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-Quarto capitolo-

Ultimo Aggiornamento: 27/11/2003 18:26
27/11/2003 18:26
 
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Clarisse si chiuse sempre più in se stessa da quella sera quando vide Fulgencio o Meghele che dir si voglia, il suo "torpido" passato era tornato a tormentarla.
Per sua fortuna Fulgencio non la vide. Era scortato da quattro uomini compreso Theodor.
L'aereo era atterato in un aereoporto militare in disuso, il governo e i servizzi segreti non volevano un'altro caso Haikman a cui badare, non volevano publicità ne tantomeno un processo così vistoso com'era già accaduto tempo prima con Haikman... erano nel perfetto segreto, sia l'azione d'arresto sia il processo che doveva svolgersi da li a poco!
Clarisse scappò dall'aereoporto e corse a casa a piangere, non piangeva da anni e ora con quell'uomo che forse aveva amato e che rappresentava a tutti gli efetti il suo pessimo passato a cui agogniava scappare, li venne naturale sfogarsi con le lacrime.

Ida arrivò in Israele ad ottobre, tre giorni dopo Meghele, aveva scoperto da fonti non proprio legali che sua figlia era li.
Clarisse vide sua madre a novembre, stava battendo in una strda terribilmente fuori mano... Ida fu la prima prostituta a Israele e questo la porterà disastrosamente davanti a Meghele.
Clarisse rimase interdetta per qualche minuto, dopo Fulgencio un'altro tassello della sua vita passata riappariva all'improviso... stette male, ebbe conati di vomito per un'ora buona... se sua madre era li stava a significare solamente una cosa: Voleva incontrare Clarisse al più presto.
Clarisse si chiuse in casa per mese, non rispose al telefono ne tanto meno alla porta... divenne depressa, ogni minima occasione era buona per piangere, si guardava allo specchio e piangeva, guardava Theodor e piangeva...
Theodor non sapeva ancora che tra tre mesi diventava padre, era "molto" preso da Meghele ma sopratutto dalla sua personalissima vendetta... dopo anni e anni finalmente poteva far esplodere la rabbia che teneva dentro... purtroppo per Meghele, Theodor fu designato dalla corte come unico interogatore... non poteva chiedere di meglio... sia Meghele che Theodor sapevano che la corte avrebbe sentenziato la morte di Meghele e Theodor si candidò come boia!
Oltre alla forte depressione in Clarisse si instaurò quel senso nocivo conosciuto come paranoia.
Dopo mesi e mesi di autoisolamento... quando finalmente uscii di casa ebbe paura, ad ogni angolo di strada, in ogni via, in ogni piazza poteva nascondere una minaccia per lei e per la sua vita!
Meghele poteva scappare dalla sua prigione di massima sicurezza con la sola idea di venirla a cercare per ucciderla.
Sentiva come la sensazione che da un momento o l'altro sua madre sarebbe venuta a suonarli alla porta e aveva la sicurezza matematica che l'avrebbe portata via dai suoi affetti, dagli amori e che l'avrebbe sbattuta su un marciapiede a battere.
Tutte queste cose non avvenero mai... nel profondo Clarisse lo sapeva ma non per questo poteva tranquillizare i suoi pensieri.

Ida anche se in un primo momento era arrivata ad Israele con l'intento di ritrovare sua figlia (che non vedeva da parecchi anni... Clarisse aveva appena compiuto tre anni) i suoi progetti di ritrovamento della figlia cambiarono quasi subito, esattamente dopo una sera dal suo arrivo in un bar alla periferia di Tel-Aviv.
Un soldato gli aveva gentilmente offerto da bere e Ida che non sapeva come ricambiare tanta gentilezza gli offrì il suo corpo (che nonostante l'età si presentava alquanto attraente!) per una notte intera.
Il soldato accettò e Ida da quella notte ricominciò a riprostituirsi.
Gli piaceva vendere il suo corpo e non se ne vergognava affatto... anzi la sua idea suonava all'incirca così: Se servono i ragionieri allora anche le puttane servono!
A Ida piaceva il suo lavoro... forse per una spiccata predisposizione alla ninfomania o forse per un'altro oscuro motivo... la cosa comunque non l'interessava più di tanto, lei batteva i marciapiedi ed era felice di farlo!
In fin dei conti rendeva felice un uomo o una donna (dipende dalle richieste e Ida ne sentiva di tutti i colori su questo frangente!) per una notte... e questo bastava per mettersi la coscienza a posto.

Theodor era al settimo cielo dalla felicità... pensava che eliminato anche l'ultimo dei suoi aguzzini i suoi incubi che lo tormentavano paurosamente potessero placarsi e dopo anni e anni trascorsi a dormire male divorato e lacerato dagli incubi potesse finalmente dormire una notte calma costellata da sogni belissimi.
Di giorno e per gran parte del pomeriggio Theodor era "recluso" nella cella di massima sicurezza ad interrogare Meghele, quindi non si accorse minimamente del dolore che stava distruggendo internamente Clarisse... sapeva che era incinta ma non sospettava minimamente che Clarisse in Argentina fu per parecchi anni l'amante di Meghele... e non sapeva neppure che sua madre era ad Israele e sopratutto non pensava minimamente che era una prostituta!
Ormai viveva quasi esclusivamente per vedere o meglio per uccidere selvaggiamente Meghele.
Si divertiva un mondo ad interrogarlo...
"Signor Meghele... perchè lei è Meghele vero?"
"No! Sono il generale Fulgencio della Mancia!"
"Si... certo come no... proprio come Cervantes... la smetta di dire cazzate!"
"Ma io mi chiamo così!"
(Theodor come da prassi tira un poderoso pugno nei reni di Meghele!)
"Allora non vuole confessare?"
"Ho già detto tutto e poi vorrei un avocato difensore!"
"Per "gente" come te non c'è nè bisogno!"
"Ma sono sempre un'essere umano!"
"Allora lei mi stà dicendo che uccidere sei miglioni di persone è da essere umano?"
"Non ne ho uccisi così tanti!"
"Allora per lei la shoah è un'invenzione?"
"Non ho detto questo!"
"E invece si..."
"Mi verrano a cercare lo sa?"
"Primo non mi interrompa e secondo l'Argentina ha permesso l'espatrio... mi "spiace" per lei!"
Queste erano le tipiche domande/risposte di uno dei tanti interogatori... che non portarono (fino ad allora!) assolutamente a nulla... ma Theodor non demordeva, adesso voleva che parlasse e lui aveva delle doti naturali imparate nell'esercito per far si che Meghele sputasse il rospo e che finalemente ammetesse di essere Meghele!

Dopo anni e anni passati nel perfetto anonimato Meghele si ritrovò davanti la cruda realtà: Gli ebrei lo avevaano trovato.
Sapeva benissimo che avrebbe fatto la fine di Haickman e la cosa gli gelò il sangue nelle vene.
Non poteva non lasciare una testimonianza, un resoconto scritto sulla sua fuga dalla Germania prima e sull'arresto poi e una notte incominciò selvaggiamente a scrivere, poichè il tempo non era suo alleato!
Nella sua testa si creò l'idea di lasciare il manoscritto (che non doveva ne essere troppo corto ne troppo lungo!) ad una prostituta... visto che voleva chiedere un'ultima scopata come ultimo desiderio prima della morte e sapeva che non gliel'avrebberò negato!

Già da un paio di settimane avevo la poca politica idea di lasciare la Germania, per fortuna sono riuscito ad imbarcarmi su una nave battente bandiera francese.
Non potevo assolutamente imbarcarmi con il mio vero nome... ma questo non era affatto un problema bensì il mio volto!
Arrivai dopo due mesi di mare in centro america e appena sbarcato venni a sapere che il terzo reich aveva perso la guerra, Hitler si era suicidato... ma non era vero io sapevo la verità!
I miei studi m'avevano portato a concepire una nuova scienzia altamente fantascientifica per il '45... tramite varie lavorazioni potevo riuscire a creare una coppia perfettamente vivente da delle cellule vive, infatti prima di partire sono riuscito a prelevare una fialetta di sangue di Hitler ed ora mi bastavano un paio di macchine da me inventate e da me portate nel mio viaggio per riuscire a creare una coppia vivente di Adolf Hitler.
Dopo mesi e mesi di studi, ricerche ed esperimenti sono riuscito nella mia impresa... un bambino vivente con dentro i geni di Adolf Hitler, lo spacciai all'epoca per mio figlio e lo feci crescere sotto una pura e cara dotrina nazista!
Cresceva forte il bambino, assomigliava come una goccia d'acqua a suo padre genetico...
Con mio "figlio2 ci spostammo a sud, prima in Brasile e poi da solo in Argentina, in Brasile che all'epoca era il rifugio preferito dai "ex" teste pensanti di Hitler... cioè tutti quelli che contavano e che nessuno conosceva a parte Hitler, se era salito al potere e aveva governato per anni la Germania lo doveva a loro... guarda caso tutte queste persone erano riuscite a sfuggire dalla Germania e da Norimberga ed erano tutti sparsi tra il Brasile, l'Argentina e l'Australia, ma la "comunità più grossa" stava in Brasile!
Restai un paio d'anni in Brasile giusto il tempo che Adolf crescesse abbastanza da poterlo affidarlo ad una "persona" per far in modo che il suo aprendistato si potesse concludere nel migliore dei modi ed io da solo andai in Argentina!
Avevo cambiato nome già da parecchio tempo ormai e per mia fortuna il nome che mi ero scelto era lo stesso di un generale argentino disperso da anni in una foresta del sud america.
Fui accolto tra gli applausi e la felicità del popolo e finalmente (in questa posizione civil-militare avantagiata) potevo finire i miei studi ed esperimenti cominciati in Germania.
I miei esperimenti sui gemelli, le malformazioni genetiche e i miei inesti biologici che impiantavo nel corpo di "volenterosi" pazienti!
In Argentina con la scusa del dissenso politico potevo fare il bello e il cattivo gioco con chi volevo ma sopratutto potevo alimentare la mia curiosità sugli esseri umani!
L'Argentina era il centro del mondo per me, prendevo gli uomini gli amputavo gli arti e le sporgenze ma gli tenevo in vita fino a quando mi servivano, satccavo teste e gli inserivo dei contatti eletrici nei nervi ormai atrofizzati... ero in paradiso e per divertirmi facevo fucilare interi paesi solamente perchè mi ero svegliato male una mattina!
Ma tutto questo è finito con il mio arresto!

Meghele confessò di essere Meghele dopo quattro mesi di interogatori, Theodor ne era felice, anche perchè era stato designato come boia... nei piani di Meghele c'era di chiedere un'ultimo desiderio, anche se Theodor non accettò di buon grado questa cosa i pubblici ufficiali decisero di concederglielo.
Theodor prese la prima prostituta che incontrò ed era Ida e la portò davanti a Meghele per poi correre in ospedale per assistere alla nascita di suo figlio!

Per prima cosa Meghele diede il suo scritto ad Ida e gli chiese di darlo ad un uomo che viveva in Brasile, era un uomo di fiducia e le cose che aveva scritto per mesi non potevano andare perduti.
In secondo luogo gli disse che egli aveva bisogno del suo utero per generare un figlio, Ida si rifiutò e Meghele gli promise un miglione di dollari che poteva prelevare da un conto in Brasile e lei accettò di buon grado.
I piani di Meghele (nella sua testa!) stavano andando verso un'orizzonte di gloria e incominciò a fare sesso con Ida!

Theodor arrivò appena in tempo per vedere la nascità del suo primo genito... lo chiamò Ruben.
Clarisse stava lentamente morendo, neanche suo figlio gli donò il sorriso che tanto bramava, era disperata con il fagottino piangente tra le braccia, Theodor gli disse che la storia di Meghele era finita e che presto sarebbe morto, era al settimo cielo della felicità, i suoi incubi erano finiti e quelli di Clarisse si stavano evolvendo in qualcosa di terribile!
Rimase in ospedale per cinque giorni, ventiquattro ore su ventiquattro a vegliare su suo figlio e su Clarisse.

Meghele aveva finito ormai da un paio d'ore e chiamò il soldato che lo piantonava giorno e notte per non farlo scappare, gli annunciò che aveva finito, il soldato chiamò altri comilitoni e in quattro entrarono nella cella per poter scortar via Ida.
Meghele chiese una sigaretta che ottenne, se la fumò con calma e attese l'ora del suo processo!

Theodor arrivò cinque giorni dopo la nascità di suo figlio per comunicare che il processo si doveva svolgere fra tre giorni e la risposta di Meghele fù uno sputo in faccia a Theodor il quale gli sferrò un pugno in bocca che gli fece saltare tutti i denti d'avanti!

Passarono glia anni, clarisse si chiuse sempre più in se stessa, Ruben crebbe forte, Theodor ormai era diventato sempre più importante per la milizia israeliana, Meghele fu ucciso un giorno all'alba con una fucilata in pieno cuoro scagliata da Theodor, Ida andò in Brasile dove partorì e dove diede il manoscritto di Meghele all'uomo di fiducia...

Ida non battò più la strada si sacrificò anima e corpo a suo figlio... mentre sua figlia Clarisse stava morendo!











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