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Gpl2 resta...

Ultimo Aggiornamento: 04/02/2006 21:54
04/02/2006 21:54
 
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In una nota pubblicata sulla Linux Kernel Mailing List il 25 Gennaio scorso, Linus Torvalds, autore della prima versione del kernel Linux ed attuale coordinatore del progetto di sviluppo dello stesso, ha voluto precisare che Linux conserverà la General Public License 2 e ha esplicitamente escluso che il codice possa migrare a GPL 3. La DiscussionE sulla Linux Kernel Mailing List (LKML) era stata iniziata da Jeff Merkey, noto esponente della comunità degli sviluppatori del kernel Linux e conosciuto al mondo Linux per aver tentato di acquistare una versione del codice del sistema priva della licenza GPL. La DiscussionE si era dipanata sulla scia delle parole di Alan Cox, altro guru di GNU/Linux, e lead maintainer della versione production di Linux, che, riguardo a GPLv3, ha affermato la necessità di capire precisamente la “salute” della nuova licenza e di analizzarne anche il consenso ottenuto.

A dibattito acceso Torvalds ha inserito il suo commento: “Linux è sempre stato sotto la licenza GPLv2. Niente altro è mai stato ritenuto valido". Torvalds ha poi spiegato che parte della confusione si è generata perché le persone confondono parte del testo di documentazione GPL con la licenza stessa. L’ “explanatory text” spiega come poter applicare la licenza al proprio programma, e sancisce che qualora si volesse accettare successive versioni di GPL lo si dovrà esplicitare nel codice sorgente. Torvalds prosegue affermando: "Il Linux kernel non ha mai contenuto questo tipo di messaggio in generale. Alcuni autori hanno scelto di sfruttare il ‘boilerplate’ FSF (Free Software Foundation) (che include la dicitura "qualsiasi versione successiva”), ma questo non riguarda il kernel." Secondo Torvalds la strategia di licenza predefinita consiste spesso semplicemente nella specifica versione GPL che accompagna un progetto. Se si vuole licenziare un programma sotto qualsiasi altra versione di GPL, lo si dovrà esplicitare chiaramente. Linux non lo ha mia fatto. Torvalds ribadisce: "Il Linux kernel è sotto la licenza GPL 2. Nessun’altra. Alcuni singoli files possono essere licenziati sotto v3, ma non il kernel in generale." È quindi sbagliato pensare che la licenza predefinita di Linux sia la 'v2 o successiva’, di default la migrazione non è consentita. "Non credo che il kernel di Linux verrà mai convertito alla GPLv3", ha poi affermato Torvalds. "Personalmente non ho intenzione di convertire alcuno dei miei codici".

La Free Software Foundation (FSF) si occupa di eliminare le restrizioni sulla copia, sulla redistribuzione, sulla comprensione e sulla modifica dei programmi per computer e opera promuovendo lo sviluppo e l'uso del software libero in tutte le aree dell'informatica, ma principalmente contribuendo allo sviluppo del sistema operativo GNU. A Torvalds non piace che la nuova licenza GPL 3 studiata da Free Software Foundation accolga le idee più integraliste del suo ideatore originario, Richard Stallman: tra queste il divieto assoluto di contaminare il software libero con qualsivoglia tecnologia di Digital Rights. Nonostante le lamentele della comunità business circa le clausole anti-DRM di GPL 3, nessuna azienda ha ancora preso una posizione salda contro queste proposte. La posizione di Torvalds in merito al DRM è del resto ben nota: nel 2003, il celebre sviluppatore dichiarò che "il DRM è perfettamente ok con Linux". Un'affermazione che all'epoca sollevò un vero vespaio, dividendo le opinioni di molti sostenitori del software libero.

Era già noto che Torvalds non fossa un grande sostenitore della licenza GPL. In una intervista nel 2004 il developer finlandese aveva affermato che questa licenza non era certo perfetta, definendola anzi troppo “verbosa”. Inoltre il papà di Linux non aveva mai potuto digerire l’effettivo coinvolgimento della politica. Altri sviluppatori Linux, come i programmatori della comunità Debian Project, hanno espresso commenti più favorevoli nei confronti della nuova bozza della versione GPL: ciononostante si sono sollevati dubbi sulla possibile coesistenza tra GPLv3 e i principi DFSG (Debian Free Software Guidelines). Va detto che la GPLv3 si trova ancora nella prima fase di DiscussionE pubblica: ciò significa che da qui alla sua approvazione ufficiale, prevista per la primavera del 2007, potrebbero essere apportate modifiche anche sostanziali. Dato quindi che probabilmente, stando a quanto detto dal suo creatore Torvalds, il più famoso programma sotto licenza GPL al mondo, non adotterà GPL 3, tuti questi argomenti segneranno un campo per accese DiscussionI tra gli sviluppatori nel prossimo futuro.
Modificato da otakar 05/02/2006 14.43

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Ormai sono un ombra in un mondo di luce incapace di morire...ma presto...molto presto tutto finira
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