Talora quelli che potrebbero sembrare semplici romanzi di intrattenimento, immediati e lineari dal punto di vista stilistico e testuale, e non eccessivamente originali sul piano delle idee, risultano alla fine alla lettura efficaci e coinvolgenti, appassionanti sul piano narrativo e, perchè no?, in grado di suscitare anche alcune riflessioni significative.
E' il caso del primo volume delle "Cronache del Quarto Regno" di John Twelve Hawks, dal titolo "Il Viaggiatore".
La Storia in breve: la società occidentale dei nostri giorni gode di un'apparente libertà e benessere, sotto la guida di amministrazioni democraticamente elette e protetta da una tecnologia al servizio del popolo. Questo in apparenza almeno: un potentissimo ordine - i Confratelli - controlla rigidamente ogni mossa dei cittadini limitando il libero arbitrio sotto la costante sorveglianza di una sorta di Grande Fratello onnipresente e ineludibile. Solo un gruppo di guerrieri - gli Arlecchini - si oppone ai Confratelli, cercando in ogni dove i Viaggiatori, individui dotati del potere di svincolarsi dal proprio corpo fisico per visitare altri regni e riportarne conoscenza ed un modo nuovo di vedere la realtà. Ma ormai restano solo pochissimi Arlecchini e la lotta si fa impari proprio quando sorge la possibilità di trovare gli ultimi due Viaggiatori esistenti al mondo...
E' evidentissimo fin dalle prime pagine il debito di ispirazione da "Pentiti Arlecchino! - disse l'Uomo del Tic Tac" di Harlan Ellison: la società rappresentata e la setta degli Arlecchini costituiscono una sorta di ampliamento e sviluppo di quanto descritto nella novella vincitrice del premio Hugo. Se è marginale il tema del tempo, centrale in Ellison, del medesimo tenore sono, infatti, la visione cupa del reale, le conseguenze del controllo totale sulla felicità dell'individuo e la lotta incessante di pochi disobbedienti, con un collegamento testuale puntuale evidenziabile nella stessa designazione onomastica di "Arlecchino".
Da tali punti di partenza, però, l'autore diverge definendo una storia che comprende elementi di generi narrativi differenti: dal romanzo di fantascienza classico al ciberpunk, dal fantasy alla new age, da alcuni elementi di weird a abbondanti riferimenti al romanzo distopico.
Sebbene la vicenda risulti spesso un po' meccanica nel suo dipanarsi, dimostrandosi abbastanza prevedibili diversi sviluppi narrativi e, soprattutto, apparendo quasi obbligate le relazioni che si vengono ad instaurare fra i personaggi, la mescolanza dei generi attenua l'effetto di questi aspetti deboli dell'impianto narrativo. In definitiva, l'architettura complessiva appare quindi sostanzialmente solida e piuttosto coinvolgente e d'impatto. L'avventura, l'introspezione psicologica e le meditazioni sui mali della società moderna onniveggente ed oppressiva risultano nel complesso elementi narrativi equilibrati e, di conseguenza, nè stucchevoli nè banali.
Qualche danno viene creato, inoltre, da un'eccessiva rapidità dell'azione, soprattutto nei capitoli finali, ma senza che si giunga ad un'effettiva involuzione ed incomprensibilità.
"Il Viaggiatore" appare dunque come un buon romanzo di esordio, di un autore che manifesta notevoli potenzialità di un'evoluzione ulteriore, non privo di difetti sui quali però si riesce in buona misura a passare sopra in virtù di una scrittura piuttosto sapiente ed efficace.
Non resta che attendere se tali promesse saranno mantenute nel prosieguo delle "Cronache del Quarto Mondo".
Voto: 7/8 (***e 1/2)
IL GIOCO DEL TRONO INIZIA...
TIME MACHINE
Nella prima partita: Lord Brynden Tully, Primo Cavaliere e vincitore virtuale del gioco insieme a Baratheon e Arryn.
Nella seconda partita: Lord Brynden Tully, voce dell'Alto Concilio dei Lord dei Fiumi e delle Colline e fautore (trombato) della Trota Bianca.
Nella terza partita: Lord Stannis Baratheon, prigioniero eterno e perenne.
ORA: Eddison Tollett, Guardiano della Notte, detto "l'Addolorato" (per ovvi motivi).