L'Italia è tecnicamente in recessione. Lo ha certificato l'Istat confermando le stime dei dati preliminari. Nel primi tre mesi dell'anno il prodotto interno lordo (pil) italiano, destagionalizzato e corretto per giorni lavorativi, ha registrato una flessione dello 0,5% rispetto all'ultimo trimestre 2004 e una diminuzione dello 0,2% rispetto allo stesso periodo del 2004. Si tratta del secondo calo congiunturale consecutivo dopo il -0,4% di fine 2004 e quindi si conferma la situazione di recessione tecnica. È la prima volta dal 2003 che si registrano due cali congiunturali consecutivi.
Sul dato ha inciso notevolmente il calo delle esportazioni, diminuite del 4,1%. Le importazioni sono diminuite inoltre del 2,4%.Gli investimenti fissi lordi sono diminuiti dello 0,6% e i consumi finali sono aumentati invece dello 0,2%. L'Istat rileva una sostanziale stazionarietà solo per le attività del commercio, alberghi e pubblici esercizi, trasporti e comunicazioni. Andamenti negativi si rilevano invece per tutti gli altri settori: -2,2% agricoltura, -2,1% costruzioni, -1% industria, -0,3% credito e assicurazioni, -0,1 negli altri servizi.
Il confronto internazionale mostra come nel primo trimestre il pil sia cresciuto in termini congiunturali dell'1,3% in Giappone, dell'1% in Germania, dello 0,9% negli Usa, dello 0,5% in Gran Bretagna e infine dello 0,2% in Francia. Nel complesso i Paesi dell'euro sono cresciuti dello 0,5%.
Chi non conosce la storia è costretto a riviverla.
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