Il leader nazionalista in Sicilia per un dibattito sull'immigrazione.
Blitz di una decina di ragazzi. Un agente colto da malore.
Palermo, arriva lo xenofobo Le Pen
accolto con molotov e bombe carta
PALERMO - Jean Marie Le Pen sbarca a Palermo, e riceve un'accoglienza a base di molotov e bombe carta. Il leader del Front National doveva partecipare, assieme a una delegazione del gruppo parlamentare europeo "Identità, Tradizione e Sovranità", a una conferenza sui flussi migratori all'hotel San Paolo Palace.
Con un'operazione-lampo venti ragazzi, appena scesi da un autobus, hanno indossato cappucci e sciarpe per poi lanciare tre molotov e alcune bombe carta nel piazzale dell'albergo, presidiato in quel momento da una decina di poliziotti del reparto mobile, che attendevano l'arrivo del leader nazionalista.
Subito dopo il lancio, i giovani hanno lasciato cappucci e catene in una stradina e sono fuggiti. Alcuni sono stati presi e portati in questura per gli interrogatori. Cinque di loro sono stati fermati. Nelle vicinanze dell'albergo sono stati rinvenuti 10 tubi in ferro, 2 catene, un passamontagna e diverse bandiere rosse. Un poliziotto ha accusato un malore, mentre i vigili del fuoco hanno spento le fiamme scatenate dalle bottiglie incendiarie. Non si è verificato alcun danno grave.
Le Pen ha poi raggiunto l'albergo, e ha tenuto una conferenza stampa a bordo di un pullman, scortato dalla polizia. Il Movimento sociale Fiamma Tricolore ha accusato dell'agguato gli antagonisti del centro sociale Ask191, che hanno immediatamente smentito. Il leader xenofobo, dal canto suo, ha detto di essere "abituato alla violenza degli avversari".
Prima dell'incontro con la stampa, Le Pen ha visitato il Duomo di Monreale. Camicia candida, pantaloncini corti, panama bianco acquistato in una bancarella, ha spiegato il senso della sua visita di domani a Lampedusa, "punta mediatica, ma non sostanziale" dell'ondata di immigrazione verso l'Europa, come la definisce l'eurodeputato della Fiamma Tricolore Luca Romagnoli, battezzato da Le Pen come il vero erede di Giorgio Almirante.
Accompagnato da Bruno Gollnisch, presidente dell'Its, gruppo parlamentare che a Strasburgo raccoglie 23 deputati ultra-conservatori di sette paesi, il capo del Front National ha riproposto le tesi già note del suo movimento. No agli immigrati, che "portano povertà a tutti gli Stati", e di cui l'Europa non ha bisogno, perché "ci sono milioni e milioni di disoccupati europei pronti a lavorare al posto loro". Sì alla difesa dell'identità culturale del Vecchio Continente.
Il leader nazionalista ha detto che la globalizzazione non è un fenomeno naturale, ma un progetto le cui strategie erano state enunciate dal miliardario americano Rockfeller, secondo cui "i governi si dovevano uniformare alle scelte economiche che avrebbero condotto alla scomparsa delle nazioni". Un processo dal quale, secondo Le Pen, "bisogna difendersi ad ogni costo".
(3 luglio 2007)
da Repubblica.it
eccoli i democratici invece... ed era già tutto organizzato albè...leggiti qualche e-mail che ti è arrivata qualche giorno fa...