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Cattolici: liberta' e/o obbedienza

Ultimo Aggiornamento: 25/07/2007 21:15
19/04/2007 18:13
 
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Questa riflessione nasce dalla visione della trasmissione televisiva l'Infedele condotta da Gad Lerner , in onda su Italia 7 il giorno 18/4/07.
Erano presenti in studio molte personalita' cattoliche. E' stata portata all'attenzione dei presenti una ricerca del sociologo delle religioni Franco Garelli che ha dato i seguenti risultati
1)Il 55% dei cattolici approva o non e' contraria al divorzio
2)Il 40% non condanna l'omosessualita'
3)Il 70% e' favorevole ai rapporti prematrimoniali.
La domanda che e' stata posta e' stata la seguente:
Come si pone il cattolico di fronte alle indicazioni del magistero della Chiesa che e' contrario alle cose elencate sopra? Deve obbedire? E se non obbedisce come si pone di fronte alla sua religione?
E' stato interessante quanto ha detto il Priore della Comunita' di BoseEnzo Bianchi. Ha parlato della necessita' di obbedire. Ha elencato le seguenti fonti di obbedienza per il cattolico:
1)Il Vangelo sopra tutto
2)Il mediatore istituzionale( Apostoli e successori, quindi il Papa e le gerarchie ecclesiastiche )
3)Il mediatore di competenza(teologi)
4)Il mediatore carismatico( persone che hanno autorita' morale)
Ha aggiunto che questa autorita' veglia la fede e poi c'e' la coscienza , ma si badi non tanto la coscienza individuale quanto quella della comunita'. Ha concluso che il vescovo va obbedito se media il Vangelo.
La domanda e': quanti cattolici ci sono ancora in Italia e direi nel mondo? Come si pongono di fronte a queste indicazioni cosi' stringenti per la loro vita? Come conciliare queste indicazioni con l'accusa fatta da diversi cattolici a fedi minoritarie di controllare la vita dei propri fedeli?
Saluti
19/04/2007 21:57
 
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Il tuo intervento in effetti fa sorgere diversi interrogativi.
Se per controllare la vita dei fedeli intendi in qualche misura condizionare la stessa, è indubbiamente vero ma mi chiedo chi di noi è realmente immune dai condizionamenti, anche da quelli che invitato alla più completa "libertà" di azione ed opinione. Mi pare che la natura dell'uomo sia comunque sempre quella di aggregarsi.
Se per controllo invece intendi la coercizione, mi pare che mal si concilia con l'esperienza quotidiana che vede i cattolici, nominali o praticanti, liberi di professare ed agire diversamente senza avere particolari ripercussioni.
Comunque, ritengo che l'allinearsi a dati principi o regole debba avvenire in base a comportamenti spontanei, anche secondo un lento processo di maturazione individuale.
Io però non credo assolutamente che esista né in campo laico né in campo religioso un modo indipendente dal contesto di adesione.

Venendo alla tua domanda: come si pone il cattolico? Beh, mi sembra che dovrebbe seriamente interrogarsi in base a quale modello vuole appunto "modellare" la propria esistenza.

Io non penso che il cristianesimo sia una dottrina, quanto piuttoso un modello di vita al quale si può e si deve aderire liberamente o spontaneamente. Se qualsiasi modello proposto viene ritenuto insoddisfacente, si farebbe meglio a rivolgersi altrove (ma per il proprio bene!).
25/04/2007 10:41
 
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Il fatto è questo:
Dio ha scelto dei pastori che pascessero le sue pecorelle...
Quando la pecorella non vuol seguire il proprio pastore, a mano a mano si allontana e poi si perde.

Il cristiano cattolico riconosce nel Papa il "pastore" che Dio ha messo a capo delle sue pecorelle...
Se non segue il pastore ma cerca di fare di se stessa un pastore, alla fine non solo si perde, ma da falso pastore conduce alla perdizione anche altre pecorelle.

Il grosso problema è capire e fidarsi del fatto che la Chiesa è la "colonna e sostegno della verità" (1 Tim 3,15).
Non lo siamo noi singolarmente...
Però è diffuso il pensiero che "ciascuno debba avere la sua opinione" e che tale opinione valga quanto quella degli altri.
Ma quando si fa parte della Chiesa, si fa parte di una gerarchia precisa dove "non sono tutti apostoli, tutti maestri, tutti profeti...".
Ciascuno ha il suo posto nella Chiesa e se non lo accetta con umiltà, fa come fanno le cellule di un tessuto che diviene tumoroso...si ribella al corpo mistico di Cristo causando sofferenza all'intero corpo.

Quando quest'idea "democratica" lascierà spazio all'umiltà insegnata da Gesù Cristo...si troverà anche quella fiducia in Gesù Cristo che si manifesta nella fiducia negli apostoli e nei maestri della sua Chiesa.

Ciao
Mauri
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Diceva Rabbi Yeudà in nome di Rav:"Dodici ore ci sono nel giorno: nelle prime tre il Santo, benedetto sia, si dedica alla Torà; nelle seconde tre giudica tutto il mondo e, quando vede che questo meriterebbe la distruzione, si alza dal trono del Giudizio e si siede su quello della Misericordia...(b'Avodà zarà 3b)
25/04/2007 14:37
 
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Scritto da: descubridor 19/04/2007 18.13

Come si pongono di fronte a queste indicazioni cosi' stringenti per la loro vita? Come conciliare queste indicazioni con l'accusa fatta da diversi cattolici a fedi minoritarie di controllare la vita dei propri fedeli?



A mio avviso un cattolico che voglia seguire sinceramente la propria religione dovrebbe provare ad obbedire agli insegnamenti della sua Chiesa, almeno per un certo periodo di tempo, anche a costo di qualche apparente rinuncia. Meglio ancora sarebbe se prima di obbedire meditasse sul significato di quegli insegnamenti, in maniera da viverli più consapevolmente. In fondo spesso, a livello intuitivo, già "sappiamo" che certe regole sono giuste e salutari, ma altrettanto spesso cerchiamo dei pretesti per smontarle intellettualmente, allo scopo di adattarle ai nostri comodi, per sfuggire al sacrificio che comporterebbe il rispettarle, mantenendoci allo stesso tempo la coscienza "pulita" e magari spesso finendo per convincerci di essere per questo degli spiriti più liberi, più intelligenti e più forti di altri.

Credo che il cattolicesimo non incoraggi semplicemente (e banalmente o - come molti pensano - furbescamente) a credere per partito preso alle parole del Papa o del tale vescovo, ma a seguire le loro indicazioni per sperimentare nella propria esperienza se siano valide o meno e per vedere che tipo di frutti queste producano nel proprio cammino spirituale, che è sempre un qualcosa di squisitamente personale, benchè vissuto nella Chiesa.

Ci sono certamente cattolici che obbediscono alla parola della Chiesa rigidamente, in maniera farisaica (questi purtroppo credo siano quelli più deboli spiritualmente, anche se possono sembrare irreprensibili), ma in genere l'obbedienza che la Chiesa cattolica richiede è funzionale al proprio sviluppo spirituale e umano ed è per questo che, pur ponendosi come autorità, non usa metodi coercitivi che impongano il rispetto dei propri insegnamenti, che otterrebbero solo un'adesione formale che non servirebbe a niente.

Per quanto riguarda invece le altre fedi minotarie, credo stiamo parlando di una serie di realtà talmente eterogenee che non le si possono valutare tutte assieme, ma in genere l'impressione che si ha quando si parla di controllo sulla vita degli adepti, di lavaggi del cervello e quant'altro, è che le misure prese da certi capi religiosi per spingere i propri fedeli a rispettare le regole del gruppo, siano prese per glorificare le regole in sè per sè, trascurando il fatto che le regole sono un mezzo, non un fine.
"Sappiate questo, fratelli miei carissimi: che ogni uomo sia pronto ad ascoltare, lento a parlare, lento all'ira, perchè l'ira dell'uomo non compie la giustizia di Dio."
27/04/2007 19:34
 
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I cattolici possono certamente decidere di fare quello che vogliono... per quanto riguarda sè stessi.
Ma quando le pecorelle, pur di obbedire al proprio pastore, dimenticano di vivere in un Paese dove il principio fondante è la Democrazia, allora ecco che tutto ciò diventa ovviamente inaccettabile, ed è così che, inevitabilmente, nascono movimenti anticlericali, i quali sentono giustamente la chiesa come una minaccia per la libertà dei non cattolici e dei cattolici che decidono di scegliere la libertà invece della cieca obbedienza.

27/04/2007 19:50
 
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"Però è diffuso il pensiero che "ciascuno debba avere la sua opinione" e che tale opinione valga quanto quella degli altri. "

Ma davvero che pensiero malsano è insinuato nelle nostre menti disturbate !!!! Effettivamente aboliamo il pensiero e la libertà individuale !!! VIA TUTTI A PENSARLA COME ME DOMANI !! O per caso credete che le vostre opinioni siano pari alle mie ??? Se pensate così siete degli individualisti rivoluzionari quindi in galera.. anzi no sui roghi !!

....
[SM=g27994] [SM=g27993]

Finita la provocazione, mi chiedo come si possa solo pensare una cosa del genere nel 2007, significa ignorare tutto il pensiero dell'uomo dal 1500 ai giorni nostri, nonchè ignorare il cuore del messaggio di Gesù stesso.

Saluti
Andrea
17/05/2007 11:50
 
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Credete veramente che i cattolici si facciano ciecamente condizionare dal Vaticano? Come mai allora il referendum sul divorzio fu approvato proprio grazie alla massiccia affluenza della maggioranza cattolica del Paese? Io penso che il cattolico nel prendere le proprie decisioni sappia fare differenza tra sana laicità ed integralismo laico e si regoli volta per volta. Secondo me l’esempio della vecchietta condizionata dai preti ormai non calza più…
17/05/2007 17:39
 
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Re:

Scritto da: Roberto Bellarmino 17/05/2007 11.50
Credete veramente che i cattolici si facciano ciecamente condizionare dal Vaticano? Come mai allora il referendum sul divorzio fu approvato proprio grazie alla massiccia affluenza della maggioranza cattolica del Paese? Io penso che il cattolico nel prendere le proprie decisioni sappia fare differenza tra sana laicità ed integralismo laico e si regoli volta per volta. Secondo me l’esempio della vecchietta condizionata dai preti ormai non calza più…


Scusami Roberto . Non so se hai letto il mio post iniziale. La questione e' un po' piu' complessa che non la vecchietta condizionata dal parroco.
Allora facciamo cosi' . Scendiamo nel pratico. Tu che sei cattolico cosa ne pensi del sondaggio che c'e' nel mio post iniziale?
Ciao
17/05/2007 18:26
 
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Re: Re:

Scritto da: descubridor 17/05/2007 17.39

Scusami Roberto . Non so se hai letto il mio post iniziale. La questione e' un po' piu' complessa che non la vecchietta condizionata dal parroco.
Allora facciamo cosi' . Scendiamo nel pratico. Tu che sei cattolico cosa ne pensi del sondaggio che c'e' nel mio post iniziale?
Ciao


Effettivamente la mia risposta non era diretta al tuo post iniziale ma ai successivi.

Io credo che oggi il cattolico non si faccia condizionare dall'opinione dei vertici della Chiesa, come dimostra il sondaggio da te illustrato. Il cattolico medio, magari anche non praticante, filtra tali indicazioni attraverso il suo buon senso; così si spiega il fatto che i cattolici abbiano votato a favore del divorzio, ma rimangano molto scettici sui DiCo. Del resto la Chiesa stessa afferma che tutti gli uomini, cattolici e non, praticanti e non, sono in qualche modo guidati da una interiore legge naturale (e in un certo senso lo afferma anche Paolo nella lettera ai Romani...). Il cattolico più impegnato, tende inoltre ad approfondire, discutere e magari argomentare un suo eventuale dissenso.
Personalmente credo che le indicazioni della Chiesa in materia di morale vadano rispettate, ma non vadano forzate nei credenti. L'adeguamento ad esse deve scaturire in maniera naturale da una sincera e profonda adesione alla fede. Quindi mi piacerebbe che la gerarchia ecclesiastica indicasse la strada giusta focalizzandosi maggiormante sull'aspetto pastorale piuttoisto che su quello "normativo".
Ad ogni modo, coloro che non si attengono a determinate indicazioni ecclesiastiche sono esclusi dalla comunione, ad esempio i divorziati risposati o gli omosessuali. Tuttavia essi possono continuare a far parte della comunità, e in alcune Chiese sono invitati partecipare a una forma di comunione non fisica, detta "di desiderio".
Provvedimenti più forti, come la scomunica, sono confinati a casi particolari e gravi, e comunque non è mai prevista l'emarginazione sociale.

Grazie,
Roberto
22/05/2007 15:02
 
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Re:

La domanda che e' stata posta e' stata la seguente:
Come si pone il cattolico di fronte alle indicazioni del magistero della Chiesa che e' contrario alle cose elencate sopra? Deve obbedire? E se non obbedisce come si pone di fronte alla sua religione?



Il magistero da delle indicazioni , queste devono essere recepite dal fedele , non le accetta ok nessun problema , ma il fedele sa che sbaglia questo è il ragionamento
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