Ghiaccio&Cenere

Non so perchè gli abbia dato questo titolo idiota, anche perchè non c'entra niente. Comunque leggete questa roba e ditemi cosa ve ne pare. Leggendola potreste pensare che non c'entra niente con Hogwarts, ma il fatto è che ultimamente ho un pò di carenza di inventiva per creare nomi e quindi... leggete e poi vi dico...


Schiva un passante nella fretta della sua inutile corsa. Ormai ha deciso quale sarebbe stato il suo destino. Che senso aveva più vivere per lei? Gira l'angolo e si ritrova in uno stretto passaggio buio. Lo percorre velocemente. Ormai sente che per lei è tutto finito. Sente che non c'è più tempo per vivere. Ora si ritrova di nuovo sulla strada affollata piena di macchine che sfrecciano veloci sull'asfalto. La attraversa velocemente e rischia quasi di essere investita. Il guidatore però si ferma velocemente, esce dalla macchia e chiede a lei se si è fatta male. Lei si alza dall'asfalto su cui era caduta e continua a correre freneticamente. Fuggire. Ecco l'unica cosa per questo per lei è valsa la pena vivere. Fuggire e vivere nell'ombra. Non essere ricordata da nessuno per la sua indole a non voler mai parlare di se. Continua a correre per i vicoli e le strade senza meta. Forse è pazza. Forse tutti la prenderanno per pazza quando l'indomani vedranno la sua foto sul giornale. Si è uccisa senza motivo. Ecco cosa penseranno tutti. Era sicuramente pazza. Si trova su di un ponte di pietra e si ferma per riprendere fiato. Loro sicuramente non lo capiranno mai perché lei abbia deciso di morire. Non hanno mai saputo niente di lei. Se ne parlerà per un giorno, forse due, e poi sarà tutto finito, tutto sarà dimenticato. Ancora col respiro affannato guarda l'acqua che si muove voracemente nel suo letto. Quello sarebbe stato un ottimo luogo. Si: il luogo dove lei si sarebbe buttata. Sale quindi sul muretto del ponte, pronta a morire. Tutti la dimenticheranno o meglio, tutti non l'avranno mai conosciuta. L'indomani lei avrebbre dato al mondo un altro pettegolezzo su cui sprecar fiato nel parlarne. Sta quasi per buttarsi. Sta per uccidersi. E' come se il fiume le stia chiedendo di raggiungere le sue gelide acque rese lugubri dalla notte. Ecco: quella sarebbe stata la sua fine.

Uccidersi per un amore mai trovato, o solo per un odio nascosto verso il mondo? Straeviol chiude il libro e lo poggia sul comodino. Vuole riflettere sui pensieri della protagonista del libro. Pian piano cerca di ricostruire la sua storia. Non è sposata, ha vissuto sempre da sola ed in disparte da tutti e detesta l'odore dell'erba appena tagliata e quello delle lettere appena stampate sulla carta. Ama invece i gatti e sogna di divenire una promettente scrittrice, sogno che purtroppo non si è mai avverato, sebbene ci abbia speso una vita. Straeviol si alza e guarda fuori della sua finestra alcuni ragazzi spensierati che giocano insieme. In realtà morirebbe dalla voglia di sapere chi sono e se tra di loro vi è qualche suo compagno di scuola, ma poi ci ripensa: perché voler spettegolare sui suoi compagni di scuola, ormai diciottenni, che sprecano ancora i loro pomeriggi a giocare ad acchiapparsi con i bambini più piccoli? Staeviol si gira e guarda di nuovo sul comodino. Le mancano ancora poche righe e finalmente scoprirà se la protagonista morirà o no. Mai un libro l'aveva presa tanto, non perché non fosse bello, ma perché spesso niente non l’aveva mai fatta riflettere tanto. Quante frasi interessanti aveva trovato su quel libro, quante descrizioni affascinanti e soprattutto quanti ricordi che le riaffioravano alla mente leggendo quelle pagine. Aveva riflettuto molto quando leggeva quel libro e spesso si era fermata a rileggere parti che l'avevano colpita. Molte altre volte si era fermata a riflettere su ciò che aveva letto, come aveva fatto anche adesso. Adesso però voleva assolutamente sapere se lei si sarebbe buttata o meno, se sarebbe morta o No. E questo un pò la faceva stare male perché anche lei si considerava come tutte le persone curiose che lei odiava tanto.

Il mondo l'indomani avrebbe avuto un pettegolezzo in più di cui parlare. Lei finalmente sarebbe apparsa sui giornali, ma sarebbe stata descritta come una pazza che non sapeva che farne di una vita inutile. E dopo pochi giorni nessuno avrebbe più parlato di lei e tutto sarebbe rimasto seppellito con lei nella lurida terra. No! Non doveva. Non poteva buttarsi. Non doveva assolutamente dare al mondo quella soddisfazione. In quel modo, solo in quel modo avrebbe dimostrato di essere lei una debole. Scese dal muretto di pietra e poi guardò di nuovo il fiume. Lentamente si incamminò verso casa sua. Se lei fosse morta, il mondo avrebbe solo riso di lei, e lei non voleva dargli quella soddisfazione. Perché lei provava solo rabbia, rabbia per un amore mai trovato.

A Straeviol cadde una lacrima sulla guancia. Chiuse il libro. Aveva finalmente finito di leggerlo. E aveva capito. Non si era buttata non perché avesse paura della morte, ma per non mostrarsi debole, per rabbia o per amore...


Insomma ho visto il film "le ore" dopo averne letto il libro (davvero magnifici entrambi) ed ecco che mi sono presa d'ispirazione ed ho avuto assoluto bisogno di scrivere qualcosa. Sulla base di "the hours" (una scrive, una vive, una legge), ho pensato di crearci su una ff, ambientata in Hogwarts, solo che vorrei chiedere a voi se vi va, di divenive i protagonisti della mia ff. Dovete solo dirmi cosa volete essere nella storia (es. quella/o che la legge, quella/o che la vive, quello/a che la scrive o il fidanzato/a o moglie/marito di una/o delle/dei tre) e poi faccio tutto io. questo era solo una spece di prologo. se vi va di partecipare, ne sarei felicissima.
ps ora che ci penso, non è che l'ho fatto per copiace July Chan (ti 6 offesa?!?)! Il fatto è che sono a corto di nomi.. .anzi sono sempre stata negata in questo!