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Massimino, via i sigilli. "Ma non è a norma"

Ultimo Aggiornamento: 27/02/2007 11:38
27/02/2007 11:38
 
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Massimino, via i sigilli. "Ma non è a norma"

CATANIA - La Procura della Repubblica di Catania ha disposto il dissequestro dello stadio Angelo Massimino, al quale, il 3 febbraio scorso, erano stati posti i sigilli nell'ambito dell'inchiesta sugli scontri durante il derby con il Palermo e sul ferimento mortale dell'ispettore capo di polizia Filippo Raciti. Il provvedimento è stato firmato dai sostituti procuratori della Repubblica Ignazio Fonzo e Andrea Bonomo che hanno delegato all'esecuzione la Digos della Questura di Catania.

La decisione dei magistrati è stata adottata dopo che il perito nominato dalla Procura ha depositato la relazione sullo stato di sicurezza dell'impianto. La struttura torna così a disposizione del Comune di Catania, che ne è l'ente proprietario e gestore.

Dalla perizia emerge che "l'Angelo Massimino non è uno stadio a norma" sia "sul piano dell'antinfortunistica sia per quello dell'ordine pubblico. Il Calcio Catania Spa, nella sua qualità di società utilizzatrice, non ha ancora provveduto a dotare l'impianto sportivo di sistema di verifica elettronica della regolarità del titolo di accesso mediante l'utilizzo di apposite apparecchiature e relativi collegamenti accessori, né di regolamentare impianto di ripresa e registrazione video (e relativi impianti accessori) delle aree riservate al pubblico, sia all'interno dell'impianto, che nelle sue immediate vicinanze".

"La società utilizzatrice - si legge nella perizia - inoltre, non ha provveduto a redigere, con contenuti conformi al decreto ministeriale 18 marzo 1996, il piano di 'mantenimento delle condizioni di sicurezza dell'impianto sportivo' e il piano delle 'procedure di emergenza'; né il piano per l'informazione, la formazione e l'addestramento di tutti gli addetti alla pubblica incolumità suddivisi in figure di coordinamento che operatori, con la specificazione dei compiti in base alle caratteristiche dell'impianto. La società utilizzatrice, infine, non ha ancora attivato i corsi di formazione antincendio e quindi, nessuno dei lavoratori ha conseguito l' attestato di idoneità tecnica rilasciato dal comando dei vigili del fuoco".

La perizia rileva inoltre che "il datore di lavoro del Comune di Catania è responsabile della mancata verifica periodica biennale dell'impianto elettrico di messa a terra e di protezione dalle scariche atmosferiche".

La Procura della Repubblica per i minorenni di Catania ha tuttavia disposto il sequestro della curva nord dello stadio; il provvedimento è in corso di esecuzione da parte della Digos della Questura di Catania. Il sequestro è motivato con la necessità che "il luogo del delitto non muti per la ricostruzione della dinamica dei fatti" nell'ambito delle indagini per gli scontri che il 2 febbraio scorso.

Il sequestro della curva nord, luogo in cui fu ferito mortalmente l'investigatore, è stato disposto dal sostituti procuratori della Repubblica del tribunale per i minorenni Angelo Busacca e Silvia Vassallo. Gli stessi magistrati titolari dell'inchiesta sulla morte dell'ispettore Raciti e che hanno chiesto al gip Alessandra Chierego l'emissione di un ordine di carcerazione per il diciassettenne indagato per il delitto.

Il 10 febbraio scorso la polizia di Stato, su disposizione della Procura, aveva già dissequestrato una piccola parte dello stadio: il cosidetto Cibalino, un piccolo campo di calcio nella parte sud del Massimino sul quale si allenano le formazioni giovanili.

La decisione del dissequestro è stata comunque adottata perché "a seguito del deposito della relazione di consulenza tecnica sono venute meno le esigenze probatorie a fondamento del provvedimento di sequestro, restando a carico della società Calcio Catania spa e del Comune di Catania, nell'ambito delle rispettive competenze, l'onere di adeguare l'impianto sportivo alla vigente normativa, sotto la vigilanza e il controllo dei competenti organi amministrativi".

Per questo la Procura ha disposto "la restituzione dello stadio Angelo Massimino al Comune di Catania e alla società Calcio Catania spa per le rispettive competenze e attribuzioni". Il provvedimento è stato affidato alla Digos della Questura per la notifica al nuovo custode dello stadio, al legale rappresentante del Calcio Catania e al sindaco della città.



27/02/2007 www.lasicilia.it
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(J. F. Kennedy)
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