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Aneddoti

Ultimo Aggiornamento: 10/01/2013 10:51
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10/01/2013 10:51
 
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IN OVVIO RITARDO,VI INVIO IL RACCONTO CHE A NATALE SPEDISCO ALLA FAMIGLIA.QUESTO IN QUALCHE MODO VI APPARTIENE,PRIMA DI TUTTO PERCHE’ A CUSTODIRLO E’ STATO BENIAMINO,IL PAPA’ DEL TITOLARE DELLA NICCHIADEI SAPORI,E POI PERCHE’ MARGHERITA APPARTIENE A TUTTI,HA FATTO PARTE DI SAN GIACOMO E HA SICURAMENTE PERCORSO PIU’ STRADE E SENTIERI DI TUTTI,NE HA CONOSCIUTO E RISPETTATO OGNI PIANTA,OGNI ERBA,OGNI PIETRA,IN LIBERTA’………………………………


Quest’anno, per augurare Buon Natale, voglio regalarvi una favola, o meglio un racconto che mi ha riportato Beniamino,vicino di casa di Margherita.
IL PANETTONE
Natale era passato, nessuno era venuto a mangiare una fetta di panettone con lei, e la scatola era rimasta così come gliel'aveva lasciata Don Ilario, il parroco del paese.
Lei da sola non se la sentiva, le pareva di sprecarlo, ed era questo un lusso che non si voleva concedere. Ora però, forse stava diventando secco, magari nel caffellatte...
Prese con fatica questa decisione, ma, una volta convinta, la delusione: sollevata la scatola, la trovò a sorpresa leggerissima.
Margherita sapeva purtroppo con chi aveva a che fare, i suoi coinquilini da tempo erano i topi che avevano riempito le sue giornate con peripezie di ogni genere. L’inverno passato per esempio era finalmente riuscita a catturarne uno sulla superficie ghiacciata di un secchio d’acqua, rimasto incollato con le zampine.
Ma questa volta si erano di nuovo presi gioco di lei, si erano fatti una bella scorpacciata da Natale all’Epifania, con calma, passando indisturbati da un foro nelle pieghe di cartone alla base della scatola.
Adesso però Margherita sapeva come catturarli, e infatti aspettò che uno entrasse per l’ultima volta a finire il banchetto e, senza indugiare, richiuse la scatola e la portò fuori. Si incamminò con il suo prezioso carico nella stradina verso il paese, pensando dove avrebbe potuto lasciare il malcapitato inquilino.
Come al solito fu il cuore a suggerirle la soluzione.
Lasciò la scatola davanti alla chiesa, lì c’é un crocevia, e lui avrebbe potuto scegliere, se andare verso la montagna, gli abeti e le piste da sci o verso la pianura, il fiume e la città.
Come aveva sempre fatto lei, qualunque strada avesse preso, sarebbe stata comunque quella della libertà.
AUGURI A TUTTI CON IL CUORE
Paola
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15/10/2010 12:40
 
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si dice che le nostre nonne, per fugare il malocchio dalle culle dei neonati...ponessero uno spicchio d'aglio sotto il cuscino!!! [SM=g27825]
l'aneddoto si basa su una verita':l'aglio è un ottimo vermifugo; è un disinfettante...ma se lo si prende via orale. [SM=g27822]
...il neonato, tuttavia, respirandone l'aroma, si "ripuliva" [SM=x291713] delle scorie di un latte troppo grasso! [SM=g27821]
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15/09/2010 21:00
 
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Tanto per dire...........

In ogni organizzazione c'è sempre una persona che sa esattamente che cosa succede. Questa persona deve essere licenziata.
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Non chiedetevi cosa può fare il vostro paese per voi. Chiedetevi che cosa potete fare voi per il vostro paese.
JFK

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15/09/2010 00:02
 
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Compromesso
Ho spiegato a mio figlio cos'è il compromesso: se per le vacanze la mamma vuole andare al mare e papà invece in montagna, il compromesso è che si va al mare, ma papà può portarsi gli sci.

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Non chiedetevi cosa può fare il vostro paese per voi. Chiedetevi che cosa potete fare voi per il vostro paese.
JFK

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08/09/2010 12:13
 
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I calderai e il polentone
Un marchese - all'epoca in cui Berta filava - possedeva nelle sue cucine un enorme paiolo vecchio e inutilizzato.
A tre poveri calderai affamati in cerca di lavoro disse: " Se mi porterete a nuovo questo dismesso paiolo, vi daro' tanta farina di polenta quanta ne puo' contenere".
I calderai si misero all'opera e tirarono a lucido il paiolo; con gratitudine il marchese mantenne la promessa, tanto che la farina gialla piovve abbondantemente nell'enorme paiolo per la gioia dei calderai. [SM=x291713]
Da allora la tradizione vuole ripetere ogni anno la sagra della polenta, o polentata,diffusa un po' ovunque nel comprensorio, che accomuna persone di ogni eta' e di ogni portafoglio. [SM=x291709]
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26/02/2009 11:41
 
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quando Berta filava e il tempo che fu...
Berta, incantevole figlia di un montanaro, filava sempre per diletto la lana, anche quando divenne regina, sposando Pipino il Breve; da questo matrimonio nacque Carlo Magno.
[SM=g27833]
L'uso di filare la lana, tradizione tipica del comprensorio ancora viva nel secolo scorso, sta ad indicare un'arte antica e ormai inusuale: [SM=x291724] allora "ai tempi che Berta filava" (sara' anche sgrammaticato, ma suona tanto bene...), vuol dire recuperare abitudini ormai remote. [SM=g27827]
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15/01/2007 15:31
 
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La fiera di Priero
Questo accadde tanto tempo fa e viene tramandato ancor oggi tra le leggende dei casolari nel comprensorio.
Non si sa se fosse colpa di un buon bottiglione di vino e dei restanti fumi, o se fossero le masche dispettose, fatto sta che Giacinta, in piena notte, dopo aver sentito dei rumori nell’aia, si affaccio’ alla finestra di casa e vide passare degli uomini...nudi!
Allora sveglio’ il marito, che vide ormai ben poco della scena, ma riusci’ ad intuire la presenza di qualcuno...senza calzoni.
La notizia si diffuse ben presto, grazie anche all’opera dell’arrotino Luigi, che girava di paese in paese, da Ceva a Priero.
Accadde che qualche buontempone avesse spogliato questi signori che, essendo francesi, erano considerati nemici: oltre ai vestiti vennero presi anche orologi, catenine, pistole e fucili, coltelli, giubbe.
La domenica dopo alla fiera di Priero vennero esposti tutti questi oggetti della refurtiva e venduti a basso prezzo per facilitare i piu’ poveri all’acquisto; erano beni francesi, quindi beni dei nemici, e i Piemontesi, da veri signori, non volevano guadagnarci sopra!
[SM=g27824]
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05/12/2006 11:58
 
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la barba ...degli uomini
[SM=g27823] Pare che per il saggio "il pizzetto" indichi che la persona che lo porta sia determinata, intelligente, acuta, ma anche un po' permalosa. [SM=g27819]
La barba abbondante in tutto il viso indica mascolinita', forza, aggressivita', sempre secondo i saggi. [SM=g27831]
Il viso ...pulito indica emotivita'. [SM=g27813]
Signori uomini, come siete? [SM=g27824]

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10/10/2006 17:50
 
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L’aneddoto di Masino e della masca Micilina
Masino abitava lassu’, sulla montagna, in un piccolo borgo di nome Pocapaglia.
Masino, poco robusto e minuto, era pero’ sveglio e brillante poiché, appena nato, sua mamma l’aveva posto in un guscio di castagna ancora verde; [SM=g27827]: si diceva infatti che il guscio, essendo amaro, da’ intelligenza e furbizia. [SM=g27822]
Un giorno Masino disse: “Andro’ a prendere la masca Micilina, che disturba la valle e ruba le mucche ai contadini.
Mentre fa razzie perde le forcine che ha in testa, quindi sara’ facile trovarla, perché seguiro' la fila di forcine”.
Masino con altri ardimentosi si mise a battere i boschi in lungo e in largo alla ricerca di Micilina, ma nulla, né della masca, né delle sue forcine, tanto che a Masino venne un sospetto: ci sara’ qualcun altro che usa le forcine?
Accadde allora che tutti andarono dal barbiere a farsi radere barba e capelli: cosi’ sarebbe stato piu’ facile trovare il colpevole. [SM=g27823]
Masino e gli altri paesani fecero un agguato: seguirono la piste delle forcine e chi trovarono? Un conte della valle, che con le forcine si legava la parrucca e la barba, ed era stato l’unico a non andare dal barbiere!
Questa volta Micilina era innocente! [SM=g27813]
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26/04/2006 16:01
 
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Il soldato Costanzo
Il soldato romano Costanzo, durante i primi secoli del Cristianesimo, abbandono’ l’esercito di Roma, gia’ in vista della sua decadenza, e divenne predicatore del Vangelo.
Nessun contadino piemontese, pagano per tradizione, volle convertirsi al Cristianesimo, tanto che Costanzo fu preso da grande sconforto.
L’aneddoto dice che Dio gli venne in soccorso, commosso dalla tenacia e dalla perseveranza di questo suo apostolato, al punto che, per un attimo, i pagani rimasero pietrificati.
Ecco allora che uno stuolo di contadini e montanari si convertirono sino a costruire un primo luogo di culto: una abbazia dedicata a Costanzo, nel frattempo divenuto Santo.

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18/11/2005 16:21
 
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Due mucche in un solo collare
Una contadina che aveva legato due mucche ad un abbeveratoio sui pascoli piu’ alti vide al suo ritorno che il collare era diventato uno solo per due colli! [SM=g27833]
La donna scappo’ spaventata, [SM=g27813] pensando che si trattasse di una magia delle masche. [SM=x291719]
Da quel giorno non ando’ piu’ a quella fonte. [SM=g27824]

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12/09/2005 19:10
 
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La “stua”
Aneddoti, proverbi e canti popolari venivano intonati la sera, nelle cascine, attorno al focolare, in particolare attorno alla stufa (stua).
Da li’ si raccolsero motti e leggende tramandate fino a noi.

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19/07/2005 18:28
 
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La masca che turlupino’ il pastore
Un pastore vedeva spesso nei suoi pascoli una masca che si aggirava [SM=g27826] minacciosa, tanto che un giorno decise di ucciderla.
La masca, intuendo questi propositi, allora gli disse: “Se mi lasci vivere ti regalero’ un gregge tanto numeroso da non riuscire a finerlo di mungere”.[SM=g27833] [SM=g27833] [SM=g27833]
L’uomo acconsenti’ preso dall’ingordigia e la masca, pur mantenendo la promessa di animali numerosi, porto’ tuttavia uno sciame tanto abbondante di api[SM=g27824] che il pastore non seppe piu’ dove mettere il miele.[SM=x291713]
Nacque cosi’ nel comprensorio la pratica dell’apicoltura, che si affianco’ a quella preesistente dell’allevamento.[SM=g27823]

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26/05/2005 12:25
 
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La reggia di Fican
Dove i campi lasciano il posto ai castagneti, la’ cominciano le terre di Fican, strano personaggio, abituato a vivere nella bellezza paradisiaca delle montagne, ma con l’inferno nel cuore.
Le masche, per punirlo del suo cuore di pietra, capovolsero la sua reggia sui monti: il tetto divenne pavimento e tutti i mobili pendevano cosi’ dall’alto verso il basso.
Un tempo la reggia di Fican era apprezzabile per la sua stramberia, ma poi nessuno la visito’ piu’.
E anche di Fican si parlo’ poco.
Chi ha l’animo duro e chiuso alla bonta’, vede il mondo al contrario e vive in solitudine.

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07/05/2005 21:12
 
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origine fonti
c'è qualche altra storia fantastica sull'origine delle fonti?
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05/05/2005 12:27
 
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La masca cattiva e l'origine delle fonti
Una masca ebbe un figlio tanto brutto da non poterlo guardare: la sua pelle era grinzosa e gli occhietti piccoli come quelli dei ricci.
Volle allora scambiarlo con il bel figlioletto di una giovane pastorella, sostituendolo nella culla.
Tuttavia questo perfido inganno non riusci’, perché la mamma buona si accorse delle manovre della masca e la fermo’ in tempo.
Per vendicarsi la masca chiamo’ a se’ le nubi, le foro’ con le dita e fece piovere per giorni e giorni sulle case dei contadini.
Si formarono laghetti e crebbero torrenti.
Molte fonti nacquero allora.

(Mi sono entusiasmata alla scoperta di questo aneddoto, pensando alle numerose fonti di Sangiacomo e del comprensorio; la saggezza popolare ha trovato un modo curioso e particolare per spiegare l'origine delle sorgenti.
Trovo che questo modo di giustificare i fatti e spiegare gli eventi attraverso il mito e la favola sia un mezzo splendido da tramandare ai bambini di oggi, che, come quelli di sempre, apprezzano le fiabe).

[Modificato da icci 07/05/2005 21.10]

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14/04/2005 12:35
 
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La Fata dell’acqua
Si dice che sui monti viva una fata, amante dei laghetti e dei ruscelli.
La Fata dell’acqua si innamora dei giovani pastori che portano in alto mucche e caprette.
Una volta ella si innamoro’ perdutamente di un giovanissimo montanaro gia’ impegnato con una giovanetta di un paese vicino.
Un giorno la Fata dell’acqua, bella, ma invidiosa, osservava il giovane mentre raccoglieva fiori silvestri per donarli all’amata; allora emerse dalle acque e invito’ il giovane a porgerle quei fiori, ma lui non l’ascolto’.
Dalla rabbia la Fata dell’acqua, che era stata scartata per una comune mortale, fece ruzzolare il giovane da una cresta, ma lui fece comunque in tempo a lanciare quel mazzolino verso la sua innamorata.[SM=g27836]
La leggenda dice che non ci si puo’ sottrarre ai favori della Fata dell’acqua, ma l’amore sincero ha il sopravvento su tutto.

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09/03/2005 12:36
 
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Le pallide abitatrici delle vette
Quando i pastori tardano a scendere e non riportano il gregge a valle, è perché sono rimasti nelle balme ad ascoltare il melodioso canto delle abitatrici delle vette,amiche dei montanari, le quali li avvertono ogni volta prima che il maltempo si scateni sulla valle.[SM=g27823]
Esse danzano e cantano tra creste e pietraie.[SM=g27824]
Il loro regno è quello delle nevi perenni[SM=x291717] e nessuno le ha mai viste nel periodo di disgelo[SM=x291718] ( A. Garobbio).

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18/02/2005 12:29
 
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La disperazione del pastore disattento
Il pastore noncurante, che per disattenzione ha perso la sua mandria, non ha piu’ avuto pace; compare e scompare ogni sette anni nelle notti di tormenta, per poi gettarsi ogni volta nel baratro dei crepacci! ( A.Garobbio)[SM=g27813]
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31/01/2005 12:26
 
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Le fate dei boschi
Qualche donnetta diceva che erano masche, ma in realta’ erano fate dei boschi, che vivevano di bacche, fragole e lamponi.
Erano amiche degli animali di montagna, capre selvatiche e camosci.
Le spose dei montanari avevano messo in giro la voce [SM=g27816] che queste masche, tuffandosi nelle acque dei monti, si trasformavano in lontre, ma non era vero.[SM=g27833]
Le maldicenze fecero fuggire le fate sempre piu’ lontano e di loro nessuno seppe piu’ niente.[SM=g27819]
( tratto da una leggenda di montagna di A. Garobbio).

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19/01/2005 11:24
 
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Il buon alpigiano
Porta un cappello verde e si aggira tra monti e valli di notte, ma nessuno lo ha mai visto da vicino.
Si nasconde in estate e si fa vivo in autunno, senza farsi completamente vedere: bussa alle porte dei montanari, a notte fonda, per avvisarli di portare a valle le mucche dell’alpeggio, perché freddo e neve [SM=x291717] stanno per arrivare.

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22/12/2004 19:07
 
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I Saraceni
Gli antichi abitanti del comprensorio temevano gli incursori saraceni al punto da raccontare cose inverosimili: si diceva infatti che i pagani saraceni scavassero gallerie nella roccia col fuoco e con l’aceto![SM=g27833] [SM=g27831]
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14/12/2004 12:35
 
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Le fanciulle innamorate
Si dice che la notte, quando le fanciulle uscivano di nascosto dalle madri per incontrare i fidanzati nei fienili, alcuni spiritelli morigerati[SM=x291708] facessero sbattere le porte delle stalle o scuotere le fronde dei castagni.
Qualche spiritello piu’ morigerato e dispettoso addirittura faceva cadere sui tetti nocciole e ghiande. [SM=g27825]
Le ragazze si spaventavano per tanto rumore e tornavano cosi’ alle loro case, lasciando i fidanzati a[SM=g27813]
“ bocca asciutta” !.[SM=g27824]

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26/11/2004 19:30
 
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I buoni folletti
[SM=x291708] Quando il secchio della mungitura è pieno di latte, la falce produce tanto fieno e le castagne sono abbondanti,allora è perché i buoni folletti[SM=x291710] hanno operato ancor piu’ del solito e vigilato nel comprensorio sulle terre amate.[SM=g27823]
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18/11/2004 10:59
 
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La tela del frate di Garbo Manco
Tra il Mongioie ed altre vette vicine viveva un frate eremita, che tesseva una tela lunghissima lucente e perfetta, da far invidia alle tessitrici di Ceva.
Un giorno, esponendo al sole la sua tela per sciorinarla, una donnetta invidiosa vide quel riflesso tra le montagne e ne volle per se’ una parte.
Quando la donna tento’ di avvicinarsi alla tela per tagliarne almeno un lembo, all’improvviso il frate svani’[SM=g27833] e con lui la sua tela.[SM=g27831]
Si dice che frate e tela fossero inghiottiti dalla roccia stessa che li racchiuse per proteggerli.
Ancor oggi, girovagando su monti e pietraie, sembra di vedere nella spelonca di Garbo Manco una testa di pietra.

[Modificato da icci 18/11/2004 11.00]

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