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Istat ratifica recessione: pil -0,5% in 3 mesi

Ultimo Aggiornamento: 12/06/2005 12:36
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11/06/2005 15:17
 
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L'Italia è tecnicamente in recessione. Lo ha certificato l'Istat confermando le stime dei dati preliminari. Nel primi tre mesi dell'anno il prodotto interno lordo (pil) italiano, destagionalizzato e corretto per giorni lavorativi, ha registrato una flessione dello 0,5% rispetto all'ultimo trimestre 2004 e una diminuzione dello 0,2% rispetto allo stesso periodo del 2004. Si tratta del secondo calo congiunturale consecutivo dopo il -0,4% di fine 2004 e quindi si conferma la situazione di recessione tecnica. È la prima volta dal 2003 che si registrano due cali congiunturali consecutivi.

Sul dato ha inciso notevolmente il calo delle esportazioni, diminuite del 4,1%. Le importazioni sono diminuite inoltre del 2,4%.Gli investimenti fissi lordi sono diminuiti dello 0,6% e i consumi finali sono aumentati invece dello 0,2%. L'Istat rileva una sostanziale stazionarietà solo per le attività del commercio, alberghi e pubblici esercizi, trasporti e comunicazioni. Andamenti negativi si rilevano invece per tutti gli altri settori: -2,2% agricoltura, -2,1% costruzioni, -1% industria, -0,3% credito e assicurazioni, -0,1 negli altri servizi.

Il confronto internazionale mostra come nel primo trimestre il pil sia cresciuto in termini congiunturali dell'1,3% in Giappone, dell'1% in Germania, dello 0,9% negli Usa, dello 0,5% in Gran Bretagna e infine dello 0,2% in Francia. Nel complesso i Paesi dell'euro sono cresciuti dello 0,5%.







Chi non conosce la storia è costretto a riviverla.
"Contro la stupidità, neanche gli dei possono lottare" (Friedrich von Schiller)
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11/06/2005 15:42
 
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Ma come non siamo un Paese ricco in cui c'è benessere? [SM=x278678]


Sapiente è soltanto chi sa di non sapere.
Conosci te stesso.
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12/06/2005 11:05
 
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e che c'è da preoccuparsi?!? tutti i tg dicono che la recessione è TECNICA, mica reale [SM=x278678] [SM=x278654] [SM=x278656] [SM=x278681]
Il movimento è la sottrazione dell'intelligenza all'organizzazione sociale del consenso. Il che la rende più deficiente. Probabilmente anche più cattiva.
L'intelligenza sotratta al sistema di organizzazione sociale è intelligenza libera.
L'intelligenza libera è destinata al nihilismo.
ADDIO, SBANCOR

Può tuttavia accadere che un gusto eccessivo per i beni materiali porti gli uomini a mettersi nelle mani del primo padrone che si presenti loro. In effetti, nella vita di ogni popolo democratico c'è un passaggio assai pericoloso. Quando il gusto per il benessere materiale si sviluppa più rapidamente della civiltà e dell'abitudine alla libertà, arriva un momento in cui gli uomini si lasciano trascinare e quasi perdono la testa alla vista dei beni che stanno per conquistare.

Preoccupati solo di fare fortuna, non riescono più a cogliere lo stretto legame che unisce il benessere di ciascuno alla prosperità di tutti.In casi del genere, non sarà neanche necessario strappare loro i diritti di cui godono:saranno loro stessi a privarsene volentieri...Se un individuo abile e ambizioso riesce ad impradonirsi del potere in un simile momento critico, troverà la strada aperta a qualsivoglia sopruso. Basterà che si preoccupi per un po di curare gli interessi materiali e nessuno lo chiamerà a rispondere del resto. Che garantisca l'ordine anzitutto! Una nazione che chiede al suo governo il solo mantenimento dell'ordineè già schiava in fondo al cuore, schiava del suo benessere e da un momento all'altro può presentarsi l'uomo destinato ad asservirla. Quando la gran massa dei cittadini vuole occuparsi solo dei propri affari privati i più piccoli partiti possono impadronirsi del potere.

Non è raro allora vedere sulla vasta scena del mondo delle moltitudini rappresentate da pochi uomini che parlano in nome di una folla assente o disattenta, che agiscono in mezzo all'universale immobilità disponendo a capriccio di ogni cosa: cambiando le leggi e tiranneggiando a loro piacimento sui costumi; tanto che non si può fare a meno di rimanere stupefatti nel vedere in che mani indegne e deboli possa cadere un grande popolo.
Alexis de Tocqueville. "La democrazia in America", 1840

Regole per un Paese Semplice
1.eliminare i dubbi. Il Paese Semplice è un paese a priori.
2.ridurre il mondo a verità necessarie. X è sempre uguale a X. Il Paese Semplice ammette solo identità.
3.eliminare le minoranze. Nel Paese Semplice democrazia fa rima con maggioranza.
4.eliminare l'informazione. Il Paese Semplice ammette solo tautologie

OMNIA SUNT COMMUNIA!
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dato preouccupante
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