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UCCIDE COMPAGNA, FIGLIO E 2 DONNE E BRUCIA CASA...

Ultimo Aggiornamento: 15/01/2007 16:56
11/12/2006 23:41
 
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» 2006-12-11 21:55 ANSA
UCCIDE COMPAGNA, FIGLIO E 2 DONNE E BRUCIA CASA

Una strage in famiglia: gli investigatori non sembrano avere piu' dubbi su quanto accaduto in un' appartamento di via Diaz a Erba, cittadina della Brianza settentrionale tra i due rami del Lago di Como. L'ipotesi e' che un pregiudicato marocchino, convivente di una donna italiana, Raffaella Castagna, abbia ucciso a coltellate la donna, il figlio di circa 3 anni, la madre della convivente e una vicina di casa, oltre a ferire un uomo, sembra il marito della vicina. Poi avrebbe dato fuoco all'appartamento prima di fuggire. L'uomo, scarcerato qualche mese fa grazie all'indulto, e' scomparso. Di lui si conosce per ora il cognome, Marzouk.



..difficile non pensare alla scelta dell'indulto.....questo è quello che era scritto che accadesse, ma la vita di un povero cristo, due, tre o quattro non conta niente......porteremo lo scempio di questa mossa politica per molto tempo ancora...
Ciao!
Cleanhead
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12/12/2006 00:51
 
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Io spero che a qualcuno queste quattro vittime rimangano sulla coscienza... e non mi riferisco al loro assassino bensì a coloro che per ingenuità e per stupidità ma anche per calcolo politico ed ipocrisia ha aperto le gabbie e gettato sulla strada migliaia di balordi.

[Modificato da dago113 12/12/2006 0.52]

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"We few, we happy few, we band of brothers;/ for he today that sheds his blood with me /shall be my brother" (Shakespeare- Henry V)

"Bisogna che il popolo si avvezzi a riconoscere negli agenti della sicurezza pubblica non più i ministri di una esosa tirannide; ma coloro che vegliano alla sicurezza dellordine e della proprietà e che si ricordi come in libero e ben ordinato stato il rispetto della legge non è solo la forza del governo ma anche della nazione. " ( giornale " La Lombardia" di Milano. 17 Luglio 1860)

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12/12/2006 00:56
 
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Como, sterminata famiglia
Omicida è tunisino fuori per indulto
Pluriomicidio a Erba, nel Comasco, dove quattro persone, due donne, un uomo e un bambino, sono state sgozzate da un tunisino, A. Marzouk, da poco scarcerato grazie all'indulto. L'uomo ha prima compiuto la strage, quindi ha bruciato la casa ed è fuggito. Le vittime sono Raffaella Castagna, convivente 30enne dell'uomo, la madre Paola Galli di 60 anni, il figlio Yousef di 2 anni e Valeria C., vicina 50enne della donna.

Gravemente ferito a coltellate e ustionato è il marito della vicina, Mario F., di 60 anni (i nomi dei due vicini di casa non sono stati al momento ufficialmente confermati dagli investigatori). Sul posto, oltre ai Carabinieri e ai vigili del Fuoco, si sono recati il procuratore della Repubblica di Como, Alessandro Maria Lodolini, e il pm di turno, Simone Pizzotti. Sul conto di Marzouk, scomparso senza lasciare tracce, vi sono precedenti penali per spaccio e rapina.

Dalle prime notizie risulta che vi fossero stati da parte del tunisino diversi episodi di aggressività e violenza nei confronti della convivente. Secondo una prima ipotesi di ricostruzione, l'uomo avrebbe ancora una volta aggredito la donna, che avrebbe chiesto aiuto facendo accorrere i due vicini e la madre, che abitava nelle immediate vicinanze. Contro la convivente, il figlio e le persone accorse l'uomo si sarebbe scatenato con furia selvaggia, per poi dare fuoco alla casa.

Il tragico fatto di sangue ha suscitato orrore e profonda commozione a Erba, anche per la notorietà del padre di Raffaella Castagna, Carlo. Si tratta infatti di uno storico imprenditore del mobile brianzolo (e non dell'abbigliamento come detto in precedenza), conosciuto in città e in tutta la zona non solo per la sua attività imprenditoriale ma anche per le sue iniziative a sfondo benefico. L'ex cascina ristrutturata di via Diaz, nella quale è stata compiuta la strage, risulta seriamente danneggiata dalle fiamme.(TGCOM,it) Complimenti a tutta la classe politica italiana che ha votato a favore dell'indulto!!!! Questa famiglia ve la portate sulla coscienza!!!! [SM=x165044] [SM=x165044] [SM=x165044]

[Modificato da digos1979 12/12/2006 0.56]

[Modificato da digos1979 12/12/2006 0.57]

12/12/2006 10:53
 
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e mo' che c'entra l'indulto?
E già, e mo' che c'entra l'indulto? Proprio niente, il tunisino (se è stato lui), avrebbe potuto fare quello che ha fatto una volta espiata la pena. L'indulto in questo caso non c'entra proprio niente!
La donna uccisa conviveva con un balordo e non mi si venga a dire che lei non sapeva, oltretutto c'ha fatto anche un figlio insieme.
Sai quante volte ho sentito la stessa solfa durante gli interventi per lite in famiglia a quarto oggiaro e dintorni, sai quante volte le signore gonfiate di botte dal balordo convivente di turno mi hanno detto "no, non lo denuncio....perché lo amo!!!!!".
Cinismo? Forse, ma ognuno si sceglie la propria vita e se ne assume tutte le responsabilità.
Poi, l'orrore e il raccapriccio per quello che è successo.
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Fratello di (Primo [SM=x165035] ) Turno, mi spiace ma l'indulto c'entra, eccome. Se il bastardo avrebbe potuto fare questa carneficina anche una volta scontata la pena, con l'indulto questo massacro è stato anticipato, se non addirittura favorito ( se le parole sono troppo forti, cancellale pure, Webcop) . Purtroppo queste non sono le prime vittime dell'indulto. Già due ore dopo che il buon mastella (Dio lo perdoni!) aveva varato questa genialata di riforma, nel mio tranquillo Friuli un tipo liberato con un paio di anni di anticipo tentò di ammazzare la ex moglie. Sono d'accordo Soldato.blu, il bastardo avrebbe potuto tentare di uccidere quella povera donna anche nel 2008, ma Dio Santo! perchè rendergli più facile il lavoro?
Chiediamoci anche se è casuale la guerra di camorra a Napoli, esplosa chissà come mai a pochi giorni dall'apertura delle gabbie...Soldato.blu, tu sai bene che tra i miei molteplici difetti non c'è la paranoia, ma io ti rispondo da sbirro...no, questa guerra non può essere casuale: lo spurgo di tanta feccia dalle galere ha riversato sulla strada tanti balordi ansiosi di riavere il loro posto nella criminalità.

La verità è che questo indulto, votato da maggioranza e parte dell'opposizione, è stato pensato male ed eseguito peggio. Per ipocrisia e ingenuità (tralascio volutamente altre considerazioni) lo hanno fatto in agosto, quando la gente ha altro a cui pensare, indaffarata com'è tra gli ombrelloni e le code sulla Tangenziale di Mestre. Lo hanno promulgato in sordina, vergognandosene, perchè sapevano che la maggior parte del Paese non sarebbe stata d'accordo con questo obbrobbrio.
Poi se ne sono fregati.
E' questa la verità...li hanno buttati fuori ed hanno riversato questi spurghi di galera sulla società, dicendo che quanto stava accadendo non era colpa loro...
Vedi, non considero i promulgatori di questo indulto come responsabili della strage di Erba e della guerra di camorra di Napoli o del tentato omicidio friulano, ma se avessero una Coscienza, questa dovrebbe loro rimordere....
Anche se politici e Coscienza sono una contraddizione in termini.
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"Bisogna che il popolo si avvezzi a riconoscere negli agenti della sicurezza pubblica non più i ministri di una esosa tirannide; ma coloro che vegliano alla sicurezza dellordine e della proprietà e che si ricordi come in libero e ben ordinato stato il rispetto della legge non è solo la forza del governo ma anche della nazione. " ( giornale " La Lombardia" di Milano. 17 Luglio 1860)

"Una grande Civiltà viene conquistata dall'esterno solo quando si è distrutta dall'interno" (William James Durant)
12/12/2006 13:35
 
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svolta alle indagini
-ANSA,it- ERBA (COMO)
Il ricercato, pero', forse si trovava in Tunisia al momento dell'efferato delitto. L'ipotesi presa in considerazione degli inquirenti, e' avvalorata anche dalle parole del suocero di Marzouk: 'Mio genero è in Tunisia in questo momento: ha chiamato e sono convinto che lui non c'entra nulla". Carlo Castagna,
padre, marito e nonno di tre delle quattro vittime della strage di ieri sera, e' straziato dal dolore ma convinto che il marito della figlia non c'entri nulla con la strage. "Ho l'impressione che loro hanno pagato per qualcosa di più grosso - ha aggiunto -. Lui non ha mai mosso un dito contro il bambino"
Intanto e' stato ritrovato il furgone con cui il presunto autore del massacro di Erba potrebbe essere fuggito. Il furgone, un vecchio Ducato bianco, era parcheggiato nei pressi della casa del fratello del tunisino, a Merone, nelle vicinanze di Erba.

Nonostante questo colpo di scena, mi trovo ugualmente concorde con le altre osservazioni riguardanti l'aumento della criminalità dovuta al recente indulto ma in questo caso specifico penso centri poco visto che non si tratta di un episodio di criminalità occasionale ma di un omicidio efferato commesso con una cattiveria inimmaginabile e molto probabilmente premeditato e scrupolosamente organizzato visto che allo stato attuale delle indagini i probabili assassini non hanno lasciato tracce.
[SM=x165074]
---------------------------------------
Non importa dove si nasce se si combatte per le stesse idee e si crede nelle stesse cose.
(Salvatore Borsellino)
12/12/2006 13:38
 
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Re:

Scritto da: dago113 12/12/2006 12.04
Fratello di (Primo [SM=x165035] ) Turno, mi spiace ma l'indulto c'entra, eccome. Se il bastardo avrebbe potuto fare questa carneficina anche una volta scontata la pena, con l'indulto questo massacro è stato anticipato, se non addirittura favorito ( se le parole sono troppo forti, cancellale pure, Webcop) . Purtroppo queste non sono le prime vittime dell'indulto. Già due ore dopo che il buon mastella (Dio lo perdoni!) aveva varato questa genialata di riforma, nel mio tranquillo Friuli un tipo liberato con un paio di anni di anticipo tentò di ammazzare la ex moglie. Sono d'accordo Soldato.blu, il bastardo avrebbe potuto tentare di uccidere quella povera donna anche nel 2008, ma Dio Santo! perchè rendergli più facile il lavoro?
Chiediamoci anche se è casuale la guerra di camorra a Napoli, esplosa chissà come mai a pochi giorni dall'apertura delle gabbie...Soldato.blu, tu sai bene che tra i miei molteplici difetti non c'è la paranoia, ma io ti rispondo da sbirro...no, questa guerra non può essere casuale: lo spurgo di tanta feccia dalle galere ha riversato sulla strada tanti balordi ansiosi di riavere il loro posto nella criminalità.

La verità è che questo indulto, votato da maggioranza e parte dell'opposizione, è stato pensato male ed eseguito peggio. Per ipocrisia e ingenuità (tralascio volutamente altre considerazioni) lo hanno fatto in agosto, quando la gente ha altro a cui pensare, indaffarata com'è tra gli ombrelloni e le code sulla Tangenziale di Mestre. Lo hanno promulgato in sordina, vergognandosene, perchè sapevano che la maggior parte del Paese non sarebbe stata d'accordo con questo obbrobbrio.
Poi se ne sono fregati.
E' questa la verità...li hanno buttati fuori ed hanno riversato questi spurghi di galera sulla società, dicendo che quanto stava accadendo non era colpa loro...
Vedi, non considero i promulgatori di questo indulto come responsabili della strage di Erba e della guerra di camorra di Napoli o del tentato omicidio friulano, ma se avessero una Coscienza, questa dovrebbe loro rimordere....
Anche se politici e Coscienza sono una contraddizione in termini.

[SM=x165034] [SM=x165034] [SM=x165034]
12/12/2006 13:54
 
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..purtroppo la realtà non è fatta di .."se.." e di "..ma..", sta di fatto che : il probabile omicida è uscito grazie all'indulto e che se non usciva di certo cio che è accaduto non accadeva, non possiamo sapere se la stessa cosa potrebbe essere accaduta tra due o tre anni, di sicuro è successo adesso grazie appunto all'indulto......questi sono i fatti.

..per il resto quoto Dago
Ciao!
Cleanhead
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12/12/2006 18:43
 
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Il tunisino era stato indicato come l'autore del quadruplice omicidio
Strage Erba, «il presunto killer è in Tunisia»
La conferma degli inquirenti. Il suocero: «Mi ha chiamato stamani. C'è dietro qualcos'altro». Si indaga su un regolamento di conti

CANTÙ (COMO) - Clamorosa svolta nelle indagini per la strage familiare ad Erba. Il presunto killer Azouz Marzouk si trovava in Tunisia al momento dell'efferato delitto. La dichiarazione al Tg3 delle ore 12 del padre della ragazza uccisa (a cui sono stati ammazzati anche la moglie e il nipotino) scagiona il tunisino: «Mi ha chiamato stamani. È ancora in Tunisia. Ha detto che rientra prima possibile e mi ha chiesto il numero dei carabinieri. C'è qualcos'altro dietro. Sono convinto che lui non c'entri nulla. Ho l'impressione che hanno pagato per qualcosa di più grosso. Lui non ha mai mosso un dito contro il bambino». I tabulati confermano questa ipotesi: il cellulare di Azouz Marzouk, marito della donna e padre del bimbo ucciso, avrebbe telefonato realmente dalla Tunisia. Gli stessi inquirenti ammettono che l'uomo si trova nel suo Paese d'origine. A questo punto non si può escludere che ad agire non sia stata una sola persona: si indaga infatti su un possibile regolamento di conti. L'ipotesi che si è fatta strada fra gli investigatori è quella di una possibile feroce vendetta trasversale, che potrebbe essere stata compiuta da più di una persona.

BIGLIETTI - Secondo le ultime notizie, tempo fa Marzouk aveva acquistato dei biglietti per imbarcarsi 12 giorni fa per la Tunisia. Si tratta di un'ipotesi che, se provata, modificherebbe completamente la prima ricostruzione della strage. Il particolare risulta da diverse testimonianze, compresa quella del fratello del tunisino presso la cui abitazione è stato trovato il furgone. Una ulteriore conferma a questa ipotesi arriva da alcuni negozianti di via Paolo Carcano, a Como, dove si trova una filiale della 'Cast & Cast', uno dei tanti negozi di proprietà dei familiari di Raffaella Castagna e gestito da un'amica della giovane donna. Oggi il negozio è chiuso ma in quelli vicini si racconta che la gerente abbia raccontato questo particolare sospettando che a compiere la strage possa essere stata una persona diversa.

IL PROCURATORE - Fino a metà mattinata il procuratore capo di Como Alessandro Maria Lodolini sembrava di diverso avviso: «Da questa notte non ci siamo fermati un minuto e sono convinto che prima di sera riusciremo a prenderlo. Già abbiamo individuato il suo furgone e sappiamo in quale zona si è diretto per la sua fuga». Gli inquirenti avevano subito indicato Marzouk come probabile autore del delitto, affermando che l'uomo
L'appartamento dove sono state trovate le 4 vittime (Ap)
L'appartamento dove sono state trovate le 4 vittime (Ap)
sarebbe scomparso dopo aver ucciso a coltellate alla gola e in altre parti del corpo la moglie Raffaella Castagna, di 30 anni, il figlio Yousef di 2 anni, la suocera Paola Galli, 60, e una vicina di casa, Valeria Cherubini, 50enne (ferito gravemente anche il marito della vicina). Ma nella conferenza stampa di mezzogiorno gli inquirenti hanno fatto retromarcia confermando che il tunisino - con precedenti penali e uscito pochi mesi fa dal carcere con l'indulto - non era in Italia al momento del delitto.

LA TESTIMONIANZA - Importante anche una testimonianza raccolta sul conto della giovane mamma uccisa. Raffaella lunedì era al lavoro in una casa di riposo per anziani vicino a Erba, e avrebbe più volte detto ai colleghi: «Sono molto contenta perché domani mio marito torna a casa, così possiamo preparare insieme bene il Natale». Azouz Marzouk starebbe per rientrare in Italia, con un volo da Tunisi atteso per il tardo pomeriggio a Malpensa.

LA RICOSTRUZIONE - L'allarme per l'incendio è stato dato alle 20.30 di lunedì da una vicina di casa. Quando i pompieri sono entrati nell'abitazione, che si trova a Erba in via Diaz, hanno trovato i corpi senza vita delle quattro persone. Sul posto, oltre ai Carabinieri e ai vigili del Fuoco, si sono subito recati il procuratore della Repubblica di Como, Alessandro Maria Lodolini, e il pm di turno, Simone Pizzotti.
12 dicembre 2006

Quindi pare che non c'entri niente, anzi, sia una vittima superstite.


12/12/2006 20:01
 
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Eh si, pare non c'entri nulla ed il dubbio ce lo eravamo posto anche noi, per tale motivo la discussione diventa un puro esercizio di stile.

Comunque fratellone di turno, di magnate, bevute e di pattuglie essere catalizzatore di un fenomeno non significa esserne la causa, anzi lo si esclude a priori.
Il tuo iracondo cittadino è andato a chieder conto alla consorte nonappena uscito di gabbio.
Nel caso specifico la donna avrebbe avuto alcuni mesi per togliersi dalle palle il violento.....ma si tratta solo di un eserczio di stile, ancorché tragico.
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E' confermato! Il marito non c'entra nulla almeno sotto il profilo esecuzione materiale della mattanza. [SM=x165043]
Quello che deve far riflettere e come l'opinione pubblica sia stata fomentata e deviata dai mas-media che hanno subito costruito il "mostro" sull'onda della paura e della diffidenza. [SM=x165067] che hanno inflenzato pensieri ed opinioni di chi legge ed ascolta le notizie [SM=x165044]
Sicuramente l'assassino o gli assassini saranno delinquenti magari extra-comunitari o indultati eccetera eccetera, ma non Marzouk, anche se non è uno stinco di santo!
Questo è quello che accade anche nei confronti delle Forze dell'Ordine, subito additate e condannate dall'opinione pubblica influenzate da chi dovrebbe solo limitarsi a raccontare con onestà e coscienza i fatti dall'inizio alla fine. [SM=x165049]
[SM=x165075]
FORZA E ONORE
14/12/2006 15:58
 
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Re:

Scritto da: ispanicop 13/12/2006 16.35
E' confermato! Il marito non c'entra nulla almeno sotto il profilo esecuzione materiale della mattanza. [SM=x165043]
Quello che deve far riflettere e come l'opinione pubblica sia stata fomentata e deviata dai mas-media che hanno subito costruito il "mostro" sull'onda della paura e della diffidenza. [SM=x165067] che hanno inflenzato pensieri ed opinioni di chi legge ed ascolta le notizie [SM=x165044]
Sicuramente l'assassino o gli assassini saranno delinquenti magari extra-comunitari o indultati eccetera eccetera, ma non Marzouk, anche se non è uno stinco di santo!
Questo è quello che accade anche nei confronti delle Forze dell'Ordine, subito additate e condannate dall'opinione pubblica influenzate da chi dovrebbe solo limitarsi a raccontare con onestà e coscienza i fatti dall'inizio alla fine. [SM=x165049]
[SM=x165075]



!!!Giusto!!! [SM=x165080]
[SM=x165074]
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(Salvatore Borsellino)
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Re:

Scritto da: ispanicop 13/12/2006 16.35
E' confermato! Il marito non c'entra nulla almeno sotto il profilo esecuzione materiale della mattanza. [SM=x165043]
Quello che deve far riflettere e come l'opinione pubblica sia stata fomentata e deviata dai mas-media che hanno subito costruito il "mostro" sull'onda della paura e della diffidenza. [SM=x165067] che hanno inflenzato pensieri ed opinioni di chi legge ed ascolta le notizie [SM=x165044]
Sicuramente l'assassino o gli assassini saranno delinquenti magari extra-comunitari o indultati eccetera eccetera, ma non Marzouk, anche se non è uno stinco di santo!
Questo è quello che accade anche nei confronti delle Forze dell'Ordine, subito additate e condannate dall'opinione pubblica influenzate da chi dovrebbe solo limitarsi a raccontare con onestà e coscienza i fatti dall'inizio alla fine. [SM=x165049]
[SM=x165075]



Siamo caduti tutti nella classica trappola all'italiana del "sbatti il mostro in prima pagina" che da secoli in questo Paese miete vittime illustri e non.
Ma chiediamoci perchè siamo stati pronti a dare retta alle notizie giornalistiche ( e di fonte investigativa, non dimentichiamolo) che accusavano il Marzouk per la carneficina. Non è vero , come dice qualcuno, che abbiamo creduto a questa ipotesi solo perchè il principale sospettato è un tunisino ...questa è una fesseria alla quale possono credere solo i poveri di spirito, le anime belle e i difensori (ingenui o iprocriti che siano) dell'indulto. La verità è che abbiamo creduto a questa storia perchè da agosto ad oggi ci hanno abituato al peggio. Ce ne accorgiamo se proviamo a digitare su GOOGLE la parola indulto abbinata a arrestato, assassino, rapinatore, camorra e ci limitiamo alle notizie di cronaca, saltando a piè pari le varie prese di posizioni politiche, a favore e contro...il risultato è semplicemente spaventoso. Boss, rapinatori e stupratori scarcerati, facilitazioni a serial killer pedofili, crimini anche efferati compiuti da "indultati" . Come meravigliarsi se la gente non ha fiducia nell'indulto ( e, di riflesso, nello Stato) ed è pronta a credere alla prima fesseria che appare sulla stampa? come meravigliarsi se ci caschiamo noi stessi, Operatori di Polizia?

E (qui vado OT) a proposito di noi Operatori di Polizia, me lo dite come faccio a convincere una moglie maltrattata a denunciare il marito per reati terribili, quando questa mi fa "ma se poi c'è un indulto e lui torna fuori?". Che cosa devo fare? devo mentirle? devo dirle che l'individuo che la usa come punching-ball starà in gabbia con l'altra feccia come lui per i prossimi 3-4 anni senza ricevere sconti di pena? cosa devo dire ai genitori di un bambino molestato da un pedofilo? devo mentire anche a loro? devo raccontare la balla che il lercio che ha tolto l'innocenza a loro figlio andrà in galera per sempre? e alla donna vittima di uno stupro, al negoziante rapinato, alla persona aggredita e a tutti i ConCittadini vittime di reati che cosa devo raccontare? che la Giustizia li difenderà a spada tratta nei loro Diritti? di avere fiducia, che il Cattivo verrà punito?

Ditemelo, per favore, perchè mi sono stancato di mentire, di inventarmi scuse per giustificare l'ingiustificabile....

....e ci meravigliamo se crediamo al "mostro in prima pagina" [SM=x165049]

[Modificato da dago113 14/12/2006 17.06]

[Modificato da dago113 14/12/2006 17.08]

[Modificato da dago113 14/12/2006 17.09]

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"Bisogna che il popolo si avvezzi a riconoscere negli agenti della sicurezza pubblica non più i ministri di una esosa tirannide; ma coloro che vegliano alla sicurezza dellordine e della proprietà e che si ricordi come in libero e ben ordinato stato il rispetto della legge non è solo la forza del governo ma anche della nazione. " ( giornale " La Lombardia" di Milano. 17 Luglio 1860)

"Una grande Civiltà viene conquistata dall'esterno solo quando si è distrutta dall'interno" (William James Durant)
16/12/2006 21:52
 
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Caro DAGO, queste domande andrebbero rivolte ai dipendenti-politici [SM=x165044]
Questi fatti andrebbero raccontatti ai dipendenti-politici [SM=x165044]
Dovrebbero essere loro a metterci la faccia davanti a chi subisce un danno, una lesione, un lutto [SM=x165044] [SM=x165044] [SM=x165044]
La speranza e che tra i tanti lookkatori (alcune volte abbiamo superato le 30 presenze), ci sia qualcuno di questi che venga a conoscenza di certi fatti grazie a questo fantastico forum che permette di esprimere il pensiero civilmente critico di tanti cittadini e si passi una mano sulla coscienza [SM=x165071]

Scusate ma quì ci vedo una standing ovation per WEBCOP & C [SM=x165055] [SM=x165055] [SM=x165053] [SM=x165053] [SM=x165053] [SM=x165053]
[SM=x165075]
FORZA E ONORE
16/12/2006 22:18
 
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Scritto da: ispanicop 16/12/2006 21.52
Scusate ma quì ci vedo una standing ovation per WEBCOP & C [SM=x165055] [SM=x165055] [SM=x165053] [SM=x165053] [SM=x165053] [SM=x165053]
[SM=x165075]


Grazie, accetto e ringrazio ma non per falsa modestia ribadisco che io ho solo avuto l'idea ma senza ognuno di noi/voi il forum non avrebbe avuto vita lunga.
Confermo quanto dici sull'interesse che riscuotono il sito e il forum. [SM=g27761] [SM=x165034]
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Esos cueros llevan sueños al otro lado del mar... y un viento de arrabal
(Gotan Project)
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11/01/2007 09:26
 
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Otto ore sotto torchio:vicini crollano
Il legale di Olindo Romano e Rosa Bazzi ha parlato di parziali ammissioni, ma sembra che alla fine i due vicini abbiano confessato di aver ucciso Raffaella Castagna, il figlio Youssef, la madre, un'altra condomina e a ferire gravemente il marito di quest'ultima. Per la mattanza sarebbero stati usati due coltelli e una spranga. Ad incastrarli una macchia di sangue del vicino nell'auto di Romano e i tabulati dei cellulari.
Poco prima di mezzanotte, dopo un interrogatorio di oltre otto ore, al quale sono stati sottoposti i due coniugi, il loro difensore, l'avv. Pietro Troiano, ha detto poche parole, che comunque hanno fatto subito capire che si era incrinata la linea di totale estraneità che i due vicini di casa delle vittime, fermati lunedì scorso, avevano sempre sostenuto: "Non hanno confermato la stessa versione dell'altro giorno, ci sono state parziali ammissioni".
Dalla procura trapela qualche cosa di più. I quotidiani che hanno fatto una ribattuta nella notte riportano che le armi usate sarebbero state due coltelli e una spranga; che nell'auto di Olindo Romano sarebbe stata trovata una traccia di sangue dell'unico sopravvissuto alla strage, Mario Frigerio; che forse anche la moglie di Romano, Rosa Bazzi, ha avuto un ruolo attivo e che le armi sarebbero state fatte sparire prima di iniziare la costruzione di un alibi.
Inquirenti e investigatori erano convinti da subito che l'alibi da loro fornito non reggesse. E questo al di là dello scontrino del McDonald's sul lungolago di Como in cui i due hanno sostenuto di essere andati la sera dell'11 dicembre. Uno scontrino rilasciato alle 21:30, un'ora e mezzo dopo la strage, un'ora assolutamente compatibile con il massacro, anche se su questo punto gli investigatori sono sempre rimasti abbottonati.
Non è escluso che la certezza degli inquirenti scaturisse dall'analisi del tracciato del telefono cellulare dei coniugi Romano e dalle celle agganciate durante il tragitto, oltre che dall'analisi dei reperti nella loro abitazione, messa sotto sequestro dopo il fermo.
Venerdì il procuratore Alessandro Maria Lodolini e i sostituti Simone Pizzoti, Mariano Fadda, Massimo Astori e Antonio Nalesso chiederanno la convalida del fermo.
Intanto per le famiglie delle vittime è pronto il nulla osta per i funerali. Un mese dopo, tutto si avvia all'epilogo.(tgcom.it)

11/01/2007 09:28
 
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"Minacciavano,non pensavo lo facessero"
"Ho diritto alla vendetta. Adesso voglio essere arrestato, così ci penso io. Vado a cercarli e li strangolo". Con queste parole Azouz Marzouk, marito di Raffaella Castagna e padre del piccolo Youssef, si scaglia contro i Romano, responsabili della terribile strage di Erba. "Ci hanno minacciato almeno tre volte negli ultimi mesi - ha detto al Corriere della Sera -. Non pensavo lo facessero davvero. Dovevo proteggere la mia famiglia".
Scoperta la verità, Azouz è un fiume in piena. Non trattiene più la rabbia, non usa parole di circostanza. Punta dritto al bersaglio, senza misura: "Io non sono il padre di Raffaella. Io ho una storia diversa e finché vivrò non avrò pace. Li voglio ammazzare con le mie mani. La vendetta dalle mie parti è un dovere. Credo di averne diritto". Minacce chiare come quelle di Olindo Romano e della moglie che lo stesso tunisino ora ammette di aver sottovalutato. "Almeno tre volte - racconta Azouz -. Almeno tre volte ci hanno urlato che ci avrebbero ammazzati. Ma come potevo prenderli sul serio? Come potevo immaginare che lo avrebbero fatto davvero? Io e Raffaella gli rispondevamo, certo. Loro insultavano, noi sfottevamo, era il modo per far loro capire che non avevamo paura. Grondavano disprezzo nei nostri confronti ma non ho mai pensato che fossero capaci di quello che hanno poi fatto. Così non ho capito che dovevo proteggere la mia famiglia. Mi sembravano innocui".
Eppure qualche sospetto, nelle ore immediatamente successive alla strage, Azouz l'aveva avanzato. Olindo Romano era il primo nome nella lista nera dei sospettati offerta dal tunisino alla polizia. Era uno di quelli "che lo odiavano a tal punto da essere capaci di ammazzare". "Mi sento il veleno addosso - spiega -. Sentivo che erano stati loro e adesso lo so. Spero che queste persone in carcere se la passino male, spero che la loro detenzione sia lunga e dolorosa. Il papà di Raffaella è già andato cinque volte al Pronto Soccorso, rischia di morire di crepacuore. Io non farò quella fine".
Rabbia, ma anche sconforto: "Ero un padre, un marito, sono un niente. Non riesco più a dormire, sono condannato a ricordare". Già ricordare. Fa il segno tre con le dita, almeno tre minacce sottovalutate. Almeno tre occasioni di evitare la strage della sua famiglia. Poi Azouz scappa in casa. A meditare la sua vendetta.(tgcom.it)

11/01/2007 12:36
 
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L'ipotesi di un movente cosi inaudito mi lascia senza parole!!!!Quattro persone, tra cui un bimbo di 2 anni, massacrate......ASSURDO!!!!!! [SM=x165044] [SM=x165044]

[Modificato da digos1979 11/01/2007 13.17]

11/01/2007 17:32
 
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L'unica domanda che mi faccio è questa:

Qual è il brodo culturale in cui questa strage ha potuto nascere.
Si, perché di cultura si tratta, anche se bieca.
Se due persone "normali", in modo premeditato, concepiscono un atto criminoso contro persone inermi semplicemente perché considerate diverse, da chi e da cosa si sentono sorretti o giustificati?

Qualcuno cosi argomentava:
Lei sposata con un extra comunitario, drogato e ex detenuto. Dietro la mano assassina di youssuf c'era la mente degenerata di politici che avevano concesso l'indulto. Una miscela che stava infiammando una certa
opinione pubblica ancora una volta dirottata sul nemico arabo. E subito si è dato man forte ai fautori del "cacciamoli tutti", della pena d morte, della sinistra degenerata che aveva armato con l'indulto la mano dell'assassino.
Sembra di ascoltarli questi discorsi la sera nei dopo lavoro, tra un bicchiere di vino e uno di grappa. é qui probabilmente che le menti eccelse si addestrano a concepire un atto "liberatorio", di quelli che nascono nell'intimo di una persona "normale" che dice: un giorno o l'altro faccio una strage.

Ma invece della pena di morte, non sarebbe il caso di fare una legge che preveda la consegna degli assassini nelle mani dei familiari delle vittime?
12/01/2007 01:26
 
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Piccolo OT: ANTOBRUN, come al solito voli alto...per evitare i cacciatori [SM=x165045] [SM=x165045] [SM=x165045]

Caro Azouz, voglio soltanto quotare le ultime tue parole con cui ti auguri che stiano in carcere il più a lungo e nel peggior modo possibile, e non quelle di vendetta dettate, capisco, dal dolore. [SM=x165072]
Da parte degli operatori delle Forze dell'Ordine, mi permetto di assicurarti la solidarietà, visto che l'impegno per trovare i responsabili, da parte nostra c'è stato ed ha dato i suoi frutti.
Ora tocca alla Magistratura [SM=x165051] e poi (ahimè)ai politici! [SM=x165049] [SM=x165087] [SM=x165081]
[SM=x165075]
FORZA E ONORE
12/01/2007 12:31
 
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Ve lo ricordate il processo mediatico a cui fu sottoposto il marito tunisino della giovane vittima della Strage di Erba, ingiustamente accusato di aver ucciso moglie, suocera, figlioletto e vicini di casa prima di scappare? Era tutto un mantra su quel "matrimonio che non s'aveva da fare", sullo suocero "che non aveva mai accettato quella relazione", sui "fratelli che non avevano mai perdonato alla sorella quella decisione", su quella ragazza ingenua che aveva voluto sposare "nonostante tutto e tutti" quel "tunisino già condannato per spaccio e fuori per indulto", su quel figlio chiamato Youssef "come voleva il padre, musulmano". L'intenzione, evidentissima, era quella di trasformare la tragedia in una favola moralizzante: mai sposare arabi e islamici, capaci come sono di sgozzare esseri umani - donne e bambini inclusi - come agnelli nel Giorno della Festa del Sacrificio. E chi lo fa, ebbene, lo fa a suo rischio e pericolo, andando contro l'avveduto parere dei parenti e contro le sagge disposizioni del Vaticano, talmente preoccupato dai matrimoni misti con gli islamici da emanare un'apposita enciclica che fece titolare a La Stampa, a caratteri cubitali, "Italiani, non sposate gli islamici", manco fossimo tornati ai tempi delle leggi antisemite del Fascismo.

Poche ore dopo, il padre della vittima zittiva tutti e copriva di ridicolo i media, rivelando che il marito era in Tunisia a visitare i suoi e che sarebbe immediatamente tornato per chiarire la sua posizione di fronte agli inquirenti. Anzi, testimonianze riferiscono che la vittima aveva ripetutamente affermato di essere «molto contenta perché domani mio marito torna a casa, così possiamo preparare insieme bene il Natale». Il giorno dopo, quotidiani e Tg non sapevano cosa dire per giustificare quello che il Corriere avrebbe in seguito descritto come "la facilità con cui tutti i telegiornali e i giornali, compreso il nostro, hanno accolto la tesi della colpevolezza del tunisino ingiustamente accusato di aver fatto strage della sua famiglia in provincia di Como". Si è detto di tutto, nel tentativo di giustificare il linciaggio mediatico: dalla "fretta, vista la tarda ora in cui la notizia è arrivata", alle "indicazioni investigative che si sono dimostrate, nel giro di poche ore, fragili e fuorvianti" fino, "a voler concedere un'ulteriore attenuante" (sic), "l'aspetto di verosimiglianza che tutta la storia, a cominciare dal profilo del suo protagonista, ha messo in mostra". Come se qualcuno avesse affidato ai giornali il compito di scoprire gli assassini e di processarli in diretta, e non quello di riferire fatti chiari e circostanze precise, per permettere al lettore di farsi un'idea obiettiva e asettica dell'accaduto.

Poi è iniziata la fase in cui il tunisino doveva "per forza di cose" essere coinvolto, in un modo o nell'altro, anche se assente dal luogo del delitto. Magari ha delegato il compito di sgozzare la famiglia a qualche conoscente, o forse si trattava di un regolamento di conti fra extracomunitari dediti al traffico di droga, o l'esito di una rapina andata male. Un immigrato era indagato, e i giornali lo ricordavano quotidianamente: in qualche modo un extracomunitario doveva avere un ruolo in questa brutta faccenda. Dopottutto gli italiani non vanno mica in giro a sgozzare le persone come Al-Zarqawi. Oggi invece scopriamo che ad uccidere Raffaella Castagna, 29 anni, il figlio Yousef di 2 anni, la suocera Paola Galli, 60, e la vicina di casa, Valeria Cherubini, 50enne, oltre che ferire gravemente il marito di quest'ultima, non era qualche extracomunitario in vena di sacrifici umani ma una rispettabile - e italianissima - copia di vicini di casa. La stessa che, fino a qualche giorno prima del massacro, apostrofava la vittima come un "avanzo di galera" e suo marito come un "tunisino di m****". La stessa che ha aggredito fisicamente la giovane mamma la sera di capodanno di due anni fa, e che per questo motivo avrebbe dovuto affrontare un giudice di pace fra qualche giorno.

Leggo ora che ad uccidere il bambino, di appena due anni, era la vicina di casa. Mi ricordo ancora i particolari raccapriccianti dell'autopsia. E mi chiedo: come ha fatto una donna a sgozzare un bambino indifeso in quel modo barbaro e inumano? E con quale coraggio, poche ore prima di essere arrestata, si lamentava di essere guardata male "da quelli lì", ove "quelli li" altro non erano che i tunisini del vicinato? Forse mentre lo sgozzava pensava che, tutto sommato, era un "tunisino di m***" in meno, un "musulmano di m***" in meno, uno di "quelli lì" in meno. Un razzismo che traspare dagli insulti che venivano rivolti quotidianamente alla Castagna, alimentato dai pregiudizi nei confronti del marito, apostrofato come un un tunisino di m****, e dalla difesa mediatica basata su riferimenti a "quelli lì" che, brutti buzzurri, guardavano storto la rispettabile signora. In questa faccenda non c'è solo la "banale lite condominiale", ma il razzismo, l'impazzimento dell'Italia, tout court. Un Italia in cui perfino un Magdi Allam si dimentica della propria pelle e si straccia le vesti perché il primo neonato dell'anno era marocchino. Un Italia dove gli immigrati sono costretti a pregare affinché l'esito delle indagini sul delitto del momento ricordi a tutti che i mostri non sono solo arabi o rumeni e che di "brava gente", indipendemente dalla nazionalità, ne é rimasta davvero poca in giro.
12/01/2007 13:35
 
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....
Ogni volta che penso a questa storia mi viene qualcosa di molto peggio della rabbia dentro..
penso.. tra quanto saranno fuori? perchè saranno fuori? che diritto ha di vivere gente così..
Non mi si dica che non dobbiamo essere noi a giudicare c'è il padreterno .. c'è anche LUI ma non solo .. io a questa gente personalmente la toglierei dall'atmosfera.. c'è chi dirà dargli l ergastolo? a far la vita da nababbi in galera? ma per questi manco i lavori forzati a vita... magari tra i carcerati comuni.. per assurdo li c'è più legge morale che per le strade..
MA si può ammazzare quattro persone compreso un bimbo perchè uno fa più rumore dell altro?
E c'è qualche d'uno più fissato con la religione che ha il coraggio di dirmi che sono anche loro figli di Dio?
E Dio dove stava in quel momento quando la sig.ra Bazzi ha quasi decapitato il bimbo.. il maritino ha fatto gli altri .. sgozzandoli poi con la lucidità di depistare le indagini sulla pista islamica.. quindi preterintenzionale come delitto ... poi felici sono andati al ristorante... figli di dio? Puah..
13/01/2007 18:49
 
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Scusate ma il signore tunisino che si è rivelato del tutto innocente nella vicenda della strage, per cosa era detenuto?
13/01/2007 19:07
 
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Ve lo ricordate il processo mediatico a cui fu sottoposto il marito tunisino della giovane vittima della Strage di Erba, ingiustamente accusato di aver ucciso moglie, suocera, figlioletto e vicini di casa prima di scappare? Era tutto un mantra su quel "matrimonio che non s'aveva da fare", sullo suocero "che non aveva mai accettato quella relazione", sui "fratelli che non avevano mai perdonato alla sorella quella decisione", su quella ragazza ingenua che aveva voluto sposare "nonostante tutto e tutti" quel "tunisino già condannato per spaccio e fuori per indulto", su quel figlio chiamato Youssef "come voleva il padre, musulmano". L'intenzione, evidentissima, era quella di trasformare la tragedia in una favola moralizzante: mai sposare arabi e islamici, capaci come sono di sgozzare esseri umani - donne e bambini inclusi - come agnelli nel Giorno della Festa del Sacrificio. E chi lo fa, ebbene, lo fa a suo rischio e pericolo, andando contro l'avveduto parere dei parenti e contro le sagge disposizioni del Vaticano, talmente preoccupato dai matrimoni misti con gli islamici da emanare un'apposita enciclica che fece titolare a La Stampa, a caratteri cubitali, "Italiani, non sposate gli islamici", manco fossimo tornati ai tempi delle leggi antisemite del Fascismo.

Poche ore dopo, il padre della vittima zittiva tutti e copriva di ridicolo i media, rivelando che il marito era in Tunisia a visitare i suoi e che sarebbe immediatamente tornato per chiarire la sua posizione di fronte agli inquirenti. Anzi, testimonianze riferiscono che la vittima aveva ripetutamente affermato di essere «molto contenta perché domani mio marito torna a casa, così possiamo preparare insieme bene il Natale». Il giorno dopo, quotidiani e Tg non sapevano cosa dire per giustificare quello che il Corriere avrebbe in seguito descritto come "la facilità con cui tutti i telegiornali e i giornali, compreso il nostro, hanno accolto la tesi della colpevolezza del tunisino ingiustamente accusato di aver fatto strage della sua famiglia in provincia di Como". Si è detto di tutto, nel tentativo di giustificare il linciaggio mediatico: dalla "fretta, vista la tarda ora in cui la notizia è arrivata", alle "indicazioni investigative che si sono dimostrate, nel giro di poche ore, fragili e fuorvianti" fino, "a voler concedere un'ulteriore attenuante" (sic), "l'aspetto di verosimiglianza che tutta la storia, a cominciare dal profilo del suo protagonista, ha messo in mostra". Come se qualcuno avesse affidato ai giornali il compito di scoprire gli assassini e di processarli in diretta, e non quello di riferire fatti chiari e circostanze precise, per permettere al lettore di farsi un'idea obiettiva e asettica dell'accaduto.

Poi è iniziata la fase in cui il tunisino doveva "per forza di cose" essere coinvolto, in un modo o nell'altro, anche se assente dal luogo del delitto. Magari ha delegato il compito di sgozzare la famiglia a qualche conoscente, o forse si trattava di un regolamento di conti fra extracomunitari dediti al traffico di droga, o l'esito di una rapina andata male. Un immigrato era indagato, e i giornali lo ricordavano quotidianamente: in qualche modo un extracomunitario doveva avere un ruolo in questa brutta faccenda. Dopottutto gli italiani non vanno mica in giro a sgozzare le persone come Al-Zarqawi. Oggi invece scopriamo che ad uccidere Raffaella Castagna, 29 anni, il figlio Yousef di 2 anni, la suocera Paola Galli, 60, e la vicina di casa, Valeria Cherubini, 50enne, oltre che ferire gravemente il marito di quest'ultima, non era qualche extracomunitario in vena di sacrifici umani ma una rispettabile - e italianissima - copia di vicini di casa. La stessa che, fino a qualche giorno prima del massacro, apostrofava la vittima come un "avanzo di galera" e suo marito come un "tunisino di m****". La stessa che ha aggredito fisicamente la giovane mamma la sera di capodanno di due anni fa, e che per questo motivo avrebbe dovuto affrontare un giudice di pace fra qualche giorno.

Leggo ora che ad uccidere il bambino, di appena due anni, era la vicina di casa. Mi ricordo ancora i particolari raccapriccianti dell'autopsia. E mi chiedo: come ha fatto una donna a sgozzare un bambino indifeso in quel modo barbaro e inumano? E con quale coraggio, poche ore prima di essere arrestata, si lamentava di essere guardata male "da quelli lì", ove "quelli li" altro non erano che i tunisini del vicinato? Forse mentre lo sgozzava pensava che, tutto sommato, era un "tunisino di m***" in meno, un "musulmano di m***" in meno, uno di "quelli lì" in meno. Un razzismo che traspare dagli insulti che venivano rivolti quotidianamente alla Castagna, alimentato dai pregiudizi nei confronti del marito, apostrofato come un un tunisino di m****, e dalla difesa mediatica basata su riferimenti a "quelli lì" che, brutti buzzurri, guardavano storto la rispettabile signora. In questa faccenda non c'è solo la "banale lite condominiale", ma il razzismo, l'impazzimento dell'Italia, tout court. Un Italia in cui perfino un Magdi Allam si dimentica della propria pelle e si straccia le vesti perché il primo neonato dell'anno era marocchino. Un Italia dove gli immigrati sono costretti a pregare affinché l'esito delle indagini sul delitto del momento ricordi a tutti che i mostri non sono solo arabi o rumeni e che di "brava gente", indipendemente dalla nazionalità, ne é rimasta davvero poca in giro.




..si ci ricordiamo bene, abbiamo ben presente il problema, perchè è la prima cosa che accade ad uno di noi, sbattuto in prima pagina processato e condannato senza appello, è quello che ci succede sempre e che sempre stiamo qui a urlare, e di esempi ne abbiamo pieni i forum....
Ciao!
Cleanhead
- - - - - - - - -
15/01/2007 15:44
 
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Tutti in cortile, ressa per una sbirciatina
«Vieni alla casa dell'orrore, troppo bello»

I curiosi nel cortile di via Diaz a Erba
ERBA (Como)—La suora, la coppia con bimbo sul passeggino, l’extracomunitario che a gentile richiesta traduce i bigliettini sul cancello scritti in arabo, un papà che fa contento il figlio issandolo sulle spalle per fargli vedere meglio. I tre ragazzi di Cinisello Balsamo che ci sono arrivati con il navigatore satellitare. I due anziani signori dall’aria austera entrambi vestiti di Loden verde e cappello di feltro che arrivano da Desio, di solito alla domenica vanno a Milano a vedere i Legnanesi, ma questa volta hanno deciso di concedersi uno spettacolo diverso. C’erano tutti e c’era di tutto. Nella corte di via Diaz, davanti alla porta dei carnefici e delle vittime, ieri pomeriggio mancava soltanto un sentimento, uno qualsiasi. Non c’era pietà, non c’era commozione, c’era soltanto la voglia di vedere il luogo della strage senza il filtro dello schermo televisivo e di poterlo raccontare agli amici. Erano in trepida attesa davanti al cancello lasciato sguarnito dai carabinieri. Duecento, forse duecentocinquanta, stipati sul marciapiede battendo i piedi per il freddo. La loro fede è stata ricompensata. La provvidenza si è manifestata sotto forma di un inquilino della corte che usciva in auto. La cellula fotoelettrica ha fatto clic, la cancellata si è aperta, loro sono entrati. Mancano le macchie di sangue, ma il resto c'è tutto, dal passeggino di Youssef, alla porta sbarrata dei coniugi Frigerio, sono ancora appese le luminarie natalizie con cui Raffaella Castagna aveva decorato le finestre interne. La ragazza che un quarto d'ora prima aveva lasciato all'ingresso della corte un bigliettino per «l'angelo Youssef volato in cielo» si accalorava al telefono con le incaute amiche che si stavano dirigendo nel centro di Erba per la consueta «vasca» domenicale: «Sbrigatevi, vi dico che hanno aperto, si vede tutto, è una figata ». Gaetano ed Enrico, i due signori di Desio, si guardavano intorno rapiti: «Siamo fortunati — dicevano —. Non ci speravamo, ma è andata bene». Ma perché siete venuti fin qui? «Per curiosità». Suor Domitilla si appoggiava al tettuccio di un'auto parcheggiata nella corte e faceva da Cicerone agli astanti: «Dunque, quello è il garage di Olindo, quindi la stanza sopra deve essere la cucina di Raffaella. Così si capisce tutto». Non ci si abitua mai. Ogni volta ci si illude e ogni volta va peggio. Non erano i quattro gatti che passavano davanti alla villetta di Novi Ligure, non erano i ragazzini che scattavano foto con il cellulare davanti ai mazzi di fiori allineati sul muro della cascina di Casalbaroncolo per Tommaso Onofri, e neppure la folla in coda alla prima udienza del processo alla mamma di Cogne, dove almeno c'era qualcosa da ascoltare. Questa era una moltitudine eterogenea animata soltanto da una curiosità superficiale, da soddisfare in fretta. Erba, ma poteva essere ovunque.
La corte di via Diaz era una deviazione dalle mete domenicali, la visita ad un set televisivo che miracolosamente si è dischiuso ai fan che aspettavano dietro al cancello, un modo perfetto per riempire lo spazio tra il pranzo e l'happy hour. «Diamo soltanto un'occhiatina». Lo stupore della matura signora è finalmente sincero. Dalle scale di fronte è scesa imbestialita un'altra donna, si chiama Claudia, che in questa corte ci vive da anni. «Signori, questa è una proprietà privata, per favore, andatevene altrimenti chiamo i carabinieri». Gli sguardi degli spettatori sono carichi di disprezzo. Questa egoista vuole tenersi tanto ben di Dio tutto per sé. «Andatevene, non siamo mica allo zoo», urla la donna. Le reazioni sono violente. «Stronza, puttana», mormora la ragazza del bigliettino con l'angioletto. Un signore rivendica il suo diritto a rimanere: «Noi non siamo bestie, qui c'è gente che ha sgozzato un bambino». Un altro: «Lei è più cattiva di questa», dice indicando il portone dei coniugi Romano. Fino all'accusa definitiva, che guadagna a chi la pronuncia sguardi di approvazione da parte della folla intorno: «Non ci dica che non li avete sentiti gridare perché era impossibile non sentire». Nessuno si muove, il cancello resta aperto. Nella corte si sta decisamente stretti, ma è come nelle piazze di una volta, dove si socializzava scambiandosi commenti sulle cose della vita. Ad ascoltare si impara anche che la diffidenza è una bestia difficile da domare. «Perché è andato in Tunisia, se davvero aveva paura dei vicini?». « Purtroppo bisogna stare vicini anche a lui». «È un delinquente, ma dalle sue parti avranno almeno un codice d'onore, li deve sterminare». «Alla fine, guarda caso, è lui che ci guadagna e si becca l'eredità della Raffaella». Arriva il marito della signora Claudia, che indossa una uniforme da pompiere. L'autorità emanata dalla divisa inizia a spingere i duecentocinquanta verso l'uscita. Si fa vedere anche un carabiniere, con il classico «circolare, non c'è niente da vedere». Il cancello si richiude. Il pubblico comunque è soddisfatto, spettacolo ottimo e abbondante. E poi è quasi l'ora dell'aperitivo.


...mi chiedo chi è il peggiore, in questa storia. Se i due tarati mentali che hanno massacrato quattro persone soltanto perchè dal piano di sopra facevano un pò di casino oppure questo stormo di avvoltoi che si fionda sul luogo di una orrenda strage come questa di Erba...almeno i primi due si possono comprendere: sono degli psicopatici, un pò come quei matti americani che si piazzano in cima ad un palazzo ed iniziano a sparare sui passanti con un fucile di precisione...ma queste ragazzine in libera uscita, queste suore ( suore? [SM=g27765] ma dov'è finito il cristiano rispetto per la morte?) , questi amici che invece di andare a spasso a guardare le belle ragazze vanno a godersi il luogo di una delle carneficine più orrende degli ultimi anni...siamo sicuri che questi bravi ConCittadini siano migliori dei due massacratori?
Sembra che non possiamo fare a meno della nostra dose quotidiana di orrore e di macabro: Novi Ligure, Cogne ed ora Erba e domani chissà...
Tutto per poter dire "Io c'ero"

[SM=x165047]
---------------------------------------------------------


"We few, we happy few, we band of brothers;/ for he today that sheds his blood with me /shall be my brother" (Shakespeare- Henry V)

"Bisogna che il popolo si avvezzi a riconoscere negli agenti della sicurezza pubblica non più i ministri di una esosa tirannide; ma coloro che vegliano alla sicurezza dellordine e della proprietà e che si ricordi come in libero e ben ordinato stato il rispetto della legge non è solo la forza del governo ma anche della nazione. " ( giornale " La Lombardia" di Milano. 17 Luglio 1860)

"Una grande Civiltà viene conquistata dall'esterno solo quando si è distrutta dall'interno" (William James Durant)
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