Nuova Discussione
Rispondi
 
Stampa | Notifica email    
Autore

Esperienze di fede

Ultimo Aggiornamento: 17/06/2010 15:55
10/02/2007 18:50
 
Email
 
Scheda Utente
 
Modifica
 
Cancella
 
Quota
OFFLINE
Post: 1.055
Registrato il: 23/06/2005
Utente Veteran
dal Giornale del Popolo / 10.2.2006

Sul punto di una tragica morte riscopre intensamente la vita
di LUCIA BELLASPIGA


Poco più di un anno fa qualsiasi medico la dava per spacciata. Era già praticamente morta, Federica, aggredita da due tumori subdoli e cattivi, cresciuti in posizione per cui prima era impossibile vederli, poi, quando la Tac li aveva ormai stanati, nessuno si arrischiava a toglierli. La incontriamo alla stazione Termini, dov’è arrivata insieme ai genitori dal paese di Santa Lucia, vicino a Mentana, non lontano da Roma.
Federica, 25 anni, bella, visibilmente felice come di rado lo si può dire della gente che si incontra. È un vulcano in eruzione, perché «io in quella stanza di ospedale ho improvvisamente scoperto la gioia e ora lo voglio raccontare a più persone possibile, a chi non sa quanto è bello affidarsi al Signore, quanto è fantastico esserci, a questo mondo...».
Non resta che lasciarla parlare e provare a capire. Parla di «miracolo», in senso lato, o forse non solo, però qui il miracolo assoluto è la forza di una conversione che sarà pure passata attraverso l’esperienza del dolore, ma ora sprizza gioia incontenibile.
Accanto a lei mamma Lucia, 43 anni, casalinga, tutta mitezza e pazienza, e papà Franco, 49, impiegato, grandi baffi e amore incontenibile per questa loro unica figlia, rivivono ogni istante di quel lungo calvario. Lui scoppia a piangere spesso, ma intanto sorride. Lei tace e ascolta.
«Per otto mesi – comincia Federica - dal gennaio all’agosto 2005, quel bozzetto nel collo sembrava innocuo, anche l’esame dell’ago aspirato non rilevava la metastasi nascosta dietro. Era il tumore che da dietro spingeva». È adesso che la Tac rileva quel cancro, non operabile, così Federica entra in un altro ospedale e inizia i cicli di radio e chemioterapia. Ma il 28 settembre non si alza più da terra, ormai non può più stare né seduta né a letto, solo sul pavimento si illude di trovare un po’ di requie ai tormenti.
E dal dolore nasce il primo sintomo di rinascita quando improvvisamente, chissà perché, la ragazza si rivolge a sua madre Lucia: «Sono rimasta stupefatta - dice la donna -. Per la prima volta nella vita mi ha chiesto di pregare insieme, voleva dicessimo il Padre Nostro». Una preghiera che non conosceva bene, «nella nostra famiglia non si era mai pregato, anzi, io non ero nemmeno battezzata » riprende Federica. Chi invece in famiglia aveva sempre pregato, «senza mai saltare un giorno in vita mia», era papà Franco, che ora si prende la sua rivincita: «Mi sfottevano in casa, mi chiamavano il frate, perché di nascosto mi inginocchiavo in sala quando sapevo di essere solo e pregavo».
Siamo al 28 sera, Federica brucia, letteralmente, le bagnano il petto con pezze fresche. Il giorno dopo di nuovo una seduta di chemio, ce la portano a peso morto. I ricordi successivi si fanno convulsi: il 30 settembre, Federica non ci vede più, la pressione è 30 di minima, 50 di massima. Miocardite. Praticamente è già morta, ma si accorge di tutto: «Rivedo una decina di medici che si affannano su di me, l’infermiera Sara che piange e mi carezza dicendomi "micetta, non ci lasciare". Io li guardavo e pensavo: se non ce la fanno loro... Finché di colpo, mentre i dolori erano ormai qualcosa di umanamente insopportabile, ho sentito un grido dentro me: Dio mio, portami via».
Stride il contrasto tra le parole, da togliere il fiato, e gli occhi di Federica, ridenti e ancora stupiti. «In quel momento ho visto un’immagine di Cristo sulla croce, ma era un uomo vero, di carne, non un quadro. Poi un mantello mi ha avvolta. Di colpo una pace stupenda, uno stato di benessere che io non posso provare a descrivere, una serenità paradisiaca. Nello stesso istante il dolore è cessato e non è tornato mai più».
I medici intanto pensavano a un infarto, non capivano, solo una cosa era certa: stava morendo. La seconda vita di Federica inizia ora, dopo pochi giorni a metà tra coma e rianimazione.
Ora è un’altra persona, che prima non esisteva. «Da allora ho capito che il mio vero sogno era la famiglia. Io che avevo chiesto a Dio di portarmi via, ora assaporo ogni istante della vita e non mi fa più paura niente: malattia, morte e dolore li incontrerò ancora, è ovvio, ma adesso che ho la fede che cosa posso più temere? Quando sai che c’è Dio, vedi tutto con occhi diversi... ».
Di recente Federica ha voluto ricevere nello stesso giorno battesimo, comunione e cresima. La miocardite è guarita. Ma il tumore non operabile? «Cinque mesi fa gli esami non ne hanno più trovato traccia, sparito!». A guarirla è stata la medicina, ma a farle vedere il mondo «per la prima volta, come un bambino che nasce» è stata la fede: «Ora accetto ciò che Dio mi manda e mi affido con gioia. Pensare che prima vivevo giusto perché ero nata... La vita mi era indifferente».
Il più spaventato - in tutta la vicenda - è Fabio, il giovane fidanzato, che si era innamorato di una Federica e di colpo se ne trova un’altra, «ma adesso anche lui ha scoperto la fede. E a maggio ci sposiamo».
************************************************************************************


BENEDETTO COLUI CHE VIENE NEL NOME DEL SIGNORE!

"Tu sei Pietro e su questa pietra edificherò la mia chiesa"

Mt 16,18





La strada è lunga, ma non esiste che un mezzo per sapere dove può condurre, proseguire il cammino.
(don Tonino Bello)


ANDIAMO AVANTI!

Nuova Discussione
Rispondi
Cerca nel forum
Tag cloud   [vedi tutti]

Feed | Forum | Bacheca | Album | Utenti | Cerca | Login | Registrati | Amministra
Crea forum gratis, gestisci la tua comunità! Iscriviti a FreeForumZone
FreeForumZone [v.6.1] - Leggendo la pagina si accettano regolamento e privacy
Tutti gli orari sono GMT+01:00. Adesso sono le 06:55. Versione: Stampabile | Mobile
Copyright © 2000-2024 FFZ srl - www.freeforumzone.com