Terra Santa

Due righe al volo. COme sapete Israele sta facendo figuremme' a destra e a manca e si prende i cazziatoni PERSINO da Kofi annan, la persona piu' neutrale del pianeta, sull'uso di Cluster Bomb a due minuti dal cessate il fuoco (circa 100 siti in Libano resteranno inquinati da piccoli ordigni nascosti ed inesplosi per...5, 10....20 anni? Mutilando a destra e a manca gente che forse adesso non e' ancora nata). Cessate il fuoco infranto (da ISraele) circa 20 volte finora in confronto alle 4 degli Hezbolla.

Intanto, come sempre saprete, sono 7 mesi che ISraele (che raccoglie i soldi delle tasse della Palestina per girarli al governo palestinese) trattiene questi soldi nelle sue banche
a) Fruttandosi dei begli interessi
b) lascinado circa 1 milione di persone da 7 mesi senza salario. Gente che gia' prima non era in grado di mettere molto da parte. Certo, anche loro sono dei bei deficienti, visto che i soldi per le armi gia' li trovano, ma resta una mossa politicamente ed eticamente bastardissima.

SI ssseguono scioperi, manifestazioni, licenziamenti di massa, disoccupazione e disagio social a livelli allarmante 9che strano che poi uno imbraccia le armi eh?).

Quindi, dalla mia nuova casa (la QUINTA in 12 mesi, e ke palle) osservo ed ascolto un bel fuoco fitto fitto di machine e sub-machine guns piu' meno a tutte le ore. Silenzio e desolazione per le strade dove la gente
a) non lavora perche' non ha salario
b) non lavora perche' chi doveva fare acquisti nel suo negozio non ga salario.

Ma vabbe'...confido nella storia. Se ha fatto polvere dell'impero romano, non vedo che speranze abbianpo questo mucchio di cazzoni che si contendono questa scatola di sabbia (Santa, pero' eh? Attenzione, e' sabbia SANTA ) di costruire un impero duraturo.

Come si dovrebbe imparare dalla storia, si puo' forse iniziare con le armi, ma se non hai un popolo con un anima, con un senso della nazione e del vivere civile, se su 7 milioni di abitanti 5 sono o sono stati soldati...non puoi andare lontano.
COn la violenza perdi. Con la forza (forse) vinci. Con la pace (se la vuoi davvero), forse verrai ricordato.

O.

Visto che questo e' un po' il mio angolino di Spam vi faccio leggere una cosa molto acuta (come sempre) di quel enio di Luttazzi

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L'oppio è l'oppio dei popoli

di Daniele Luttazzi

Quando, nel 2001, gli USA rovesciarono il regime talebano e insediarono Karzai, questi promise che avrebbe ampliato il divario fra ricchi e poveri, esteso la corruzione a giudici e polizia, coinvolto ministri in scandali immobiliari, e ceduta l’economia a mafia e narcotraffico. E’ stato di parola e l’Afghanistan oggi può sorridere alle avversità.

Antonio Maria Costa, funzionario ONU all’Ufficio Droghe e Criminalità, ha dichiarato al New York Times che quest’anno in Afghanistan è stato battuto ogni record nella raccolta di oppio: 6100 tonnellate ( il doppio rispetto all’anno scorso ), ovvero il 92% della fornitura mondiale, un 30% in più del consumo annuo nel mondo. Noodles, puoi continuare a sorridere.

L’amministrazione Bush, insieme all’Europa, aveva fatto convergere in Afghanistan miliardi di dollari per un programma di eradicazione delle piantagioni di oppio. Ottimo lavoro, ragazzi. Medaglie per tutti. Quando riuscirete ad azzeccarne una, fatemi un fischio. Costa attribuisce la colpa ai talebani, che starebbero riprendendo il controllo della parte sud del Paese. Poi, imitando Harry Belafonte, è uscito di scena cantando: Ehi, mister Taliban, tally me brown sugar /Daylight come and me want get stoned.

Con tutto quell’oppio in giro, è sorprendente che il nemico talebano sia così sveglio. Un momento: i talebani sono sempre stati CONTRO le coltivazioni di oppio. Sotto i talebani, il raccolto dell’oppio era calato dell’80%. Uh oh, il NYTimes sta di nuovo amplificando una balla. E’ l’uscita infelice di un giornalista, che per ora resterà senza nome e fra un po’ senza lavoro?

Comunque sia, è una balla di quelle che giustificano futuri interventi armati. Ricordate la guerra al terrore? Purtroppo la guerra alla droga e la guerra al terrore hanno dato come risultato l’incremento esponenziale della guerra, della droga e del terrore. O le menti politiche-militari-strategiche occidentali sono completamente incapaci, o questi risultati sono voluti. Più terrore infatti significa più soldi all’industria militare, mentre più droga significa più fondi neri CIA.*

* Dennis Dayles, ex-capo di una unità speciale della DEA ( Drug
Enforcement Agency ):-Nei miei 30 anni di servizio in America Centrale, i soggetti più rilevanti delle mie indagini quasi invariabilmente risultavano lavorare per la CIA.- ( Peter Dale Scott & Jonathan Marshall, Cocaine Politics: Drugs, Armies, and the CIA in Central America, Berkeley: U. of CA Press, 1991 )

Nessuno accenna alla domanda di derivati dell’oppio da parte dei
consumatori americani, europei e asiatici, che alimenta il mercato. Per i capitalisti, l’economia di mercato è sempre la cura di ogni male, ma non quando si tratta di droga. Di recente, Keith Richards è caduto da una palma, si è schiantato contro una palizzata con una moto d’acqua, ha abbattuto un cipresso con una Maserati ed è precipitato con un deltaplano dentro un altoforno, eppure il giorno dopo era su un palco a
suonare, in una forma smagliante. Un giorno gli scienziati capiranno che il futuro della medicina non sono le cellule staminali: è l’eroina, l’analgesico più potente mai creato dall’uomo.*

* Il più potente in realtà è l’idromorfone, ma con quel nome nessuno l’ha mai preso sul serio e per questo da anni è in analisi con problemi d’alcolismo.

Il problema è che l’oppio rappresenta 1/3 del prodotto lordo afgano e nessuno potrà intervenire in proposito, pena l’affossamento della già macilenta economia nazionale. Qualche tempo fa venne proposto di comprare tutto il raccolto e bruciarlo. Fecero una prova e fu un disastro: i fumi imbambolarono tutto il Medio Oriente per mesi e cessarono tutti i conflitti, un bel guaio per l'industria della guerra. Inoltre aumentò a dismisura la richiesta di hamburger. *

* Le canne fanno venire fame. L’ho spiegata troppo? Questo però
spiegherebbe Ferrara. Il giorno in cui morì Bob Marley è un giorno che i suoi fans fanno fatica a ricordare in modo distinto. Tutto questo oppio sarà comunque molto utile ai reduci dall’Iraq.

La soluzione che nessuno vede: legalizzare l’oppio ovunque e tassarlo. Alternativa ugualmente efficace: non dare più notizie sull’Afghanistan.

Daniele Luttazzi

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E infine: ma ieri a Matrix, Ias Gawronsky, esattamente, che ci e' andato a fare?
Oddio, quando ha detto quella cosa sugli USA che difendono la democrazia nel mondo e che e' grazie a loro se stiamo qui liberi di parlare del 9/11 e delle cospirazioni, mi e' venuto il PRIMO conato di vomito...

Ossian

Salute a te, Socio.
Ti vedo on-line e ti chiedo: a che ora mi hai inviato l'sms oggi? E dove ti trovavi, di preciso, quando me lo hai inviato?
Domanda: per caso hai documentato (leggasi: fatto delle foto) questo tuo lungo soggiorno in Terra Santa?
A presto.

L'ho inviato verso le 13:00, al Santo Sepolcro (fuori, ovviamente, dentro non mi metto certo a mandare SMS).
Ti diro', non ho fatto una sola foto in 14 mesi. Non mi piace farle. E non sono bravo.
Non so, c'e' qualcosa che mi disturba nella pretesa di immortalare cio' che e', per me, assolutamente perfetto (nella sua bruttezza o bellezza).

Osso

Ti ho fatto quella domanda perchè oggi ho scaraventato al suolo il mio telefonino per ben due vole e per due/tre ore non ho ricevuto telefonate ne sms.
Il tuo messaggio, infatti, mi è arrivato verso le 17, ma vedendoti on-line in questo momento mi sembrava strano che tu fossi al sepolcro solo quaranta minuti fa.
Ad ogni modo deve essere una sensazione difficilmente descrivibile quella che si prova a visitare certi luoghi.
Hai fatto, e stai facendo, un'esperienza unica ed "invidiabile", Amico mio.
A presto.

Beh, il bilancio sale vertiginosamente...Per adesso siamo sui 370-3 (ok, meta' dei 370 erano civili, 20 donne e ba,mbini solo l'altra notte...).
Piu', certo, le infrastrutture a pezzi, la gente alla fame, acqua ed elettricita' razionate (attenzione, la stessa elettricita' che manda avanti i frigoriferi nelle case e sopratutto negli ospedali, comprese le strutture e le apparecchiature di biomnantenimento), sonic booms a 50 metri sopra le case nel cuore della notte etc...

L'incursione a Ghaza per liberare il caporale Shalit (che, poveraccio, non se la passa certo bene, non lo dimentichiamo) e per fermare i razzi Kassam che nell'ultimo hanno hanno ucciso ben (tenetevi forte) da 1 a 3 israeliani (piu' diversi feriti eh? attenzione...) mi ricorda lo spot della lottomatica, quello della partita di calcio dove la squadra gialla ha, quanti? 500 giocatori e 9 portieri?

Non riesci ad uscirmi di testa il jingle...

Bongi bongi bon bon bo...

"Ti piace vincere facile? Attacca Ghaza..."

Bongi Bongi, bon bo bo


Bongi bongi bon bon bo...

[Modificato da Ossian77 13/11/2006 9.26]

La camminata del Wad Qelt, circa 3 ore ad andare e 4 a tornare.
Fontane e sorgenti naturali nascoste, pozze di acqua cristallina in grandi conche rocciose, silenzio e vento, polvere, il fiume che scorre lontano in fondo alla valle. Dopo 3 giorni di tempo meraviglioso, oggi che possiamo andare, ed andremo, il tempo e' coperto. Meglio, staremo al fresco.
Alla fine del sentiero, il Monastero...



Poi vi dico come e' andata...

Ossian

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Fontane e sorgenti naturali nascoste, pozze di acqua cristallina in grandi conche rocciose, silenzio e vento, polvere, il fiume che scorre lontano in fondo alla valle.

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wooooow
(invidia invidia invidia..)
Ash

Il libro dei Salmi (23.4) cita un luogo fitto di insidie...

Quand'anche camminassi nella valle dell'ombra della morte, non temerei alcun male perché tu sei con me; il tuo bastone e la tua verga sono quelli che mi consolano.

Quella valle, di Biblica memoria, e' il percorso che porta da Gerusalemme a Jerico. Una serie di valli, canaloni, forre e crepacci, che incanalano l'acqua piovana in dirzione della citta' piu' antica del mondo (secondo alcuni, Jericho).

Allontanandosi da Gerusalemme, ad un certo punto una scritta dice: Wad Qelt (leggi uadi kelt). Vuol dire "letto del fiume kelt". Scendendo dal taxi, sotto un sole che a novembre e' a dir poco sorprendente, c'e' subito una scelta da fare. La via per Gerico, a destra, e la via che porta alla vecchia strada Romana, a sinistra. Proseguendo verso SX, dopo pochissimo tempo, tutti i rumori svaniscono, nel nulla. Intorno a noi, colline di roccia, altissime e ripide, e luce ovunque. Una casa, sforacchiata dai proiettili, e dei teli mimetici abbandonati, sono l'ultima cosa moderna che vedi. Poi scali la collina, che ha strani gradoni in pietra scolpiti millenni prima ed ormai sepolti dai detriti, e la vedi. La valle, anzi, le valli, sotto di te. Lontano, in fondo, un po' di verde. Il verde, in mezzo a tutto quel nulla, e' la vita. E non e' molto lontano...

La strada e' ripida e polverosa, ma i tornanti aiutano a tagliarfe la pendenza. Dopo poco, siamo solo noi 4...A guardarci sembriamo proprio un "gruppo". Un po' per le facce, un po' per i vestiti, un po' per i caratteri, ma l'immaginazione di Master, in quel luogo suggestivo, si da da fare. Siamo in 4, come ho detto. Un ragazzo Svedese-Yugoslavo che pero' vive in Danimarca, io e due Irlandesi. Marko, che si e' portato la 'giacca di pelle e gli stivali' peggio che se fosse Fonzie, viene subito preso in giro da noi tre. Prendo le distanze e li osservo. C'e' il mago (proprio Marko), c'e' lo Scout (Frank, un pazzo scatenato) e c'e' il Bardo (John, che fa anche il cantante, a ben ricordare...). E poi..boh, io sono il master...

Avvertiamo subito che abbiamo molti mondo davanti a noi. Il primo, e' quello apparentemente sterile dell'inizio delle valli. Siamo ancora sopra il livello del mare, ed il panorama e' ampio, infinito, ingannevolmente simile a se stesso in ogni direzione, fa perdere la testa. Dopo poco, le battute si diradano, lasciando posto alla contemplazione ed all'attenzione al sentiero, dove le piccole frane non sono cosi' strane. Ci da il benvenuto cio' che un tempo stava li' a dire, a tutti i popoli conquistati, "questa e' la PAX romana, qui non c'e' nulla, ma l'Impero ha portato l'acqua. Qui le linee sono ondulate, ma noi abbiamo messo questo acquedotto per dimistrarvi che possiamofare quello che vogliamo, che vi abbiamo conquistato e che non c'e' nulla che potete contro la Potenza di Roma...".

Quel poco che resta degli archi, alti 30 metri, dopo 2000 anni e' ancora abbastanza da impressionare noi. Immaginiamoci cosa doveva pensare il pastore che, nella palestina di allora, non aveva visto (se fortunato) nulla di piu' grande del tempio di Salomone e David a Gerusalemme. Per lui, il deserto regna, ed e' abitato da demoni, ed e' come e' da sempre. Domare quel mostro voleva dire innalzarsi al di sopra dei suoi stessi demoni...
(continua...)

[Modificato da Ossian77 20/11/2006 16.03]

Proseguiamo giu' per le valli e le scarpate, lungo dei sentieri di ghiaia larghi ma mal tenuti e giungiamo al vecchio mulino, un tempo di proprieta' dell'Impero Turco ed ora abitato da una famiglia di beduini. Animali da cortile, caprette (tantissime) ed un asino...passiamo oltre una bambina che ci guarda sorpresa ed incuriosita, passiamo oltre il padre

"La pace sia con voi, signore"

"E con voi la pace, la clemenza di Dio e la sua benedizione. Dio vi protegga..."

Scendiamo ancora piu' in basso e le pareti intorno a noi si stringono di colpo. Un collo di bottiglia, verso il basso. I rumori, gia' pochi, si attenuano. Poi acqua, acqua che corre. Sopra di noi vola un Martin Pescatore. Esegue un lungo, lento cerchio, perfetto, maestoso. Atterra su uno spiazzo e vediamo che ci sono grotte nelle pareti, grotte antichissime ed artificiali, scavate ed usate da pastori ed eremiti in egual misura. Per queste terre, secoli orsono, uomini in cerca dell'illuminazione giungevano a dorso di mulo, per trascorrere un esistenza dedicata al silenzio, alla ricerca, alla poverta'. Chissa' se alcuni dei nostri scritti, alcune delle storie che ci raccontano al catechismo da bambini, hanno avuto per protagonista, o per autore, un uomo che si e' seduto dove sono seduto io, a guardare quel martin pescatore che plana...

L'acqua crea la vita, la sostiene, ma la puo' anche distruggere. Dietro una curva, verso il basso, un canneto. E' cresciuto lateralmente sulla alla parete rocciosa, ed il peso delle lunghissime (piu di 7 o 8 metri) canne le ha portate a piegarsi verso il letto del fiume che stiamo attraversando. Una pozza, alimentata da una fresca sorgente che sbuca da sotto l'impossibile groviglio delle radici delle canne. L'acqua e' tanta che persino quella massa vegetale non riesce a berla tutta. Le rocce, in quel punto, sono liscie come ghiaccio, levigate, ondulate, scavate. Si vede in che direzione scorre l'acqua di solito, sembrano onde pietrificate.

Procediamo ed un altro piccolo ponte ci permette di arrivare ad uno spiazzo roccioso. Il sentiero continua ma le pareti sono sempre piu' vicine e sempre piu' vertiali, fino a creare una vera e propria porta. L'acqua continua a scorrere e ci blocca il passaggio. Sopra di essa, nella parete, una lastra di pietra con una lunga Sura del Corano, sbiadita e slavata dal tempo.

CI togliamo le scarpe, le calze, teniamo gli zaini sopra la testa ed entriamo. L'acqua e' fresca, non fredda, e perfettamente trasparente. Dei pesciolini provano subito a fare uno spuntino con le dit dei nostri piedi ed un granchio d'acqua dolce, grande come un gatto, sparisce sotto una roccia. L'esplorazione e' ancora lunga.

Continua...

Il canalone che affrontiamo in seguito e' spettacolare. Siamo sul fondo del letto del fiume, che e' ridotto a meno di un rigagnolo. Quelle che sarebbero macchie chiare poco sotto il pelo dell'acqua corrente, sono ora macigni, cubi di pietra di lato 5 metri che torreggiano sopra di noi.
Il sentiero procede tra rapide e brische curve e barriere di roccia, veri e propri gradoni della scala dei giganti. Il luogo ha un aria primitiva, come se non avesse mai subito la contaminazione umana. Si vede solo una striscia di cielo blu sopra di noi, in alto tra le pareti.
Le guide ci hanno detto: attenti alle inondazioni lampo. Anche se a Jericho fa bel tempo, basta che a gerusalemme o in zona si metta a piovere per lanciare migliaia di metri cubi d'acqua, ore dopo, lungo il canalone. n acqua che non vedresti ne sentiresti arrivare, la vista limitata dalle svolte a 90 gradi e l'udito dal soffio del vento. Teniamo d'occhio i canneti intorno a noi, aspettando che si mettano ad ondeggiare come dei pazzi, spinti dalla massa d'aria sospinta dall'inondazione...che non arriva. E' difficile fermarsi, ma quel luogo ha scritto "avventura" su ogni sasso. Le uniche forme di vita che ci accompagnano, come in un tuffo nella preistoria, sono delle enormi libellule, azzurre e rosse, che si poggiano con indifferenza vicino a noi.

Dopo una lunga esplorazione ed un pranzo al sacco, mentre facciamo asciugare i vestiti di quelli piu' distratti (nel guadare il fiume) tra di noi, proseguiamo per Gerico. E' un sentiero stretto e pietroso e spesso costeggia un piccolo acquedotto, moderno, percorso da un getto d'acqua continua. Spesso e volentieri numerosi gruppi di caprette ci tagliano la strada, guardandoci come dei vecchi barbuti e scontrosi con le orecchie penzoloni. Una ragazza, che le sta portando al pascolo, ci saluta dal dorso di un asinello.

La gola procede ed il fondo della valle e' sempre piu' lontano, sotto di noi. Si presnetano vari bivi, che portano a nuovi canaloni, ma noi restiamo in quello principale. Il sole sta scendendo, adesso, verso ovest. Sulla parete occidentale, opposta alla nostra, vediamo in lontananza un enorme croce di ferro. Un luogo che attira turisti e pellegrini, visto che un autobus ci si ferma vicino.

Ci vogliono altre due ore, in cui quasi nessuno di noi 4 parla, per giungere finalmente alla penultima tappa del nostro viaggio: il monastero.

ciao osso,
le notizie che arrivano da ramalla in questi giorni, via radio e tv, non sono certo molto incoraggianti...
come ti va?

Monfa

Ma figurati. Qui la situazione e' SEMPRE un casino, e la gente muore di fame e malattia, specialmente a Ghaza. E' vero, ci sono stati degli scontri, e altra gente e' morta e molti sono all'ospedale, e questa volta e' una faida interna. Certo, se ci fossero meno leader arabi sul libro paga della CIA forse queste cose non succederebbero...

Probabilmente hanno dato piu' rilievo alla notizia, in Italia, solo perche'
a) Anna Falchi non ha annunciato per l'ennesima volta "Saro' casta per un anno" e stronzate del genere
b) Michelle Hunziker non ha ancora annunciato: "voglio che mio figlio venga battezzato a Pietralcina"
c) Nessun disoccupato cronico ha ucciso la nonna a colpi d'ascia per 20 euro
d) Nessuna mamma con depressione post-parto conclamata ed annunciata da 6 mesi ha affogato il figlio di 4 mesi nella vasca da bagno

e roba del genere....


Ah, l'Italia....

Quindi le elezioni indette e la guerra civile non devono farci preoccupare?

Nope, solo che non dovreste iniziare a preoccuparvi solo adesso...



Comunque almeno sulla carta pare che stanotte abbiano iniziato a ricucire questo strappo. Forse.

O.

Ola! Eccomi di nuovo qui in TS...
Chissa' che le cose non si aggiustino. Intanto che leggiamo della rimozione di 3 roadblocks in Palestina e del rilascio dei soldi trattenuti per un anno da Israele (in realta' solo il 10% circa della somma totale), qui continuano degli scandali assurdi, specialmente nella zona degli insadiamenti di Hebron.

Almeno si leva qualche voce di protesta dal popolo israeliano stesso, che sta per mano del suo esercito e dell'amministrazione dei suoi coloni ultraortodossi facendo una ben magra figura. Se volete vedere un po' di pettegolezzi sulle loro ultime figuracce (e altro ancora), seguite i link nel testo incollato qui sotto.

Shooting oneself in the wing

Impossible travel
Amira Hass - Haaretz - All the promises to relax restrictions in the West Bank have obscured the true picture. A few roadblocks have been removed, but the following prohibitions have remained in place. (This information was gathered by Haaretz, the United Nations Office for the Coordination of Humanitarian Affairs and Machsom Watch)
www.kibush.co.il/show_file.asp?num=18748


International Activists protest at closed Shuhada St., Hebron
Rami Almeghari -IMEMC - International peace activists including American and European gathered Saturday at the entrance of Alshuhada Street in Hebron city and chanted slogans against the Israeli army and settlers practices across the city, including the annexation Wall, which has swallowed vast areas of the Palestinian-owned lands.
www.kibush.co.il/show_file.asp?num=18757


Britain concerned at death of Palestinian child
Palestine Times - The British Foreign Office Minister Kim Howells said: "I was deeply concerned to hear of the death today of a ten year old Palestinian girl as a result of an Israeli operation in Anata, east of Jerusalem. We understand that Israel has begun an investigation into this incident, and urge the Israeli authorities to make this as thorough as possible."
www.kibush.co.il/show_file.asp?num=18758


Stop the Jewish barbarians in Hebron
Yosef (Tommy) Lapid - Jerusalem Post - It is unthinkable that the memory of Auschwitz should serve as a pretext to ignore the fact that living here among us are Jews that behave toward Palestinians exactly the way that German, Hungarian, Polish and other anti-Semites behaved toward Jews. When we decide, and rightly so, to never under any circumstances compare the behavior of Jews to that of Nazis, we are forgetting that anti-Semitism only reached its height at Auschwitz. It had existed, was active, frightening, harmful and disgusting - exactly like Hebron settler Yifat Alkobi's image - in the years that preceded Auschwitz too. And behind shuttered windows hid terrified Jewish women, exactly like the Arab woman of the Abu-Isha family in Hebron.
www.kibush.co.il/show_file.asp?num=18755


Implement which law?
Meron Benvenisti - Haaretz - It's easy to condemn the vulgarity of the settler from Hebron, and it's easy to dismiss the Jewish enclave there as a gang of violent thugs. But they are only weeds that sprout from the rotten ground of the cruel regime that prevails beyond the Green Line. It's a regime based on ethnic discrimination and separation, double standards and an absence of the rule of law. (...) It won't be long before it's the liberals who are seeking to have the Green Line erased from the maps, once it has been permanently transformed from a symbol of the aspiration for peace to a line delineating the realms of apartheid.
www.kibush.co.il/show_file.asp?num=18740


Terror and starvation in Gaza
John Pilger - New Statesman - Dr Khalid Dahlan, a psychiatrist, showed me the results of a remarkable survey. "The statistic I personally find unbearable," he said, "is that 99.4 per cent of the children we studied suffer trauma. Once you look at the rates of exposure to trauma you see why: 99.2 per cent of their homes were bombarded; 97.5 per cent were exposed to tear gas; 96.6 per cent witnessed shootings; 95.8 per cent witnessed bombardment and funerals; almost a quarter saw family members injured or killed."
www.kibush.co.il/show_file.asp?num=18759

Peace Now holds protest despite ban
Jerusalem Post staff - "At the demonstration, Peace Now Director-General Yariv Oppenheimer called the police "cowards" and accused them of failing to enforce the law against the settlers.
www.kibush.co.il/show_file.asp?num=18753


Following Protests: Peretz Freezes Settlement Plan in Maskiot
Efrat Weiss - Y-Net - Defence Minister, Amir Peretz, announced recently that he is cancelling the plans he announced last December to establish a new settlement for Gaza evacuee at Maskiot, in the West Bank's Hordan Valley. Seemingly the plans were cancelled following widespread condemnation nationally and internationally.
www.kibush.co.il/show_file.asp?num=18752


Palestinian who died in Israeli jail is buried
Palestine Times - Hundreds of Palestinians, on Thursday, took part in the funeral of 38-year-old Jamal al-Sarahin at his home town of Beit Ula, west of the southern West Bank city of al-Khalil [Hebron]. Sarahin died at an Israeli prison last Tuesday as a result of medical neglect. The corpse of Sarahin was transported by an Israeli ambulance to the Tarqomia roadblock where it was received by tens of his town's people who carried it to the deceased's home for a final farewell before taken to be buried.
www.kibush.co.il/show_file.asp?num=18750


IDF not innocent
Shaul Arieli - Ynet - "Shocked by the revelations" of the Hebron incident, top officials were quick to make a distinction between the female settler videotaped cursing at a Palestinian and the soldier who stood nearby and did not prevent the incident; they made a distinction between "the radical settlers" and the IDF, which "remains on guard."
www.kibush.co.il/show_file.asp?num=18749


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Io, per adesso, sto abbastanza tranquillo fino al 1 marzo. Poi vedremo.

Ossus.

Ragazzi, questo video e' allucinante.

Americani medi

Per comico che sia, e mi sono davvero spaccato dal ridere, mi ha fatto anche venire dei brividi di paura. Speriamo bene...

Osso.

PS
Notare prego: invaderebbero anche l'Italia....che capre.

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"And Jesus took the damsel by the hand and said to her "Talitha Kumi" which means "Little Girl I say unto thee arise."

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E Gesu' prese la fanciulla per mano e disse: Talitha, KUMI!", che interpretato vuol dire: "Piccola bambina, io ti dico, alzati!"

Fa freddo oggi a Ramalla. Ce l'ha promesso ieri e lo ha mantenuto. Sono passate 48 ore da quando mi sono seduto a questo tavolo l'ultima volta e ho qualche minuto per registrare cio' che ricordo di esse.

Ricordo bene la sensazione di minaccia incombente il giorno prima di partire. Il desiderio di uscire, di muoversi, di non sentire barriere, e la prudenza che dice che e' meglio mettersi sempre dal lato sicuro con la burocrazia tentacolare e corrotta di questi due paesi. Certo, non e' male come citta' del Messico, ma non e' neanche un esempio di trasparenza. La telefonata di un amico, il giorno prima ancora: "Manuel, anche a me hanno fatto problemi al Ministero".

*Bene*, penso, *Adesso si che siamo a posto*. .

Una lunga notte davanti, 5 allarmi settati, solo in una casa enorme perche' la mia coinquilina e' andata (giustamente) a farsi una gita con degli amici.

Partenza alle 6.30. Ridicolo, devo fare qualcosa come 20 km in direzione sud verso Gerusalemme e forse altri 10 verso sud-ovest verso Bait Jalla, e sappiamo che ci metteremo 2 ore. Insomma, farei prima in bici, se solo le colline non fossero cosi' assurdamente ripide, piene di crepacci, sassi, pietraie che franano, canyon alluvionali, filo spinati e campi di beduini incazzosi. In due parole: andiamo in macchina. (ok, sono 3 parole, pace).

Una giornata splendida, soleggiata fin dall'inizio. Kalandia, come al solito, e' bloccata o poco meno. Il traffico da e per Gerusalemme al check point e' peggio che sul raccordo (i nostri vigili e poliziotti, ad esempio, non girano con l'M16 o l'M4, e stanno sulle Punto, non sugli Humvee da 3 tonnellate, ma pazienza, siamo dove siamo dopotutto).

Passeremo per la via larga, anche per fare un po' di turismo. Tanto ormai siamo per strada, tanto vale godersi il paesaggio. Mi accorgo che siamo giunti a Hizma (una specie di campo rifugiati, nei pressi di Gerusalemme, che lentamente si sta trasformando in un paesello) quando vedo quello che la mia testa ha eletto a punto di riferimento: la pompa di carburante. Perche' al singolare? Perche' c'e' LA pompa. Fa quasi tenerezza. Uno spiazzo polveroso, con le colline attorno, e li' in mezzo UNA pompa, sola soletta, sporchina, con dietro un capannetto di alluminio 2x2 metri ed un lampadone al Neon che le spenzola sopra, assolutamente sproporzionato (non so, mi sa che lo ghanno sciacallato da qualche aeroporto, e' davvero TROPPO grosso per la cosa che deve iluminare). E va bene, di necessita' virtu'. Gia' dietro Hizma, comincio ad avvertire una strana sensazione in zona osso sacro. Riusciro' a darle un nome solo dopo, ricordando le parole di un amico romano D.O.C.. Perche' la sensazione? Perche' c'e' una fila, lunga qualcosa come 4 km, di macchine, taxi, furgoni, asini, biciclette ferme ad un check point. Per fortuna e' nella direzione del ritorno, e non ci dovro' pensare prima di altre 36 ore, pero' e' li'. Gia' bestemmio al pensiero, gia' mi fumano le palle.

Ed eccoci qui, oltra Hizma, oltre la zona piu' visibile di quel cazzo di muro, il serpente come lo chiamo io. E come lo vuoi chiamare senno'? E' fatto di cemento, vabbe', ma si snoda sinuoso per 700 km in curve tortuose che strangolano comunita' intere nelle sue spire. E' il serpente di Midgardh. Meno male che Thor non e' venuto con noi oggi, senno' sai che rissa...
Un ultimo problema, prima del Wad Naar: il Container. Il Container e' un nome di un altro checkpoint che regola l'accesso a parte della zona di Betlemme. Come tutti i toponimi della West Bank, sembra avere piu' un significato "pre-intifada" o "pre-67".

Chiedo: "Si, ma 'sto container? Addo' sta?". E l'autista: "Ma come! Lo abbiamo passato!"
Tutto cambia, qui, e tutto si dimentica. Resta il nome, forse si riferisce ad un groviglio di lamiere a lato della strada, forse a qualcosa che stava qui prima. Io l'unico container che ho visto e' un container di somari in divisa ed m16.

"Dovete tornare indietro!", dice il soldato (in arabo)

"Ma perche'?" fa l'autista? (in arabo)

"La via e' chiusa!" fa il sodlato (in arabo)

*Seeee, Fu fatta da coloro che sono morti, e i morti la custodiscono * penso io in Italiano. *Ci mancavano i dunlandiani*. Ed ecco la perla delle perle. La frase che amo. La frase di Gandalf piu' plagiata della West Bank/Israele. Dopo un po' di diverbio il tizio abbaia.

"Tu non puoi passare!"

E te pareva. Vabbe', torniamo indietro. Di nuovo discesona sui tornanti, ed uno splendido Gatto Sentinella. Un grosso maschio grigio, solo la testa che sporge dall'erba alta, osserva la terra santa con sguardo indagatore. Altri campi di baduini, se ne parla in macchina. Alcuni di loro sono multimilionari, sebbene vivano in capanne di fango. Ci sono tensioni, alle volte, perche' tra i beduini arabi stricto sensu esistono anche i beduini di credo Druso (da Ibn Al Darazi...italianizzato Drusi). Ed i drusi, spesso loro malgrado, hanno prestato discreti servizi ad Israele.

Passano trenta minuti e cosa vedo? Il container! Il check point, chiamto il container, e' davanti a noi. Solo che gli siamo sbucati alla sinistra. Esattamente a 10 metri da dove ci hanno chiesto di tronare indietro, e non c'era alcuna barriera.
Ok, mi sembra chiaro perche' si chiama "Container". Perche' contiene dei deficienti con la capacita' di analisi di un paramecium.

Per fortuna c'e' una ricompensa ad attanderci: la valle della luce. Imlad Calad. Wadi Naar. Anche nota come la Valle del Fuoco (altro nome per Naar). Profondissima, verde e punteggiata di lastre di roccia bianca, con dei terrazzamenti naturali dove crescono erbe verdi scure e fiori gialli, si estende verso est per molti chilometri.

Ce la lasciamo alle spalle, e ci avviciniamo alla citta' vera e propria. Anche qui, la miseria incombe ed incalza, lo strangolamento economico sta cominciando a far morire i tessuti che non ricevono piu' ossigeno, qulli lontani dal centro per primi, corrotti da una cancrena che non accenna a rallentare. Case vecchie e mal tenute, una mentalita' da accampamento, da "domani lo riparo" da "adesso no, prima ho altro a cui pensare" e "ci sono cose piu' pressanti che rendere la mia dimora un luogo bello e pulito"...cose che pero' non accadono mai.

Poi di nuovo la sensazione, giu' nell'osso sacro. Ogni volta che si accumulano delle macchine, che si allunga una coda, una fila, che c'e' traffico. Pensi: ecco, un altro check point...E li' mi vengono in mente le parole del mio amico. So cosa sento nell'osso sacro. E' il culo che si mette a massa. Aveva ragione quel rettilastro del mio amico romano. Ormai succede senza che nemmeno ci debba pensare.

Ed infine, ci siamo. Betlemme la passiamo al volo, vediamo la stradona in salita che porta alla Nativita', ma non e' quella la nostra destinazione oggi. Siamo qui per lavorare, e il primo passo da compiere (siamo gia' in ritardo, sono le 8.45 del mattino e l'incontro era per le 8.30) e' trovare una delle scuole piu' belle del sobborgo di Beit Jalla (beit..in arabo = casa, ma pare sia una parola aramaica, questa. Vorrebbe dire tappeto erboso...). La scuola di Talitha Kumi, che, interpretato, vuol dire : "Piccola bambina, io ti dico, alzati!"

OSSO

[Modificato da Ossian77 14/03/2007 13.40]

In effetti, in determinate situazioni, è sempre bene tenere il culo a massa.
Forza e onore, Socio!
A presto.

E non finisce qui! Ebbene, alla fine a Beit Jalla ci arriviamo. E che spettacolo! La scuola sta lassu', in cima ad una altissima collina (quasi montagna), con uno splendido comprensorio attorno, pieno di grandi alberi di pino e con panche di legno nelle occasionali radure. C'e' silenzio, molto silenzio. E'un luogo pacifico e ben tenuto. In confronto alle altre citta' della West Bank, Betlemme e i borghi circostanti hanno qualcosa di rassicurante. Il che mi fa andare ancora piu' in bestia, perche' potrebbero fiorire col turismo e questo viene impedito per ragioni di sicurezza, anzi, diciamo che quello che si vede e' un 'piacevole tramonto' prima di una lunga e terribile notte se nessuno fa qualcosa per metterci rimedio. E dire che quella sarebbe la citta' della Nativita'. Mah, speravo in un intervento della chiesa di Roma, per tutelare le comunita' cristiane d'oriente, ma se c'e' io non riesco a vederlo...Chiusa la parentesi polemica, Betlemme e Beit Jalla (ed anche Bait Sahour) hanno qualcosa che mi mette a mio agio. Forse e' l'influenza europea, forse e' il fatto che sono in alto. Non so. Pero' devo dire che vedere chiese e non moschee, croci e non mezzelune, gente che gira con la testa scoperta (anche musulmani), e tanti giardini e tanto verde hanno rappresentato un bel cambiamento rispetto alla degradata ramalla, letteralmente tappezzata da 300 strati di poster politici vari con le solite immagini.

Detto questo, si comincia il workshop. Ah, che meraviglia! Devo dire che il sonno a tratti saltava fuori, ma anche che c'era un bel clima. Ci si conosce, ci si presenta, si sta intorno alla tavola, in una posizione di eguaglianza e confronto. SI parla, si discute, un po' si litiga. E qui il Natthew Barrie che e' in me e' tornato alla carica. Per un attimo ho pensato che alla fine con un po' di immaginazione quello che facciamo tutti i giorni non e' tanto diverso da quello che sognavamo di fare leggendo i libri da bambini.

Una sala conferenze, un tema, 20 persone sedute attorno al tavolo a confronto, tutti che parlano in una lingua che non e' la loro, tutti gli accenti, le inflessioni, ma anche tutti i caratteri e le mentalita', gli interessi personali e quelli comuni, piano piano vengono a galla. E' un bel gioco di personalita', e quella scena poteva essere benissimo rivista con gli occhi della fantasia. Poteva essere una riunione del Senato della Repubblica, da qualche parte in una villa patrizia presso il foro, con poche menti che si confrontano. Poteva essere la riunione sull'assedio ai mondi dell'orlo esterno al Tempio Jedi di Coruscant. Poteva essere un incontro di capiclan nella sala dell'Idromele da qualche parte in un fiordo della norvegia dell'anno mille.
Non e' stato difficile immaginare i presenti con addosso tuniche e toghe, cotte di maglia e mantelli, strani abiti di mondi lontani.

Per fortuna tutto questo fantasticare (e prendere appunti mentali sui personaggi presenti) non mi ha impedito di lavorare ed anzi, me la sono pure goduta. Alla pausa, siamo andati a prendere un caffe' sulla terrazza che dava sul cortile interno. Splendeva un sole caldissimo e devo ammettere di aver pensato: cavolo, mi piace questo lavoro. Incontarre persone, discutere con loro, portare avanti un idea, unirla a quella di qualcun'altro, vedere cosa ne viene fuori, ed in un luogo cosi'...Spettacolare, davvero.

Abbiamo continuato a buttare giu' e riorganizzare idee sulla situazione nei Territori, cercando un compromesso tra le priorita' di tutti, e alla fine mi e' toccato (devo ammettere che ci speravo) fare la presentazione a voce agli altri gruppi.

[OK, contino dopo, che qui il fumo mi sta ammazzando....bastardi i colleghi fumatori....]

Ci siamo cosi' conosciuti un pochino meglio, e devo dire che a tratti mi e' sembrato che l'eta' mi pesasse un po'. Erano tutti 9-10 (o anche 20) anni piu' grandi di me, tutti professionisti, tutti con famiglia. Mettermi li' a tirar su un istruttoria e vederli che mi ascoltavano e' stato gratificante, davvero tanto. Anche il pranzo ci ha riservato delle belle sorprese. Eh si, perche' la scuola di TK fu fondata 150 anni fa da un tedesco, e una conseguenza e' che....

[suspence]

[Modificato da Ossian77 15/03/2007 16.09]

...tutte le cameriere sono TEDESCHE! Ebbene si, nel mezzo della mediorientalissma ait Jalla mi vedo arrivare questa specie di Valchiria con gli occhi blu ma vagamente a mandorla (tipo Milla Jovovich, c'hai presente) che mi chiede: ancora un po' di riso, signore?.....weeeeeeee......certo che si!!!

E vabbe', ormai e' passato del tempo, e mi e' pure passato un po' l'entusiasmo. Avrei dovuto scrivere della giornata la sera stessa, non due settimane dopo. Comunque la cosa che mi ha fatto strippare e' che, nonostante il meraviglioso comprensorio in amena localita' e la guest house con lo staff teutonico, alla fine nella mia bella cameretta ho dormito da schifo. Solo l'indomani mattina mi sono accorto del perche': LA PORTA ERA TROPPO SOTTILE!

Eh si, ormai sono abituato alla sicurezza che mi da la mia bella porta multi-lock che ho a casa, al 7 piano, modello "Dante Alighieri, Lasciate ogni speranza o voi che entrate". Quella specie di foglio di legno compensato che divideva il mio sonno dalla veglia degli altri, che traballava ad ogni soffio del vento (che di notte a 900 metri di alt. non manca), mi avra' fatto svegliare 10 volte, e nel frattempo ho dormito con un occhio aperto.

Altra cosa bella e' stata cazzeggiare un po' con la famiglia del parroco della chiesa Greco-Ortodossa di Mar Nikola (ovvero San Nicola, weeeee, patrono di Sassari) nella sua casa suoer medievale coi muri spessi 3 metri. Anche girare per Betlemme di notte non e' male. Fa fresco, e ci sono delle belle pasticcerie qui e la. Un vero peccato che il Muro la stia strangolando in maniera indegna, perche', come ho gia' detto, potrebbe essere un gioiellino ed invece sta lentamente morendo.

Nel tardo pomeriggio del secondo giorno di Workshop, ce ne siamo andati ognuno per la sua strada, a smaltire un mega abbiocco causato da pollo e riso alle mandorle su un taxi che ci ha regalato un ultima (credo per parecchi anni...ahinoi...) vista del Wadi Nar, la valle di Fuoco e Luce.

Giunti a casa, come ringraziamento, si e' messo a piovere a dirotto tipo "la fine fine del mondo"....

Per la prossima puntata:

"La pedalata fino a Jerico e l'incontro con Este" (la vala?)

Osso

[Modificato da Ossian77 25/03/2007 10.49]