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L'intervistato è un mio amico, fate conoscere questo sito!
ciao
solegemello
06-02-2006
Fonte: La Repubblica
Il portale dei "diversamente abili"
Il sito offre supporto all'integrazione dei disabili nel mondo del lavoro e
nella società
Non sempre la macchinacorpo funziona bene o come dovrebbe. A volte è simile
ad un motore zoppicante: magari i pistoni vanno, ma è il carburatore che non
lavora a dovere o la frizione ad impedire d'ingranare le marce. Quando la
natura ci volta le spalle, però, il più grande tradimento lo infliggono i
nostri simili. Come se il contenitore valesse più del contenuto, il fuori
più del dentro, si viene accantonati, emarginati, ritenuti "inutilizzabili",
motori, appunto, da buttare. E si viene emarginati nella vita sociale, nel
lavoro, nel mondo dell'intrattenimento.
Fortunatamente, però, le cose stanno lentamente cambiando. Complice le leggi
e anche la tecnologia, in grado di affiancarsi ai non protetti e offrire
loro una chance di comunicazione, quando non anche di impiego.
E' il caso di Sociale.it (www.sociale.it), un portale interattivo che si
pone come punto di raccordo all'interno dei vari attori del mondo della
disabilità, che cerca di mettere a frutto e far emergere le qualità proprie
di ciascuno.
Su Sociale.it collaboratori, volontari, imprese, istituzioni, associazioni e
disabili possono infatti confrontarsi, reperire informazioni, creare degli
ambienti dedicati di lavoro e di studio, nonché promuovere la comunicazione
delle proprie attività ed esperienze.
"Sociale.it", spiega Mario Barelli, uno dei redattori del sito, "si propone
l'integrazione dei disabili nel mondo lavorativo, perché va capito che, se
una persona ha un deficit fisico, può comunque essere utile e produttivo per
se stesso e la società".
Mario, 32 anni, laureato in giurisprudenza è anch'egli un disabile. Il suo
compito all'interno della redazione di Sociale.it è quello di verificare
nella pratica l'accessibilità ai non vedenti del sito principale e degli
altri sviluppati su commissione.
Affetto da una malattia rarissima (meno di 20 casi in tutto il mondo)
chiamata Ipofosfatasemia, che impedisce al calcio di fissarsi alle ossa,
Mario è costretto su una sedia a rotelle ed ha perso la vista. Ma non certo
la combattività, l'ironia o l'intelligenza: "Grazie ad uno screen reader (un
programma per la lettura vocale dei più comuni formati informatici
utilizzati, ndr)", spiega, "mi occupo anche di controllare i bandi di
concorso e poi di pubblicare quelli che riservano delle quote per i disabili
e tutto il materiale che possa in qualche misura essere per loro utile o
interessante".
Tra le varie sezioni del portale, dunque, è possibile reperire
aggiornamenti, ricevere consulenza ed anche chattare con chi condivide gli
stessi problemi o vuole semplicemente imparare a comprenderli. Una chance in
più per i "diversamente abili", ma anche per chi sente come propria la
problematica dei rapporti sociali e umani di queste persone.
FRANCESCA TARISSI
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