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Il Barocco ( Antonio Vivaldi)

Ultimo Aggiornamento: 18/06/2006 19:01
22/09/2004 16:25
 
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Visto che nel titolo della stanza si accenna alla musica barocca ne approfitto e apro un topic su un periodo non solo musicale ma culturale e storico che mi ha sempre appssionato "il Barocco" appunto.
la parola barocco ha origini non ben definite alcuni affermano derivare dal francese "barocq" che se non ricordo male significa linea curva, rotonda; altri sostengono che invece tragga origine da "Baroco", termine della logica scolastica assunto in seguito a simbolo di ragionamento pedante, bizzarro.
Comunque sia, con barocco, nel periodo che va dall'inizio del XVII secolo fino alla seconda meta' del secolo successivo, si intende tutto cio' che e' morbido, sensuale, coinvolgente sia da un punto di vista visivo( pensiamo alla pittura di quel periodo tutta svolazzi e sbuffi, nuvole ed ori. oppure agli stucchi ed agli angioletti che adornano le chiese, in particolare del Sud Italia)sia dal punto di vista musicale, di quel periodo le corali di Bach ed il Largo di Hendel, le stagioni di Vivaldi ed il canone di Pachelbel, in particolare quest'ultimo con quel suo basso continuo rappresenta uno degli esempi piu' calzanti di musica dell'epoca.
Se da un punto di vista arcitettonico e pittorico il Barocco talvolta rischia di diventare eccessivo, ridondante; dal punto di vista musicale raggiunge vette di comunicabilita', di lirismo e di attualita' irripetibili ( basta pensare a quante versioni Rock, rap, pop ecc tali musiche hanno subito).
Non sono un musicista e forse proprio perche' non posseggo un orecchio erudito adoro questo genere che ha il merito di riuscire a farsi apprezzare anche da profani come me.
Nella speranza che persone con maggior competenza possano contribuire a dare a questa discussione il livello che merita, do il via alle danze con la biografia di uno dei piu' grandi compositori di quel periodo.

Antonio Vivaldi (Biografia a cura di Roberto Acquaroli)
Antonio Vivaldi nasce il 4 marzo 1678 in una Venezia oramai in declino, figlio di Giovan Battista, violinista dell'orchestra di San Marco, e Camilla Calicchio.
Avviato agli studi del violino dal padre si dimostra subito dotato di straordinario talento tanto che gia'a dieci anni e' in grado di sostituire il genitore nell'orchestra. Tra i suoi maestri, oltre al padre, si pensa possa esserci stato Giovanni Legrenzi che era il maestro di cappella a San Marco dal 1685 al 1690. Il 19 settembre 1693 viene ordinato Ostiario e il 24 marzo 1703 Sacerdote.
Per un paio di anni Vivaldi svolge la sua funzione sacerdotale ma poi, per ragioni di salute, viene dispensato dal dire messa. Ma questo non gli impedisce di svolgere la sua attivita' di musicista. Nel settembre del 1703 e' insegnante di violino e viola all'inglese nel Seminario musicale dell'ospedale della Pieta'
Gli ospedali veneziani dell'epoca erano ospizi gratuiti per orfanelli con annessa scuola nella quale l'insegnamento musicale aveva un ampio spazio. A Venezia detti ospedali (dei Mendicanti, della Pieta', degli Incurabili, dei ss. Pietro e Paolo) avevano la prerogativa di insegnare musica alle ragazze e cio'era una delle attrazioni maggiori della Venezia del tempo.

"Tutte le domeniche e le festivita' si svolgono nelle cappelle di questi ospedali dei concerti vocali e strumentali eseguiti dalle ragazze; esse sono sistemate in una galleria e nascoste alla vista del pubblico da una grata di ferro. L'esecuzione straordinariamente buona: molte fra loro hanno una voce stupenda, e il fatto che siano celate alla vista rende tutto piu'affascinante"
[Edward Wright - 1720]

Da maestro di violino diviene presto maestro di coro e, quindi, maestro de' concerti (cioe'direttore dell'orchestra e colui che sceglie il repertorio da eseguire). Nel 1705 pubblica a Venezia una serie di Dodici sonate a tre op. 1 ed inizia la composizione dell'Estro Armonico. Del 1709 una nuova raccolta delle Sonate per violino op. 2.
Dal 1713 al 1719 soggiorna sempre a Venezia mentre dal 1719 al 1722 vive a Mantova.
Ma Vivaldi e' corteggiato dalle maggiori corti europee e viaggia molto. I suoi rapporti con le cantanti (tra cui la francese Anna Giraud) sono ragione di scandalo. Ad Amsterdam trova un editore (Estienne Roger) che gli stampa moltissime delle sue composizioni orchestrali.
La sua musica orchestrale comprende 540 composizioni di cui 73 sonate a due e tre strumenti, 465 concerti di cui 210 per violino e violoncello solisti. Tra queste ricordiamo: La stravaganza op. 4 (1713), La cetra op.9 (1728) e
"L'Estro Armonico - 12 concerti Consacrati all'Altezza Reale Di Ferdinando III Gran Prencipe di Toscana, da D. Antonio Vivaldi, Musico di Violino e Maestro de' Concerti del Pio Ospedale della Piet· di Venezia - Opera Terza" (tra il 1709 e il 1716)
Il cimento dell'armonia e dell'invenzione op. 8 con le celeberrime quattro stagioni (1725 ca.).
Singolare e' il caso che ha voluto che le opere di questo sommo compositore fossero pressoche'dimenticate fino alla meta' di questo secolo; sembrava che Vivaldi avesse scritto solo i concerti delle Stagioni e nulla piu'.
La morte lo colse a Vienna in completa indigenza. Fu seppellito nel 1741 nel cimitero di un ospedale per poveri (oggi non piu'esistente). Questo amaro epilogo ci riporta alla mente l'analoga sorte che 50 anni dopo tocco' alle spoglie mortali del grande Mozart.
23/09/2004 21:16
 
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Confesso di conoscere poco il barocco, e questo si deve ad un mio atteggiamento giovanile sbagliato.

E' inevitabile che la musica che risale a due o tre secoli fa sia un po' più "consueta" all'orecchio di un ascoltatore di oggi, anche se per il tempo era certamente all'avanguardia: e un ragazzo può concludere frettolosamente che si tratta di musica "scontata" e dedicarsi ad ascoltare cose più recenti. A vent'anni impazzivo per Ravel e Strawinsky, mentre Vivaldi lo trascuravo.

Oggi mi accorgo che, con un po' più di attenzione e di umiltà, avrei potuto ascoltare più a fondo anche questa musica, che ha una bellezza semplice e chiara, e che ha il merito, come diceva il nostro ugo.p, di essere ascoltata e gradita da molte persone, che magari grazie al barocco si accostano alla musica classica e continuano ad ascoltarla.



----------------------------------------------------------
Nell'amor le parole non contano
conta la musica

(Roberto Benigni - "Quanto t'ho amato")



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24/09/2004 15:02
 
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Scritto da: Nick the Toll 23/09/2004 21.16
Confesso di conoscere poco il barocco, e questo si deve ad un mio atteggiamento giovanile sbagliato.

E' inevitabile che la musica che risale a due o tre secoli fa sia un po' più "consueta" all'orecchio di un ascoltatore di oggi, anche se per il tempo era certamente all'avanguardia: e un ragazzo può concludere frettolosamente che si tratta di musica "scontata" e dedicarsi ad ascoltare cose più recenti. A vent'anni impazzivo per Ravel e Strawinsky, mentre Vivaldi lo trascuravo.

Oggi mi accorgo che, con un po' più di attenzione e di umiltà, avrei potuto ascoltare più a fondo anche questa musica, che ha una bellezza semplice e chiara, e che ha il merito, come diceva il nostro ugo.p, di essere ascoltata e gradita da molte persone, che magari grazie al barocco si accostano alla musica classica e continuano ad ascoltarla.



Premetto che il mio accostamento alla musica classica avvenne in maniera abbastanza drastica intorno all'età di 10 anni, quando entrai a far parte del coro della Cappella Sistina, dove si cantava polifonia di Palestrina, Viadana, da Vittoria e Bartolucci (polifonia moderna). Fino ad allora ero praticamente digiuno di qualsiasi ascolto datato pre anni '60.

Soltanto che, il mio percorso, è stato assolutamente inverso a quello di Nick, ma dai risultati praticamente identici.
Infatti, la polifonia cinquecentesca, in qualche modo, mi facilitò l'ascolto della musica barocca, che trovavo molto gradevole all'ascolto.
Fu un trauma per me uscire dallo schema della musica consonante per accedere a quella più moderna (ringrazio Rachmaninov per questo).

Adesso non riesco più ad ascoltare la musica barocca: i suoi schemi estremamente prevedibili e le armonie estremamente consonanti mi annoiano dopo i primi minuti di ascolto. Unica eccezione il meraviglioso Bach, che può essere suonato pure con una batteria di pentole senza perdere nulla dei capolavori da lui scritti.

Tornando a Vivaldi, per non andare OT, comunque trovo che abbia scritto delle pagine meravigliose, anche se non apprezzo tutta la sua produzione musicale.
Mi soffermerei sul suo Gloria (che ho anche cantato).
La suite è ben congegnata. L' "Et in terra pax hominibus" è un brano di una poesia e di una trasporto che commuove (quando l'ho cantato per la prima volta ho trattenuto a stento le lacrime di commozione).
Solo che, per il finale, trovo che si sia perso un pochino. Infatti, per riprendere il tema del 1° brano (Gloria) nel "Quoniam tu solus sanctus", forza la metrica del testo, spostando accenti (spesso l'accento debole cade su una nota acuta ottenendo effetti del tipo "solùs" invece di Solus") e frazionando il ritmo preesistente. Al problema degli accenti, poi, sono estremamente sensibile, essendo abituato, forse fin troppo bene, alla perfezione metrico-musicale della polifonia palestriniana.

Comunque è una suite che, se ben eseguita, è molto bella da ascoltare.


[Modificato da Fiore de Campo 24/09/2004 15.04]





__________________________________________________________________

Give me a head with hair, long beautiful hair.
Shining, gleaming, streaming, flaxen, waxen.
Give me down to there hair, shoulder lenght or longer
Here baby, there, momma, ev'rywhere, daddy, daddy.

hair, hair, hair, hair, hair
Hair, hair, hair.Flow it, show it,long as God can grow it, my hair.

Let it fly in the breeze and get caught in the trees,give a home to the fleas in my hair.

(HAIR)

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24/09/2004 15:25
 
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Esatto Nick e' questo il punto.
Il barocco, nel campo della classica , e' stato per lungo tempo sottoconsiderato, o meglio la semplicita' e l'immediatezza di questa musica l'hanno condannato ad un ruolo di secondo piano. Immagino che sia inevitabile per chi conosce la musica e chi soprattutto la esegue essere attratti dalla profondita' e diciamo dalla maturita' della musica del periodo romantico. Per non parlare di quella del secolo scorso Geswin compreso.
Il barocco sono convinto non debba dare particolari soddisfazioni a chi lo esegue, spesso parlando con musicisti piu' o meno professionisti ( molti fra i miei studenti lo sono)ho l'impressione che per loro il barocco sia una sorta di "liscio" dell'epoca. eppure a volte non posso non appasionarmi (rilassarmi se vuoi) ascoltando i concerti a cinque di Albinoni, ai concerti di Brandenburgo di Bach o commuovermi con lo Stabat Mater di Pergolesi.
Ritengo che il barocco aldila' dei gusti personali abbia un grande merito quello cioe' che tu stesso gli riconosci, e' ideale per avvicinarsi all' ascolto della musica classica.
E' un po' come per il vino e' inutile dare un barolo o un brunello di montalcino a chi non ha mai bevuto vino, sarebbe un gusto troopo difficile per il suo palato, all'inizio ci vuole qualcosa di facile, di dolce, un moscato, un lambrusco.
Questo e' il barocco, il moscato della classica. puoi superarlo e passare a sapori piu' maturi, piu' adulti, cosi' come del resto puoi fermarti li' e limitarti a quello. nell'uno e nell'altro caso pero' va riconosciuta ad esso la sua dote migliore, la genuinita', la semplicita' e perche' no la dolcezza. Un consiglio per chi si avvicina all'ascolto per la prima volta niente di meglio del sopracitato Vivaldi benissimo le 4 stagioni ( con il fatto che sono troppo conosciute in nessun concerto e' piu' possibile ascoltarle) oppure il concerto per flauto "La tempesta di Mare" .Per coloro non proprio digiuni consiglierei il perfetto contrappunto di Alessandro Scarlatti ( una chicca i concerti per flauto ed archi) Buon ascolto, anzi Prosit.[SM=x520495]
24/09/2004 15:26
 
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scusa Fiore mentre rispondevo a Nick hai postato leggo subito il tuo intervento
24/09/2004 15:40
 
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Scritto da: ugo.p 24/09/2004 15.25
Esatto Nick e' questo il punto.
Il barocco, nel campo della classica , e' stato per lungo tempo sottoconsiderato, o meglio la semplicita' e l'immediatezza di questa musica l'hanno condannato ad un ruolo di secondo piano. Immagino che sia inevitabile per chi conosce la musica e chi soprattutto la esegue essere attratti dalla profondita' e diciamo dalla maturita' della musica del periodo romantico. Per non parlare di quella del secolo scorso Geswin compreso.
Il barocco sono convinto non debba dare particolari soddisfazioni a chi lo esegue, spesso parlando con musicisti piu' o meno professionisti ( molti fra i miei studenti lo sono)ho l'impressione che per loro il barocco sia una sorta di "liscio" dell'epoca. eppure a volte non posso non appasionarmi (rilassarmi se vuoi) ascoltando i concerti a cinque di Albinoni, ai concerti di Brandenburgo di Bach o commuovermi con lo Stabat Mater di Pergolesi.
Ritengo che il barocco aldila' dei gusti personali abbia un grande merito quello cioe' che tu stesso gli riconosci, e' ideale per avvicinarsi all' ascolto della musica classica.
E' un po' come per il vino e' inutile dare un barolo o un brunello di montalcino a chi non ha mai bevuto vino, sarebbe un gusto troopo difficile per il suo palato, all'inizio ci vuole qualcosa di facile, di dolce, un moscato, un lambrusco.
Questo e' il barocco, il moscato della classica. puoi superarlo e passare a sapori piu' maturi, piu' adulti, cosi' come del resto puoi fermarti li' e limitarti a quello. nell'uno e nell'altro caso pero' va riconosciuta ad esso la sua dote migliore, la genuinita', la semplicita' e perche' no la dolcezza. Un consiglio per chi si avvicina all'ascolto per la prima volta niente di meglio del sopracitato Vivaldi benissimo le 4 stagioni ( con il fatto che sono troppo conosciute in nessun concerto e' piu' possibile ascoltarle) oppure il concerto per flauto "La tempesta di Mare" .Per coloro non proprio digiuni consiglierei il perfetto contrappunto di Alessandro Scarlatti ( una chicca i concerti per flauto ed archi) Buon ascolto, anzi Prosit.[SM=x520495]




Hai riassunto appieno le mie sensazioni nei confronti del barocco.
Io aggiungo che, come per gli esempi da te citati, ci sono anche in questo periodo (come per tutti gli altri, del resto!) degli esempi folgoranti, delle pagine musicali che rimarranno sempre nella memoria. Ricito Bach, il grande matematico della musica; Pergolesi: il suo Stabat Mater mi commuove ad ogni ascolto (se ben cantato!).

Io credo che, essendo, ovviamente, uno stile ormai chiuso da tempo, spesso strautilizzato in pubblicità e sigle varie, alla fine risulta un po' troppo "semplice". Le regole armoniche, poi, estremamente costrittive, non lasciavano spazio all'ingegno ed all'ispirazione. Non dimentichiamoci che Bach era inviso ai suoi contemporanei perchè la sua musica spesso esulava da quei canoni ...

[Modificato da Fiore de Campo 24/09/2004 15.53]





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24/09/2004 16:22
 
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Re:

Scritto da: Fiore de Campo 24/09/2004 15.02


Mi soffermerei sul suo Gloria (che ho anche cantato).
La suite è ben congegnata. L' "Et in terra pax hominibus" è un brano di una poesia e di una trasporto che commuove (quando l'ho cantato per la prima volta ho trattenuto a stento le lacrime di commozione).
Solo che, per il finale, trovo che si sia perso un pochino. Infatti, per riprendere il tema del 1° brano (Gloria) nel "Quoniam tu solus sanctus", forza la metrica del testo, spostando accenti (spesso l'accento debole cade su una nota acuta ottenendo effetti del tipo "solùs" invece di Solus") e frazionando il ritmo preesistente. Al problema degli accenti, poi, sono estremamente sensibile, essendo abituato, forse fin troppo bene, alla perfezione metrico-musicale della polifonia palestriniana.

Comunque è una suite che, se ben eseguita, è molto bella da ascoltare.


[Modificato da Fiore de Campo 24/09/2004 15.04]



Fiore mi inchino di fronte ad una desamina cosi' approfondita. mi conferma le tue gia' apprezzate capacita'.
non essendo io musicista ma "musicato" non solo non ho niente da eccepire ma ti ringrazio di alcune considerazioni sul Gloria ( che adoro) che mi invitano ad un piu' attento ascolto.
cosa che faro' immediatamente. ( a proposito del magnificat che ne dici)
Comunque il barocco voleva essere solo l'avvio di una piu' vasta discussione sulla Grande Musica e sull'opera c'e' tanto da dire percio' prego a te la boccia, aspettando magari un intervento anche di cho cho sandra[SM=x520497] [SM=x520488]

[Modificato da ugo.p 24/09/2004 16.24]

24/09/2004 21:02
 
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Scritto da: ugo.p 24/09/2004 16.22

Fiore mi inchino di fronte ad una desamina cosi' approfondita. mi conferma le tue gia' apprezzate capacita'.
non essendo io musicista ma "musicato" non solo non ho niente da eccepire ma ti ringrazio di alcune considerazioni sul Gloria ( che adoro) che mi invitano ad un piu' attento ascolto.
cosa che faro' immediatamente. ( a proposito del magnificat che ne dici)
Comunque il barocco voleva essere solo l'avvio di una piu' vasta discussione sulla Grande Musica e sull'opera c'e' tanto da dire percio' prego a te la boccia, aspettando magari un intervento anche di cho cho sandra[SM=x520497] [SM=x520488]

[Modificato da ugo.p 24/09/2004 16.24]




Caro Ugo, mi sa' che mi hai confuso con qualcun'altro...
Magari avessi la conoscenza musicale che tu mi attribuisci...[SM=g27818]
Mi piacerebbe averla ma il poco tempo a disposizione mi permette di portare avanti solo poche cose per volta, ed ora mi sto concentrando sull'esame di 3° anno di canto... [SM=x520491]
Storia della musica dovrà essere presa molto presto ma, per ora, è molto lacunosa [SM=g27813] .

Il "Magnificat" (chissà perchè, ma lo avevo rimosso [SM=x520500] ), l'ho cantato l'inverno passato assieme ad uno dei due "Beatus Vir". Entrambe le composizioni, articolate in brani come il "Gloria", sono due fulgidi esempi di musica barocca, ma, a mio parere, saranno sempre ad un gradino al di sotto di esso (sarà per via di quelle pagine meravigliose dell' "Et In terra", con quell'andamento fugato in tonalità minore... [SM=x520485] ).
Comunque consiglio l'ascolto di entrambe le composizioni perchè molto belle (e devo dire che cantarle dà molta soddisfazione!)

Avrei avuto anche l'opportunità di cantare, a breve, il Credo di Vivaldi, ma la Turandot che stiamo preparando si sovrappone alla data del concerto in questione, quindi ecco saltata l'occasione di avvicinarmi ad un'altra opera barocca.

E pensare che Vivaldi morì praticamente indigente e che fu presto dimenticato dai suoi contemporanei. Il suo nome rimase legato a ben poche cose ed alla trascrizione di Bach di alcuni concerti del suo "Estro armonico".
In realtà la vera riscoperta avvenne all'inizio del '900, quando nel 1926 un monastero piemontese stava cercando di alienare una parte della biblioteca per urgente bisogno di soldi. Fra questi, c'era un'enorme collezione musicale, 97 volumi, dei quali nessuno sapeva nè cosa fossero, nè cosa farsene. I monaci chiamarono il musicologo Alberto Gentili, per analizzarli e catalogarli.
Egli, così, scoprì 14 volumi di musica vivaldiana, praticamente sconosciuti, che includevano più di cento concerti, dodici opere, 29 cantate ed un oratorio completo. Questa musica, rimasta ignota al mondo intero per quasi 200 anni, rappresentava forse una delle scoperte più grandi nella storia musicale.
Vedendo che la collezione era incompleta, ha cominciato le ricerche della metà mancante, che venne poi ritrovata nelle collezioni private di due fratelli che l'avevano ereditata (ignari, apparentemente, del relativo valore). Queste collezioni sono state comprate dalla biblioteca nazionale di Torino in cui risiedono oggi.

Comunque, sono molto contento che la discussione non si impernii soltanto su Vivaldi, perchè così potremo parlare anche di altri autorevolissimi compositori dell'epoca (Bach avanti a tutti) (si nota che mi piace? [SM=x520505] ).

[SM=x520497] [SM=x520499]

[Modificato da Fiore de Campo 25/09/2004 0.57]





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Invito ad un concerto Vivaldiano...
Cari amici forumisti, se Domenica 21/11/04 vi trovate a passare da Roma e non avete null'altro da fare, potreste venire ad un concerto di musica Vivaldiana per soli, orchestra e coro (preparato da Cho Cho Sandra).

Si eseguiranno:
Gloria
Credo
Stabat Mater


L'appuntamento è:
Domenica 21/11/04
Chiesa di S. Lorenzo in Lucina - Roma
Ore 20:30



Vi aspettiamo!!!
[SM=g27837] [SM=x520510]




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Re:

Scritto da: Fiore de Campo 24/09/2004 15.02


Premetto che il mio accostamento alla musica classica avvenne in maniera abbastanza drastica intorno all'età di 10 anni, quando entrai a far parte del coro della Cappella Sistina, dove si cantava polifonia di Palestrina, Viadana, da Vittoria e Bartolucci (polifonia moderna). Fino ad allora ero praticamente digiuno di qualsiasi ascolto datato pre anni '60.

Soltanto che, il mio percorso, è stato assolutamente inverso a quello di Nick, ma dai risultati praticamente identici.
Infatti, la polifonia cinquecentesca, in qualche modo, mi facilitò l'ascolto della musica barocca, che trovavo molto gradevole all'ascolto.
Fu un trauma per me uscire dallo schema della musica consonante per accedere a quella più moderna (ringrazio Rachmaninov per questo).

Adesso non riesco più ad ascoltare la musica barocca: i suoi schemi estremamente prevedibili e le armonie estremamente consonanti mi annoiano dopo i primi minuti di ascolto. Unica eccezione il meraviglioso Bach, che può essere suonato pure con una batteria di pentole senza perdere nulla dei capolavori da lui scritti.

Tornando a Vivaldi, per non andare OT, comunque trovo che abbia scritto delle pagine meravigliose, anche se non apprezzo tutta la sua produzione musicale.
Mi soffermerei sul suo Gloria (che ho anche cantato).
La suite è ben congegnata. L' "Et in terra pax hominibus" è un brano di una poesia e di una trasporto che commuove (quando l'ho cantato per la prima volta ho trattenuto a stento le lacrime di commozione).
Solo che, per il finale, trovo che si sia perso un pochino. Infatti, per riprendere il tema del 1° brano (Gloria) nel "Quoniam tu solus sanctus", forza la metrica del testo, spostando accenti (spesso l'accento debole cade su una nota acuta ottenendo effetti del tipo "solùs" invece di Solus") e frazionando il ritmo preesistente. Al problema degli accenti, poi, sono estremamente sensibile, essendo abituato, forse fin troppo bene, alla perfezione metrico-musicale della polifonia palestriniana.

Comunque è una suite che, se ben eseguita, è molto bella da ascoltare.


[Modificato da Fiore de Campo 24/09/2004 15.04]





Io ho avuto una formazione eminentemente classica - pianoforte dall'infanzia e conservatorio (purtroppo non completato) e personalmente ho grandissime difficoltà ad accettare strutture armoniche diverse. Non sono riuscita ancora a farmi piacere la dodecafonia...
Bach è il numero 1 perchè è il fondamento di tutta la musica classica e moderna (rock - jazz compresi). Ma certamente il Gloria di Vivaldi è straordinario... diciamo che Vivaldi, a differenza di Bach, risulta più ripetitivo anche se Bach - come peraltro Mozart - si ripete ugualmente, ma forse con risultati migliori. In certe opere sembra che Vivaldi abbia semplicemente ricopiato la composizione...
a me commuove moltissimo anche il Magnificat di Bach...
10/06/2006 12:32
 
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Questa musica che state ascoltando e il mio pezzo musica Baroque preferito in assoluto ... e il bravissimo Yo-Yo Ma e [SM=g27811]



State ascoltando: Wachet auf, ruft uns die Stimme, BWV 645 (Instrumental)JOHANN SEBASTIAN BACH (1685-1750)
18/06/2006 09:41
 
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Re:

Scritto da: ::Red:: 10/06/2006 12.32


Questa musica che state ascoltando e il mio pezzo musica Baroque preferito in assoluto ... e il bravissimo Yo-Yo Ma e [SM=g27811]



State ascoltando: Wachet auf, ruft uns die Stimme, BWV 645 (Instrumental)JOHANN SEBASTIAN BACH (1685-1750)









OOOOOOOOOOOOOOOOOOHHHHHHHHHHHHHHH.................MIO DIO !

Red, questo brano di Bach è così dolce e struggente che io sento l'anima mia sfogliarsi a poco a poco, come un fiore nell'acqua....................

Non so se a te, fa' lo stesso effetto.

Grazie di cuore
















18/06/2006 12:46
 
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Billy, questo brano mi commuove, ecco perche lo messo [SM=g27836]
Yo-Yo Ma l'ho interpreta con tanta passione

[SM=x520527]
18/06/2006 18:08
 
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Mavaffffffff!!
Re:

Scritto da: ::Red:: 18/06/2006 12.46
Billy, questo brano mi commuove, ecco perche lo messo [SM=g27836]
Yo-Yo Ma l'ho interpreta con tanta passione

[SM=x520527]



Com'è strana la vita. Non sapevo chi fosse Yo-Yo Ma fino ad una settimana fa, quando per caso, ricercando la sigla di "Marco Polo" di Morricone, mi sono imbattuto sulla personale interpretazione del brano in questione: struggente, quasi decadente, con gli archi che ne accompagnano la melodia in modo molto deciso e vigoroso.

[SM=x520499]


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"Notte, ore 11 - Esperienza indimenticabile...luogo meraviglioso...piazza con rudere di tempio romano...chiesa rinascimentale...fontana con delfini...messaggero di pietra...musica celestiale...tenebrose presenze"
"Ricordo ancora notte indimenticabile in casa di O. Che io possa essere dannato se accetto di nuovo un suo invito"
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18/06/2006 18:58
 
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Vampirus terribilis
Davvero un brano splendido, non lo sento però malinconico, mi sembra quasi gioioso, ricco di intensità.


Davvero bello [SM=x520497]


Io sono niente: senza vita, senza anima, odiato e temuto. Sono morto per tutta l'umanità. Ascoltatemi: io sono il mostro che gli uomini che respirano bramerebbero uccidere. Io sono Dracula
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www.vicolostretto.net
18/06/2006 19:01
 
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A volte quando sono sola in casa, metto il CD, alzo il volume e mi metto a ballare in casa come una bambina [SM=g27828]

Bach ti fa fare cose cosi [SM=x520485]


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