ritornello. Altre istantanee. La splendida Josie James si accosta al pianoforte del maestro per una rendition della "torch song" Anyone Who have A Heart.

I primi successi di Bacharach, a partire da Magic Moments, anticipano lo sguardo sul presente. "Negli ultimi quattro anni ho avuto l'onore di collaborare con Elvis Costello. E di scrivere nuove canzoni per un album, Painted From Memory...". Ed ecco fluire il waltz di I Still Have That Other Girl, in cui le "quattro mani" dei due autori sono tanto riconoscibili.

L'ultima parte del concerto è una carrellata sul lavoro di Burt per il cinema. "E' stata una fortuna per me scrivere musica per il grande schermo, temi che vivono ancora grazie a Austin Powers, Austin Powers II e Austin Powers III. Col vostro permesso, ve ne suonerei alcuni...". Scorrono gli indimenticabili Arthur's Theme, What's New Pussycat, Rainbow Keeps Fallin' On My Head, persino un reperto come The Man Who Shot Liberty Valance.

Poi, il silenzio e il buio. Solo un faro illumina dall'alto Bacharach. Seduto al pianoforte, Burt suona e canta con voce sofferta A House Is Not A Home. Versione lunga, il pianoforte e voce spezzato per brevi momenti dal morbido sax di Dennis Wilson, finché la melodia si apre, come un cielo dopo il temporale, al pieno organico della band e dei vocalist. Alla fine Bacharach dice commosso: "La dedico a Luther Vandross (colpito da un ictus nell'aprile del 2003, ndr), sperando che la sua voce, un dono di Dio, torni ad allietarci... Ed infine, ecco una canzone sul dare amore, sul dare amicizia. Che pone l'accento su quel verbo: dare".

That's The Friends Are For è la chiusura "ufficiale" dello show. Burt esce tra gli applausi, ma richiamato a gran voce torna subito in scena. Chiede un traduttore, "perché questa canzone è speciale e vorrei che tutti ne capissero il significato. L'avevo persa e l'ho ritrovata dopo l'11 settembre...". Windows Of The World, datata 1966, la Warwick nella mente, parla delle "finestre del mondo coperte di pioggia...tutti sanno che la pioggia è fatta delle lacrime degli angeli...quanto dovranno piangere perché passi finalmente un raggio di sole?".

E' l'ultimo autentico regalo di Bacharach al suo pubblico. Si torna al punto in cui si era partiti, What The World Needs Now, Bacharach che suona in piedi invitando tutti a cantare con lui. Ancora qualche nota di Raindrops Keep Fallin' On My Head. Standing ovation. Fine.

(20 luglio 2004)


27/08/2005 19:31
 
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Scolopendra umana
Alcune delle vecchie canzoni di Mina sono traduzioni italiane di canzoni di Bacharach...
Tanto per fare un esempio

"Non dirmi niente" è la versione italiana di "Don't make me over"...ma ce ne sono altre...


Comunque, qui lo dico e qui o nego [SM=x520490], sugli hub di DC++ ci sono un sacco di album di Bacharach, compreso quello che cerca Doctor Strange... fate vobis...


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