Premetto che mi sento profondamente indegno per poter parlare del Sommo Poeta e di questa sua straordinaria opera giovanile.
La Vita Nova è un opera che racchiude in se gli aspetti principale del Dolce Stil Novo, scuola poetica del Duecento, nata a Bologna fra la fine del Duecento e l’inizio del Trecento.
L’iniziatore fu Guido Guinizzelli, seguito da un gruppo fiorentino, come Guido Cavalcanti, Dante Alighieri, Lapo Gianni, Gianni Alfani, Dino Frescobaldi, Cino da Pistoia.
Dante fu senza dubbio il protagonista assoluto di questo nuovo genere letterario che poneva l'amore come elemento assoluto e centrale.
Gli elementi che caratterizzavano tale movimento letterario erano essenzialemente tre : 1) l’esaltazione di Amore come suprema forma di aristocrazia spirituale;
2) l’affermazione che la vera nobiltà non deriva dal diritto di nascita, ma che essa risiede nell’animo;
3) la rappresentazione della donna come figura angelica.
Il terzo punto è sicuramente quello più facile da individuare nell'opera dantesca che da il nome a questo Topic.
Attraverso l'esaltazione della donna amata, il poeta raggiungeva il più alto livello di perfezione.
La Donna rappresenta la forma d'arte più pura, ovvero la Poesia, parlare di una donna va visto come il parlare dell'arte suprema.
La Donna assume quindi una veste Divina, la bellezza di una donna simboleggia dunque la bellezza di Dio.
In quest'ottica l'amore diventa quindi il tramite attraverso il quale il poeta, il gentile d'amore raggiunge il Supremo.
In un certo senso la Poesia di uno Stilnovista è paragonabile alla preghiera di un santo.
Entrambe le anime sono pure ed entrambi i soggetti attraverso il cuore raggiungono la perfezione.
Tanto gentile e tanto onesta pare
la donna mia, quand'ella altrui saluta,
ch'ogne lingua deven tremando muta,
e gli occhi no l'ardiscon di guardare.
Ella si va, sentendosi laudare,
benignamente e d'umiltà vestuta;
e par che sia una cosa venuta
dal cielo in terra a miracol mostrare.
Mostrasi sí piacente a chi la mira,
che dà per li occhi una dolcezza al core,
che 'ntender nolla può chi nolla prova.
E par che de la sua labbia si mova
un spirito soave pien d'amore,
che va dicendo a l'anima: Sospira.
Questi versi famosi racchiudono esattamente l'esempio di divinazione della Donna.
Dante incontra Beatrice dapprima a 9 anni " Nove fiate già, appresso lo mio nascimento, era tornato lo cielo de la luce quasi a uno medesimo punto quanto a la sua propria girazione, quando a li miei occhi apparve prima la gloriosa donna de la mia mente, la qual fu da molti chiamata Beatrice"
e successivamente a 18 "Poi che furono passati tanti dí, che appunto eran compiuti li nove anni appresso l'apparimento soprascritto di questa gentilissima, ne l' ultimo di questi dí avvenne che questa mirabile donna apparve a me vestita di colore bianchissimo, in mezzo a due gentili donne, le quali erano di più lunga età; e, passando per una via, volse gli occhi verso quella parte ov'io era molto pauroso; e per la sua ineffabile cortesia, la quale è oggi meritata nel grande secolo, mi salutò molto virtuosamente, tanto che mi parve allora vedere tutti li termini de la beatitudine.
L' ora che 'l su' dolcissimo salutare mi giunse, era fermamente nona di quel giorno; e però che quella fu la prima volta che le sue parole si mossero per venire a' miei orecchi, presi tanta dolcezza, che come inebriato mi partío da le genti, e ricorsi al solingo luogo d'una mia camera, e puosimi a pensare di questa cortesissima."
Notare la presenza costante del numero 9, un numero sacro ( 9 anni, 9 anni dopo e l'ora nona della sera) che si lega perfettamente al bianco abito della Donna amata.
Beatrice più due gentili donne (numero 3 anch'esso Sacro).
Dante dopo quest'incontro vive una fase di profondo innamoramento, ha una visione fondamentale " m'apparve una maravigliosa visione: ché mi parea vedere ne la mia camera una nebula di colore di fuoco" " conobbi ch' era la donna de la salute, la quale m' avea lo giorno dinanzi degnato di salutare"
Dante nella fase estatica rivede l'amata non più donna terrena ma donna Divina, che legge il suo cuore e lo trasporta verso il Divino.
Dante emozionato si sveglia e cerca di ricordare l'ora esatta del sogno, sempre il numero nove "E mantenente cominciai a pensare; e trovai che l'ora ne la quale m'era questa visione apparita, era la quarta de la notte stata; sí che appare manifestamente ch'ella fue la prima ora de le nove ultime ore de la notte"
Dante vuole capire il significato del suo sogno ed allora cerca conforto e spiegazione proprio ai fedeli d'amore, a coloro che potevano capire l'esperienza appena vissuta.
Si rivolge a loro attraverso un sonetto descrivendo la visione e cercando di capire la sua vera essenza.
Da quel momento Dante è un fedele d'amore, dedito completamente alla propria Donna, ovvero la Poesia.
"Da questa visione innanzi cominciò lo mio spirito naturale ad essere impedito ne la sua operazione, però che l'anima era tutta data nel pensare di questa gentilissima; ond' io divenni in picciolo tempo poi di sí fraile e debole condizione, che a molti amici pesava de la mia vista; e molti pieni d'invidia già si procacciavano di sapere di me quello che io volea del tutto celare ad altrui. Ed io, accorgendomi del malvagio domandare che mi faceano, per volontà d'Amore, lo qual mi comandava secondo 'l consiglio de la ragione, rispondea loro, che Amore era quelli che così m'avea governato: dicea d'Amore, però ch' i' portava nel viso tante de le sue insegne, che questo non si poría ricovrire. E quando mi domandavano: «per cui t' ha cosí distrutto questo amore?» ed io sorridendo li guardava, e nulla dicea loro."
Un classico da leggere assolutamente per chi ama le origini della nostra letteratura e per chi vuole immergersi nel delicato e straordinario movimento del Dolce Stil Novo e dei Fedeli d'amore
[Modificato da principenero717 25/08/2004 23.48]
Io sono niente: senza vita, senza anima, odiato e temuto. Sono morto per tutta l'umanità. Ascoltatemi: io sono il mostro che gli uomini che respirano bramerebbero uccidere. Io sono Dracula
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