Tutti i collezionisti di Tex hanno presente il Maxi Tex "Oklahoma!" sceneggiato da Berardi, a mio avviso un riuscito connubio tra la sensibilità dell'autore e l'irruenza tipica del ranger più famoso del mondo. Due mondi e due anime apparentemente diverse, ma straordinariamente simili: Berardi ne mise in luce le potenzialità espressive, mostrandoci in qualche modo un possibile futuro scenario. Se l'esperimento fosse proseguito, che Tex avremmo avuto oggi? Non è una domanda da poco, anche se comunque una storia non fa testo, pur rimanendo una perla nel panorama texiano: IMHO, Boselli gli somiglia molto, ma, pur apprezzandolo, il suo Tex l'ho sempre trovato un pò discosto dal format originale, forse troppo personalizzato, contrariamente all'equilibrio pieno di sfaccettature mostrato da Berardi in quell'avventura. In "Oklahoma!" Tex non è una comparsa; non è nemmeno il pretesto per raccontare una storia, pur essendo presenti molti protagonisti, ma rimane il baricentro in cui tutte le variegate umanità ruotano e si integrano alla perfezione. In Ken Parker n° 15 (Uomini, bestie ed eroi), Berardi si divertì a prendere bonariamente per i fondelli i quattro pards (ma non soltanto loro). Ecco le tavole di quell'episodio, ma mi preme sottolineare un concetto: qui non si tratta delle solite "bistecche e patatine", ma della citazione di una delle più belle avventute texiane, "Terra promessa" (Dicembre 1972 - Il primo numero di Ken Parker uscì nel 1977, cinque anni dopo quell'avventura). Berardi, dovendo scegliere un "marchio di fabbrica" che rappresentasse Tex, non scartabellò poco meno di 200 numeri, ma una storia che ne evidenziasse tutto il mondo in poche vignette: c'è azione, ci sono i suoi pards, c'è ironia, ci sono sane scazzottate, c'è esuberanza, c'è il gergo bonelliano. All'epoca rimasi alquanto turbato, specie dopo aver iniziato a leggere la saga di Ken Parker, ma mi rendevo anche conto che erano due modi diversi di raccontare storie: mi piacevano tutti e due e scoprii che le tematiche erano le stesse, ma sviluppate ed affrontate con la sensibilità tipica dei loro autori. Ecco perchè, quando uscì quel Maxi Tex, provai una grande emozione a leggerlo: ci ritrovavo due anime che amavo moltissimo, l'una lo specchio dell'altra, ma in perfetta simbiosi.
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"Notte, ore 11 - Esperienza indimenticabile...luogo meraviglioso...piazza con rudere di tempio romano...chiesa rinascimentale...fontana con delfini...messaggero di pietra...musica celestiale...tenebrose presenze"
"Ricordo ancora notte indimenticabile in casa di O. Che io possa essere dannato se accetto di nuovo un suo invito"
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