Nuova Discussione
Rispondi
 
Stampa | Notifica email    
Autore

Capitolo 2 - I preparativi

Ultimo Aggiornamento: 18/05/2007 23:10
OFFLINE
Email Scheda Utente
Post: 2.205
Post: 2.205
Registrato il: 24/11/2003
Città: ROMA
Età: 53
Sesso: Maschile
..:: Moderatore Forum ::..
<:-Eroe-:>
Socio Storico del "GiRSA Crew"
Primo Palantìr del "GiRSA crew"
29/03/2007 22:56
 
Modifica
 
Cancella
 
Quota

Loendë, Giorno di Mezzo Anno, 2942 Terza Era del Mondo, da qualche parte nell’Eriador Settentrionale
Tutto avvenne in pochi, brevi istanti.
Ma il curioso scorrere del tempo, che in alcune particolari occasioni scorre veloce come un lampo ed in altre sembra volere indugiare, permise a Roweena di poter osservare con grande nitidezza ed un certo distacco la scena che si svolgeva di fronte a lei: vide un uomo uscire dalla boscaglia e gettarsi con un grido di guerra verso il mostro, sguainando una lunga spada e roteandola selvaggiamente in aria.
L’uomo calzava uno strano elmo che somigliava vagamente ad una scodella ed indossava una corazza di maglie che in più punti tradiva i segni dei colpi ricevuti, ed i cui anelli tintinnavano ondeggiando con i suoi movimenti.
Il misterioso guerriero affrontava il bestione, che era alto quasi il doppio di lui, con una energia ed una ferocia sovrumane, riuscendo a compensare con l’agilità e la tecnica il divario di forza e di mole che li separava; lo colpì ripetutamente, riuscendo abilmente ad evitare i suoi goffi contrattacchi.

Ma gli occhi di uno spettatore esperto avrebbero ben presto notato quello che la fanciulla, impietrita dal terrore ma affascinata dal disperato coraggio dell’uomo, non riuscivano a vedere: i movimenti del guerriero si facevano via via più lenti, ostacolati dalla stanchezza che rapidamente intorpidiva le membra dell’uomo. Ad ogni attacco l’enorme clava del troll si faceva più vicina e minacciosa ed i colpi che subiva erano sempre meno pericolosi, fino a quando il guerriero, ormai ansante, esitò un attimo di troppo e venne violentemente colpito alla testa da un potente fendente del bestione.
L’uomo cadde a terra senza un lamento, rimanendo immobile, la faccia nella polvere.
Ed il troll si volse con un ghigno verso Roweena.
OFFLINE
Email Scheda Utente
Post: 1.233
Post: 1.166
Registrato il: 27/11/2003
Città: VEROLANUOVA
Età: 52
Sesso: Maschile
..:: Utente Forum ::..
<-Cavaliere->
Socio Anziano del "GiRSA Crew"
29/03/2007 23:45
 
Modifica
 
Cancella
 
Quota

LEVERET

Aveva cavalcato per lungo tempo, senza una meta, erano passati ormai diversi giorni dal suo ultimo “lavoro” presso uno dei signorotti dei borghi che si trovavano nelle lande antistanti le Grandi Montagne. Aveva riscosso la sua paga e, come sempre, aveva rifiutato l’offerta di entrare stabilmente al servizio del signore. Il suo posto non era più fra la gente, nemmeno fra quei rozzi contadini che vivevano sulle colline pedemontane. Quanto sarebbe resistito fra loro? Quanto tempo gli avrebbe concesso il suo animo, prima di tornare a tormentarlo, sbattendogli in faccia i fantasmi del suo passato... E poi... anche questa volta c’erano quei dannati bifolchi che lo deridevano: sentiva i loro occhi, i loro sguardi... li percepiva ovunque andasse... le loro battutine, i loro sberleffi... Certo, avrebbe potuto scannarne un paio per poi fuggire... Era meglio andarsene subito. Che i demoni che perseguitavano lo cogliessero pure nei boschi, fra gli animali selvaggi, qual’era lui.
Fu così che una sera, mentre si trovava sul crinale di una collina intravide da lontano, il tenue bagliore di un falò. Il sole era quasi tramontato e faceva molto freddo. Se si sbrigava poteva raggiungere quel bivacco fra gli alberi di quel boschetto montano. Un po’ di calore non gli dispiaceva in una serata simile, senza contare che aveva udito il lugubre ululare dei lupi già un paio di volte. Volse il cavallo in quella direzione, ma dopo pochi metri tirò le briglie e lo fece arrestare: e se quella gente non lo avesse voluto accogliere, o peggio ancora lo avesse “deriso”? Alzò le spalle ed incurvò le deturpate labbra in un ghigno sadico: “Bhe, peggio per loro” sussurrò.
Quando giunse al limitare del bosco di pini smontò da cavallo, e vi si inoltrò a piedi, tirandosi dietro la cavalcatura. Il bagliore del fuoco era innanzi a lui, poche centinaia di passi e sarebbe giunto un una piccola radura.
Già pregustava il dolce tepore del fuoco sulla pelle del volto, quella calda e rilassante sensazione che avvolge le membra stanche ed intirizzite di un viandante... Ecco, finalmente si intravedevano le due figure che stavano sedute accanto al falò... Ma improvvisamente, con un fragore assordante ed un roco grido gutturale, nella radura piombò un grosso bestione armato di clava. Che diavolo era quel gigante? Probabilmente un troll. Non ne aveva mai visto uno in vita sua, ma ne conosceva la brutale forza dalle storie narrate dai saltimbanco nelle fiere di paese. Istintivamente Leveret si irrigidì pronto a scattare in caso di pericolo: se il suo baio non si fosse spaventato troppo e non avesse cominciato a nitrire dalla paura, probabilmente il troll non si sarebbe accorto di lui, e si sarebbe accontentato di quei due sfortunati.
Un grido di donna lo fece trasalire ed i suoi pensieri furono nuovamente volti a ciò che accadeva nella radura: uno dei due era una donna e l’altro... l’altro stava fuggendo a cavallo...! Leveret osservò meglio il volto contorto dal terrore della donna... *Mio Dio... Thessa...* Per solo un attimo Leveret rivide la sua amata nel viso di quella sconosciuta, ma fu sufficiente per farlo agire. Sguainò la sua lama e senza badare a tattiche o sotterfugi si lanciò nella radura. Si parò fra la gigantesca creatura e la donna. Leveret non era certamente un uomo basso, misurava poco più di sei piedi, ma il troll lo sovrastava quasi del doppio. Come rapito da quella fugace illusione, Leveret si era lasciato trascinare dalla foga, un errore che non aveva mai commesso durante i suoi numerosi scontri, ma la vista di Thessa l’aveva completamente sconvolto. Roteava la spada alternando affondi e fendenti, danzava freneticamente attorno alla goffa ma poderosa creatura, che sembrava quasi non accorgersi dei colpi che riceveva. Tutta quell’impeto e quella veemenza fiaccarono presto le braccia e le gambe del guerriero. I suoi colpi si fecero sempre meno precisi e rapidi, le sue gambe cominciarono ad irrigidirsi... *No, non devo... Thessa... Thessa...*
L’ultima cosa che percepì fu un vigoroso colpo che si abbatteva sul suo elmo, poi solo buio.
*Thessa... aspettami... non mi lasciare... stò per arrivare da te...*
OFFLINE
Email Scheda Utente
Post: 178
Post: 178
Registrato il: 11/05/2006
Città: MILANO
Età: 58
Sesso: Femminile
..:: Utente Forum ::..
-Principiante-
02/04/2007 15:00
 
Modifica
 
Cancella
 
Quota

ROWEENA
Che notte densa.
L’aver ritrovato Garland era stato come uno squarcio di sole nella notte più cupa. Ora non sarebbe stata più allieva, confidente e amica ma finalmente compagna di vita. Sarebbero stati insieme e insieme avrebbero cercato fortuna, in barba a tutti quei pretendenti che affollavano il castello di suo padre.
Poi sono bastate poche parole per farla sprofondare in un abisso. “Non saresti dovuta venire”… Che cosa voleva dire? Tutto quello che aveva sognato distrutto da quattro parole. Le parole che si erano detti, le promesse, i gesti. Tutto fasullo?
Era talmente assorta in questi pensieri che non si accorse dell’essere enorme che stava per sopraffarla. Se ne accorse quando ormai non c’era più nulla da fare.
Ma accadde ancora qualcosa, nonostante sentiva quell’immensa clava calare sulla sua testa. Uno scalpiccio di zoccoli. Garland si allontanava lasciandola li a morire.
Non aveva neanche la forza o la prontezza per chiamarlo o richiamare su di lui l’attenzione del troll. Quasi quasi non le importava più neanche della sua morte imminente.
Improvvisamente un guerriero comparve dal nulla.
Che notte affollata
Il guerriero calò sul troll, sembrava danzare nella sua armatura un po’ acciaccata con quello strano elmo. Lo spettacolo era affascinante.
La morte l’aveva sfiorata ma ora si era ritratta, attendendo forse un momento più adatto, lasciandole forse il tempo di riflettere sugli altri avvenimenti della serata.
Ma il tempo è un inganno, quando ce n’è non si sa cosa farne mentre quando lo si vorrebbe…
Pensava queste cose quando dopo un colpo del troll particolarmente brutale, il guerriero crollò.
E in un attimo il troll la guardò con un ghigno spaventoso dipinto sul volto.
Forse aveva ragione Garland, non sarebbe dovuta venire. Non avrebbe visto la sua vita spezzarsi moralmente prima e fisicamente poi.
Che notte breve.

[Modificato da silmie 02/04/2007 15.02]

OFFLINE
Email Scheda Utente
Post: 2.205
Post: 2.205
Registrato il: 24/11/2003
Città: ROMA
Età: 53
Sesso: Maschile
..:: Moderatore Forum ::..
<:-Eroe-:>
Socio Storico del "GiRSA Crew"
Primo Palantìr del "GiRSA crew"
02/04/2007 15:58
 
Modifica
 
Cancella
 
Quota

Loendë, Giorno di Mezzo Anno, 2942 Terza Era del Mondo, da qualche parte nell’Eriador Settentrionale
L’immenso troll si avvicinò alla ragazza lentamente, il viso atteggiato ad un ghigno malevolo, le possenti braccia che impugnavano la gigantesca clava.
Nulla si muoveva, anche la natura intorno a loro sembrava in attesa di qualcosa, magari di un nuovo coraggioso avversario per la bestia.
Ed esso giunse.
Due bianche frecce fischiarono nell’aria e si conficcarono nella schiena del bestione, che urlò di dolore e si volse in direzione della nuova minaccia.
Come per incanto due figure sbucarono dalla vegetazione ed entrarono nell’ampio cerchio rischiarato dal fuoco; imbracciavano due lunghi archi ed indossavano lunghi mantelli grigi e lucenti armature di metallo. Prima ancora che il bestione potesse accennare ad una reazione scoccarono due frecce, che colpirono di nuovo il loro bersaglio.
Ora il troll urlava di rabbia e dolore e caricò selvaggiamente verso i suoi due avversari.
Essi si erano separati, e mentre uno di loro incoccava una terza freccia, l’altro sguainò con gesti eleganti due lunghe spade e si preparò al combattimento. Evitò con grazia l’affondo del bestione e conficcò la più corta delle due lame su un fianco del nemico,
Questi si girò goffamente per fronteggiare il proprio assalitore, che gli danzava intorno con leggerezza e mortale precisione, mentre il suo compagno approfittava di un momento di pausa nello scontro per mirare con cura e scoccare una terza freccia, che colpì il troll ad un occhio.
Ora era il mostro ad essere in grande difficoltà: le sue mani persero la presa sull’arma che cadde a terra. Ondeggiava, lo sguardo dell’unico occhio si era fatto vacuo, e l’urlo di rabbia si era trasformato in un lugubre lamento.
Cadde in ginocchio, ed il suo avversario gli diede il colpo di grazie facendolo rovinare pesantemente a terra, senza vita.
Nessun urlo, lamento o incitamento si era udito da parte degli attaccanti, che avevano agito con fredda determinazione.
Mentre il primo estraeva le due lame dal corpo del troll, l’altro si chinò sul corpo esanime del primo guerriero e lo esaminò in silenzio per qualche istante.
Si avvicinò poi a Roweena e la fissò intensamente, prima di parlare:

“Il mostro è morto, ed ora sei al sicuro. Uno dei tuoi compagni però è gravemente ferito ed ha bisogno di cure immediate.”

La sua voce era dolce e musicale, ed i suoi luminosi occhi grigi avevano delle tonalità stupefacenti. Indossava delle vesti eleganti e riccamente ornate, ma comode e pratiche, adatte ad un ballo come ad un lungo viaggio all’aria aperta. I suoi lunghi capelli corvini, il taglio dei suoi occhi, il suo viso allungato, la sua voce, l’eleganza dei suoi gesti, tutto contribuì a convincere la ragazza di avere di fronte un esponente della stirpe elica, pur non avendone mai incontrato uno prima d’allora.

[Modificato da Valandur 02/04/2007 16.00]

OFFLINE
Email Scheda Utente
Post: 178
Post: 178
Registrato il: 11/05/2006
Città: MILANO
Età: 58
Sesso: Femminile
..:: Utente Forum ::..
-Principiante-
03/04/2007 12:31
 
Modifica
 
Cancella
 
Quota

ROWEENA
Quella voce dolce e musicale risvegliò Roweena dal suo incubo. Si era vista già morta. Che fosse già arrivata nelle aule di Mandos?
No, non era possibile. Non ci sarebbe il troll lungo e disteso per terra.
Quindi quei due esseri meravigliosi che l'avevano salvata erano veri. Non aveva mai visto esseri così, ma ne aveva sentito parlare nei racconti. Erano senza dubbio nobili elfi.
Un timore quasi reverenziale la pervase.
E le chiedevano anche di salvare il guerriero. Che gli elfi le leggessero il cuore? Sapevano che era una guaritrice?
Sicuramente si, erano degli esseri talmente splendidi.

Si riscosse dai suoi pensieri. Guardando intensamente l'elfo, si avvicinò al guerriero:

"Forse posso fare qualcosa per lui, sono una guaritrice, sono Roweena di Elgaer"

Le sembrava che le parole che le uscivano dalla bocca fossero inutili, gli elfi avevano già letto tutto ciò nel suo cuore, ma le sembrava anche scortese non presentarsi.

"Potete assistemi mentre controllo questo prode guerriero per vedere se le mie arti possono aiutarlo?"

Lo voltò e con tutta la delicatezza possibile cercò di aprirgli l'armatura e sfilargli l'elmo per controllare in quali condizioni versava.
OFFLINE
Email Scheda Utente
Post: 178
Post: 178
Registrato il: 11/05/2006
Città: MILANO
Età: 58
Sesso: Femminile
..:: Utente Forum ::..
-Principiante-
03/04/2007 15:17
 
Modifica
 
Cancella
 
Quota

ROWEENA
Con delicatezza Roweena riuscì a togliere l'elmo che si era rotto. Le sue mani riuscivano a togliere la lamiera senza dare ulteriori scossoni. L'uomo sembrava esanime, ma dopo un attento esame sentì che respirava ancora. Non sarebbe stato facile curarlo; avrebbe richiesto tutta la sua abilità.
Aveva ancora in mano i pezzi dell'elmo, e si voltò verso l'elfo che le aveva parlato e gli disse:

"E' solo grazie ai Valar che è ancora in vita. Questo elmo gli ha salvato la vita. Non so chi sia, è sbucato dagli alberi e mi ha difeso da quel mostro. Sono in debito con lui. Ora proverò a guarirlo con un incantesimo, però avrà bisogno di molto riposo. Avete visto se per caso qua intorno c'è una cavalcatura abbandonata? In ogni caso vi dovrò chiedere ancora aiuto per costruire una barella per trasportarlo nel migliore dei modi fino al primo luogo sicuro e tranquillo in cui possa riposare. Il problema in questo caso è scongiurare il pericolo che il colpo abbia rotto qualcosa dentro di lui. Io posso sopravvivere in mezzo ai boschi ma lui sicuramente no. Sapete anche dove possiamo recarci? Io non ho intenzione di lasciarlo finchè posso fare qualcosa per lui. Sono in debito anche nei vostri confronti, ma per il momento mi sembra più urgente curare quest'uomo."

Senza attendere la risposta dell'elfo e lasciandolo per un attimo, si alzò per andare a cercare nel suo zaino tutto il materiale per bendarlo. Calata di nuovo nei panni della guaritrice e non più in quelli della povera vittima Roweena sentì il sangue fluirle nuovamente nelle vene. Aveva solo il tempo per pensare al suo dovere e quando tornò di fianco al ferito, si concentrò al massimo delle sue possibilità per preparare l'incantesimo che gli avrebbe curato le ossa.

Dopo aver invocato l'incantesimo, bendò il guerriero e guardò di nuovo l'elfo:

"Io ho fatto. Ora non mi resta altro da fare che stargli accanto e accompagnarlo nella degenza. Allora potete essermi utile?"
OFFLINE
Email Scheda Utente
Post: 2.205
Post: 2.205
Registrato il: 24/11/2003
Città: ROMA
Età: 53
Sesso: Maschile
..:: Moderatore Forum ::..
<:-Eroe-:>
Socio Storico del "GiRSA Crew"
Primo Palantìr del "GiRSA crew"
03/04/2007 22:48
 
Modifica
 
Cancella
 
Quota

L’elfo sorrise alla ragazza, il sorriso indulgente di un padre che deve spiegare un concetto elementare ad un bambino capriccioso:

“Abbiamo già pensato a dove portare il ferito, e mio fratello dovrebbe aver già recuperato la sua cavalcatura.”

L’altro elfo sbucò dalla vegetazione portando un robusto cavallo, e scambiò alcune parole con il suo compagno. Roweena rimase colpita dalla lingua dolce e musicale, ma intuì che il tono era preoccupato.
Il primo elfo si volse di nuovo verso Roweena, ed i suoi occhi grigi si strinsero mentre valutava attentamente la ragazza:

“Io sono Hilvanar e questi é mio fratello Ascarnil. Come avete potuto sperimentare, questa è una regione selvaggia e pericolosa, e noi stessi dobbiamo essere cauti, per la nostra e l’altrui sicurezza. Prima di avviarci verso la nostra meta, permettete perciò qualche domanda. Cosa facevate qui, dama Roweena di Elgaer e chi era l’uomo fuggito a cavallo poco fa?”
OFFLINE
Email Scheda Utente
Post: 178
Post: 178
Registrato il: 11/05/2006
Città: MILANO
Età: 58
Sesso: Femminile
..:: Utente Forum ::..
-Principiante-
04/04/2007 10:25
 
Modifica
 
Cancella
 
Quota

ROWEENA
La domanda di Hilvanar la riportò bruscamente alla sua realtà personale. Il fatto di dover soccorrere un ferito le aveva fatto dimenticare per poco la dolorosa situazione in cui si era andata a cacciare.
Le venne un groppo in gola e le ci vollero alcuni minuti per riordinare gli eventi e spiegarli all'elfo, infine con voce rotta e con molti silenzi riuscì a dire almeno i fatti nudi e crudi.

"L'uomo che è scappato si chiama Garland. Io sono fuggita dalla casa di mio padre per raggiungerlo, ma..." era troppo difficile dirlo... "...ma sono stata respinta. Ed è fuggito lasciandomi sola di fronte al pericolo"

Non riuscì più ad aggiungere altro. Calde lacrime le rigavano il volto e si nascose il viso tra le mani.

[Modificato da silmie 04/04/2007 10.26]

OFFLINE
Email Scheda Utente
Post: 2.205
Post: 2.205
Registrato il: 24/11/2003
Città: ROMA
Età: 53
Sesso: Maschile
..:: Moderatore Forum ::..
<:-Eroe-:>
Socio Storico del "GiRSA Crew"
Primo Palantìr del "GiRSA crew"
05/04/2007 10:45
 
Modifica
 
Cancella
 
Quota

Hilvanar osservò pensoso la ragazza per qualche momento, poi si volse e fece segno a suo fratello di aiutarlo a caricare il ferito sul cavallo. Emise poi un lungo fischio ed apparvero altre due superbe cavalcature, eleganti e con lo sguardo intelligente.
Ascarnil montò agilmente in groppa ad un focoso baio, tenendo le redini del sauro che attendeva docile l'arrivo del suo padrone.
Questi stava mormorando sommessamente al robusto cavallo da tiro che traportava il corpo inerte del misterioso guerriero, oscure parole in una lingua dolce e musicale; l'elfo sembrava cantare ed il cavallo sbuffò, strofinando il muso sul viso del suo nuovo amico.

Hilvanar si rivolse poi alla ragazza con un sorriso:

"Potete montare in groppa dama Roweena, il cavallo vi porterà entrambi. Ha muscoli robusti ed un cuore fedele."
OFFLINE
Email Scheda Utente
Post: 2.205
Post: 2.205
Registrato il: 24/11/2003
Città: ROMA
Età: 53
Sesso: Maschile
..:: Moderatore Forum ::..
<:-Eroe-:>
Socio Storico del "GiRSA Crew"
Primo Palantìr del "GiRSA crew"
06/04/2007 12:10
 
Modifica
 
Cancella
 
Quota

Roweena raccolse il suo scarno bagaglio e montò in sella, ed immediatamente i quattro compagni si mossero per raggiungere la loro meta. La ragazza era distrutta dalla fatica, e dopo pochi minuti di marcia il peso della lunga e faticosa giornata di viaggio, unito alla forte esperienza appena vissuta, cominciò a gravare sulle sue membra.
Il terreno era piuttosto accidentato ma la robusta cavalcatura sembrava trovare da sola il giusto cammino alla tenue luce della luna, oscurata di tanto in tanto dalle fronde degli alberi.
Mentre la marcia proseguiva, gli occhi le si chiudevano ed in due occasioni rischiò di cadere da cavallo a causa del sonno.
Proseguì però ostinatamente per alcune ore, che le sembrarono interminabili, fino a quando la stanchezza ebbe la meglio su di lei e tutto intorno a lei divenne buio.
OFFLINE
Email Scheda Utente
Post: 2.205
Post: 2.205
Registrato il: 24/11/2003
Città: ROMA
Età: 53
Sesso: Maschile
..:: Moderatore Forum ::..
<:-Eroe-:>
Socio Storico del "GiRSA Crew"
Primo Palantìr del "GiRSA crew"
08/04/2007 14:01
 
Modifica
 
Cancella
 
Quota

Leveret si riscosse improvvisamente, quando la luce del giorno lo colpì agli occhi.
Si voltò e vide un'esile figura che stava sistemando le tende della camera.

*Una camera da letto!?!?*

Cercò di rammentare come era giunto lì, ma la testa gli doleva e non riusciva nemmeno a mettere bene a fuoco le immagini davanti a lui, che presero a girare vorticosamente.

Una voce dolcissima gli mormorò qualcosa in una lingua sconosciuta, ed il guerriero piombò di nuovo nell'oblio.
OFFLINE
Email Scheda Utente
Post: 1.233
Post: 1.166
Registrato il: 27/11/2003
Città: VEROLANUOVA
Età: 52
Sesso: Maschile
..:: Utente Forum ::..
<-Cavaliere->
Socio Anziano del "GiRSA Crew"
09/04/2007 00:14
 
Modifica
 
Cancella
 
Quota

LEVERET

...buio...
...freddo...
...dolore...
...disperazione...
...nel buio qualche cosa si stava muovendo... stava avanzando verso di lui...
...una tenue luce traballante... forse un fuoco...
...dall’oscurità emerse, grugnante, quella gigantesca ed orrenda creatura che ghermiva quel pesante ramo nodoso... ghignava e sbavava... i suoi occhi famelici lo stavano cercando... un lamento lontano... il grido spaventato di una donna... no! Non di una donna... di un fanciullo!
...quell’abominevole gigante stava mutando... lunghe zanne ricurve gli stavano crescendo nella bocca... sulla mascelle inferiore... ispidi peli lo stavano ricoprendo... il muso si deformava... il naso... le sue tozza membra si piegavano... era divenuto un mostruoso cinghiale dagli occhi di bragia...
“NOOO! NOOO! SCAPPA!” urlò Leveret, ma dalla sua gola non uscì nulla se non un roco rantolo.
Ecco, il mostro aveva scorto il bambino... dalle sue narici orribili sbuffi di venefico veleno... la terra sotto i suoi zoccoli tremava per la sua carica...
“NOOO! SCAPPA! SCAPPA!” gridò nuovamente, questa volta trovando voce e fiato.
“QUA’! IO SONO QUA’! DA QUESTA PARTE! PRENDI ME! CARICA MEEE!” Leveret scagliò la sua lancia verso il mostro, la punta dell’arma rimbalzò sul dorso della creatura, come se fosse fatta di metallo...
“CASTORRR... NOOO! NOOO...”
Fra le sua braccia un gracile corpicino straziato... Nelle sue orecchie il pianto di una donna... Calde lacrime sul suo viso... innanzi a lui due tombe...
...buio...
...freddo...
...dolore...
...disperazione...
...il riso di un uomo... ...il riso di un uomo come se ridesse con la bocca colma d’acqua...
...il suo roso è malvagio, carico d’odio... ...come se assaporasse il gustoso sapore della vendetta...
...un’altra risata si sovrappone alla prima... ...gutturale, profonda, ancora più carica d’ostilità e rancore...
...intorno a lui due uomini... le loro uniformi... i loro mantelli... i loro malevoli volti...
...Baldho, dalla gola squarciata, dalla bocca traboccante di rosso sangue...
...Broncosth, il padre, dalle mani lorde del sangue e delle sofferenze di mille uomini...
...buio...
...freddo...
...dolore...
...disperazione...
...una voce nel nulla... ...soave, melodiosa...
...tepore nel corpo e nell’animo... ...come i freddi ghiaccioli alle finestre che si sciolgono ai primi raggi primaverili, quei fantasmi stavano svanendo...
...un chiarore sempre più intenso...
...un dolore sempre più forte...
...la testa gli doleva come se volesse spaccarsi...
...strane figure cominciavano a materializzarsi davanti ai suoi occhi, prima come avvolte da una vorticosa bruma, poi sempre più chiare...
...per un attimo vide un armadio, o così gli parve, poi un tavolo... poi la lice lo abbagliò, ferendogli gli occhi, spaccandogli il capo, facendogli venire dei nauseanti capogiri...un’esile figura accanto ad una luminosa finestra...
*Thessa...*
...ancora quella strana e soave voce...
...buio...
...buio...
...buio...
OFFLINE
Email Scheda Utente
Post: 2.205
Post: 2.205
Registrato il: 24/11/2003
Città: ROMA
Età: 53
Sesso: Maschile
..:: Moderatore Forum ::..
<:-Eroe-:>
Socio Storico del "GiRSA Crew"
Primo Palantìr del "GiRSA crew"
11/04/2007 19:57
 
Modifica
 
Cancella
 
Quota

Leveret e Roweena
Roweena si era alzata tardi ed il lungo riposo in un letto comodo aveva avuto effetti positivi: mentre passeggiava da sola nel vasto giardino, alla calda luce del sole, i tumultuosi avvenimenti della notte precedente sembravano appartenere ad un passato lontanissimo.
Il buon cibo degli elfi aveva restituito vigore alle sue membra ed ora aveva quasi voglia di unirsi al melodioso canto degli uccelli intorno a lei: decisamente quel luogo sembrava magico, quasi riuscisse ad irradiare pace e serenità e trasmetterla ai suoi fortunati abitanti.
La ragazza poteva sentire che un grande potere benefico era all'opera. Un potere curativo e protettivo.
Ripensò allo sconosciuto che coraggiosamente aveva affrontato l'enorme troll, uscendone sconfitto, ed improvvisamente le venne il desiderio di incontrarlo, per sincerarsi delle sue condizioni.
Chiese timorosa ad un inserviente informazioni su di lui e questi l'accompagnò nella camera che gli era stata destinata.
Quando entrò lo vide riposare, e si sedette in silenzio accanto al letto: il suo viso sembrava stanco, ma sereno e con grande sorpresa notò che la sua testa non era fasciata.
Non vide però alcun segno del tremendo colpo che aveva subito la notte precedente, e quando entrò una graziosa elfa ritirando i vestiti del misterioso guerriero, le domandò informazioni sul suo stato di salute.

"Ha subìto un forte colpo" rispose a bassa voce, "e mi hanno detto che lo stesso Sire Elrond ha passato diverse ore qui dentro, lottando contro il male che lo ghermiva. Ora però è guarito e forse già da domani sarà di nuovo in piedi."
OFFLINE
Email Scheda Utente
Post: 178
Post: 178
Registrato il: 11/05/2006
Città: MILANO
Età: 58
Sesso: Femminile
..:: Utente Forum ::..
-Principiante-
12/04/2007 17:47
 
Modifica
 
Cancella
 
Quota

ROWEENA
Seduta accanto al letto dell'uomo che le aveva salvato la vita, Roweena osservava il guerriero dormire. Si vedeva benissimo che stava sognando e la ragazza si chiedeva quali avventure lo avevano portato a trovarsi accanto al fuoco di Garland, proprio quando comparve il troll.
E ora si trovava a Rivendell. Ad anni luce da Garland e dal suo mondo.
In ogni caso però doveva prendere una decisione. Non poteva approfittare oltre dell'ospitalità di Sire Elrond. Il suo unico dovere era verso quest'uomo che dormiva accanto a lei. Avrebbe atteso il suo risveglio per ringraziarlo, poi avrebbe chiesto il permesso di partire e se ne sarebbe andata.
Dove?
Non lo sapeva.
Di certo non poteva tornare a casa, e darla vinta a suo padre.
Non poteva neanche rimettersi a cercare Garland: l'aveva abbandonata a morte certa. Non sapeva più cosa pensare di quell'uomo. Si era rivelato una persona completamente diversa dal Garland che conosceva. Forse avrebbe dovuto lasciar passare del tempo, magari lo avrebbe incontrato di nuovo...
Quante fantasticherie...
Avrebbe dovuto odiarlo per come si era comportato. Era sicuramente arrabbiata, ma non lo odiava.
Si chiese se quegli elfi che li hanno salvati, Hilvanar e Ascarnil, ne hanno seguito le tracce. Si rispose da sola.
Non aveva da far altro che attendere il risveglio dell'uomo. E non intendeva lasciarlo un solo istante. Avrebbe atteso li. Anche perchè quel luogo la intimidiva, nonostante l'educazione ricevuta.
OFFLINE
Email Scheda Utente
Post: 2.205
Post: 2.205
Registrato il: 24/11/2003
Città: ROMA
Età: 53
Sesso: Maschile
..:: Moderatore Forum ::..
<:-Eroe-:>
Socio Storico del "GiRSA Crew"
Primo Palantìr del "GiRSA crew"
12/04/2007 20:04
 
Modifica
 
Cancella
 
Quota

2, Cerveth, anno 2942 della Terza Era del Sole
Le ombre della sera si allungavano mentre Roweena vegliava Leveret, ancora incosciente.
Nell'arco della giornata la ragazza aveva notato un continuo movimento nei corridoi e nelle sale della vasta magione, ed aveva incrociato brevemente gli sguardi di altri ospiti della tenuta che sembravano presi da discussioni importanti e delicate.
Intimorita da quegli sguardi torvi e preoccupati, si era ritirata nella camera di Leveret e lo vegliò per tutta la notte, fino a quando gli occhi le si chiusero per la stanchezza.

Quando li riaprì, il sole era di nuovo alto nel cielo e Leveret la guardava, lo sguardo di nuovo limpido.

In un'altra ala del palazzo, anche Meneldir si era svegliato e con lui i suoi vecchi compagni e Kithomir, il misterioso uomo del Sud. Si incontrarono per una frugale colazione, che stavano consumando in silenzio, ancora turbati dal colloquio della sera precedente.

[Modificato da Valandur 12/04/2007 20.10]

OFFLINE
Email Scheda Utente
Post: 1.233
Post: 1.166
Registrato il: 27/11/2003
Città: VEROLANUOVA
Età: 52
Sesso: Maschile
..:: Utente Forum ::..
<-Cavaliere->
Socio Anziano del "GiRSA Crew"
12/04/2007 23:38
 
Modifica
 
Cancella
 
Quota

LEVERET

Un leggero torpore...
Pian piano Leveret schiuse gli occhi... dalla tende che oscuravano la finestra filtrava il chiarore del sole mattutino. Gli ci vollero un paio di minuti per mettere a fuoco il locale dove si trovava... Era una stanza graziosamente arredata, fiori freschi su di un tavolino, mobilia finemente intarsiata, tende arricchite di pizzi e merletti... ed una giovane donna assopita seduta su di una sedia ai piedi del suo letto...
Ai piedi del suo letto?!?
Leveret scattò impulsivamente e si mise seduto, ma un forte giramento di testa lo fece vacillare e ricadere fra i soffici cuscini. Le lenzuola di lino frusciarono e la calda coperta si mosse. La ragazza si agitò leggermente ma non si destò.
Dove diavolo si trovava...? Chi era quella giovane donna che lo vegliava...? L’ultima cosa che ricordava era quel bestione... quel troll nella foresta: aveva ingaggiato un furioso combattimento con il mostro, poi qualche cosa l’aveva distratto...
Non ricordava assolutamente nulla... solo una brutta sensazione... come amari ricordi di tempi passati... *Fantasmi... fantasmi di ieri che tornano a tormentarmi...*
Leveret si toccò le braccia, le gambe, il tronco... nulla di rotto, nessuna fasciatura, nessuna ferita... solo le sue vecchie cicatrici, segno di mille battaglie... poi passò le dita sul capo, fra i corti capelli, sul volto... e si fermarono nuovamente sulla sua mascella... quell’orrenda cicatrice, quel taglio verticale, dallo zigomo sinistro sino alla mandibola, spaccandogli le labbra e lasciandogli un orribile e sinistro ghigno che non avrebbe mai potuto cancellare. Come sempre ricordò quel dannato giorno di tanti anni fa, quando era ancora un ragazzino, quel dannato martello che gli scivolò fra le dita... il dolore, il sapore del sangue in bocca... Meccanicamente passò la punta della lingua sulle martoriate gengive, come a cercare quei denti che ora non c’erano più...
Sorrise... sorrise amaramente... chissà se la giovane donna, se fosse stata sveglia, si sarebbe accorta delle differenza fra un suo sorriso ed un’espressione seria, si domandò... *Probabilmente no...* concluse.
Guardò meglio la ragazza... pareva la stessa che aveva intravisto la sera prima... non aveva idea da quanto si trovava in quel posto... per lui pareva essere passato solo qualche istante... No, non ne aveva la certezza, l’aveva scorta da lontano solo per qualche istante prima di gettarsi sul troll... Già, il troll... che fine aveva fatto il bestione? E perché diamine si era messo a combattere con il mostro invece di rimanersene acquattato fra gli alberi?
Si guardò nuovamente intorno... su di una sedia erano ripiegati i suoi abiti... erano stati ripuliti e rammendati dai numerosi strappi... Diamine! La cappa...! Era stata rimessa a nuovo... ora si riusciva persino a distinguere anche l’ormai sbiadito stemma, tre onde nere che attraversavano la base di una torre merlata, nera anch’essa... lo stemma di Tharbad. Era dai tempi dell’investitura a miliziano che non la vedeva così candida, così pulita, priva di sudiciume e sangue rappreso. Non vedeva, però, ne la sua vecchia cotta, ne l’elmo ne la spada...
Inutile tormentarsi con dubbi e domande... ad solo non avrebbe trovato nessuna risposta... Una sola cosa era chiara: chi l’aveva portato li non l’aveva fatto per fargli del male...
Un gemito... la ragazza stava per destarsi. Leveret la fissò ed attese con pazienza che si destasse completamente. Quando finalmente aprì gli occhi la salutò:
“Falve... dimmi, ti prego, dofe di trofo, e qual è il tuo nome... Non ricordo nulla, fe non un bofco ed un orrendo gigante...” come se non bastasse il suo perenne ghigno, l’aria filtrava da quello spaventoso squarcio che sti trovava sul lato sinistro della faccia, distorcendogli in modo buffo la vode.
Con occhi inquisitori scrutò il viso della giovane, in cerca dei probabili segni di scherno e derisione.

[Modificato da monfa72 12/04/2007 23.38]

OFFLINE
Email Scheda Utente
Post: 178
Post: 178
Registrato il: 11/05/2006
Città: MILANO
Età: 58
Sesso: Femminile
..:: Utente Forum ::..
-Principiante-
13/04/2007 09:35
 
Modifica
 
Cancella
 
Quota

ROWEENA
La luce filtrava dalle finestre. Un nuovo giorno era cominciato. Forse oggi il guerriero si sarebbe svegliato.
Con questo pensiero Roweena aprì gli occhi. Si sentiva tutta anchilosata per aver passato la notte su una sedia, ma ne era valsa la pena: non era la prima volta che le capitava di addormentarsi al capezzale di qualcuno. Guardò verso il letto e il guerriero era li seduto. Gli occhi aperti e parlava.
Parlava in modo strano.
Era abituata a discernere le parole alterate dalla mancanza di denti, ma francamente questo non se l'era aspettato. Aveva si notato la profonda cicatrice dell'uomo. Come non notarla. Ma la sua professione l'aveva abituata a non farsi impressionare da una cicatrice. A volte segni come questo che deturpavano il viso, potevano nascondere animi ben diversi. D'altra parte non l'avrebbe salvata dal troll se non fosse così.
Lo sguardo dell'uomo parlava molto di più delle parole. Non capiva perchè si trovasse in quel luogo.
Con calma e gentilezza gli disse:

"Buongiorno. Vi trovate in una stanza di Rivendell, la Casa di Sire Elrond. Io sono Roweena di Elgaer, e siete qui a causa mia. Ma prima di tutto devo ringraziarvi di tutto cuore per avermi salvato la vita. Mi trovavo nel bosco, con... qualcuno... quando all'improvviso è spuntato un grosso troll. La... persona che era con me è fuggita, ma voi siete spuntato dal nulla e mi avete difeso. Purtroppo il troll vi aveva dato un forte colpo sulla testa quando sono apparsi due elfi che hanno finito il troll e ci hanno accompagnato qui. Io vi avevo prestato i primi soccorsi, ma è stato Sire Elrond in persona a guarirvi del tutto. Ed ora siamo ospiti suoi."

[Modificato da silmie 13/04/2007 9.36]

OFFLINE
Email Scheda Utente
Post: 1.233
Post: 1.166
Registrato il: 27/11/2003
Città: VEROLANUOVA
Età: 52
Sesso: Maschile
..:: Utente Forum ::..
<-Cavaliere->
Socio Anziano del "GiRSA Crew"
13/04/2007 23:21
 
Modifica
 
Cancella
 
Quota

LEVERET

Leveret ascoltò attentamente ogni parola che usciva dalle labbra della ragazza, ed un lampo di sorpresa e stupore gli balenò negli occhi quando udì dove si trovava.
Non aveva mai incontrato un elfo, prima d’ora, ma ne aveva solo sentito parlare. Si diceva che gli elfi fossero degli esseri assai bizzarri, capricciosi e gelosi dei loro segreti... Si mormorava, poi, che fossero degli stregoni, che ammaliassero con sortilegi ed incantesimi la gente per rapirla... Non sapeva se credere o no alle parole di Roweena: e se la giovane fosse sotto l’effetto di qualche stregoneria?
Perché mai degli elfi si sarebbero presi cura di umano ferito e moribondo come era lui dopo essere stato colpito dal troll?
*Nessuno fa nulla per nulla... Che misteriosi fini avranno in mente gli elfi...? E chi diavole è questo sire... Elrond? Non l’ho mai sentito nominare...*
Eppure gli occhi di Roweena parevano limpidi e sinceri... solo una fugace ombra di amarezza era comparsa al momento di raccontare della persona che era con lei e che era fuggita... Si, pian piano stava ricordando tutto...
Ma come un panno su di un vetro sporco, Leveret cancellò in un baleno quei pensieri dalla sua mente e tornò a concentrarsi sulla ragazza: non gli pareva d’aver colto ne scherno ne raccapriccio...
“Rofeena... dimmi... – le domandò – perché mi afete foccorfo... Cioè, foglio dire... perché fi fiete prefi la briga di foccorrere un perfetto fconofiuto... quafi in punto di morte... con il pericolo che fi foffero altri troll nei paraffi... potefate fuffire senfa il pefo di un ferito...”
Nervosamente, l’uomo cominciò a giocherellare con l’orlo del lenzuolo...
“Io fi fono grato per afermi falfato... intendiamofi...”
Le sue nerborute e vigorose mani stavano stropicciando il candido lino... Leveret non era abituato a gesti come quello compiuto da lei e dagli altri due elfi... era passato troppo tempo dall’ultima gentilezza di cui era stato oggetto... Tutto quell’odio, tutto quel dolore... avevano ormai forgiato il suo carattere duro e pragmatico: ognun per sé e Dio per tutti, era il suo stile di vita.
Come confessarle che quella sera era intervenuto solo mosso da una forza misteriosa, da fantasmi del passato... solo perché per un istante aveva rivisto in lei il volto di un’altra donna... ma ora, a guardarla meglio, Roweena era assai diversa da Thessa...
Decise allora di cambiar discorso, senza aspettare una risposta da parte della ragazza.
Questo sua reazione lo inquietò: perché diamine si stava facendo tali scrupoli?
“Mi fento un po’ fiacco e fpoffato... Ti prego, potrefti portarmi qualche cofa da mangiare? Forrei rimettermi in forfe il prima poffibile.”
OFFLINE
Email Scheda Utente
Post: 178
Post: 178
Registrato il: 11/05/2006
Città: MILANO
Età: 58
Sesso: Femminile
..:: Utente Forum ::..
-Principiante-
18/04/2007 10:18
 
Modifica
 
Cancella
 
Quota

ROWEENA
Roweena si sentì meglio ora che Levert le aveva parlato. Forse era completamente guarito e si sentiva solo un po' debole. La guaritrice che era in lei tornò a fare capolino:

"Provvederò subito a trovarvi qualcosa da mangiare, ma prima vorrei rispondere alle vostre domande. Perchè vi ho soccorso? Perchè mi avete salvato la vita. Mi sembra una ragione abbastanza valida. Inoltre sono una guaritrice e il mio primo dovere verso gli altri in difficoltà è quello di soccorrerli, indipendentemente dai pericoli che si corrono nel farlo. E' vero che quelli che ci hanno salvati del tutto sono stati due elfi. Sono esseri meravigliosi, questo luogo risente della loro grandezza. Qui tutto sembra lontano, le preoccupazioni, i guai nei quali mi sono infilata sono lontani mille leghe.
Ma ora vado a cercarvi qualcosa da mangiare."


Si avviò decisa verso la porta ma si soffermò un attimo prima di aprirla, guardò Leveret e aggiunse:

"Sono contenta vi siate rimesso, la fame è un ottimo sintomo"

Poi usci. Si diresse verso la sala dove aveva mangiato per cercare del cibo.
OFFLINE
Email Scheda Utente
Post: 2.205
Post: 2.205
Registrato il: 24/11/2003
Città: ROMA
Età: 53
Sesso: Maschile
..:: Moderatore Forum ::..
<:-Eroe-:>
Socio Storico del "GiRSA Crew"
Primo Palantìr del "GiRSA crew"
19/04/2007 12:13
 
Modifica
 
Cancella
 
Quota

Roweena incontrò subito due elfi, uno dei quali portava del cibo per lei e Leveret. L'altro era Hilvanar:

"Abbiamo pensato che fosse ora di mangiare" disse con un sorriso, "e che sarebbe stato meglio che tu ed il tuo amico mangiaste insieme."


La ricondusse dentro la camera e salutò con un cenno il guerriero sul letto:

"Quando avrete finito il vostro desinare, chiamate pure Hildor che rimmarrà qui fuori: egli vi condurrà da Sire Elrond che vi attende."
L'elfo si inchinò leggermente ed uscì dalla stanza. Roweena non aveva potuto fare a meno di notare che sul corridoio c'era una guardia armata.
Nuova Discussione
Rispondi

Feed | Forum | Album | Utenti | Cerca | Login | Registrati | Amministra
Crea forum gratis, gestisci la tua comunità! Iscriviti a FreeForumZone
FreeForumZone [v.6.1] - Leggendo la pagina si accettano regolamento e privacy
Tutti gli orari sono GMT+01:00. Adesso sono le 13:50. Versione: Stampabile | Mobile
Copyright © 2000-2024 FFZ srl - www.freeforumzone.com