WWW.VICOLOSTRETTO.NET

Ciao marinaio...ora sei su questa spiaggia: benvenuto! Visita il Vicolo e passeggia insieme a noi.
Abbiamo molte storie da raccontarci. Librati in volo e segui il gabbiano.
E lascia che il vento corra, coronato di spuma.
(...e il vento soffiò, per l'intero giorno, portandosi via tutte le parole...)


Nuova Discussione
Rispondi
 
Pagina precedente | 1 | Pagina successiva
Stampa | Notifica email    
Autore

Seppellite il mio cuore a Wounded Knee

Ultimo Aggiornamento: 12/06/2005 14:29
24/04/2005 13:21
 
Email
 
Scheda Utente
 
Modifica
 
Cancella
 
Quota
OFFLINE
Post: 2.568
Registrato il: 23/08/2004
Città: SARONNO
Età: 55
Sesso: Maschile
Guardiano del faro

Vampirus terribilis
."Non sapevo in quel momento che era la fine di tante cose. Quando guardo indietro, adesso, da questo alto monte della mia vecchiaia, ancora vedo le donne e i bambini massacrati, ammucchiati e sparsi lungo quel burrone a zig zag, chiaramente come li vidi coi miei occhi da giovane. E posso vedere che con loro morì un'altra cosa, lassù, sulla neve insanguinata, e rimase sepolta sotto la tormenta. Lassù morì il sogno di un popolo. Era un bel sogno… il cerchio non ha più centro, e l'albero sacro è morto" - Nicholas Black Elk (Alce Nero) –

Parto da queste struggenti e malinconiche parole di Alce Nero per descrivere Wounded Knee e cosa rappresentò per il popolo Nativo americano quel lontano 28 dicembre 1890.
Se leggiamo una qualsiasi enciclopedia troviamo più o meno parole come quelle sotto riportate:

WOUNDED KNEE, MASSACRO DI
(28 dicembre 1890). Eccidio di un numeroso gruppo di sioux inermi compiuto da truppe statunitensi a conclusione della conquista bianca dei territori nordamericani. Il 28 dicembre 1890 alcune centinaia di sioux teton, seguaci del predicatore Wovoca e praticanti la danza degli spiriti (Ghost Dance) fuggirono dalla riserva di Pine Ridge (South Dakota) per raccogliersi intorno al moribondo capo Big Foot. Circondati dalle truppe del settimo reggimento cavalleggeri che intendeva riportarli indietro, si arresero, ma, a causa di un incidente in cui restò ucciso un soldato, l'esercito aprì il fuoco sull'accampamento. Durante la primavera successiva, quando le condizioni climatiche permisero all'esercito di tornare sul luogo a seppellire i morti, se ne contarono 144, di cui 44 donne e 16 bambini.


Fortunatamente da qualche anno le essenziali parole dell’enciclopedia sono andate a sostituire la versione dei vincitori, ovvero il fatto che la Battaglia del Little Big Horn , ove gli Indiani guidati da Cavallo Pazzo sconfissero l’esercito di Custer, venisse dipinta come il Massacro del Little Big Horn e viceversa Wounded Knee veniva dipinto come una battaglia.
A Wounded Knee non ci fu battaglia, gli Indiani fuggiti dalla riserva di Pine Ridge, (dove sono tutt’ora segregati) per rendere omaggio ad un Capo morente si arresero.
Secondo le testimonianze dei supersiti si udì un colpo di pistola ed un soldato si accasciò a terra.
Quale miglior occasione per far pagare agli “sporchi musi rossi” la morte di Custer e del suo battaglione?
Il campo fu bombardato, poi i soldati fecero il resto, uomini inermi massacrati, donne violentate e poi uccise barbaramente, bambini piccoli infilzati sulle baionette e sventolati come trofei.
Morte e distruzione ovunque.
I cadaveri non furono nemmeno seppelliti, vennero abbandonati come ultimo sfregio, non meritavano nemmeno un po’ di pietosa terra a coprirli.
Solo dopo un anno si tornò a dare umana sepoltura ai resti di coloro che vennero massacrati.

Cosa rappresentò Wounded Knee?
Non fu solo un semplice e vergognoso massacro, ma la fine del sogno dei nativi, la fine di ogni loro speranza.
Un popolo che aveva sempre vissuto in completa armonia con la natura e con i propri ideali era ora schiavo di una folle corsa verso il progresso che veniva portato con l’uso delle armi.
Le bellissime terre nelle quali vivevano erano ora terreni edificabili, la struttura sociale perfettamente equilibrata crollava tra le mura di un vero e proprio carcere che per anni ci siamo ostinati a chiamare con il nome più “soft” di riserva.
Il bisonte, elemento indispensabile per il loro sostentamento si estinse quasi completamente a causa del nuovo sport portato dai bianchi, ovvero il massacro.
Massacro di Animali e di Uomini, nessuna differenza davanti al Dio denaro.
Sono passati molti anni da allora e quei corpi riposano in pace, magari cavalcano immense praterie al cospetto del Grande Spirito.
Nel mondo non è cambiato nulla, wounded knee è ormai una prassi quotidiana, uno dei tanti nomi con il quale viene definita l’infinità crudeltà della natura umana.
Wounded Knee accompagna ancora oggi i Nativi, che sopravvivono malinconici il nostro presente, anime spaesate su questa terra.
Un giorno ho rivisto Wounded Knee negli occhi di un bimbo di pochi anni, seduto su un marciapiede, con una bottiglia di liquore in mano, in mezzo alla spazzatura della riserva.




[SM=x520527] [SM=x520527] [SM=x520527]


Io sono niente: senza vita, senza anima, odiato e temuto. Sono morto per tutta l'umanità. Ascoltatemi: io sono il mostro che gli uomini che respirano bramerebbero uccidere. Io sono Dracula
-------------------------------


www.vicolostretto.net
27/04/2005 10:44
 
Email
 
Scheda Utente
 
Modifica
 
Cancella
 
Quota
certo che queste foto non hanno niente da invidiare a tante altre tristemente simili scattate durante la seconda guerra mondiale o in altri importanti conflitti del '900 e ormai impresse nella memoria collettiva di mezzo mondo.
però non sono diventate altrettanto famose. chissa come mai...
forse perchè non c'erano ancora l'agenzia Magnum e Robert Capa a scattare??? [SM=x520489]

[SM=x520527]

[Modificato da mavala' 27/04/2005 10.46]

27/04/2005 19:57
 
Email
 
Scheda Utente
 
Modifica
 
Cancella
 
Quota
OFFLINE
Post: 2.568
Registrato il: 23/08/2004
Città: SARONNO
Età: 55
Sesso: Maschile
Guardiano del faro

Vampirus terribilis
Re:

Scritto da: mavala' 27/04/2005 10.44
certo che queste foto non hanno niente da invidiare a tante altre tristemente simili scattate durante la seconda guerra mondiale o in altri importanti conflitti del '900 e ormai impresse nella memoria collettiva di mezzo mondo.
però non sono diventate altrettanto famose. chissa come mai...
forse perchè non c'erano ancora l'agenzia Magnum e Robert Capa a scattare??? [SM=x520489]

[SM=x520527]

[Modificato da mavala' 27/04/2005 10.46]




Giustissimo Ele,[SM=x520497]
il motivo vero è secondo me che degli Indiani d'America non frega nulla a nessuno, se non a pochissima gente.
Se ne stanno li tranquilli, non danno fastidio a nessuno, basta fare arrivare casse di liquore giusto per annullare le menti.
Già è un passo in avanti, prima venivano fatte arrivare loro coperte infettate con il vaiolo........
La grande dignità che li contraddistingue cesserà con l'ultimo nativo americano che arriverà al cospetto del Grande Spirito.
Fortunatamente non siamo stati ancora capaci di rinchiudere nelle riserve anche i loro sogni...

[Modificato da principenero717 27/04/2005 19.58]



Io sono niente: senza vita, senza anima, odiato e temuto. Sono morto per tutta l'umanità. Ascoltatemi: io sono il mostro che gli uomini che respirano bramerebbero uccidere. Io sono Dracula
-------------------------------


www.vicolostretto.net
30/05/2005 11:20
 
Email
 
Scheda Utente
 
Modifica
 
Cancella
 
Quota
OFFLINE
Post: 52
Registrato il: 06/10/2004
Città: GENOVA
Età: 66
Sesso: Maschile
Naufrago
Interessante, oltre all'episodio in sè, è proprio la percezione che dello stesso ha maturato l'America fino ai giorni nostri.
Se penso alla cinematogafia, ad esempio, la revisione negli anni settanta fu totale, ma solo, per me, per via del parallelo, ingombrante, con le vicende in corso nel sud est asiatico.

Woundeed Knee tornò agli onori della cronaca nel 1973, ed è forse l'episodio che più di ogni altro incarna la resistenza indiana del ventesimo secolo.
Nel mese di febbraio trecento indiani Lakota occupano il villaggio nella riserva di Pine Ridge (Sud-Dakota): lo stesso luogo, meno di un secolo prima, era stato il teatro di uno dei massacri "pianificati" dall'amministrazione americana.
L'oggetto della protesta sono le condizioni di vita all'interno della riserva, imputate alla corruzione di alcuni responsabili governativi e alla politica del Bureau of Indian Affairs. L'occupazione di Wounded Knee durò 93 giorni e terminò sanguinosamente con l'intervento dell'esercito.
Ebbe inizio così, clamorosamente, una lotta che conobbe successive affermazioni: nel 1976 i Lakota videro riconosciuta la libertà di religione, ovvero il diritto di tornare alla spiritualità dei loro padri e alla pratica dei riti religiosi tradizionali (tra i quali voglio ricordare la Danza del Sole, celebre nella versione che fu data dal film "Un uomo chiamato cavallo").
Nel 1978, ebbe luogo la Longest Walk, ovvero la lunga marcia di protesta per la rivendicazione dei principali diritti dei Nativi e la restituzione delle Sacre Colline Nere, situate ancora nella zona di Pine Ridge, ricche di giacimenti d'oro, che rappresentano per i pellerossa quello che può essere Betlemme per un cristiano o la Moschea di Omar per un musulmano.

In Europa la reazione fu particolarmente sentita, e l'epopea dell'"uomo rosso" apparve manifesta soprattutto in certe espressioni artistiche, fino a divenire metafora, decontestualizzata dal luogo e dalla storia americana, e quindi spesso abusata e ingiustificata, della lotta di qualsiasi minoranza contro qualsiasi governo.
Quello che è certo, è che l'impatto di una realtà sconosciuta e affascinante sul costume e sul modo di pensare occidentale, fu significativo.

[Modificato da WebMichi 30/05/2005 11.21]



Finché u matin crescià da puéilu rechéugge
frè di ganeuffeni e dè figge
bacan d'a corda marsa d'aegua e de sä
che a ne liga e a ne porta 'nte 'na creuza de mä.
(Fabrizio De Andrè, 1984)
12/06/2005 14:29
 
Email
 
Scheda Utente
 
Modifica
 
Cancella
 
Quota
OFFLINE
Post: 2.568
Registrato il: 23/08/2004
Città: SARONNO
Età: 55
Sesso: Maschile
Guardiano del faro

Vampirus terribilis
Re:

Scritto da: WebMichi 30/05/2005 11.20
Woundeed Knee tornò agli onori della cronaca nel 1973, ed è forse l'episodio che più di ogni altro incarna la resistenza indiana del ventesimo secolo.
Nel mese di febbraio trecento indiani Lakota occupano il villaggio nella riserva di Pine Ridge (Sud-Dakota): lo stesso luogo, meno di un secolo prima, era stato il teatro di uno dei massacri "pianificati" dall'amministrazione americana.
L'oggetto della protesta sono le condizioni di vita all'interno della riserva, imputate alla corruzione di alcuni responsabili governativi e alla politica del Bureau of Indian Affairs. L'occupazione di Wounded Knee durò 93 giorni e terminò sanguinosamente con l'intervento dell'esercito.
Ebbe inizio così, clamorosamente, una lotta che conobbe successive affermazioni: nel 1976 i Lakota videro riconosciuta la libertà di religione, ovvero il diritto di tornare alla spiritualità dei loro padri e alla pratica dei riti religiosi tradizionali (tra i quali voglio ricordare la Danza del Sole, celebre nella versione che fu data dal film "Un uomo chiamato cavallo").
Nel 1978, ebbe luogo la Longest Walk, ovvero la lunga marcia di protesta per la rivendicazione dei principali diritti dei Nativi e la restituzione delle Sacre Colline Nere, situate ancora nella zona di Pine Ridge, ricche di giacimenti d'oro, che rappresentano per i pellerossa quello che può essere Betlemme per un cristiano o la Moschea di Omar per un musulmano.

In Europa la reazione fu particolarmente sentita, e l'epopea dell'"uomo rosso" apparve manifesta soprattutto in certe espressioni artistiche, fino a divenire metafora, decontestualizzata dal luogo e dalla storia americana, e quindi spesso abusata e ingiustificata, della lotta di qualsiasi minoranza contro qualsiasi governo.
Quello che è certo, è che l'impatto di una realtà sconosciuta e affascinante sul costume e sul modo di pensare occidentale, fu significativo.

[Modificato da WebMichi 30/05/2005 11.21]




Giustissimo Michi, questo episodio è tramandato dai nativi al pari della vittoriosa battaglia del little big-horn.

Allora vi era un capo indiano, esile e coraggioso che spronava il suo popolo al grido di "oggi è un buon giorno per morire", nel 73 vi era un falco che volava insistentemente sopra il gruppo dei resistenti, soprattutto nei momenti dedicati ai riti più cari ai nativi.
Allora, come ora vi era un solo uomo alla testa dei suoi uomini.
I segni della grandine dipinti sul fuoco, degno figlio della grandine e del temporale, Cavallo Pazzo.


Io sono niente: senza vita, senza anima, odiato e temuto. Sono morto per tutta l'umanità. Ascoltatemi: io sono il mostro che gli uomini che respirano bramerebbero uccidere. Io sono Dracula
-------------------------------


www.vicolostretto.net
Amministra Discussione: | Chiudi | Sposta | Cancella | Modifica | Notifica email Pagina precedente | 1 | Pagina successiva
Nuova Discussione
Rispondi
Feed | Forum | Album | Utenti | Cerca | Login | Registrati | Amministra | Regolamento | Privacy
Tutti gli orari sono GMT+01:00. Adesso sono le 11:05. Versione: Stampabile | Mobile - © 2000-2024 www.freeforumzone.com