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MATURITà 2005 PRIMA PROVAAAAAAAAA

Ultimo Aggiornamento: 22/06/2005 15:57
22/06/2005 02:31
 
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TIPOLOGIA A - ANALISI DEL TESTO
I.Svevo, La coscienza di Zeno
CAPITOLO VI
3 Maggio 1915
L'ho finita con la psico-analisi. Dopo di averla praticata assiduamente per
sei mesi interi sto peggio di prima. Non ho ancora congedato il dottore, ma
la mia risoluzione è irrevocabile. Ieri intanto gli mandai a dire ch'ero
impedito, e per qualche giorno lascio che m'aspetti. Se fossi ben sicuro di
saper ridere di lui senz'adirarmi, sarei anche capace di rivederlo. Ma ho
paura che finirei col mettergli le mani addosso.
In questa città, dopo lo scoppio della guerra, ci si annoia piú di prima e,
per rimpiazzare la psico-analisi, io mi rimetto ai miei cari fogli. Da un
anno non avevo scritto una parola, in questo come in tutto il resto
obbediente alle prescrizioni del dottore il quale asseriva che durante la
cura dovevo raccogliermi solo accanto a lui perché un raccoglimento da lui
non sorvegliato avrebbe rafforzati i freni che impedivano la mia sincerità,
il mio abbandono. Ma ora mi trovo squilibrato e malato piú che mai e,
scrivendo, credo che mi netterò piú facilmente del male che la cura m'ha
fatto. Almeno sono sicuro che questo è il vero sistema per ridare importanza
ad un passato che piú non duole e far andare via piú rapido il presente
uggioso.
Tanto fiduciosamente m'ero abbandonato al dottore che quando egli mi disse
ch'ero guarito, gli credetti con fede intera e invece non credetti ai miei
dolori che tuttavia m'assalivano. Dicevo loro: "Non siete mica voi!". Ma
adesso non v'è dubbio! Son proprio loro! Le ossa delle mie gambe si sono
convertite in lische vibranti che ledono la carne e i muscoli.
Ma di ciò non m'importerebbe gran fatto e non è questa la ragione per cui
lascio la cura. Se le ore di raccoglimento presso il dottore avessero
continuato ad essere interessanti apportatrici di sorprese e di emozioni,
non le avrei abbandonate o, per abbandonarle, avrei atteso la fine della
guerra che m'impedisce ogni altra attività. Ma ora che sapevo tutto, cioè
che non si trattava d'altro che di una sciocca illusione, un trucco buono
per commuovere qualche vecchia donna isterica, come potevo sopportare la
compagnia di quell'uomo ridicolo, con quel suo occhio che vuole essere
scrutatore e quella sua presunzione che gli permette di aggruppare tutti i
fenomeni di questo mondo intorno alla sua grande, nuova teoria? Impiegherò
il tempo che mi resta libero scrivendo. Scriverò intanto sinceramente la
storia della mia cura. Ogni sincerità fra me e il dottore era sparita ed ora
respiro. Non m'è piú imposto alcuno sforzo. Non debbo costringermi ad una
fede né ho da simulare di averla. Proprio per celare meglio il mio vero
pensiero, credevo di dover dimostrargli un ossequio supino e lui ne
approfittava per inventarne ogni giorno di nuove. La mia cura doveva essere
finita perché la mia malattia era stata scoperta. Non era altra che quella
diagnosticata a suo tempo dal defunto Sofocle sul povero Edipo: avevo amata
mia madre e avrei voluto ammazzare mio padre.
-------------------------
I romanzi di Italo Svevo hanno un fondo autobiografico, ma la loro
caratteristica più importante consiste nell'approfondimento psicologico dei
personaggi, che l'autore studia scavando nel loro animo irrequieto e
insicuro, scrutandone tutte le pieghe e tutte le sfumature e creando attorno
ad essi lo sfondo di una città, di un ambiente e di una realtà triste e opaca.
La conoscenza delle teorie freudiane e della cultura europea contemporanea
sviluppò la naturale tendenza dello scrittore all'analisi dell'uomo,
passando dalla realtà esterna a quella interiore. L'uomo che egli descrive è
nato dalla crisi della civiltà dell'Europa ottocentesca, quello che in UNA
VITA non sa reagire di fronte al naufragare di tutte le sue aspirazioni, o
il protagonista di SENILITA' privo di slanci e di ardore, spiritualmente
vecchio e rassegnato a subire la vita, oppure il ricco borghese ZENO, privo
di ogni alta nobile qualità, senza volontà e malato immaginario di molte
malattie, che ha vissuto una vita piena di buoni propositi non mantenuti, di
avvenimenti determinati soltanto dal caso.
--------------------------
Publicato nel 1923, .La coscienza di Zeno. è un romanzo che rompe con tutta
la tradizione letteraria italiana: incentrato sull.analisi del subconscio,
il racconto è la confessione autobiografica di Zeno Cosini, scritta su
consiglio dello psicoterapeuta, il dottor S., il quale - come afferma nella
lettera/prefazione del romanzo - decide di pubblicare il memoriale per
vendicarsi del paziente che ha interrotto improvvisamente la cura. Il
racconto - narrato entro un tempo "misto", dai confini vaghi - di "tante
verità e bugie" lascia spesso il dubbio su quanto corrisponde a realtà e
quanto, al contrario, è frutto di fantasiose e consolanti menzogne. I fatti
non si susseguono cronologicamente, né secondo uno schema lineare: spesso il
passato si confonde col presente nell'esposizione frantumata della memoria,
attraverso esperienze cruciali che danno il titolo alle sei sezioni del
romanzo (Il Fumo, Morte del Padre, Il Matrimonio, Moglie ed Amante,
Un.associazione, Psico-Analisi), precedute da una prefazione ed un preambolo
in cui il protagonista cerca di far emergere le immagini della prima
infanzia. Inetto più maturo rispetto ad Alfonso Nitti ed Emilio Brentani,
Zeno ha una dimensione psicologica maggiormente ricca, data dalla
consapevolezza lucida della propria malattia morale e del meccanismo di
giustificazioni ed alibi cui è solito ricorrere. Così Svevo rappresenta la
crisi dell.essere umano - incapace di instaurare un rapporto positivo con la
realtà - e demistifica gli inganni della società borghese capitalistica.

Analisi del testo

A. La figura di Zeno
1. Cerca nel testo le parole e le espressioni che meglio rivelano lla
personalità di Zeno
2. In quale parte del testo emerge piu chiaramente la sfiducia nella
modernità. (tema caratterizzante dell.opera di Svevo)
3. Come si caratterizza il linguaggio di Zeno?
4. Commenta il mutare dell.atteggiamento di Zeno con l.avvicinamento del
conflitto


B. Commento complessivo e approfondimenti
1. Da questa vicenda, che per lungo tratto ci presenta personaggi pieni di
ipocrisia e abituati al raggiro, si ricava alla fine anche una morale
positiva? In che modo il pessimismo di Svevo, quale si riscontra in questa
ed in altre sue opere a te note, vuole aiutarci a trovare il filo per una
condotta onesta nella vita, così piena di difficoltà per tutti?
2. Svevo è tra i nostri scrittori moderni che propongono per primi una
lingua finalmente di "uso medio", cioè di tipo parlato. Cerca e commenta le
espressioni vicine al parlato di oggi..
3. Nel rispondere alle domande che ti sono state poste, riferisciti anche al
contesto culturale europeo dell'epoca.
TIPOLOGIA B - Redazione di un "SAGGIO BREVE" o di un "ARTICOLO DI GIORNALE"
CONSEGNE
Sviluppa l'argomento scelto o in forma di "saggio breve" o di "articolo di
giornale", utilizzando i documenti e i dati che lo corredano. Se scegli la
forma del "saggio breve", interpreta e confronta i documenti e i dati
forniti e su questa base svolgi, argomentandola, la tua trattazione, anche
con opportuni riferimenti alle tue conoscenze ed esperienze di studio.
Da' al saggio un titolo coerente con la tua trattazione e ipotizzane una
destinazione editoriale (rivista specialistica, fascicolo scolastico di
ricerca e documentazione, rassegna di argomento culturale, altro).
Se lo ritieni, organizza la trattazione suddividendola in paragrafi cui
potrai dare eventualmente uno specifico titolo.
Se scegli la forma dell' "articolo di giornale", individua nei documenti e
nei dati forniti uno o più elementi che ti sembrano rilevanti e costruisci
su di essi il tuo 'pezzo'. Da' all'articolo un titolo appropriato ed indica
il tipo di giornale sul quale ne ipotizzi la pubblicazione (quotidiano,
rivista divulgativa, giornale scolastico, altro). Per attualizzare
l'argomento, puoi riferirti a circostanze immaginarie o reali (mostre,
anniversari, convegni o eventi di rilievo).Per entrambe le forme di
scrittura non superare le quattro o cinque colonne di metà di foglio
protocollo.
1. AMBITO ARTISTICO - LETTERARIO

ARGOMENTO: La religione
DOCUMENTI

La Risurrezione

È risorto: or come a morte
La sua preda fu ritolta?
Come ha vinte l'atre porte,
Come è salvo un'altra volta
Quei che giacque in forza altrui?
Io lo giuro per Colui
Che da' morti il suscitò.
È risorto: il capo santo
Più non posa nel sudario
È risorto: dall'un canto
Dell'avello solitario
Sta il coperchio rovesciato:
Come un forte inebbriato
Il Signor si risvegliò.
Come a mezzo del cammino,
Riposato alla foresta,
Si risente il pellegrino,
E si scote dalla testa
Una foglia inaridita,
Che dal ramo dipartita,
Lenta lenta vi risté:
Tale il marmo inoperoso,
Che premea l'arca scavata,
Gittò via quel Vigoroso,
Quando l'anima tornata
Dalla squallida vallea,
Al Divino che tacea:
Sorgi, disse, io son con Te.
Che parola si diffuse
Tra i sopiti d'Israele!
Il Signor le porte ha schiuse!
Il Signor, I'Emmanuele!
O sopiti in aspettando,
È finito il vostro bando:
Egli è desso, il Redentor.

.........

(Alessandro Manzoni)


I sepolcri
All'ombra de' cipressi e dentro l'urne
confortate di pianto è forse il sonno
della morte men duro? Ove piú il Sole
per me alla terra non fecondi questa
bella d'erbe famiglia e d'animali,
e quando vaghe di lusinghe innanzi
a me non danzeran l'ore future,
né da te, dolce amico, udrò piú il verso
e la mesta armonia che lo governa,
né piú nel cor mi parlerà lo spirto
delle vergini Muse e dell'amore,
unico spirto a mia vita raminga,
qual fia ristoro a' dí perduti un sasso
che distingua le mie dalle infinite
ossa che in terra e in mar semina morte?
Vero è ben, Pindemonte! Anche la Speme,
ultima Dea, fugge i sepolcri: e involve
tutte cose l'obblío nella sua notte;
e una forza operosa le affatica
di moto in moto; e l'uomo e le sue tombe
e l'estreme sembianze e le reliquie
della terra e del ciel traveste il tempo.
...........
(Ugo Foscolo)
La chiesa di Polenta
Agile e solo vien di colle in colle
quasi accennando l'ardüo cipresso.
Forse Francesca temprò qui li ardenti
occhi al sorriso?
Sta l'erta rupe, e non minaccia :
in alto guarda, e ripensa, il barcaiol, torcendo
l'ala de' remi in fretta dal notturno
Adrïa: sopra
fuma il comignol del villan, che giallo
mesce frumento nel fervente rame
là dove torva I'aquila del vecchio
Guido covava.
Ombra d'un fiore è la beltà, su cui
bianca farfalla poesia volteggia:
eco di tromba che si perde a valle
è la potenza.
Fuga di tempi e barbari silenzi
vince e dal flutto de le cose emerge
sola, di luce a' secoli affluenti
faro, I'idea.
Ecco la chiesa. E surse ella che ignoti
servi morian tra la romana plebe
quei che fûr poscia i Polentani e Dante
fecegli eterni.
Forse qui Dante inginocchiossi?
L'alta fronte che Dio mirò da presso chiusa
entro le palme, ei lacrimava il suo
bel San Giovanni
.........
(Giosuè Carducci)
Quel signore che voi portate
Madonna, quel signor che voi portate
ne gli occhi, tal che vince ogni possanza,
mi dona sicuranza
che voi sarete amica di pietate,
però che là dov'ei fa dimoranza,
ed ha in compagnia molta beltate,
tragge tutta bontate
a sé, come principio c'ha possanza;
ond'io conforto sempre mia speranza,
la qual è stata tanto combattuta,
che sarebbe perduta,
se non fosse che Amore
contro ogni avversità le dà valore
con la sua vista e con la rimembranza
del dolce loco e del soave fiore
che di novo colore
cerchiò la mente mia,
merzé di vostra grande cortesia
(Dante Alighieri)
2. AMBITO SOCIO - ECONOMICO

ARGOMENTO: L.importanza del cinema nella costruzione di un.immagine collettiva
DOCUMENTI
.Quando nel 1922 Mussolini prende il potere in Italia, subito afferma
pubblicamente di ritenere il cinema .l.arma più forte dello Stato.. Già
allora, quando il sonoro era ancora di là da venire e la produzione italiana
era scarsa e di non eccelso livello, con la sua ben nota .lungimiranza
fascista., il duce aveva capito l.importanza dell.immagine per fare presa
sul popolo. Eppure il regime non cercò mai di asservire totalmente il cinema
alla propaganda della sua ideologia, come avrebbe invece fatto il nazismo.
Grazie anche all.intelligente consiglio di alcuni responsabili politici, in
primis Luigi Freddi, Mussolini lasciò al cinema italiano la possibilità di
realizzare pellicole con sufficiente autonomia, tenne leggera la scure
censoria e si limitò a controllare i documentari didattici e i cinegiornali
educativi..

N. BINCIMOTI, Il cinema e il regime, IL CORRIERE DELLA SERA 12/01/2000
.L.arrivo di Full Frontal nelle sale italiane fornisce lo spunto per
sviscerare - ancora una volta - pregi e difetti del mondo cinematografico.
Se la facciata esteriore hollywoodiana rappresenta l.aspetto più solare del
cinema, fatto di sorrisi e silhouette invidiabili, tali da ammaliare il
pubblico e far sospirare i fan, esiste una sorta di lato .oscuro. che gli
addetti ai lavori si guardano bene dal mettere in vetrina. Eppure la storia
di Hollywood insegna che, prima o poi - come in una sorta di rito - il
cinema arriva a denudarsi di fronte al pubblico e a presentarsi per ciò che
è, nel bene e nel male. Infatti sono innumerevoli i registi che hanno ceduto
alla tentazione di denunciare.
E:MONTELANNO, Hoollywood va al cinema, LA REPUBBLICA 15/09/1993
.Si è affacciato intanto il cinema di cronaca che documenta i grandi
avvenimenti: ai solenni funerali di Umberto I l.operatore, che fissa
l.evento con l.occhio della macchina da ripresa, diventa un testimonio
importante: è quasi un protagonista occulto. Il punto di vista determinato
dall.obiettivo della macchina non si configura tuttavia come un dato
asettico, perché è l.operatore che sceglie la durata della ripresa e che
determina l.inquadratura della scena. Con un salto tecnologico, i vecchi
apparecchi Lumière sono stati sostituiti con i Mutoscopi Dickson e con le
cineprese Pathé. Mentre cresce l.abilità dell.operatore, nascono le nuove
professioni: il tecnico di proiezione, il direttore di sala, il compositore
di musica per cinema, l.impresario cinematografico, il produttore, il
musicista da sala cinematografica.
Al cinema si chiedono ora rappresentazioni visive dei grandi eventi del
passato, ma più fantastiche che reali, racconti drammatici o comici, filmati
didattici e scientifici. Si avverte l.importanza del cinema come veicolo
della diffusione della cultura.
M.COGLITORE, Noi e il cinema, LA STAMPA 9/05/2001
.Valori umani e religiosi che meritano attenzione e lode sono spesso
presenti, oltre che nei film che fanno diretto riferimento alla tradizione
del cristianesimo, anche in film di culture e religioni diverse, confermando
così l.ipocrisia del cinema, inteso pure come veicolo di scambi culturali ed
invito all apertura ed alla riflessione nei confronti di realtà estranee
alla nostra formazione e mentalità. In questo senso, il cinema permette di
abbattere le distanze ed acquista quella dignità, propria della cultura,
quel modo specifico dell esistere e dell essere dell uomo che crea tra le
persone dentro ciascuna comunità un insieme di legami, determinando il
carattere interumano e sociale dell esistenza umana (Messaggio per la
Giornata Mondiale delle Comunicazioni Sociali, 1984). A quanti lavorano nel
settore cinematografico rivolgo un caloroso invito a non rinunciare a questa
importante componente culturale, perché non è conforme alle più autentiche e
profonde esigenze ed aspettative della persona umana curare produzioni prive
di contenuto e miranti esclusivamente all. intrattenimento, con l unica
preoccupazione di veder aumentare il numero degli spettatori..
E.FACCINI, Sul Cinema, (Discorso tenuto all.accademia di Milano)ia, vive di
finzione.
3. AMBITO STORICO - POLITICO

ARGOMENTO: Il terrorismo (rosso e nero) nell.Italia del dopoguerra
DOCUMENTI
.Esiste per qualsiasi fenomeno che abbia implicazioni sociali un periodo di
incubazione, una fase di maturazione e un momento, per così dire, conclusivo
e terminale. Difficile, quasi sempre, però indicare il momento esatto della
nascita di questo o quel fenomeno. Per il fenomeno terroristico italiano . e
stiamo parlando qui di sovversione di matrice di sinistra . è invece
possibile indicare un preciso punto di svolta, una data che condizionerà il
suo emergere ed il suo imporsi sulla scena politica del Paese. Quella data è
il 12 dicembre 1969: il giorno della strage di piazza Fontana a Milano.
Negli anni immediatamente precedenti la strage era cresciuto in Italia un
movimento politico nuovo, quello del .68, formato da una generazione di
studenti, ma anche di operai, che aveva come primo punto all.ordine del
giorno la crescita politica del movimento stesso, l.elaborazione delle
strategie necessarie a pervadere l.intero tessuto della società. La bomba
che esplode in una banca nel pomeriggio di venerdì 12 dicembre 1969 - e che
strazia i corpi di tanti innocenti . pone al movimento che sta crescendo un
problema del tutto nuovo: non più la sua crescita politica, il suo indirizzo
riformista o rivoluzionario, ma la sua autodifesa..
S.MINISSALE, Italia e Terrorismo, LA STAMPA 9/03/2002
Il .Il limite politico di queste e di altre formazioni della destra estrema
che ha poi finito per qualificarle sotto il profilo criminale è stata la
scelta tramaiola, golpista e in alcuni casi stragista operata in tutto
l.arco degli anni Settanta. E. proprio sul finire di questo periodo storico
che, in seno alla destra estrema, si produce una prima significativa
lacerazione con la scelta che sarà attuata soprattutto nei settori più
giovanili del terreno della lotta armata: nasce la destra radicale che cerca
di uscire dalla logica stritolante del binomio fascismo-antifascismo e
comincia una lotta anti-statale.
Il risultato di quello che è stato catalogato come terrorismo nero è storia
conosciuta. Oggi, a differenza dell.estremismo di sinistra fenomeno ormai
esauritosi che sopravvive, al massimo, nei centri sociali forme di destra
estrema, seppur quasi residuali, continuano ad esistere..
I.PRETORE, I delitti dell.estrema destra, LA REPUBBLICA 29/07/2001
Il .L'instabilità, la minaccia e il terrore sono i mezzi con cui, dietro le
quinte del potere, per anni, un coacervo di forze spesso in antitesi e in
competizione tra loro ha giocato una partita di morte dai contorni ancora in
gran parte da definire. Servizi segreti italiani ed internazionali,
strutture armate occulte, la parte della destra estrema più sensibile alle
scorciatoie del golpismo, lobby segrete, gruppi di dominio corrotti,
centrali economiche preoccupate del cambiamento, complicate alleanze dove
sfumano e si mescolano le differenze tra legalità e illegalità, tra corpi
dello stato e criminalità, tra fenomeni spontanei ed altri abilmente
manovrati. Una vera e propria Strategia della Tensione comincia a delinearsi
in Italia, almeno nei suoi aspetti teorici, nella prima metà degli anni
Sessanta..
S.MONICI, La strategia della tensione, LA REPUBBLICA 19/05/1986
.Anni passati? Anni che non torneran- no mai più? Chi si aspetta risposte
consolatorie, prima di tutto deve chiedersi perché, ormai nel 2000, non
sappiamo ancora chi sono gli stragisti italiani.
Perché non conosciamo ancora, se non molto parzialmente i loro volti? Perché
la sensazione più condivisa è che le loro mani sporche di sangue innocente
spuntavano sempre dalle maniche di una giacca militare?
Qual era l.esatto disegno di chi metteva le bombe sui treni, nelle banche,
nelle piazze, alle stazioni?.
C.FITTI ,Domande sul terrorismo, LA NAZIONE 14/02/2003

4. AMBITO TECNICO - SCIENTIFICO

ARGOMENTO: L.energia nucleare, promessa o minaccia?
DOCUMENTI
.Il nucleare, definito da Lovelock 'safe ad available', è a suo avviso da
promuovere come una delle fonti di energia da utilizzare, e la decisione di
paesi come l'Inghilterra e la Germania di fare a meno di questa fonte di
energia è giudicata disastrosa.
Lovelock cita uno studio svizzero per cui la fissione nucleare sarebbe di
gran lunga il mezzo più sicuro per produrre energia, e, parlando di
stoccaggio dei rifiuti radioattivi, sostiene che l'ammontare di rifiuti
nucleari prodotti in Inghilterra dalla seconda guerra mondiale ad ora
ammonta a 10 metri cubi, per cui la cosa non costuirebbe un problema vero,
arrivando a dire che "Le miniere sono piene di sostanze tossiche, per
esempio il mercurio, che ha un tempo di dimezzamento infinito, e mica ce ne
preoccupiamo. Anche se le scorie nucleari non fossero perfettamente
sigillate e contaminassero la biosfera, non ci sarebbe nessun problema da un
volume così piccolo".
L.IMBROGLI ,Ultrà dl nucleare, LA REPUBBLICA 4/05/2001
Molti tornano a parlare del nucleare, come se fosse una soluzione. Come se
non sapessero che la maggior parte dei Paesi industrializzati stanno
abbandonando le costosissime e pericolose centrali nucleari, per rivolgersi
ad altre fonti di energia. La Germania per esempio, sono anni che ha deciso
di uscire dal programma nucleare, abbandonando mano mano le vecchie centrali
usurate, invece di ristrutturale come potrebbero fare. A questa politica si
stanno adeguando anche la Francia, l'Inghilterra e gli Stati Uniti. E non si
tratta di un problema di sicurezza. Il grave e insolubile dilemma sono le
scorie nucleari che aumentano in maniera progressiva e di cui nessuno è
ancora è riuscito a liberarsi in modo razionale e sicuro. Ogni giorno una
centrale produce quintali di materiale altamente radioattivo, fra cui il più
resistente è il plutonio, che ci mette 22.000 anni solo per dimezzare la sua
potenza
A.Maritti ,L.incoscienza del nucleare, LA STAMPA 13/04/1989
E. stato da poco presentato a Roma un abbozzo del disegno di legge per
decidere dove costruire il primo deposito nazionale per lo stoccaggio dei
rifiuti radioattivi.
Verrebbe da dire: era ora! Sono più di quindici anni infatti che l'Italia
aspetta. Da quando, cioè, con il referendum popolare del 1987 disse no al
nucleare come fonte energetica. Da allora le quattro centrali nostrane di
Trino, Caorso, Latina e Garigliano hanno chiuso i battenti. Peccato che il
combustibile nucleare sia ancora lì, stoccato in profonde piscine.
Un reattore nucleare, infatti, proprio perchè si basa sul fenomeno fisico
della reazione a catena, non può essere fermato del tutto, può solo essere
messo in stand by. Al suo interno le barre di uranio e plutonio continuano a
produrre radiazioni e neutroni, i principali responsabili della fissione.
Solo la presenza di opportuni moderatori, quali acqua, grafite o paraffina,
mantiene bassa la temperatura, assorbe le particelle e rende innocuo
l'impianto. Questo per un periodo anche lungo, ma certo non infinito
N.Giorgi ,L.iombra del nucleare in Italia, IL CORRIERE DELLA SERA 17/06/1999
.1. Le bombe atomiche ed i connotati militari dell'atomo hanno permesso ad
alcuni, in assoluta buona fede, o in cattiva fede, di fare delle commistioni
fasulle tra gli utilizzi bellici e le applicazioni pacifiche dell'energia
nucleare: è ora di fare chiarezza.
2. In effetti, le applicazioni militari ed i paesi "proliferanti" si
appoggiano a installazioni concepite a tale scopo: spetta ai paesi pacifici,
appoggiati sull'Agenzia Internazionale per l'Energia Atomica di Vienna,
svolgere il ruolo di polizia. Lo sviluppo armonioso e controllato
dell'energia nucleare pacifica non ha niente a vedere con le installazioni
specializzate a scopi militari.
3. Non si possono fare bombe efficaci e di elevata potenza col plutonio
proveniente dai reattori civili del nostro parco (ad acqua in pressione).
Per fabbricare delle bombe atomiche è necessario del plutonio 239 o
dell'uranio 235 ad alto arricchimento. Il combustibile esaurito in uscita
dai reattori ad acqua in pressione dopo molti anni di combustione non
contiene che dell'uranio 235 meno arricchito che all'inizio e del plutonio
239 mescolato agli isotopi 240 e 241, i quali ne limitano fortemente
l'interesse militare. Il rischio di diversione di ordigni nucleari
declassificati (per esempio proveniente dai paesi dell'est) è invece reale,
ma non ha niente a vedere con l'energia nucleare pacifica..
K.DENTIRI ,Ambientalisti per il nucleare , IL RESTO DEL CARLINO 14/09/1995
TIPOLOGIA C - TEMA DI ARGOMENTO STORICO
Nel panorama della guerra fredda analizza il ruolo rivestito dalla Chiesa
cattolica nell.abbattimento del comunismo, con particolare enfasi sul
rapporto, economico-culturale, instaurato con il sindacato polacco di
Solidarnosc. Ed alla luce dei fatti avvenuti giudica l.importanza della
nazionalità di Papa Giovanni Paolo II nell.avvicinamento dei blocchi.

TIPOLOGIA D - TEMA DI ORDINE GENERALE
Il massiccio impiego di mezzi di comunicazione di massa (mass-media) ha
contribuito alla creazione di una comunità internazionale in cui le barriere
sono solo un ricordo del passato. Analizza criticamente le reali modifiche
sopraggiunte nella vita dell.uomo moderno commentando le opinioni
positiviste che vedono nella nascita del villaggio globale il preludio del
benessere assoluto.
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ma è la prova di quest'anno??[SM=g27833]
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Re:

Scritto da: Mariano HC 22/06/2005 15.36
no è stata un'inculatae18



infatti non ha servito a niente..[SM=g27819]
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