Capitolo 1°: "Segni dal passato"

Ben prima che il sole illuminasse Brea, Gwaeron sedeva nella sala comune, davanti al camino, aspettando che facesse giorno. Su una poltrona stava il suo mantello, di pelle scura e bordato di pelliccia; aveva dormito bene, e si era alzato presto per fare colazione con calma e preparare i pochi bagagli, lo stretto indispensabile; non avrebbe lasciato niente alla locanda. Aveva pagato Hobson la sera prima, ed era pronto a partire.
*Chissà se Yeras ha cambiato idea. A prima vista sembra solo un ragazzo impulsivo, ma se Halbarad gli ha chiesto di partire evidentemente ha altre frecce al suo arco...

Dopo che Halbarad ebbe parlato, Gwaeron chiuse gli occhi un istante, e poi rispose:
"Conosco bene la strada di cui parli. Non abbiamo molte alternative. Risalire il fiume in questa stagione sarebbe folle, e percorrere tutta la strada fino a Fornost allungherebbe il cammino. Sono venuto qui per quella strada dieci giorni fa, e sebbene quasi deserta mi è sembrata abbastanza sicura. Ma dopo la deviazione non so che cosa ci aspetti."

Quando Olin scese nella grande sala della taverna c'erano solo il grande uomo chiamato Gwareon il dunedain Halbarad e l'elfo. Si sentiva molto riposato e stranamente di buon umore quella mattina. Salutò i presenti!

"Buon giorno a voi tutti, vedo che non sono il solo ad essersi svegliato prima dell'alba. Bene! Che ne dite dicominciare a mangiare? Ho una fame da lupi!"
e poi aggiunse: "Chissà se la notte ha portato consiglio al giovane Yeras, ieri sera sembrava piuttosto turbato non trovate?"

[Modificato da endik 26/02/2004 16.29]

Isilion quella notte non aveva dormito molto; l'ultima volta che si era avventurato per strade poco battute aveva fatto veramente un brutto incontro!!
Ma questa volta non era solo; a quanto pare i suoi nuovi compagni erano degli uomini che sapevano il fatto loro.
Meneldir aveva una forte spinta emotiva da parte sua e avrebbe fatto di tutto per terminare la missione nel migliore dei modi, come del resto tutti quelli che si erano trovati all'alba per partire, e questo infondeva nell'Elfo un forte senso di responsabilità nei confronti del gruppo . . .
Ridestato dal riposo, Isilion si rivestì, indossando gli abiti per il viaggio, nel modo che gli era stato insegnato dai Raminghi nel Nord con cui era cresciuto e, prima di scendere per la partenza, indossò di nuovo il mantello e rialzò il cappuccio sul suo capo.
Gwaeron era già nella sala con Halbarad e. poco dopo l’Elfo. scese anche il Nano che sembrava avere fame e che si preoccupava delle turbe di Yeras, ma Isilion non voleva appesantire la situazione parlandone, quindi non disse nulla riguardo l’argomento.

Il percorso che Meneldir aveva proposto era nuovo per Isilion, ma le parole di Gwaeron avevano rasserenato l'Elfo; almeno qualcuno conosceva già, anche se in parte, la strada da seguire.

"Se Gwaeron conosce bene la strada di cui parli, allora per me sta più che bene."

*Rivedrò ben presto gli alberi !!*

[Modificato da Lord T.Einiks 27/02/2004 12.52]

Yeras si svegliò poco riposato.
I pensieri della sera prima l'avevano disturbato nel sonno, e poi era ansioso di partire, perchè le città proprio non gli piacevano.

Scese nel salone dove il resto della compagnia stava già mangiando.

Halbarad fu felice di rivederlo (già sapeva?); Melendir era invece un poco ansioso.
Fu il capitano infatti a dargli per primo un sereno "Buongiorno!", col migliore dei sorrisi pretendibili da un ramingo, mentre Melendir gli camminò soltanto incontro con aria investigativa.

Prima che potesse fare la domanda, allora Yeras anticipò dicendo:
"Ho deciso. Verrò con voi, messer Melendir.
Vi accompagnerò lungo i confini delle mie terre e, quando poi li varcherete, deciderò allora se seguirvi."

"Ottimo!" fece Halbarad, ansioso di partire "Volete conoscere il nostro itinerario?"

Glielo spiegarono, al che Yeras si rasserenò: era proprio dove sperava che andassero!
A nord, lungo i confini dell'Oilad, per una settimana circa... Giusto il tempo di conoscere un po' di più la compagnia e sapere meglio della faccenda, prima di svoltare a ovest e decidere se continuare o no!

Un unico dubbio: Fornost!
L'antico rudere.

Era solitamente evitato dalla sua gente, e lui soltanto in un'occasione vi aveva fatto visita... Un'occasione che preferiva dimenticare!

"Non si può evitare Fornost?
Conosco i Colli Ventosi abbastanza bene, e, con una deviazione di due giorni a est e poi a nord, lo si può evitare facilemente, e ci eviterebbe sguardi indiscreti, riparati dalle colline..."

[Modificato da Martino NonancoraRe 27/02/2004 0.26]

"Benissimo signori, anch'io verrò con voi. Le provviste sono pronte, resta solo da stabilire quale sarà la strada da percorrere, ma questo lo lascio fare a voi, io non conosco il territorio, perciò fatemi da guida ed io vi seguirò!"

Olin cominciava ad essere piuttosto eccitato all'idea di partecipare ad una vera avventura. Aveva dimenticato la fatica del lungo viaggio ad ovest e si sentiva in perfetta forma.

*Spero solo di non ficcarmi in qualche guaio più grande di me!

"State tranquillo giovane ramingo, non passerete per Fornost, ma devierete molto prima verso nord-ovest"
rispose Halbarad.
Meneldir si era già alzato dal tavolo ed aveva cominciato i preparativi per la partenza: i compagni lo videro allacciarsi le fibbie che reggevano il fodero della sua lunga spada, tenuta dietro le spalle e poi dissimulata tra le pieghe del mantello. Prese un pesante fagotto e se lo mise sulle spalle, porgendone un altro al Nano che nel frattempo lo aveva raggiunto.
Quando tutti furono pronti si diressero verso la porta occidentale della città, imboccarono l'Antica Via e dopo qualche tempo raggiunsero il punto nel quale si incrociava con il Verdecammino.
Era una bella giornata ed il sole primaverile cominciava già a scaldare i loro volti.
I due dùnedain si appartarono un momento, le mani di Halbarad poste sulle spalle dell'amico, che ora era a capo chino; si scambiarono qualche parola in una lingua sconosciuta. Solo l'Elfo afferrò l'ultima frase pronunciata a bassa voce da Meneldir:
"Utùlie'n aure".
Quindi si scostarono di nuovo e raggiunsero gli altri che si erano fermati poco lontano:
"A questo punto le nostre strade si dividono amici, vi attenderò alla locanda fra tre settimane, addio!"
Halbarad montò sul grosso cavallo che aveva fino ad allora portato alla briglia e partì al galoppo verso sud...

"Bene, dunque si comincia!"

Il nano sembrava ansioso di partire, nei sui occhi brillava una luce insolita. Era chiaro che per lui quella costituiva la sua prima vera "avventura ufficiale"; d'un tratto un fiume di domande proruppe dalla sua bocca.

"Che tipo di pericoli portemmo incontrare messeri? Quali sono le creature che abitano queste contrade? Conoscete le loro abitudini? Dovremo fare dei turni di guardia durante le soste? Possiamo accendere fuochi lungo il cammino?"

[Modificato da endik 29/02/2004 14.56]