Emozioni.

Ci avevo provato nel vecchio forum ma pochi giorni dopo l’apertura del “topic” i server degli amici di “Toor” andarono in tilt (diciamo così, va…).
Ritento:
qual è la frase (non il brano o il capitolo, ma la frase …più o meno lunga) del SdA che più vi ha emozionato?
E’ una specie di sondaggio, il mio. Credo che in seguito passerò ad altre domande simili ma orientate sui “fatti”, i “personaggi”, i luoghi, ecc…
Per ora iniziamo con la frase più emozionante … vabbè, dai … potete indicarne anche più di una. Non troppe, però! Diciamo un massimo di tre … sennò che sondaggio sarebbe?
A presto.

Forse la frase una più emozionante nn c'è per me.
Ma la Canzone di battaglia degli ent è travolgente.

<< Isengard! Anche se sei protetto da un maledetto, da monti e da ponti, noi faremo i conti !

Isengard! Anche se sei forte e violento, freddo come il vento, duro e cruento, è giunto il momento,

E' giunta la guerra e trema la terra, sfonderem la pietra e la porta tetra!

Bruciano il tronco ed il ramo, noi andiamo, e noi marciamo
Con passo più duro di sasso, più greve di masso, con tono cavernoso e basso.

A Isengard portiamo sconquasso e fracasso,
Sterminio e distruzione, scompiglio e perdizione!>>


Spero di nn esser stato troppo OT

Penso

"sia la follia nostro manto, e velo davanti agli occhi del nemico"

Peccato che solo “Dinwath” e Salk si siano espressi in merito.
Ad ogni modo, tra le moltissime frasi che mi piacerebbe citare, ci sono un paio di “brani minori” che su di me hanno esercitato un certo “fascino”:

- Aragorn -
<< Quali strade si oserebbe percorrere, quale la sicurezza delle silenziose campagne, o delle case dei semplici uomini nella notte, se i Nùmenòreani dormissero, o riposassero tutti nella tomba? […] I viaggiatori ci guardano torvi e i contadini ci danno nomi dispregiativi. “Granpasso” mi chiama un uomo grasso che vive ad un giorno di viaggio dai nemici che gli raggelerebbero il cuore o distruggerebbero la sua cittadina., se nn fosse incessantemente protetta. Non desideriamo tuttavia che le cose stiano altrimenti. Se la gente semplice non consce preoccupazioni e paura, rimarrà tale, e noi per aiutarli dobbiamo restare segreti.>>

- Gandalf il Bianco -
<< Non ho attraversato fuoco e morte per scambiare parole contorte con un uomo servile sino al cadere del fulmine.>>

Il primo è un magnifico ritratto dell’umiltà, della forza, dell’orgoglio e del coraggio degli ultimi (veri) Nùmenòreani del Nord.
Il secondo rappresenta una perfetta combinazione (espressa con incredibile efficacia e sintesi) tra la “superiorità” e il “disprezzo” di Gandlaf nei confronti di uno degli esseri più insulsi della Terra di Mezzo (Grima Vermilinguo).
Quanto mi piacerebbe poter far dire una frase del genere ad uno dei miei PG una volta o l’altra…

A presto.

Se dovessi elencare i brani del libro che più mi hanno colpita potrei scrivere per almeno un paio d'ore...
Non solo perchè il libro presenta una incredeibile varietà di situazioni, ma anche perchè è a seconda dello stato d'animo del momento che si è influenzati da quello che si legge.
Se proprio devo fare una scelta all'interno della storia essa ricade sulle immagini evocate, più che sul contenuto delle parole.

"Ma ad un tratto fu colto da stupore e da una grande gioia. Lanciò in alto la spada nella luce del sole, e afferrandola al volo si mise a cantare. Tutti gli occhi seguirono il suo sguardo e, meraviglia! sulla prima nave si aprì un grande stendardo e il vento lo spiegò mentre essa si avvicinava al porto di Harlond. Tutti videro l'Albero Bianco, simbolo di Gondor, ma esso era incorniciato da sette stelle e sormontato da una corona, lo stemma di Elendil che nessuno ormai portava da innumerevoli anni. E le stelle sfavillavano alla luce del sole, perchè erano gemme incastonate da Arwen figlia di Elrond, e la corona riluceva nel mattino, poichè era fatta di mithril e d'oro.
Così giunse Aragorn figlio di Arathorn, erede d'Isildur, dai Sentieri dei Morti, sospinto dal vento del Mare sino al regno di Gondor..."

Secondo me è l'immagine più bella della guerra, quella di maggior impatto, quella che cambia i destini degli eserciti.

Ma l'immagine forse più dolce, quella che lascia l'amaro in bocca perchè si vorrebbe sapere davvero che cos'altro accade, ma che nel dubbio e nella fantasia trova tutto il suo fascino è la penultima.

"La nave veleggiò nell'Alto Mare e passò a ovest, e infine, in una notte di pioggia, Frodo sentì nell'aria una fresca fragranza, e udì dei canti giungere da oltre i flutti. Allora gli parve che, [...], la grigia cortina di pioggia si trasformasse in vetro rgentato e venisse aperta, svelando candide rive e una terra verde al lume dell'alba."

E' come vedere la cortina di incantesimi che proteggono Aman aprirsi per permettere il passaggio della nave... incredibile..
E... non vi pare di scorgere Tirion, bianca e luminosa?

Lo so, vi ho annoiato, ma un'ultima cosa vorrei aggiungere.
Esce dalle labbra di Gandaf, non è la frase più epica, più gloriosa o più regale. E' semplicemente la più dolce... e la più saggia...

"Andate in pace! Non dirò: Non piangete, perchè non tutte le lacrime sono un male.

E adesso vi chiedo: C'è per voi una frase, nelle Appendici, che vi ha toccato il cuore?

Ma allora tu sei una Tolkieniana, purista, bidella, estremista, talebana, integralista … proprio come me?

(ognuno di questi scherzosi termini ha un significato che si perde nella storia…)

Non mi par vero!
Purtroppo siamo in pochi a frequentare la cartella “Tolkien” … e quindi sono ben accetti nuovi spunti e nuove idee!
A presto.

P.S.
Ottima la frase di Gandalf … ma ognuna delle frasi del Grigio Pellegrino meriterebbe una citazione!
Meravigliosa la descrizione di Aragorn!

[Modificato da Admin-Geko 26/03/2004 14.08]

Sì, direi che tolkieniana talebana è il termine che più mi si addice!
E (ma non è il topic adatto) con la storia dei film mi intristisce un po' il sapere che molte nuove generazioni leggeranno il libro aspettandosi la scena della bestia alata che fronteggia Frodo sulle mura di Osgiliath (?@%&$£!!!!!!)...
Tolkien è una poesia, dall'inizio alla fine, ed ogni volta che lo leggi lo riscopri nuovamente, anche se fosse le centesima...
Ma qui rilancio la sfida con la frase, anzi le frasi, che delle Appendici mi hanno colmata di ammirazione, stupore e malinconia!

"Non ti dirò parole di conforto, perchè per simili dolori non vi è conforto entro i confini del mondo. [...] In tristezza dobbiamo lasciarci, ma non nella disperazione. Guarda! Non siamo vincolati per sempre a ciò che si trova entro i confini del mondo, e al di là di essi vi è più dei ricordi. Addio!"

La frase è davvero bella, e mette in evidenza la grande saggezza di colui che è veramente l'ultimo re dei tempi antichi e che come tale è capace di vivere e morire... Inoltre (e anche qui non è il topic adatto) credo che questa frase da sola basti a sottolineare quanto forte sia il peso della visione cristiana del Professore e quanto profondo ne sia l'influsso nella sua opera, dove l'ammissione del dolore più devastante è stemperata dalla promessa e dalla speranza che qualcosa ancora è stato preparato per gli amati figli di Iluvatar.

"Egli giacque a lungo là, immagine dello splendore dei Re degli Uomini immersa nella gloria raggiante precedente al crollo del mondo."

Credo che questa sia la descrizione che più di ogni altra rende la gloria e la regalità di Elessar Telcontar, se non forse la descrizione che egli stesso dà di sè, prima della dipartita:

"No, mia dama, io sono l'ultimo dei Numenoreani e l'ultimo Re dei Tempi Remoti..."

Ed infine una frase mi ha colpita, non per la tristezza in esse insita, ma per ciò che vi è velatamente nascosto.

"Arwen partì, e la luce dei suoi occhi era spenta; al suo popolo parve che ella fosse diventata fredda e grigia come la notte d'inverno senza una stella."

E' tristissima, è vero, ma è colma di amore e di dedizione, poichè da essa si comprende come davvero Aragorn ed Arwen fossero una creatura unica ed indissolubile, come entrambi vivessero della luce l'uno dell'altra.
E si comprende che fino all'incontro con Aragorn la bellezza di Arwen era come sterile, sprecata, inutile, e che lo sarebbe stata ancora più se avesse seguito la sua gente al di là del mare. Arwen era bella e gloriosa, ma lo era in quanto Aragorn aveva acceso la luce dentro di lei, una luce spentasi all'improvviso, alla sua morte.

Tra l'altro vorrei sforare ancora una volta e osservare che a mio parere la scena della morte del Re è in assoluto la più riuscita e la più fedele di tutti e tre i film...

Adesso mi scuso per essere stata come sempre logorroica e per aver toccato topics che proprio non c'entravano nulla...

Ciao a tutti!
Diana

P.S.
Geko, se ne hai voglia potresti spiegarmi uno per uno tutti i termini da te elencati?
Sono davvero curosa di leggerne la storia!!!

Prima dovrei avere sottomano il libro ma sinceramente sono in
università e il libro che ho dietro non è del Professore, cercherò di ricordare ma non citerò a memoria, quindi non arrabbiatevi con me se non sarò precisa!

Dunque, per me è molto più facile partire dalle Appendici visto che è proprio lì la parte del libro che preferisco: sto parlando del Breve resoconto della storia di Aragorn ed Arwen.
Trovo che sia la prosa più poetica dai tempi del Leopardi.
Da questo ambito tirerei fuori due parti:
1)innanzi tutto la parte in cui la madre di Aragorn parla al figlio poco prima della sua morte: ho dato tutta la mi speranza....non ne ho lasciata per me...(questo citare a memoria è penoso, mi spiace)
2)l'ultimo capoverso che descrive Arwen che si lascia morire sotto gli alberi di mallorn etc...
Spero abbiate capito.
Sono tentata a non spedire questo post...
Per quanto rigurarda i tre libri...my precious ones...che dirvi...è davvero troppo difficile...io direi sicuramente la canzone di Frodo per Gandalf, l'ho sentita anche musicata dal Tolkien Ensemble e mi commuovo sempre quando la leggo.
E poi vogliamo dimenticare la Frase con la F maiuscola:
-I'm back! detto da Sam che chiude il cerchio.
Ecco credo sia questa la frase che preferisco, qualcuno non mi
capirà magari ma non riesco a pensare ad altro che mi abbia mosso come il modo in cui "termina" il libro
Perchè? Perchè con quelle due parole Tolkien ci dice tutto di sè
e se avete letto "la realtà in trasparenza" sapete che mi sto riferendo alla modestia, al suo essere una piccola cosa preziosa
che non aveva interesse in niente che non fosse la famiglia, gli Inklings o il giardino che spesso preferiva curare al posto del libro.
Ho sempre amato questa figura di Tolkien è quella che mi è più cara e credo sia in tutto e per tutto racchiusa in quel Sam.

Per ora è tutto, ma quando avrò sottomano il libro credo di arricchire il mio intervento.
Un bacio ad Ale

In the grace of your love
I writhe in pain


Vi omaggio della Beatrix dipinta da Rossetti avendo come modella la sua Lizzie Siddal che ormai il laudano aveva addormentato per sempre, i papaveri che le vengono dati in mano sono d'oppio.
So perfettamente che tutto ciò non ha nulla a che vedere con il Professore ma è bello farsi conoscere da voi, anche se magari a voi non importa conoscermi...

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Scritto da: Scarlett fairy 30/03/2004 9.23
E poi vogliamo dimenticare la Frase con la F maiuscola:
-I'm back! detto da Sam che chiude il cerchio.
Ecco credo sia questa la frase che preferisco, qualcuno non mi capirà magari

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Me ne parlavi tempo fa, in relazione ai film di P.J. … e quindi credo di aver capito cosa intendi.

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Scritto da: Scarlett fairy 30/03/2004 9.23
Un bacio ad Ale

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Thanks a lot!

A presto.

Per quanto riguarda la storia di Aragorn ed Arwen sono in tutto e per tutto d'accordo con Scarlett, è indubbiamente uno dei brani più belli del libro e dimostra che Tolkien era capace di scrivere non solo di gesta epiche e coraggiose, ma anche di sentimenti dolci e malinconici...
E la frase di Sam è davvero stupenda, come un brusco ritorno alla realtà dopo un sogno incredibile, quasi surreale.
Sì, hai ragione, è proprio il bello di Tolkien, questo amore per le cose piccole, semplici, concrete, apparentemente insignificanti.
Ed è ciò che dà spessore ai suoi eroi: il coraggio di esserlo pur amando una vita che nulla ha a che fare con il coraggio e la guerra.
Una vita che, onestamente, credo sia il sogno inconfessato di tutti gli eroi...

Glorfindel :"Non inseguitelo! Egli non ritornerà in questa terra. Il suo destino è ancora lontano ed egli non cadrà per mano di un uomo"

Gandalf : "Osserva, io non sono Gandalf il Grigio che tu tradisti. Io sono Gandalf il Bianco, ritornato dalla morte. Ora tu non hai più colore, e io ti espello dall'ordine e dal Consiglio"[...]"Saruman il tuo bastone è rotto"

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Scritto da: didinet 26/03/2004 17.30
P.S.
Geko, se ne hai voglia potresti spiegarmi uno per uno tutti i termini da te elencati?
Sono davvero curosa di leggerne la storia!!!

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“Bidello”: colui il quale è fermamente convinto di essere uno dei pochissimi a detenere tutte le chiavi per accedere al mondo creato da Tolkien. Il bidello guarda con aria di superiorità e disprezzo tutti i neofiti (ovvero tutto il resto del mondo, esclusa una ristrettissima cerchia di suoi simili) e tenta in tutti i modi di tenerli lontano dalle Opere del Prof. per non rischiare che esse vengano contaminate con la sua ignoranza. Il bidello odia ogni forma di pubblicità e divulgazione dei “testi sacri” ed odia, più d’ogni altra cosa sulla faccia della terra, Peter Jackson e la sua trilogia cinematografica.
Ecco la (terribile) descrizione del termine “bidello” … e dire che, di tanto in tanto, mi tocca sentire qualche genio che me lo appiccica addosso!
Quanta pazienza che c’ho…
A presto.

Ommmiodddiooooooo!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!
Sono una bidella!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!

Ho trovato lavoro!

Spero di essere pure io un bidello ma credo di non avere sufficenti cognizioni sulle opere del Prof. ( ma ci provo )

“Io non sto dalla parte di nessuno … perché nessuno sta dalla mia parte”
(Fangorn aka Barbalbero)

A presto.

Dannato Ciccionazzo!
Una frase che Gandalf dice a Frodo:
“… possiamo solo decidere come utilizzare il tempo che abbiamo a disposizione …” (o qualcosa del genere).
Credevo fosse presa dal Libro!
Ho sempre creduto che fosse stata ripresa dal Libro!
E’ ripresa dal Libro, vero?
Ditemi di si … vi prego.
Ve lo chiedo perché l’ho cercata, ovunque, dalla “festa di Bilbo” fino a “Moria” … ma non l’ho trovata!
Ditemi che è ripresa dal Libro … e ditemi dov’è!
Dannato Ciccionazzo!
A presto.

[...] "Avrei tanto desiderato che tutto ciò non fosse accaduto ai miei giorni!" Esclamò Frodo.
"Anch'io," annuì Gandalf, "come d'altronde tutti coloro che vivono questi avvenimenti. Ma non tocca a noi scegliere. Tutto ciò che possiamo decidere è come disporre del tempo che ci è dato." [...]

Il Signore degli Anelli
La Compagnia dell'Anello
Libro Primo
Capitolo II: L'Ombra del Passato
Pag. 84

E' così semplice farti felice...

Yawurza.

K.


P.S. - Sottoscrivo: "Dannato Ciccionazzo!!!"
Yawurza.
K.

E’ bello sapere che, seppur “tra le ombre”, vegli sempre su di noi!
Grazie Zione!
Avevo temuto il peggio … meno male che ci sei te!
A presto.

P.S.
E’ vero: non è difficile farmi felice!

P.P.S.
“Dannato Ciccionazzo!

Salve a tutti
Adesso che la "missione" è compiuta volevo dare anche io il mio piccolo (ma davvero piccolo piccolo ) contributo a questa discussione, che fino ad oggi mi sono limitata ad osservare da lontano.

La prima è una frase di Gandalf:
"Molti tra i vivi meritano la morte. E parecchi che sono morti avrebbero meritato la vita. Sei forse tu in grado di dargliela? E allora non essere troppo generoso nel distribuire la morte nei tuoi giudizi: sappi che nemmeno i più saggi possono vedere tutte le conseguenze"

La seconda è una frase di Faramir:
"La guerra è indispensabile per difendere la nostra vita da un distruttore che divorerebbe ogni cosa; ma io non amo la lucente spada per la sua lama tagliente, nè la freccia per la sua rapidità, nè il guerriero per la gloria acquisita. Amo solo ciò che difendo:la citta degli Uomini di Numenor"

Ovviamente, come sempre accade, una frase può essere interpretata dalle persone in modo diverso. E così quella di Faramir potrebbe sembrare una implicita giustificazione della guerra. Ma se quella fase mi è rimasta impressa è stato perchè, quando l'ho incontrata, l'ho letta semplicemente come la dolorosa accettazione della guerra da parte di un uomo che non combatte per la gloria o l'onore, ma solo per difendere ciò che ama.

ciao ciao

Roberta