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Capitolo 4°: "Arrivo alla meta"

Ultimo Aggiornamento: 02/10/2004 13:28
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02/07/2004 19:03
 
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Isilion Calafëar
Isilion non distolse nemmeno per un attimo il proprio sguardo dalla lastra che chiudeva il passaggio, con la freccia incoccata e l'arco teso, rimase immobile rispondendo ad Olin:

"Ho allenato il mio tiro all'arco tra le fenditure di guardia nei muri della rocca di mio padre . . . se scaglierò questa freccia lo farò solo a colpo sicuro, quindi non preoccupatevi! Io sono pronto e qui ci vedo più che bene . . . ora tocca a voi!"

[Modificato da Lord T.Einiks 02/07/2004 19.03]

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02/07/2004 21:25
 
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Gwaeron
In fondo al gruppo che avanzava nell'angusto corridoio, Gwaeron camminava lentamente, oppresso dalle strette pareti, mentre qualche metro davanti a sè intravedeva Olin tastare le pareti. Con un sorriso quasi serio porse la torcia a Yeras, e senza accorgersene controllò con la destra il pugnale nel fodero.
L'aria era scarsa, e col fumo delle torce stava diventando pesante, quando una seconda lastra alla fine del passaggio li fece fermare. Isilion aveva incoccato una freccia, e Olin esaminava la parete e la lastra.

*Forse finora non si è comportato troppo bene, ma ora fa il suo lavoro, e lo fa bene e con calma. Halbarad aveva ragione.

Dietro la lastra l'interno della torre, orchetti, pericoli, forse la morte. Ma intanto bisognava aprirla. Gwaeron masticò una piccola presa di tabacco mentre Olin armeggiava, e si preparò alla lotta.
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12/07/2004 19:32
 
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Olin
Il nano ascoltò con pazienza la risposta dell'elfo, non era del tutto convinto che comunque fosse una buona idea, però continuò con calma il suo lavoro.

Ispezionò con calma ogni pietra e ogni anfratto o crepa delle pareti e del pavimento fino a giungere alla nicchia dove doveva essere infilata la chiave.
Osservò attentamente la nicchia, poi spostando lo sguardo notò qualcosa.
Perfettamente dissimulata sotto la prima nicchia ce n'era una seconda. Il nano esaminò scrupolosamente l'apertura e trovò l'innesto di una seconda chiave, esaminandola meglio si accorse che quella altro non era che una trappola.
Si mise a studiarla come un bimbo con un gioco nuovo. Depose il suo zaino in terra e prelevò qualche attrezzo, poi si mise a toccare con dolcezza i meccanismi che erano all'interno della serratura. I rumorini e i piccoli scricchiolii erano per lui inconfondibili:
*Questa è opera nostra non c'è dubbio e questa è una delle più complesse che abbia mai visto! Non riuscirò mai a disinnescarla


Trovò le guide e finalmente ne capì il funzionamento, si girò quindi verso il gruppo:
"Amici miei ho due notizie da darvi, una buona e una cattiva. La buona è che ho trovato una trappola, la cattiva è che non c'è modo di disattivarla senza far crollare la montagna, è stata cstruita dai miei padri, quindi nessuno può toccarla a meno che non si possegga la chiave! Vicino alla serratura della lasta ce n'è un'altra, se ho capito bene qui si deve usare una seconda chiave runica! Se ne siamo in possesso bene, altrimenti è impossibile proseguire senza essere tranciati da queste due ruote!"

Detto questo tornò dall'elfo.

"Non dubito della vostra destrezza con quest'arma, ma se una freccia dovesse colpirmi alle spalle pregate che io muoia!"

[Modificato da Valandur 13/07/2004 15.39]

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13/07/2004 15:09
 
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Yeras Darabeth
L’attesa cominciava davvero a snervarlo.
L’aria era quasi irrespirabile.
Olin armeggiava, tranquillo e concentrato, nei pressi della lastra di pietra.
Gli altri attendevano in silenzio, quasi immobili. Era chiaro, però, che anche per loro la permanenza in quell’angusto cunicolo iniziava a divenire insopportabile.
I secondi sembravano minuti … ed i minuti ore.
Ad un certo punto il nano si fermò e, girandosi, comunicò al gruppo ciò che aveva scoperto.

Bene!
Esclamò Yeras.
Meneldir credo sia il caso di consegnare ad Olin anche la seconda chiave in modo che possa disabilitare quella trappola

Poi, girandosi, si accorse che tra l’elfo e il nano si era creata una certa tensione. Rinfoderò il suo coltello, si frappose immediatamente tra i due, poggiò una mano sulla spalla del nano e, tornando ad utilizzare il suo classico tono spensierato ed allegro, disse:
Ottimo lavoro Mastro Olin!
Siete davvero in gamba!
Un giorno dovrete insegnarmi qualche trucco del vostro mestiere.
Ma perché ora non vi fate dare da Meneldir la seconda chiave in modo da disattivare quel pericolosissimo meccanismo?
Non trovate che il clima, qui dentro, si stia facendo un po’ pesante?


Sperava, in questo modo, di evitare una replica di Isilion ed un eventuale, quanto inopportuno, battibecco tra i due compagni.
Inoltre voleva uscire da quel cunicolo il prima possibile.

[Modificato da Admin-Geko 13/07/2004 15.10]

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13/07/2004 18:56
 
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Isilion Calafëar
Sentite le frasi del nano e guardandolo fisso negli occhi con sguardo serio, Islion disarmò lentamente l'arco, poi lo ripose a tracolla; quindi si tolse lo zaino e lo adagiò lentamente al suolo ed estrasse un piccolo sacchettino . . .

Tese la mano col sacchettino al nano e gli disse:

"Questo oggetto dovrebbe essere abbinato alla runa di Meneldir, ma per tutt'altro motivo! Non credo che possa funzionare, ma provate a vedere voi se puo' esservi d'aiuto in questo caso! Mi raccomando, usate la massima cura nel maneggiarlo, perchè in questo momento mi sto fidando di voi dandovi in mano un oggetto molto importante!!"

Detto questo aspettò che il nano prendesse l'oggetto; quindi attese che Olin si esprimesse a riguardo, prima di rimettersi lo zaino in spalle e di riarmare l'arco in direzione della lastra.
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15/07/2004 11:47
 
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Olin
Il giovane nano prese il piccolo sacchetto che l'elfo gli stava tendendo, lo aprì con molta delicatezza, quasi stesse toccando un gioiello preziosissimo. All'interno c'era un'altra chiave runica, la osservò attentamente per capire se poteva essere utile, la lavorazione ed il pregio rendevano quella piccola chiave molto preziosa e la forma poteva combaciare con la serratura che aveva pocanzi esaminato; pregò quindi Meneldir di prestargli la sua chiave.

"Devo stabilire ora quale chiave usare per prima, non ci devono essere errori, ma se le due chiavi sono legate fra loro, allora forse su di esse c'è anche la soluzione a questo piccolo quesito, altrimenti proverò a vedere se c'è qualche indizio sulle serrature stesse."

Detto ciò aspettò che Meneldir gli consegnasse la sua chiave e cominciò ad osservarle attentamente.
Signore delle miniere di Pinnath Gelin

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Olin
*Nessun indizio sulle chiavi, nessun indizio sulle serrature, se la trappola l'avessi progettata io avrei fato disattivare prima la trappola e poi aprire la porta... Procederò in questo modo

Olin era indeciso sul da farsi. Tornò alla nicchia e cominciò ad osservare le serrature in cerca di eventuali trappole a cui non aveva badato prima.

"Yeras, amico mio, puoi vedere se ti riesce di riempire uno zaino con delle pietre?"
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Yeras Darabeth
“Certo Olin, potrei raccogliere alcuni di questi sassi.
Ma dubito che nella mia sacca ce ne entreranno molti … è già quasi piena.
E poi, scusami … posso chiederti a cosa ti servono?”
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Olin
"Bene, grazie tanto Yeras, vorrei sacrificare il mio zaino prima di sacrificare la mia augusta figura!" Disse il nano con un largo sorriso.

Detto ciò svuotò il suo zaino e cominciò a riempirlo con tutti i sassi che poteva trovare, una volta riempito e soppesato, soddisfatto del peso e del volume dello zaino, con un forte spintone lo fece scivolare fino alla porta.
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20/07/2004 15:44
 
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Meneldir osservò dubbioso i preparativi del Nano:

*Ed ora a cosa serve questo zaino pieno di sassi? Spero sappia cosa sta facendo!*

Il pesante fagotto rotolò fino alla lastra di pietra, fermandosi rumorosamente contro la porta dinanzi a loro.
Meneldir trattenne il respiro e tutto il gruppo rimase in assoluto silenzio, aspettando di vedere se la mossa di Olin sortiva qualche tipo di effetto.
Nulla.
Gli istanti sembravano infinitamente lunghi.
Non succedeva nulla.
Meneldir si guardò intorno.
Nessun movimento.
Il dùnadan rimase in ascolto.
Nessun rumore.
Alla fine però, sbottò:

"Mastro nano, non vorrei mettervi fretta, ma credo che dovrete infine prendere un qualche tipo di decisione. Ho visto che avete studiato a lungo il meccanismo di apertura della porta, avete finalmente trovato qualche indizio sul come aprirla?"

[Modificato da Valandur 20/07/2004 15.47]

[Modificato da Valandur 20/07/2004 15.48]

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Isilion Calafëar
L'Elfo non si curava tanto dei movimenti del nano.
Il suo sguardo e la sua concentrazione erano diretti verso l'apertura della lastra; ma Olin aveva appena fatto un'operazione a dir poco insolita!

*Non mi sarà mai possibile capire le azioni di questa creatura!
C'è una trappola a dir suo, e da quello che sta facendo sembra che voglia azionarla!!*


Quindi Isilion disarmò l'arco e se lo rimise a tracolla, poi rivolgendosi ad Olin gli disse:

"Mastro Nano, mi fido di chi ci ha raccomandato la vostra abilità, ma preferisco, a questo punto, indietreggiare nel cunicolo per almeno una trentina di metri!
Il mio è un consiglio rivolto anche al resto del gruppo.
Credo anche che in questo modo voi possiate avere il modo di fare il vostro lavoro senza essere disturbato dalla nostra presenza!
Che i Valar vi assistano Olin!"


Detto questo, Isilion incominciò ad indietreggiare nel cunicolo per prendere le distanze dalle operazioni del Nano; forse anche i suoi compagni l'avrebbero seguito . . .

[Modificato da Lord T.Einiks 21/07/2004 9.39]

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21/07/2004 10:32
 
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Meneldir si girò in direzione dei membri del gruppo che lo seguivano:

Mi sembra una buona idea Isilion, io rimarrò comunque accanto ad Olin per aiutarlo se ne avrà bisogno. Non indietreggiate troppo però, una quindicina di metri dovrebbero essere sufficienti."

Si rivolse poi di nuovo verso il compagno davanti a lui:

Fatevi forza Mastro Nano, e perdonate le mie parole affrettate; in queste faccende c'è bisogno di tutta la calma possibile e confido che riuscirete ad aprire la porta che si frappone tra noi e la torre."
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21/07/2004 11:10
 
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Yeras Darabeth
Yeras non si mosse.
Rimase immobile nella sua posizione.
Nel punto in cui si trovava non avrebbe potuto sicuramente intralciare le operazioni di Olin. Allo stesso tempo, in caso di bisogno, sarebbe stato abbastanza vicino da poter intervenire.
Nella mano destra teneva, stretto in una ferrea morsa, il suo pugnale; nella sinistra aveva la torcia che, qualche minuto prima, gli aveva passato Gwaeron.

Coraggio Mastro Nano … fate ciò che ritenete più opportuno e tirateci fuori da questo cunicolo!
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22/07/2004 10:30
 
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Olin
Olin fece scivolare il pesante fagotto contro la porta, ma non sortì alcun effetto, era sicuro che se avesse sbagliato la sua vita sarebbe stata stroncata di netto, decisamente non aveva voglia di morire in quel modo.
I suoi compagni lo stavano incoraggiando, ma le uniche parole che gli rimbombavano nella mente erano quelle dell'elfo:
"mi fido di chi ci ha raccomandato la vostra abilità..."*Questo elfo comincia veramente a darmi sui nervi, si fida di uno che nemmeno si è preso la briga di darci uno schifo di mano, ma di me che sto qui a rischiare di essere triturato non gliene frega niente!

Mandò alla malora tutti gli elfi e la loro codardia e disse:
"Fatevi indietro dunque, inserirò prima la chiave di Isilion e poi quella di Meneldir, se non dovessi riuscire provate voi qualcos'altro! Potete disporre dei miei beni come preferite, ma la mia ascia deve essere restituita alla montagna." Detto questo si girò e si diresse verso quelle maledette serrature.
*Coraggio Olin, se Aule è con te potrai sputare in faccia a quel dannato elfo una volta di più!
Un ghigno di divertimento si dipinse sulla sua faccia barbuta.
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22/07/2004 12:23
 
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Olin inserì delicatamente la chiave runica che Isilion gli aveva porto, rimanendo per qualche brevissimo istante in attesa.
Nell'assoluto silenzio che circondava lui ed i suoi compagni avvertì il familiare rumore di un pesante meccanismo in movimento; stava per esultare per il successo ottenuto, quando si rese conto con terrore che la porta davanti a lui rimaneva ferma ed i pannelli posti ai lati del cunicolo si stavano lentamente alzando...

Meneldir udì dietro di sè un rumore improvviso e vide una pesante grata di acciaio che lo divideva da Isilion e Gwaeron:

*Siamo perduti!* pensò.

Ma il dùnadan non aveva considerato la prontezza ed il sangue freddo del Nano: egli inserì la seconda chiave runica in suo possesso nell'altra fessura ed immediatamente le lastre laterali del corridoio fermarono il loro movimento.
Dopo qualche istante che sembrò loro interminabile, tutti udirono il sordo rumore che indicava che la lastra di fronte a loro e la grata metallica che li divideva si stavano finalmente sollevando.

Meneldir emise un profondo respiro di sollievo...
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22/07/2004 13:16
 
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Olin
La porta si era aperta, Meneldir e Yeras erano pallidi come due cenci, ma un gran sollievo era dipinto sui loro volti. Olin si sentiva distrutto, l'adrenalina stava passando lasciando in, lui un senso di stanchezza indicibile.
Finalmente ruppe il silenzio rivolgendosi a Yeras e Meneldir
"Ragazzi dovete scusarmi, ho calcolato male le distanze. Immaginavo che una grata sarebbe scesa a bloccare ogni via di fuga, ma pensavo che fosse molto più vicina alla serratura. E' stato un errore imperdonabile!"
Dalla sua voce e dalla sua espressione si vedeva che Olin era sinceramente mortificato.
"Per fortuna è andato tutto bene!"
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22/07/2004 15:29
 
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Yeras Darabeth
Yeras scosse lievemente la testa, come per riprendersi da un colpo ricevuto.
Si rese conto, in quell’instante, di aver trattenuto il fiato fin dal momento in cui Olin aveva inserito la prima chiave runica.
Chiuse gli occhi, fece un profondo respiro e poi li riaprì.
Fissò, per un istante, Meneldir.
Poi spostò lo sguardo verso il nano ed ascoltò in silenzio, col volto serio e tritato, ciò che aveva da dire.

*Ho appena rischiato di morire … ma sono ancora vivo!
La Dea è con noi!*


L’espressione del giovane ramingo mutò improvvisamente e sul suo viso comparve un ampio e gioviale sorriso:
I miei complimenti Olin” disse con voce allegra “sapevo che ce l’avresti fatta! Finalmente quella porta si è aperta e noi potremmo respirare un po’ di aria nuova.
Poi, con lo stesso tono spensierato, si rivolse a Meneldir:
Che si fa ora? Chi farà strada all’interno della Torre?

Ostentava tranquillità, ma la sua mano destra stringeva ancora, in modo febbrile, il pugnale … mentre la sinistra, quella in cui teneva la torcia, tremava impercettibilmente!
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26/07/2004 18:28
 
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Meneldir si riscosse prontamente: la pesante saracinesca di acciaio che lo divideva da Isilion e Gwaeron si stava sollevando rumorosamente ed il dùnadan fece qualche passo avanti, in direzione dell'apertura che si era creata con il sollevamento della lastra di pietra di fronte a lui.
Dietro di essa si apriva una grande caverna naturale; l'umidità dell'aria tradiva la presenza di una limpida pozza d'acqua sotterranea alimentata da un gorgogliante ruscello che si apriva la strada tra le rocce. Un agevole passaggio permetteva di raggiungere l'altra estremità della caverna, distante una dozzina di metri dal punto in cui si trovava il gruppo: lì si apriva un altro largo cunicolo che sembrava perdersi nell'oscurità.
L'ambiente illuminato dalla torcia del dùnadan, era largo una ventina di metri ed alto circa dieci; in esso non si udiva alcun rumore, se non il gocciolare delle stalattiti che pendevano dal soffitto ed il sordo clangore della grata di metallo che tornava al suo posto.

Passando vicino al nano; Meneldir gli sorrise e gli diede una leggera pacca sulla spalla:

"Bel lavoro, Mastro Nano! Ti sei fatto onore."

[Modificato da Admin-Geko 31/07/2004 15.22]

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27/07/2004 09:38
 
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Isilion Calafëar
Il funzionamento di quella trappola non era molto chiaro all'Elfo; la lastra che chiudeva il passaggio aveva lasciato spazio ad un nuovo anfratto sotterraneo, ma quella grata, tanto pesante quanto rumorosa, se il pertugio era stato aperto correttamente, perché era scesa ed ora stava per risalire?
Isilion passò in tutta cautela, chinandosi, ma molto velocemente sotto quel cancello metallico, mentre ancora questo stava risalendo all'interno della sua sede, diede una rapida occhiata a ciò che li aspettava oltre quel corridoio, poi rivolse lo sguardo verso il Nano e gli disse:

"Anche questo passo è stato fatto e, anche se ti sembrerà strano, anche il popolo degli Elfi ti è grato per quello che stai facendo.
Ancora non riesco a spiegarmi lo strano meccanismo di questa trappola e mi chiedo se possa aver azionato qualche altra sorta di allarme per qualcuno.
Avrei comunque piacere che la chiave runica che vi ho consegnato prima, mi venisse restituita, ma non ho idea se questo si possa fare; voi Olin cosa ne dite?"
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Gwaeron
Ultimo in fondo al passaggio, Gwaeron aveva osservato tutta la scena da lontano, come uno spettatore. Come gli altri aveva visto l'esitazione negli occhi del nano, ma ora che la trappola era stata superata e il passaggio aperto i suoi pensieri erano già nella grande caverna che li attendeva. Guardò Olin.

*Non ho mai visto una trappola azionata in quel modo, ma è evidente che le antiche torri dei Dunedain nascondono questo e altri segreti. Non so se l'abbia aperta per fortuna, conoscenza o intuito, o una combinazione delle tre cose. Però c'è riuscito. E ci serviranno tutte e tre per andare avanti.

Masticando lentamente il tabacco, fece qualche passo avanti verso la caverna, e superando il nano (cui l'elfo aveva appena chiesto indietro la chiave) senza una parola gli appoggiò la grande mano sulla spalla come segno di approvazione.
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